Ormai archiviata l’ipotesi Pechino 2022, lo ski-alp guarda al 2026, sperando in una sede che possa dire sì. Sion potrebbe essere una di queste, visto che nel 2020 lo ski-alp debutta ai Giochi Olimpici, quelli giovanili proprio in Svizzera, a Losanna, a due passi da Sion. Ma domenica è il giorno di Sion 2026: il giorno del referendum, quello che dirà se gli svizzeri, o meglio i vallesani vorranno ospitare i Giochi Olimpici nel loro territorio. La questione è sempre quella dei costi, oltre che dell’impatto ambientale. Influirà la dichiarazione del presidente del Comitato organizzatore di PyeongChang 2018, Lee Hee-Beom su un ritorno economico di molti milioni di dollari?
Sicuramente Sion è una candidate più forti in vista della decisione dei CIO prevista a settembre 2019 nell’assemblea di Milano, ma prima ci sarà quella di ottobre a Buenos Aires, dove saranno ufficializzate le sedi candidate.
In chave ski-alp l’Italia ovviamente andrebbe benissimo ma si dovrà decidere tra Cortina, Milano e Torino, una scelta che coinvolge il nuovo governo. C’è poi il Canada, dove lo ski-alp sta crescendo, ma non è così conosciuto: Calgary ha avuto il sostegno politico, ma ci potrebbe essere anche qui un referendum. Restano tutte ancora in ballo: Erzurum (forse la vera outsider, dove c’è stata una tappa del Coppa del Mondo), Stoccolma, Graz (anche se pesa l’esito del referendum che ha bocciato Innsbruck) e Sapporo (che sta già sondando l’ipotesi 2030).