Classe 1997, skialper di professione, veste la maglia azzurra di corsa in montagna, è conteso dalle aziende, studia all’Università di Trento, guarda caso in ingegneria dei materiali… E, come se non bastasse, dà una mano anche nel negozio di articoli sportivi di famiglia. Davide Magnini, secondo molti, è l’erede designato di Kilian Jornet. Sarà il tempo a dirlo, ma sicuramente quello che si vede ora è una grande determinazione: idee chiare e una testa che nello sport può fare la differenza. Lo scorso gennaio abbiamo messo le pelli per una gita sui monti sopra Vermiglio, in Trentino, con l’alpino. Un’intervista ‘on the snow’ che pubblichiamo sul numero di aprile-maggio di Skialper. Ecco una piccola anticipazione dell’articolo di Luca Giaccione con le fotografie di Alice Russolo.
SKIALPER O RUNNER? – «Finora sono riuscito a gestire due stagioni agonistiche, in estate e in inverno, solo perché da Junior finisci prima le gare, c’è meno dislivello, puoi organizzarti al meglio, sei più libero di testa. Ci sono tanti ski-alper che hanno le potenzialità per tutto, come per esempio Michele Boscacci, però io sono più uno skialper. Quando è arrivata la chiamata in azzurro nella corsa in montagna era impossibile dire di no, ma la prima convocazione in Nazionale mi è arrivata nello scialpinismo, anche se forse un po’ per caso. E poi nell’Esercito sono stato arruolato come scialpinista».
SOCIAL? – «C’è un fans club che mi segue, ma non sono il re di Arêches come Bon Mardion. In fondo va bene così. Anche perché sono piuttosto riservato. Dovrei cambiare un po’, lo so. Ormai bisogna essere social, bisogna raccontare al mondo tutto. Io sono molto attivo nel mio quotidiano, ma tante volte mi sembra di essere ripetitivo, che dire a tutti, sempre, ogni cosa non possa interessare granché».
BIO – Davide Magnini è nato a Vermiglio il 31 agosto 1997. Nel 2015 è stato arruolato nel Centro Sportivo Esercito. Tante le vittorie a livello Juniores, su tutte la Coppa del Mondo overall e le medaglie d’oro nell’individuale e nel vertical ai Mondiali 2017. Nell’estivo in bacheca il titolo italiano Promesse nella corsa in montagna, la vittoria al vertical Trentapassi, il secondo posto alla Dolomites Sky Race.