Tre settembre 2012, Courmayeur: prima ‘Assise Mondiale du Trail Running’, in pratica una specie di Stati Generali della corsa in natura, autoconvocati dagli organizzatori dell’UTMB e, a ruota, dalle gare qualificanti. Io c’ero. E ho ascoltato con attenzione quello che i relatori hanno detto e le tante domande – spesso obiezioni – che arrivavano dalla tribuna. Da quegli Stati Generali si può dire che sia nata l’ITRA, International Trail Running Association. Da allora di chilometri ne sono stati corsi tanti e oggi l’ITRA si è accasata in IAAF e i Mondiali di Trail sono sempre più una disciplina del grande mondo dell’atletica leggera. Poco male, anche se all’inizio diversi runner protestarono (ricordate i Mondiali di Annecy?) per la progressiva morte di quello spirito trail che ha sempre reso diverso un ultra-trail da una maratona su strada.
Si può essere d’accordo con un punto di vista o l’altro, però appare evidente la sterzata netta fatta da quel mondo che si era presentato a Courmayeur come il depositario del più puro spirito trail. Nessuna distinzione tra atleti top e pancia del gruppo dissero con insistenza i coniugi Poletti & co: da noi sono tutti benvenuti, ma nessun favoritismo. E poi i Mondiali si sono trasformati in una gara élite – come è giusto che sia, beninteso, se parliamo di Mondiali -. L’ultima novità è probabilmente ancora più sorprendente riascoltando quelle dichiarazioni: da questa edizione l’UTMB distribuirà 35.000 euro di premi in denaro ai primi atleti top, divisi equamente tra uomini e donne. Anche in questo caso non ci vedo nulla di scandaloso visto che parliamo di una gara che fattura milioni di euro e autoproduce le dirette streaming. Però ricordo bene quello che fu detto con convinzione a Courmayeur: nessun premio in denaro, al limite possiamo chiudere un occhio sugli ingaggi. La scelta è arrivata dopo la distribuzione di un questionario agli atleti élite, che ha riscosso il 95% di voti favorevoli. Nessuno di noi è così ingenuo da non capire che UTMB e trail diventano competizioni sempre più globali ed è difficile, se non impossibile, rimanere fuori dalla logica della spettacolarizzazione e del professionismo sportivo. Non credo personalmente che sia una scelta sbagliata e neppure che non si possano cambiare idee. Però in sei anni… ne sembrano passati sessanta. O no?
I PREMI – Il montepremi UTMB sarà di 8.400 euro per sesso (2.000 al primo, 1.500 al secondo, 1.000 al terzo fino ad arrivare a 500 al decimo), quello della TDS di 3.600 euro (1.300 al primo, premi fino al quinto), stesso discorso per la CCC e solo i primi tre con assegno alla OCC (900, 600 e 400 euro).