Passi svizzeri e impianti al Rosa aperti. Lo skialp non finisce mai
E’ in corso una settimana di tempo molto fresco, che in quota ha rigelato il manto duramente provato dall’anticiclone africano della settimana precedente. Anzi, soprattutto nelle Alpi Centrali sono segnalati a macchia di leopardo nuovi depositi di 20-30 centimetri oltre i 2800 metri, conseguenti alle brevi ma intense burrascate dei giorni scorsi. Ecco la situazione generale.
MEDIA QUOTA – Gli itinerari di media quota più gettonati sono stati i soliti di fine stagione…a fine maggio: ma siamo a fine giugno.
– Il Gavia, come punto di partenza per San Matteo, Pedranzini, Cadini, Mantello, quasi esaurisce i posti macchina. La Nord classica del San Matteo è irriconoscibile sulla via classica, sconvolta da spaccature e assestamenti. E’ stata salita, e scesa in sci comunque in condizioni non buone, sulla linea alla destra orografica delle rocce.
– Allo Stelvio proseguono le puntate alle tre classiche: Cristallo, ormai più per le paretine Nord e Nord-Est che per la cresta, Punta degli Spiriti e soprattutto cima Tuckett, che permette ancora la discesa fino a pochi minuti di cammino dal Franzenshöhe, l’albergo sul tornante a 2270 metri della strada, versante altoatesino. Per l’Ortles invece bisogna camminare circa 20 minuti a monte del rifugio Borletti, oltre al solito arroccamento di 600 metri.
– Presanella e Muraccia: la strada da Vermiglio per i Pozzi Alti è aperta, quindi si cammina per un’ora sul comodo sentiero per il Denza. Folla sui vari scivoli Nord Est, Faustinelli (delicata in alto per poca neve), ai lati del Seracco. Quest’ultimo è stato salito, descrivendo poi la riduzione del tratto verticale (85°) a circa 10 metri iniziali, seguiti da un paio di tiri su ghiaccio molto ripido oltre i 60°. Ormai si scende in sci solo dalla normale in ottime condizioni (fino a cinque minuti dal Denza) perché sul ripido si sono formate le rigole più i rigoloni centrali, c’è ghiaccio scoperto e la neve è dura. Manto regolare, invece, senza pieghe sulle pendenze sciistiche. Ottime condizioni sui versanti meridionali (Nardis), per gli amanti della ripellata.
– Piemonte: buone condizioni per gli itinerari serviti dalle carrozzabili di servizio alle dighe in quota, come in Valle dell’Orco sopra il lago Serrù e in Piantonetto sopra il Teleccio. ‘Portage’ più che accettabile, poi sopra è stata forse la zona più nevosa questo inverno.
– I passi svizzeri (Furka, Susten, Grimsel): sono aperti, quindi via libera agli itinerari sopra Gletsch.
ALTA QUOTA – Dal 22 giugno è stata riaperta la funivia per Punta Indren da Gressoney.
– Monte Rosa: rifugi già molto frequentati, ma con la riapertura dell’impianto le cime ridiventano convenienti in giornata per gli sciatori. Segnalati tanta neve in quota e crepacci ben chiusi (ma attenzione, sempre). Da Cervinia si portano gli sci poco più di 200 metri sulla pista del Ventina.
– Vallese: per la zona di Saas Fee bisogna prevedere neve solo da 2500 nei versanti al sole, e poco più in basso sugli altri. Ottime condizioni in quota sui 4000 sciistici classici, ancora convenienti con gli sci piuttosto che a piedi, anche se ormai gli sciatori sono in minoranza.
– Monte Bianco: ancora frequentata la via dai Grand Mulets, però La Jonction è diventata più delicata anche perché di solito si passa tardi. Ponti dubbi, la stanno passando in corda e ramponi. Sulla Nord viene aggirata la parte alta, entrandoci verso 4500 dalla parte Colle della Brenva sopra il Mur de la Cote. Segnalata ancora neve di deposito nei canali sopra il Tunnel fin poco sopra i 2200 metri, per chi volesse allungare il brodo.
Versante italiano: primi approcci dal rifugio Gonella – aperto e gestito dal 14 giugno – e una salita in sci fino al Colle des Aiguilles Grises. Miage sciabile fino a 2100 metri, sulla destra.