Bernard Dematteis sale in vetta da Pian del Re in 1h40’47″
Il sogno si è avverato. Il nuovo record di salita sul Monviso alla fine lo ha realizzato solo Bernard Dematteis, ma è come lo avesse firmato insieme al gemello Martin. Un legame incredibile tra i due: prima, durante e dopo la corsa; da sempre si potrebbe dire. Una simbiosi perfetta. Sulla montagna simbolo del Piemonte, il Re di Pietra, emozioni forti. Dalla pianura cuneese non si vedeva la punta inconfondibile per le nubi basse, invece salendo ecco il sole. In tanti ci hanno creduto e sono partiti a sostenere i gemelli. Chi già dalla sera precedente, salendo anche in vetta all’alba, chi al mattino presto per far sentire il loro incitamento. I Dematteis sembrano tranquilli, salutano tutti, ma un po’ di tensione mescolata alle tante emozioni si fa sentire prima della partenza. Poi lo start da Pian del Re e tutto scompare. I due salgono forte, Berny sembra averne di più, Martin subisce le non perfette condizioni dei giorni precedenti. Il terreno nonostante i temporali dei giorni precedenti è ‘a posto’, magari qualche tratto un po’ fangoso all’inizio, ma le rocce sono asciutte. Anche perché in ‘non sicurezza’ avrebbero rinviato il tentativo. I due si separano. I tempi sulle tabella di marcia sono buoni, sopra il minuto nella parte centrale, ma la progressione di Bernard nel tratto più difficile è impressionante: arrivare a toccare la croce in 1h40’47”, otto minuti in meno del record di Dario Viale. Martin arriva anche lui in vetta, a soli cinque secondi in più del precedente record. Ma la festa è di tutti e due. Piangono, piangono insieme al fratello Miculà, un po’ l’artefice di questa impresa. Scendono al Rifugio Sella in elicottero, recuperano e iniziano i primi festeggiamenti. Ma non è finita: nuova discesa (questa volta a piedi) e nuova festa a Pian del Re. Sono rimasti tutti: abbracci, selfie, autografi… I gemelli saranno ancora su a festeggiare.
DARIO VIALE – 1h48’54”, realizzato nel 1986. Dario Viale avevano realizzato un ‘tempone’ sul Monviso. E cosa ha fatto il giorno che i Dematteis provavano a togliergli il primato? È salito in vetta. «Non potevo fare altrimenti – spiega il limonese – loro sono persone davvero speciali. Quando solo salito ho rivissuto le emozioni di trent’anni fa. All’epoca eravamo un po’ visionari: ero un runner e un alpinista e mi son detto: perché non provarci? Ero andato su forte, nonostante ci fosse la neve sul percorso e non avevo a disposizione l’attrezzatura di oggi. Ma quello che ha fatto Bernard è qualcosa di incredibile: credo che durerà per altri 31 anni».