Addio skipass, Monterosa Ski lancia la tecnologia Bluetooth Low Energy

Si chiama BLE ed è la tecnologia Bluetooth Low Energy, ora anche nel mondo dello sci. A partire da questo mese è possibile dire addio ai tradizionali skipass cartacei: sarà lo smartphone, tenuto acceso nella tasca sinistra, lo skipass per accedere alle piste di Monterosa Ski e Monterosa Freeride Paradise. Tra i vantaggi, la possibilità di annullare del tutto il tempo trascorso in coda in biglietteria (sia per l’acquisto del titolo che per il ritiro di un pass acquistato online), la sicurezza e la praticità di non dover utilizzare ticket cartacei: è tutto all’interno dello smartphone, che basterà tenere nella tasca sinistra. L’acquisto e l’utilizzo dello skipass digitale Monterosa Ski avviene attraverso l’app key2ski, disponibile sia su App Store che Google Play. Basterà scaricare l’app, registrarsi sul portale monterosa.skiperformance.com per il settore valdostano del comprensorio e selezionare il tipo di skipass che si desidera acquistare, tra giornalieri, mattutini e pomeridiani per le tipologie Monterosa Ski o Monterosa Freeride Paradise. Cliccando sul QR code che sarà generato nella ricevuta d’acquisto, e attivando il comando ‘Inizia a usare’ nell’app key2ski, il pass digitale Monterosa Ski sarà automaticamente valido. La stessa procedura può essere applicata partendo dal webshop di Alagna Valsesia monterosa2000.skiperformance.com.


Più di un milione di metri di dislivello con gli sci in un anno

I record sono fatti per essere battuti. È quello che avrà pensato Aaron Rice quando Noah Dines ha battuto il suo record di dislivello con gli sci ai piedi in un anno. Tre milioni e mezzo di piedi senza prendere un impianto nel 2024, per la precisione 3.590.097 cioè 1.094.261,566 metri. Rice si era fermato a due milioni e mezzo nel 2016, vale a dire 762.000 metri. Prima di Lui, Greg Hill aveva fatto due milioni, poco più di 600.000 metri, nel 2020. Noah ha sciato per 2.268 ore usando 3 paia di scarponi, 12 di pelli e 5 set di sci. La media giornaliera è stata di 2.998 metri in 6 ore e 13 minuti. Il giorno record ha fatto registrare 5.284 metri e, naturalmente, Noah ha dovuto dormire circa due mesi in van. Chi vuole provare a battere Noah?

© Noah Dines


Da Chamonix al Lago di Ginevra, l’ultima invenzione di Vivian Bruchez

Che Vivian Bruchez, oltre che uno dei migliori sciatori di montagna, sia anche uno dei più creatvi, non è una novità. E la creatività è anche al centro del suo ultimo progetto: una traversata da Chamonix al Lago di Ginevra. Tra i tanti viaggi che ha fatto nel mese di febbraio (è stato avvistato anche nelle Alpi Giulie e sulle Dolomiti, dove ha sciato il Canalone del Sassongher con Aurélien Lardy, Jérémie Heitz, Tom Lafaille e Mathieu Navillod), questo è il più divertente. Quattro tappe, spostandosi solo con gli sci, impianti di risalita o mezzi pubblici e rientrando in treno da Saint-GIngolph. L’idea originale era di partire dal comprensorio del Brevent, proprio sopra Cham, ma le condizioni meteo avverse lo hanno costretto a iniziare in treno fino a Cluses, poi proseguire in pullman e con gli impianti del Grand Massif. Prima notte al Refuge de la Golèse. Seconda tappa fino a Champéry, in Svizzera e terza fino a Chapelle-d’Abondance. Vivian ha particolarmente apprezzato la zona del Mont de Grange. Infine, ultimo strappo fino a Thollon-les-Mémises, nel cuore del Chablais. Risultato finale: 108 chilometri, D+  11.353 m (ma un massimo di 1.700 m by fair means al giorno), D- 12.050 m. Come ha scritto lo stesso Vivian, citando Alexandre Poussin: «Viaggiare è dare un senso alla vita; viaggiare è dare vita ai sensi». La traccia della traversata è sull’account Whympr di Vivian Bruchez.


Ecco il team trail Topo Athletic

La costante crescita nel comparto trail di Topo Athletic passa nel 2025 attraverso un’importante novità, un rinnovato team di atleti élite, allenato da Fulvio Vable, che si appresta a scendere in campo nelle sfide stagionali con i performanti modelli off-road del marchio fondato da Tony Post.

A trainare la compagine Andrea Elia, di Pasturo in provincia di Lecco: salendo sul gradino più alto del podio nel KV Chiavenna Lagunc lo scorso ottobre, il campione Italiano Vertical 2023 ha bissato il titolo strappando al fenomeno Kipngeno la vittoria della tappa di Coppa del Mondo WMRA. Un anno fantastico, che lo ha visto imporsi anche al Melavertical, a pochi secondi dal recordman Dematteis, e confermare la maglia azzurra agli Europei di Annecy, dopo i Mondiali di Corsa in Montagna 2023 a Innsbruck. 

Punta di diamente al femminile, Martina Chialvo, di Envie nel Cuneese, è detentrice del titolo tricolore 2024 nella specialità Long Trail (73K) in occasione di UTLO, oltre all’ottima prestazione agli Europei di Annecy con il 15esimo posto individuale (56K) e al bronzo con il team femminile. Rilevanti i podi 2023 al Trail del Monte Casto (44K) e al Trail del Mottarone (50K), insieme alla presenza in Nazionale ai Mondiali austriaci (45K).

Reduce dalla vittoria a gennaio del Winter Trail Monte Prealba (70K), Valentina Michielli, di Cibiana di Cadore nel Bellunese, ha trionfato nel 2024 alla The Abbots Way (123K), al Gran Raid Prealpi Trevigiane (73K), con un secondo posto al Dolomiti Extreme Trail (103K). Tra le migliori performance della più giovane della formazione, la 27enne Beatrice Bianchi di Solto Collina in provincia di Bergamo, il 23esimo piazzamento agli Europei Off-Road di Annecy e il bronzo all’International Snowdon Race in Galles. 

A completare la compagine al maschile, Manuel Bonardi, di Carlazzo in provincia di Como, forte del quarto posto ai Campionati Italiani Long Trail 2023 e 2024 e della partecipazione ai Mondiali di Long Trail 2023. Specializzato sulle brevi distanze Mattia Barlocco, dalla torinese Locana, con una incetta di primi posti nel 2024 al Trail delle Streghe (15K), al Trail delle Colline, alla UTLO (21K) e al Vertical Andrate Pinalba.

Da Varese, Andrea Macchi ha vestito la maglia azzurra in due diverse discipline: ai Mondiali 2005 nel canottaggio, con un bronzo under 23 in 4 senza pesi leggeri, e ai Mondiali Trail 2018, dove è giunto 24esimo con la migliore prestazione nazionale. Samuele Raffaelli di Vallefoglia (PU) vanta nel suo palmares le vittorie del Trail del Cinghiale (60K) e del Crash Trail, che si aggiungono agli argenti al Trail del Monte Catria, al Bettona Crossing e alla 12esima posizione al Dolomiti Extreme (103K). Infine, Francesco Nicola di Biella, quarto alla Maremontana 2024 (55K) e 25esimo agli Europei.


Christina Lustenberger e Guillaume Pierrel firmano la prima del Mount Robson

Tre ore e mezza di discesa, 3.000 metri di dislivello con pendenza tra i 45 e 50 gradi. Il francese Guillaume Pierrel e la canadese Christina Lustenberger lo scorso 16 febbraio hanno sciato per la prima volta il Great Couloir sul versante Sud del Mount Robson, in Canada (3.954 m). Una linea a lungo sognata che i due hanno valutato 5.5, E4. Un duo che funziona quello tra Lusti e Pierrel che lo scorso ottobre avevano già fatto tre prime discese in Nuova Zelanda: Hunter Moon sull’Aoraki, Mullet Direct sul Mount Dixion e Uncle Pete sul ghiacciaio del Mount Vancouver. Nel 2024 Guillaume aveva sciato la Niche des Drus, un fazzoletto di neve sospeso tra le pareti della montagna nel gruppo del Monte Bianco percorso con lo snowboard da Bruno Gouvy negli anni ’80 e selezionata tra le linee dell’anno dal festival Montagne es Scène. 


Test event ok, Italia meno

Tempo di test event olimpico a Bormio ieri e oggi con la sprint e la staffetta mista valide per la Coppa del Mondo. L'appuntamento nell'area di arrivo della pista Stelvio, per una volta non in versione sci alpino, ha permesso di mettere alla prova percorsi e logistica a un anno dai Giochi a cinque cerchi, con la regia di Fondazione Bormio, Società Multiservizi Alta Valle, ISMF, sci club locale e Fondazione Milano Cortina. Percorsi apprezzati per caratteristiche e tracciatura, buona presenza di pubblico e qualche dettaglio da mettere ancora a punto («nessuna diretta Eurosport, zona riscaldamento inesistente, nessuno spazio per i tifosi lungo il percorso» scrive Alba De Silvestro su Instagram, che rimarca anche che «il percorso era ottimo, tracciato perfettamente»). La strada sembra ben tracciata e i test event servono proprio per mettere a punto i dettagli che fanno la differenza.

Meno positive le note sugli azzurri che si fermano al sesto posto di Alba De Silvestro nella sprint, ottenuto dopo un lungo stop causa influenza. Nona Katia Mascherona e tredicesima Giulia Muarada, reduce da una brutta caduta. La vittoria è andata alla francese Emily Harrop sulla svizzera Marianne Fatton e la connazionale Caroline Ulrich. Tra gli uomini successo dello spagnolo Oriol Cardona Coll sugli svizzeri Jon Kistler e Arno Lietha. Primo azzurro Rocco Baldini in diciassettesima posizione, poi Marco Salvadori ventiquattresimo, Giovanni Rossi ventiseiesimo e Nicolò Canclini trentesimo. Nella staffetta mista di oggi vittoria degli spagnoli Oriol Cardona Coll e Ana Alonso Rodriguez sui francesi Thibault Anselmet ed Emily Harrop e gli svizzeri Robin Bussard e Marianne Fatton. Ottavo Nicolò Canclini e Giulia Muarada, terzi nella finale B Michele Boscacci e Alba De Silvestro.


Adamello Ski Raid

Adamello Ski Raid, è iniziato il conto alla rovescia

Sono state aperte da poco le iscrizioni per l’Adamello Ski Raid, in programma il prossimo 5 aprile. La classica del circuito La Grande Course sarà la seconda prova del circuito, preceduta dalla Pierra Menta e seguita dal Trofeo Mezzalama. La nona edizione segnerà un profondo rinnovamento nel segno di un movimento che è in veloce trasformazione. La principale novità è l’apertura al mondo di chi si avvicina alle emozioni delle grandi cavalcate con gli sci e le pelli con uno spirito diverso. Non più solo tutine e sci stretti, ma anche attrezzi un po’ più larghi e abbigliamento tradizionale da skialp.

Ci sarà un percorso non agonistico di un migliaio di metri di dislivello, da provare per farsi un giretto nel cuore di uno dei santuari mondiali dello scialpinismo, con la garanzia della messa in sicurezza e dell’assistenza. E un gadget (un capo d’abbigliamento tecnico) che da solo vale l’iscrizione. E poi, sabato sera, una festa a rimarcare l’aspetto dello scialpinismo. La nuova proposta si chiamerà Adamello Ski Raid Experience.

Un’altra novità è l’introduzione di una classifica separata per le squadre miste che non entreranno più nella graduatoria maschile. La quota di iscrizione è di 400 euro a squadra, escluso il pernottamento, e nel pacco gara ci sarà un gilet tecnico Montura, sponsor tecnico storico della classica La Grande Course, che ha confermato il suo sostegno insieme a Scarpa ed Enervit. Il costo del pacco gara dell’Experience sarà invece di 70 euro.

credit foto: © Alice Russolo


Fra un anno lo scialpinismo all'Olimpiade

Il conto alla rovescia è iniziato, fra esattamente un anno, infatti, lo scialpinismo farà il suo debutto ufficiale ai Giochi olimpici invernali di Milano Cortina 2026. Le due gare, sprint e mixed relay, sono in programma, rispettivamente, il 13 e 15 febbraio. Teatro: Bormio, nell’area d’arrivo della pista Stelvio, dove si svolgeranno anche le gare dello sci alpino maschile. Il 15 gennaio si è chiusa l’iscrizione al sito del ticketing ufficiale per accedere al sorteggio per l’acquisto prioritario, mentre da aprile verrà dato il via alla vendita libera, sempre sul sito del ticketing ufficiale dei Giochi.   

Quanti saranno gli atleti in gara a Bormio?

Diciotto nelle sprint e 12 squadre nella mixed relay per un totale di 36. L’Italia ha un atleta per sesso qualificato di diritto come Paese ospitante. Il numero massimo di atleti per nazione è di quattro, due uomini e due donne. I criteri di qualifica per la mixed relay prevedono due squadre per le prime due nazioni classificate ai Mondiali ISMF 2025, quattro per i comitati nazionali degli altri continenti meglio posizionati nella ranking list olimpica della mixed relay, a patto di avere almeno un atleta per sesso che rispetta i criteri di eleggibilità olimpica. I comitati nazionali che non hanno ancora una squadra classificata, verranno scelti a scalare verso il basso dal ranking olimpico di specialità fino al raggiungimento di 12 squadre. Ogni nazione non può avere più di una squadra in gara. Per quanto riguarda la sprint, due posti sono riservati ai primi due classificati ai Mondiali 2025 e quattro ai primi classificati del ranking olimpico di specialità, a patto che la nazione non abbia già raggiunto la quota massima di atleti. Gli altri 12 sono i concorrenti della mixed relay (e di conseguenza l’Italia ha sicuramente due atleti classificati di diritto anche nella sprint). Il Paese ospitante qualifica automaticamente anche due atleti per la sprint dei Mondiali. I criteri di eleggibilità prevedono che gli atleti debbano essere nati fino al 31 dicembre 2007 ed essersi qualificati: almeno una volta nel primo 80% della classifica di una mixed relay o sprint di una gara di Coppa del Mondo o dei Mondiali nel periodo di qualificazione olimpica; almeno due volte nel primo 90% della classifica; almeno una volta nella top 6 di una gara di Coppa del Mondo under 18 o dei rispettivi Mondiali, sempre nel periodo di qualificazione olimpica, che va dal primo novembre 2024 al 31 dicembre 2025.

 

credit foto: © ISMF


Dynafit Trailhero: aperte le candidature per il 2025

Da sabato scorso, primo febbraio, ci si può candidare per diventare Trailhero di Dynafit, dei veri e propri ambassador della filosofia del marchio, che riceveranno una fornitura completa e condivideranno la loro passione per il trail running e i prodotti del leopardo delle nevi. Ecco il comunicato ufficiale con le istruzioni per la candidatura.

 

Dopo il record del 2024, il popolare programma Trailhero entra nel vivo: a partire dal 1° febbraio 2025, DYNAFIT cercherà nuovamente corridori amatoriali motivati che vogliano partecipare nella comunità come Trailhero. I partecipanti dovranno aspettarsi una stagione entusiasmante, ricca di gare ed eventi, una grande comunità con persone che la pensano allo stesso modo e approfondimenti esclusivi sul mondo di DYNAFIT. Per poter esprimere tutto il loro potenziale lungo i percorsi, gli atleti selezionati saranno equipaggiati dalla testa ai piedi con attrezzature di alta qualità di DYNAFIT. In compenso, potranno condividere con la comunità le loro esperienze e il loro entusiasmo per il Trail Running.

COME FUNZIONA LA CANDIDATURA

Il periodo di candidatura per il Programma Trailhero 2025 inizia il 1° febbraio e termina il 16 marzo. Gli atleti scopriranno entro il 1° aprile se sono stati selezionati per far parte della squadra. Possono candidarsi atleti amatoriali senza un contratto di sponsorizzazione analogo, di età superiore ai 18 anni, provenienti da un totale di 16 Paesi: Austria, Belgio, Canada, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Slovenia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera e Stati Uniti. Cerchiamo trail runner ambiziosi che vivano la loro passione 365 giorni all‘anno e che vogliano contribuire in modo proattivo a formare la comunità DYNAFIT come esperti della scena e opinion leader. Gli atleti devono quindi avere una certa affinità con i social media. È possibile iscriversi al programma Trailhero online su dynafit.com/trailheroes. Gli atleti che hanno già fatto parte del team Trailhero di DYNAFIT possono partecipare di nuovo.

Per iscriversi sono necessarie le seguenti informazioni:

· Dati personali e una breve presentazione

· Account su social media compreso Strava

· Una descrizione della motivazione

· Una foto in azione e una foto profilo

· Eventualmente Informazioni sui contratti di sponsorizzazione esistenti.

· Esperienza sportiva e obiettivi

COSA DEVONO ASPETTARSI I TRAILHERO

Ci sarà una squadra di Trailhero per ogni paese di provenienza, che percorrerà i sentieri come ambasciatori di DYNAFIT fino alla fine dell‘anno. Gli atleti saranno equipaggiati dalla testa ai piedi con l‘ultima collezione di prodotti per il Trail Running e potranno contare su sfide entusiasmanti, posti di partenza gratuiti per le gare, servizi fotografici ed eventi per la comunità. Nell‘ambito del programma di tutoraggio, i corridori potranno entrare in contatto con gli atleti professionisti di DYNAFIT e approfittare della loro esperienza. Riceveranno inoltre un account Pro per fare acquisti nel negozio online DYNAFIT, prezzi scontati per allenarsi nel DYNAFIT Athlete Centre e altre offerte e sconti speciali specifici per ogni paese. In compenso, ogni Trailhero dovrà essere presente a importanti eventi legati al marchio, avviare progetti indipendenti e condividere in modo proattivo le proprie esperienze e avventure con la propria comunità attraverso i social media. Il programma Trailhero è seguito con attenzione dai canali DYNAFIT e gli atleti riceveranno informazioni esclusive sui retroscena del marchio.

PROGRAMMA TRAILHERO DI DYNAFIT: UN CONCETTO PER IL SUCCESSO

Otto anni fa, DYNAFIT ha iniziato per la prima volta a cercare candidati idonei in Germania e Austria. Nel frattempo il programma Trailhero si è affermato a livello internazionale. Per la stagione 2024, DYNAFIT ha registrato un record di oltre 2150 iscrizioni: questo numero sensazionale di partecipanti dimostra il grande interesse della comunità. «I Trailhero sono importanti ambasciatori del nostro marchio e, soprattutto, sono un modello di riferimento e una fonte di ispirazione per i neofiti del Trail Running» spiega Alexander Nehls, Direttore Marketing Internazionale di DYNAFIT.
«È impressionante vedere la passione e la genuinità con cui gli atleti amatoriali si impegnano. Naturalmente vogliamo premiare questo aspetto» continua Nehls. DYNAFIT ha quindi annunciato un nuovo progetto di corsa speciale per l‘estate 2025 che lancerà ai Trailhero più motivati di tutto il mondo una sfida entusiasmante. «A breve riveleremo di più al riguardo, ma possiamo già dire questo: sarà una sfida #SPEEDUP davvero straordinaria che attraverserà le Alpi, dove saranno richiesti spirito di squadra e resistenza». Tutte le informazioni sul programma Trailhero e sulla domanda di partecipazione sono disponibili su www.dynafit.com/trailheroes 

 


Millet Trilogy Jorasses 4S GTX U premiata ai Prowinter Award Retail

Millet celebra un nuovo importante riconoscimento: la scarpa da alpinismo Trilogy Jorasses 4S GTX U ha conquistato il Prowinter Award Retail 2025 nella categoria Winter Expert Footwear. La giuria, composta da esperti del settore, ha valutato i prodotti in base a criteri di vendibilità, innovazione e storytelling, premiando la Trilogy Jorasses 4S GTX U di Millet per il suo elevato livello di isolamento e protezione, riconoscendo l'uso di materiali altamente resistenti in grado di garantire prestazioni eccezionali anche in condizioni climatiche estreme. Il design e le caratteristiche tecniche della calzatura rispecchiano pienamente i requisiti richiesti per la categoria, rendendola una scelta di riferimento per gli alpinisti più esigenti. 

Progettata per affrontare i terreni più estremi, la scarpa Made in Europe con tessuto italiano firmata Millet rappresenta l’equilibrio perfetto tra tecnologia avanzata e comfort. La tomaia alta con ghetta integrata e la suola Vibram Nanga Litebase garantiscono protezione, aderenza e stabilità su terreni difficili, mentre l’intersuola in PU a doppia densità e la suola Thermo-Comfort assicurano ammortizzazione e isolamento termico. La membrana GORE-TEX Duratherm protegge il piede fino a -10 °C, combinando impermeabilità e traspirabilità, mentre il tessuto italiano altamente resistente all’abrasione assicura durabilità e performance di lunga durata. Grazie al BOA Fit System, questa scarpa offre una regolazione precisa e personalizzata, mentre la compatibilità con ramponi automatici, la ghetta impermeabile con zip e velcro e la scarpetta termica garantiscono massima protezione contro le intemperie. Testata nei laboratori Millet, questa calzatura da 1.160 g è perfetta per gli alpinisti che cercano un pacchetto completo fatto di sicurezza, comfort e performance. 

Il premio affonda le radici nella tradizione centenaria del marchio: dal 1921, quando Marc e Hermance Millet iniziarono a produrre borse a Lione, alla rivoluzione degli zaini da alpinismo operata nel 1945 dai figli René e Raymond, che collaborarono con leggende come Louis Lachenal e Reinhold Messner. Oggi, sotto la guida di Romain Millet, pronipote dei fondatori, l’azienda continua a innovare, mantenendo viva la passione per la montagna e l’impegno verso la sostenibilità e le alte prestazioni. 


Saveskimo

Un atleta simbolo dello scialpinismo come William Bon Mardion. Una gara di Coppa del Mondo, la individual in pista di Arinsal. Una protesta plateale contro format sempre meno fedeli allo spirito e all'eredità dello scialpinismo: al momento del via rimane fermo, con le braccia incrociate. È successo lo scorso 25 gennaio. La foto, pubblicata dai colleghi di Skimostats sul loro account Instagram, che riportiamo nell'articolo, parla da sola.

Così nasce l'hashtag #saveskimo che in pochi giorni è diventato virale. Intendiamo virale per il piccolo mondo dello scialpinismo agonistico (meno di 100 post). Non è tanto la quantità, ma la qualità che ne determina la viralità. Ci sono post di molti degli atleti o ex atleti più forti, da Samuel Equy a Emelie Forsberg, passando per Xavier Gachet, Axelle Mollaret, Katia Tomatis e Martina Valmassoi. Spicca anche quello ironico degli organizzatori della Pierra Menta: «Le salite vengono battute con amore dai volontari, non create con la motosega (la motosega serve per fare rumore al Grand Mont)».

Il motivo della protesta è una individual che, a causa anche della mancanza di neve, è stata tracciata in pista, con un circuito da ripetere quattro volte: porte direzionali, salite a piedi (tagliate con la motosega), rombi. Insomma, una sprint allungata. Un format per il futuro, magari in previsione di una individual ai Giochi del 2030? «Fa veramente male al cuore vedere la direzione che sta prendendo il nostro sport... Questo circuito dovrebbe essere la vetrina dello sport e non un percorso che non sarebbe da proporre neppure a dei principianti» scrive Samuel Equy. «Fino a dove dobbiamo e possiamo spingerci nell'accettare che lo scialpinismo venga massacrato?» si domanda Xavier Gachet. Nei commenti gli risponde Kilian Jornet: «Ne abbiamo fatte molte di gare senza tanta neve, la Trace Catalane, Albosaggia, Alpago... ma, come dici bene, bisognava adattarsi alle condizioni per fare il meglio, cercando dei percorsi naturali. In questi ultimi anni la direzione verso uno sport sempre più da stadio, con l'artificializzazione degli ostacoli, è triste...». Tra gli altri commenti anche quello di un grande del trail running, ma grande appassionato di scialpinismo, come François D'Haene: «Sperando che questo nuovo messaggio possa finalmente essere ascoltato... prima che sia troppo tardi per lo sport e gli atleti». «Conosco alcuni dei migliori e più esperti atleti del mondo. Alcuni fanno cose che la maggior parte delle persone non pensano possibili. Sciano a una velocità pazzesca in discesa, non importa con quali condizioni della neve o quanti ostacoli da superare. E ora questi atleti vengono rallentati da delle bandiere su una pista perfettamente battuta» scrive Martina Valmassoi. Si arriverà allo sciopero degli atleti? Difficile pensarlo perché comunque il gesto di Bon Mardion è rimasto isolato, ma sicuramente cela un malcontento diffuso. E fa specie che nel comunicato post gara della federazione internazionale non ci sia neanche un cenno al gesto plateale di William.


L'Ultrabericus nel programma del Vicenza Running Festival

Da 150 anni la Città del Palladio testimonia il suo profondo legame con la corsa, da quando nel 1875 nacque la prima associazione sportiva dilettantistica impegnata a dare voce alla passione per l’atletica. Proprio per questo, Confindustria Vicenza, in occasione del suo 80° anniversario della fondazione, ha scelto di celebrarla dando vita alla prima edizione del Vicenza Running Festival.

La manifestazione porterà dall’8 al 16 marzo nel sito Patrimonio Unesco un calendario di 18 eventi che spazieranno dalla corsa su strada al trail running, dalla camminata al nordic walking, dall’orienteering al trekking urbano. L’organizzazione, che ha come capofila le ASD Atletica Vicentina, Ultrabericus Team e PWT Italia, vede la collaborazione di Provveditorato agli studi Vicenza, Fondazione Cortina, Università di Verona - Management delle attività sportive innovative e sostenibili, Gruppo Sportivo Alpini Vicenza, Amici dell’Atletica Vicenza, CAI Vicenza, Come un incantesimo, CSI Vicenza, Idee in arte, Soroptimist Club Vicenza, Viorteam, con i patrocini di Sport e Salute, Regione del Veneto, Provincia di Vicenza, Città di Vicenza e Confindustria Vicenza.

L’8 MARZO DONNE IN CORSA

Nella Giornata Internazionale della Donna l’apertura della kermesse sarà tutta al femminile: si partirà con una corsa in rosa in centro cittadino, seguita da un pomeriggio a tema pallavolo con il Volley Vicenza, al termine del quale si terrà l’esibizione della squadra di pattinaggio a rotelle. L’evento devolverà l’incasso a Soroptimist Club Vicenza, associazione femminile impegnata per la parità di genere e l'empowerment femminile con il progetto Donne & Sport e in occasione del 60° anniversario della sua fondazione. Ai blocchi di partenza con il Soroptimist Club Vicenza anche la runner Federica Fioretto, Veneto Creators di Regione del Veneto, che promuove le corse a scopo benefico nel territorio.

LE SFIDE STORICHE: ULTRABERICUS TRAIL E STRAVICENZA

Sabato 15 marzo sarà il momento di Ultrabericus Trail, competizione che sin dalla nascita nel 2011 si è affermata come la classica di inizio stagione del trail running italiano: sul tracciato di 65 km (2500 mD+) si correranno, inoltre, una staffetta mista (Twin lui & lei), una 45 km con 1500 mD+ (Marathon) e una 22 km con 700 mD+ (Urban e Nordic). Questa 14esima edizione, tra sentieri single track, mulattiere e carrarecce per compiere il periplo dei Colli Berici con start line e arrivo in Piazza dei Signori, punta a 2mila iscritti.

Domenica 16 marzo, gran finale con StrAVicenza. Le vie della città saranno animate dalla 23esima edizione dell’attesa sfida podistica. La tradizionale 10 km su percorso omologato FIDAL, con partenza per la prima volta in viale Mazzini e arrivo in Piazza dei Signori, è Trofeo Banca delle Terre Venete e vanta i gemellaggi internazionali con Marathon du Lac e Maxi Race d’Annecy e Goteborg Varvet (in fase di definizione). La partecipazione include gli amatori grazie alle non competitive sui 5 e 10 km. A completare il programma la Stravicenza Scuole, pensata per gli studenti delle scuole elementari e medie che si cimenteranno sui tracciati cittadini.

IL LIBRO SUI 150 ANNI DELL’ATLETICA E IL GALÀ CON I CAMPIONI

A suggello del suo anniversario, Confindustria Vicenza ospiterà (10 marzo) la presentazione del libro 150 anni di Atletica a Vicenza (1875-2025) con Bruno Cerin, Presidente Onorario di Atletica Vicentina, e una speciale serata di gala (14 marzo) per festeggiare insieme ai grandi sportivi, nazionali e internazionali, legati alla città.

Non mancheranno in calendario momenti di formazione con i seminari Un grande Cuore di Atleta per salvare tanti Piccoli Cuori (9 marzo) con il prof. Alessandro Frigiola, Direttore dell'Area Chirurgica Cuore Bambino all'IRCCS Policlinico San Donato di Milano, e La preparazione atletica di alto livello dell’Università di Verona - Management delle attività sportive innovative e sostenibili, sede di Vicenza (11 marzo), con i campioni Orlando Pizzolato, Margherita Magnani e Federica Del Buono. Anche nella tavola rotonda Sport e Alimentazione (12 marzo) il dott. Diego Fortuna, ex discobolo e ora biologo nutrizionista, dialogherà con atleti professionisti.

AL VIA IL MONDO DELLA SCUOLA E DEL LAVORO 

Le aziende si potranno mettere in gioco con la staetta ludico-sportiva 10x1km (10 marzo) ideata da Atletica Vicentina, Amici dell’Atletica Vicenza e PWT Italia. Il mondo della scuola sarà, invece, protagonista della finale studentesca regionale di corsa campestre (10 marzo) e di Vicenza che corre (12 marzo), una gara per team scolastici, entrambi sotto l’egida del Provveditorato agli Studi con l’Ufficio Scolastico Regionale e Provinciale.

IN CAMPO TRA CORSA, ORIENTEERING E TREKKING URBANO

Al Parco Querini arriverà il nordic walking con Nordic Walking Style (9 marzo), gara tecnica a squadre di GSA Vicenza. Occasione per uscire fuori dalla propria comfort zone e godersi Vicenza al risveglio sarà una rigenerante corsa all’alba (11 marzo), mentre lo stesso pomeriggio la camminata-corsa collettiva Corri per Vicenza onorerà il percorso della prima gara podistica cittadina disputata nel 1922, entrambe coordinate da Atletica Vicentina e Amici dell’Atletica Vicenza. Si potrà, inoltre, esplorare il centro con un'attività che unirà il trekking urbano e l’orienteering o corsa orientamento (12 e 15 marzo) su un tracciato storico-culturale voluto dall’amministrazione comunale e organizzato da CAI Vicenza e Viorteam.

Gli amanti del cross avranno modo di gareggiare nel 2° Gran Premio CSI Città di Vicenza – Memorial Fulvio Costa (9 marzo), campestre di CSI Vicenza, in ricordo dell’atleta azzurro del CSI Fiamm venuto a mancare in giovane età negli anni ’80. Per i più arditi l’adrenalinico vertical a eliminazione Monte Berico on fire (13 marzo), ideato dal Gruppo Sportivo Alpini Vicenza.

IL ROADSHOW DI FONDAZIONE CORTINA 

Dal 14 al 16 marzo, in Piazzetta Palladio, spazio alle discipline olimpiche e paralimpiche che andranno in scena a Cortina durante i Giochi 2026 con la s(NO)w DIFFERENCE EXPEDITION. Questo Roadshow organizzato dalla Fondazione Cortina in collaborazione con la Fondazione DMO Dolomiti Bellunesi, è promosso dalla Regione Veneto nell’ambito del progetto “Veneto in Action”, ideato per valorizzare l’area regionale in vista dell’importante appuntamento con i Giochi Olimpici e Paralimpici Milano Cortina 2026. L’iniziativa, che ha già toccato diverse località venete, combina esperienze interattive e momenti di incontro con giovani campioni, con l’obiettivo di avvicinare il pubblico – in particolare i giovani – allo sport  e ai suoi valori.

IG @vicenzarunnignfestival