Regula Meier eletta presidente dell'ISMF

Durante la plenaria annuale tenutasi a Oviedo (Spagna) è stata eletta la nuova Presidente dell'International Ski Mountaineering Federation

La Federazione Internazionale di Scialpinismo (ISMF) è lieta di annunciare che Regula Meier (SUI) è stata eletta nuova Presidente durante l'Assemblea Plenaria svoltasi il 15 ottobre a Oviedo, in Spagna.

«Abbiamo un grande futuro davanti. Siamo cresciuti costantemente negli ultimi anni, dobbiamo continuare su questa strada, affrontando le sfide che ci attendono. Per essere più produttivi, per far crescere lo sport ed espandere la nostra presenza, abbiamo bisogno di allargare e professionalizzare la nostra struttura», ha affermato la neoeletta Presidente, Regula Meier. «Non dobbiamo smettere di migliorare costantemente la qualità dei nostri eventi, per consentire agli atleti di competere con successo a livello internazionale. Stiamo anche aprendo la strada ai nostri atleti più giovani e sono convinta che il nuovo formato che stiamo implementando, la ISMF Youth World Cup, sarà una fantastica piattaforma per tutti loro per crescere come atleti e aumentare il nostro numero di tesserati. Il futuro è luminoso. Stiamo investendo per espandere il nostro sport, rendere i nostri eventi più efficaci e sostenibili, attrarre più atleti, coinvolgere un nuovo pubblico e trovare nuovi partner che faranno questo viaggio con noi per far crescere il nostro sport e unirsi alla famiglia olimpica. Io e tutto il Consiglio ci impegniamo con questi obiettivi. È giunto il momento di continuare a lavorare insieme e lasciare un'eredità duratura al nostro sport per le generazioni a venire».


Magnini machine

24 anni, punta di diamante della nazionale italiana in tutte le stagioni.
Una serie di risultati incredibili negli ultimi mesi nel mondo dell'ultra trail e dello sky running, ora si prepara per l'inverno tra coppa del mondo, LGC e olimpiadi all'orizzonte.

Una stagione estiva indimenticabile, da Chamonix a Canazei, senza dimenticare Zegama. Te l'aspettavi così? L'anno scorso era stata complicata, come spieghi due estati così diverse?

L’estate scorsa non è andata per niente bene. Avevo preso il covid a inizio stagione estiva e ho faticato molto fin da subito, non ero il solito Davide degli anni passati. Ho cercato di ritrovare le buone sensazioni continuando ad allenarmi, cambiando metodo, cercando nuovi stimoli ma non ho fatto altro che logorare il fisico e sovraccaricarlo fino ad infortunarmi a settembre 2021, compromettendo anche la prima parte della stagione invernale. Dopo questo piccolo infortunio, verso fine gennaio ho ritrovato buone sensazioni nelle gare di coppa del mondo di scialpinismo e, grazie al mio nuovo allenatore Aldo Savoldelli, sono riuscito a rimettermi in carreggiata fino ad arrivare alla vittoria in coppa del mondo in val Martello. Non avevamo idea di come sarebbe andata l’estate, ma Zegama, che non era pianificata, è stata il punto di partenza per una stagione incredibile. Mi sono buttato nella mischia in un parterre stellare e ne è uscita una gran gara. Questo primo boost mi ha dato la motivazione giusta per sfruttare la buona onda fino a Canazei, dove ho conseguito una bellissima vittoria sfiorando il record per la seconda volta. Anche a Cham ho corso una buona gara, avrei potuto fare di meglio ma sono comunque soddisfatto. Non posso dire lo stesso della Dolomitenmann… non avendo fatto nessuna pausa purtroppo è stata una gara difficile, in cui ho sofferto parecchio fisicamente. In ogni caso mi ritengo soddisfatto, arrivo alla stagione invernale in splendida forma e pronto per portare a casa ottimi risultati,

Dopo i risultati in questa stagione, ti definiresti più uno scialpinista o un trail runner/sky runner?

Lo scialpinismo e la corsa in montagna sono le mie due grandi passioni,  mi permettono di vivere la montagna a 360° tutto l’anno. Non mi definirei né più uno né più l’altro, sono due attività che amo e senza le quali non potrei vivere: preparo la stagione estiva sciando in inverno e quella invernale correndo in estate, sono una il complemento dell’altra. Al momento non ho ancora scelto e credo non lo farò mai, finchè riuscirò cercherò di dare il massimo in entrambe. Bisogna ovviamente essere attenti a gestire le energie fisiche e mentali, soprattutto in una stagione invernale in cui si deve viaggiare tanto. Trovato il giusto equilibrio, sono convinto che siano due sport in grado di convivere tranquillamente.

In che stato di forma arrivi al via della stagione invernale?

Ho fatto un piccolo stacco dopo la Dolomitenmann, in cui non ho avuto buone sensazioni, ho percepito tanto sovraccarico e quindi mi sono preso due settimane di riposo. Ho cominciato la preparazione con allenamenti di forza, endurance e aerobica per preparare la stagione invernale, vedremo quando sarà il momento di rimettere gli sci ai piedi e cosa diranno le gambe. Rispetto all’anno scorso sono molto più tranquillo e i presupposti ci sono tutti, incrociamo le dita!

Gli obiettivi stagionali più importanti?

Sicuramente la coppa del mondo a livello di gara individual, in particolare ci sono due/tre tappe a cui tengo molto: quella a Ponte di Legno a metà dicembre in  cui gioco in casa, la vertical che ci sarà a Schladming, vicino al mio sponsor Atomic, nella quale vorrei ottenere un buon piazzamento, infine di nuovo la Val Martello in cui ho vinto l’anno scorso, sempre vicino a casa e che sento molto la mia gara, il mio terreno, che mi piace e mi da ottime sensazioni. Poi ci sono altri due appuntamenti importanti: il campionato mondiale individual classico che si terrà in Spagna in Vall de Boi e il campionato mondiale long distance, di nuovo sulle nevi di casa, con l’Adamello Ski Raid a marzo, lì ci terrei veramente a fare bene.

A Ponte di Legno in Coppa corri quasi a casa tua, fa la differenza?

Visto da fuori, gareggiare in casa potrebbe sembrare un vantaggio. In realtà è un po’ più complicato rispetto a quello che generalmente si pensa. In casa ci sono molte più aspettative, molto più stress proprio perché sei di fronte al tuo pubblico. Potrebbe sembrare che l'atleta si senta più a suo agio perché sul campo di allenamento quotidiano. In realtà. il fatto di conoscere perfettamente quei posti e di avere attorno, sul percorso di gara, amici, conoscenti e familiari, amplifica esponenzialmente la tensione che a livello mentale consuma e rischia di influenzare negativamente la performance. C’è da dire che se si riesce a gestire quella barriera e a vederla come un aspetto positivo, è in grado di dare quel boost in più, quella forza, quella motivazione che spinge oltre il limite fisico a tenere ancora più duro.

Cosa pensi dell'inserimento delle gare LGC (La Grande Course) nel calendario come campionato del mondo long distance, come il TDR l'anno scorso e l'Adamello quest'anno e più in generale del rapporto ISMF-LGC?

A livello di visibilità per lo scialpinismo l’inserimento delle gare LGC è sicuramente un aspetto positivo, perché porta ad unire due pubblici diversi amplificando l'impatto mediatico. Dall’altro lato, per noi atleti, può essere un limite perché è una gara in più in un calendario già molto fitto, con tappe intense e dure, spesso inserita troppo vicino ad altre competizioni. Poi dipende dalla tipologia di gara, una competizione di un giorno è per molti facilmente gestibile, mentre percorsi su più giorni iniziano ad essere un problema sia dal punto di vista fisico che organizzativo. La bellezza delle LGC deriva anche dalla possibilità di poterle condividere con compagni di squadra internazionali, con cui si abbia un buon feeling. In questo modo la logistica si complica, organizzare una squadra diventa più difficile perché bisogna rimanere all’interno del confine nazionale.

Cosa pensi dell'obbligatorietà dello ski brake?

Diciamo che tra tutte le regole riguardanti la sicurezza che si sarebbero potute implementare nel mondo race e coppa del mondo, avrei puntato ad altro prima di passare allo ski brake. L’anno scorso l’inserimento nelle gare non è stato ben gestito dalla Federazione, tante aziende non erano ancora pronte, tuttoggi non ci sono ancora limiti ben definiti su rapporto peso/sicurezza/funzionalità e sono un po’ scettico, perché alla fine quando noi gareggiamo in una coppa del mondo in teoria siamo su un percorso appositamente studiato che è stato messo in sicurezza e controllato, se il percorso è correttamente messo in sicurezza lo ski brake non serve, fuori pista lo sci si ferma subito mentre in pista dovrebbero essere state predisposte tutte le protezioni necessarie (reti). Lo condivido come strumento molto utile a livello di sci amatoriale, touring classico, ma sulla coppa del mondo, che è la formula 1 di questo sport, bisogna vedere la funzionalità di questi nuovi attrezzi e ponderare pro e contro (presentano ancora molti problemi di solidità e di blocco in caso di ghiaccio).

Vivi una relazione con una scalatrice che ti supporta e sopporta, ma vorrebbe condividere di più con te. Cosa pensi dell’arrampicata? La vedi come uno sport in cui potresti cimentarti nel prossimo futuro?

ride Ci provo, l’arrampicata è stata una mia passione fino a 16-17 anni. Mi allenavo tutti i giorni abbastanza metodicamente ma non sono mai andato oltre un certo grado. Oggi, facendo l’atleta professionista endurance, gli allenamenti occupano tanto tempo e logorano il fisico, è difficile conciliare le cose. Mi piace molto scalare outdoor, fare qualche via lunga ogni tanto, un po’ di alpinismo o dei monotiri in falesia, ma come hobby, come attività alternativa nei giorni di riposo. La vedo come uno svago e come un ottimo modo di dedicare del tempo anche a Susanna, non credo diventerò mai un climber professionista!

Davide fotografato durante i test della Buyer's Guide 2023

A Jacquemoud-Equy Millet Tour Du Rutor e Mondiale long distance

Doppietta francese al ventesimo Millet Tour Du Rutor Extrême, valido anche come Campionato del mondo long distance. All’arrivo della terza tappa, a Planaval, hanno trionfato nella classifica di tappa e in quella finale Mathéo Jacquemoud – Samuel Equy e Axelle Mollaret – Emily Harrop. Nonostante tre giorni di condizione meteo a dir poco complicato, anche oggi i tracciatori dello Sci Club Corrado Gex sono riusciti a proporre ai 348 atleti a rappresentanza di 15 differenti nazioni un tappone di 2.340 m di dislivello positivo con partenza e arrivo nel cuore della Valgrisenche, a Planaval.  Due importanti salite, temperature che, in vetta allo Château Blanc (3.442 mslm), hanno sfiorato i -20°, e una picchiata in discesa su neve fresca di quasi 2.000 m.  

Al termine di tre giornate tirate, i francesi Mathéo Jacquemoud e Samuel Equy si sono conquistati l’oro iridato tagliando per primi il traguardo con tempo finale di 2h18’20”. Seconda piazza che vale l’argento mondiale per gli italiani Davide Magnini – Matteo Eydallin 2h21’11” e terzo posto per gli altri francesi William Bon Mardion – Xavier Gachet 2h24’34”.

Al femminile, come da pronostico, le francesi Axelle Mollaret – Emily Harrop vittoriose per la terza volta consecutiva. Per loro finish time di 2h51’22” e medaglia d’oro. Come nelle precedenti tappe, seconde al traguardo le azzurre Giulia Murada – Alba De Silvestro (2h57’27”). Terze di giornata in classifica, ma non nel ranking iridato perché appartenenti a nazioni diverse, la slovacca Marianna Jagercikova e la polacca Iwona Januszyk  (3h01’43”). Quarte assolute e terze nella classifica mondiale le azzurre Mara Martini – Ilaria Veronese.

Thomas Magnini, Vanessa Marca tra gli Under 16, Marcello Scarinzi, Clizia Vallet nella categoria Under 18 e Rémi Cantan, Noemi Junod in gara Under 20 sono i vincitori del TDR Giovani. Anche oggi, come ieri, spazio alle giovani leve che hanno avuto la possibilità di gareggiare su itinerari di alta montagna. Per le 67 promesse dello skialp, un tracciato loro dedicato, meno duro, ma non per questo meno spettacolare. Gli Under 20 (maschili e femminili) e gli under 18 si sono affrontati su un tracciato di 1.278 m di dislivello positivo (due salite, altrettante discese, due tratti a piedi e, passaggio al GPM di giornata sul Ghiacciaio dello Château Blanc a 2850 di quota ). Le under 18 e gli under 16 (maschili e femminili) hanno invece corso su percorso di 900 m (due salite, due discese, un tratto a piedi).

Prossimo appuntamento con La Grande Course alla Patrouille des Glaciers nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio.

© Pierre Lucianaz

La Sellaronda è di Boscacci-Eydallin

Non cambia il tempo di riferimento, ma l’adrenalina è sempre alta alla Sellaronda Skimarathon. Ieri sera il crono da battere era 2h56’59’’ (Filippo Barazzuol-William Boffelli) e quel crono resterà lì anche l’anno prossimo, se qualcuno vorrà provare a ritoccarlo sui quattro passi dolomitici Campolongo, Pordoi, Sella e Gardena. La premiata ditta del CS Esercito composta dal valtellinese di Albosaggia Michele Boscacci e dal piemontese di Sauze Matteo Eydallin ha vinto l’edizione 2022 chiudendo il tour di 42 chilometri e 2700 metri di dislivello positivo in notturna in 3h03’03”. A seguire Alex Oberbacher-Davide Magnini (secondi in 3h05’51”) e Jakob Herrmann-Christian Hoffmann (terzi in 3h06’02”). Completano la top five di giornata Daniel Ganahl-Paul Verbnjak quarti in 3h07’49” e Filippo Beccari–Martin Stofner quinti in3h16’14”. Fin dalle prime battute le coppie più forti hanno imposto un ritmo insostenibile che ha sgranato il gruppo di testa. Da metà gara i due alpini hanno però preso il largo mettendo in cassaforte il successo finale.

GARA DONNE
Colpo di scena al femminile. Con una gara tutta in rimonta vincono le esperte Katia Tomatis – Elena Nicolini (3h46’56”) sulle favorite Alba De Silvestro - Alessandra Schmid (3h47’31”). Davanti con margine fino a metà gara, Alba De Silvestro non è riuscita a inanellare uno storico tris di successi  (quest’anno ha vinto la Monterosa Skialp in Valle d’Aosta e la Mountain Attack in Austria). Sulle ultime rampe la svizzera Alessandra Schmid ha infatti cominciato a perdere colpi: la veneta l’ha aiutata con il cordino, ma non è servito a evitare il rientro del duo piemontese - trentino. Terzo posto per Sarah Dreier e Victoria Kreuzer (3h50’14”).

GARA MIXED
Nella speciale gara delle coppie miste a dominare è stata la squadra composta da Lukas Hiemer (GER) e Johanna Hiemer (AUT) con il tempo di 3h45'53. In seconda posizione si sono classificati Mirco e Paola Pervangher (SUI). Il podio è completato da Martin Kaschmann e Stephanie Kroll (AUT) in 3h57'00''.

IL PERCORSO
La partenza da Corvara (1.535 M) e la prima salita verso Passo Campolongo e Bec de Roces (2.080 m) affrontata con le luci del tramonto. Giunti al primo scollinamento, frontali accese e giù dritti verso il secondo cambio d’assetto posto nel centro di Arabba (1.605 m). Il viaggio continuava verso Passo Pordoi (2.239 m), Canazei, Passo Sella (2.174 m) e Selva Gardena. Da qui l’ultima salita verso Passo Gardena (2.298 m).

Classifiche 2022


Boscacci ed Eydallin sbancano la Pierra Menta

Alla Pierra Menta ci vuole pazienza. «Come ho imparato nel 2018, si vince o si perde alla fine della quarta tappa, ma adesso posso dirlo… ragazzi io e Matteo Eydallin ce l’abbiamo fatta» ha dichiarato Michele Boscacci ieri al termine dell’edizione 2022 della regina delle gare. I due azzurri hanno chiuso con il tempo totale di 9h48’24’’ e puntando sulla regolarità, con una vittoria di tappa, due secondi e un terzo punto. Appunto… si vince alla fine della quarta tappa. Così Eyda mette in bacheca la quinta vittoria e Boscacci la terza, beffando i local Gachet-Bon Madion, secondi in 9h51’57’’. Terzo un eterno Kilian Jornet in coppia con Jakob Hermann (9h54’38’’). Da segnalare al quarto posto la coppia francese Jacquemoud/Equy e al sesto François D’Haene, direttamente dall’UTMB all’UTMB dello skialp insieme a Yoann Sert. Poi un intramontabile Filippo Beccari, settimo con Inge Hans Klette. Niente sorprese tra le donne con la ormai local Axelle Mollaret Gachet che porta a casa il primo posto insieme alla svedese Tove Alexandersson in 11h46’01’’, davanti alle azzurre Martina Valmassoi e Katia Tomatis (13h00’17’’) e alla coppia formata dalla francese Lorna Bonnel e dalla slovacca Marianna Jagercikova (13h06’18’’). Sesta Giorgia Felicetti insieme alla polacca Anna Tybor. 


Argento e bronzo per gli azzurri nella staffetta degli Europei

Si sono chiusi oggi con il primo esperimento di staffetta mista, il format olimpico di Milano-Cortina 2026, i Campionati Europei di Scialpinismo di Boí Taüll, in Spagna. La formula prevede squadre composte da un uomo e una donna, una situazione che si adatta ai contingenti ridotti previsti per i Giochi a cinque cerchi. Doppia italia nel podio Senior, anche se è sfuggita la vittoria, che è andata ai francesi Emily Harrop e Thibault Anselmet. Argento per Giulia Murada e Nicolò Ernesto Canclini, bronzo per Alba De Silvestro e Michele Boscacci. Oro svizzero nelle categorie giovanili con Caroline Urlich e Robin Bussard, argento azzurro con Manuela Pedrana e Rocco Baldini e bronzo alla Francia di Luise Trincaz e Jérémy Anselmet. 

Un anello da percorrere due volte, con 1.632 metri di dislivello per i Senior, a scalare fino ai 742 degli Under 18: questo il percorso dell’individual di ieri. Al traguardo, la francese Axelle Gachet-Mollaret è arrivata prima davanti alla svedese Tove Alexandersson e ad Alba De Silvestro. La gara Senior Men è stata molto più combattuta e incerta, con il testa a testa finale tra Matteo Eydallin e Werner Marti (SUI) e la vittoria dello svizzero. Al terzo posto Michele Boscacci.

I nuovi campioni europei U23 sono Lisa Moreschini e Aurélien Gay (SUI). I podi sono stati completati da Samantha Bertolina e Katia Mascherona e da Paul Verbnjak (AUT) e Matteo Sostizzo. Nella gara U20, Caroline Ulrich (SUI) ha preso l'oro, seguita da Manuela Pedrana e Antonia Niedermaier (GER). Tra gli uomini della stessa categoria, il successo è andato ad Anselme Damevin (FRA) sui fratelli svizzeri Thomas e Robin Bussard, finiti secondo e terzo nell'ordine. 

Infine gli U18: Ida Waldal (NOR) ha ottenuto la vittoria, davanti alle due francesi Louise Trincaz e Loanne Roussillon, mentre il podio maschile è stato completato da Carlos Torres Espigares (ESP), Mirko Lupo Olcelli e Jules Raybaud (FRA). Tutti i risultati. .


Le prime medaglie degli europei di scialpinismo

Con la sprint di ieri sono ufficialmente iniziati i campionati europei di scialpinismo, a Boí Taüll, in Spagna e oggi si è replicato con il vertical. Ieri successi Senior per i campioni di casa e Slovacchia, con Oriol Cardona Coll primo tra gli uomini e Marianna Jagercikova tra le donne. Secondo gradino del podio azzurro con Nicolò Ernesto Canclini che ha preceduto lo spagnolo Iñigo Martinez de Albornoz. Tra le donne argento per la svedese Tove Alexandersson e bronzo per la francese Emily Harrop. Triplete azzurro tra le Under 23 con Samantha Bertolina davanti a Lisa Moreschini e Katia Mascherona. La vittoria maschile è andata a Patrick Perreten, Svizzera. Tra gli Under 20 si è sfiorato un altro triplate azzurro con lo svizzero Thomas Bussard che ha preceduto Luca Tomasoni e Rocco Baldini, mentre tra le donne si è imposta la svizzera Caroline Ulrich. In gara anche gli Under 18 con le vittorie della francese Louise Trincaz e del connazionale Norick Polchi. 

Axelle Gachet-Mollaret mette un’altra medaglia nella sua bacheca: la francese si è aggiudicata il vertical di oggi davanti a Tove Alexandersson e all’austriaca Sarah Didier. Argento per l’azzurro Alex Oberbacher tra gli uomini, superato dallo svizzero Werner Marti ma davanti al belga Maximilien Drion Du Chapois. Lisa Moreschini regola Samantha Bertolina tra le Under 23, categoria che ha visto l’oro maschile assegnato allo svizzero Gay Aurélien. Bronzo per Manuela Pedrana tra le Under 20 (oro alla svizzera Caroline Ulrich e al connazionale Thomas Bussard). Tra gli Under 18 la medaglia più preziosa è andata alla norvegese Ida Waldal e al francese Jules Raybaud: argento per l’azzurro Mirko Lupo Olcelli. 

A metà calendario dei campionati gli atleti potranno godere di una giornata di riposo per poi confrontarsi nella individual di sabato e nell’attesa staffetta di domenica con il nuovo format olimpico misto: un uomo e una donna. Tutte le classifiche qui.


Mollaret e Gachet fanno il bis nell'Individual della Valmalenco

Dominio della coppia Axelle Mollaret-Xavier Gachet anche nell’individual di Coppa del Mondo della Valtellina Orobie del 3-5 febbraio, spostata da Albosaggia alla Valmalenco per mancanza di neve, dopo il successo nella tappa di Morgins, in Svizzera.

Tra le Senior, giovedì 3 febbraio, la francese ha ottenuto la quarta vittoria nella gara individuale su quattro gare di questa disciplina disputate nella stagione 2021/22. Sul podio con lei sono salite anche la svedese Tove Alexandesson, seconda, e la transalpina Emily Harrop. Tra gli uomini, Michele Boscacci era in testa nella prima parte della gara, ma ha poi ceduto il passo negli ultimi tratti al francese Xavier Gachet e al compagno di squadra Matteo Eydallin. Il podio: Xavier Gachet, Matteo Eydallin e Michele Boscacci. L'austriaco Paul Verbnjak è stato il vincitore della categoria U23, seguito da Matteo Sostizzo e Giovanni Rossi. Tra le donne, Lisa Moreschini si è imposta su Katia Mascherona e la francese Mallaurie Mattana. Manuela Pedrana ha dimostrato di essere l'atleta più forte tra le U20, davanti alla compagna di squadra Silvia Berra e alla spagnola Maria Costa Díez. Trym Dalset Lødøen (NOR) è stato il primo uomo U20 a tagliare il traguardo, davanti allo spagnolo Marc Ràdua Ivern e Rocco Baldini. 

La vincitrice della Sprint di sabato è stata Emily Harrop (FRA), seguita dalla svedese Tove Alexandersson e da Mara Martini. Tra gli uomini, lo spagnolo Oriol Cardona Coll ha regolato Arno Lietha (SUI) e Hans-Inge Klette (NOR). Negli U23, Giovanni Rossi ha vinto davanti al pubblico di casa sugli svizzeri Patrick Perreten e Matteo Favre Tra le donne, c'è stato un podio tutto italiano che comprende, in ordine di arrivo, Lisa Moreschini, Samantha Bertolina e Katia Mascherona. L'atleta U20 Robin Bussard (SUI) ha ottenuto la medaglia d'oro, mentre lo svizzero Thomas Bussard e l'andorrano Oriol Olm Rouppert sono arrivati rispettivamente secondo e terzo. Silvia Berra, Maria Costa Díez (ESP) e Manuela Pedrana hanno preso le prime tre posizioni nella categoria U20 femminile.


Mondiali long distanze e tre tappe di Coppa del Mondo di scialpinismo in Italia nel 2021/22

Si inizia in Italia e si chiude in Francia. La stagione agonistica internazionale dello scialpinismo prevede il via con la prima tappa di Coppa del Mondo a Pontedilegno-Tonale (sprint, vertical, individual) il 16 dicembre e la chiusura a Flaine (sprint, vertical, individual) il 6 aprile. In mezzo le trasferte del 15 gennaio ad Andorra per vertical e individual, a Morgins, in Svizzera, del 28 gennaio per sprint e individual. Poi il ritorno in Italia per la Valtellina Orobie del 4 febbraio (individual, sprint - tra Albosaggia e Caspoggio) e per l'International Ski Alp Race Dolomiti di Brenta il 17 marzo a Madonna di Campiglio (vertical, individual), con prima la tappa turca di Erciyes (24 febbraio, sprint, vertical, individual). A partire dal 9 febbraio, in Vall de Poi, Spagna, sarà la volta dei Campionati Europei, mentre i Mondiali in calendario sono due: Long Distance, al Tour du Rutor Extreme, il 31 marzo, e Master, a Piancavallo il 4 marzo.


Bon Mardion ed Hermann re dell'Adamello Ski Raid

La settima edizione dell’Adamello Ski Raid porta in dote la seconda vittoria straniera nella storia della prestigiosa gara scialpinistica. Uno dei protagonisti del successo di oggi aveva già calcato il primo gradino del podio nel 2013. Stiamo parlando del francese William Bon Mardion, in questa occasione iscrittosi in coppia con l’austriaco Jakob Herrmann. Erano i favoriti della vigilia ed hanno mantenuto fede al pronostico, giungendo primi al traguardo di Pontedilegno, mentre in campo femminile, come preventivato, si è imposto il team valtellinese del Centro Sportivo Esercito composto da Giulia Murada e Giulia Compagnoni.

Un’edizione organizzata in un anno difficile e con alcune defezioni dell’ultima ora causa infortuni e Covid, su un percorso diverso dal tradizionale, che prevedeva 34 km e 3.180 metri di dislivello per la sfida maschile, quindi 30 km e 2.560 metri di dislivello per la competizione rosa. William Bon Mardion e Jakob Herrmann hanno fatto l’andatura sin dalla prima ascesa verso il Passo Tonale e per gli avversari non c’è stato nulla da fare. Sono rimasti al comando in tutte e quattro le salite e nelle quattro discese, portando il loro pettorale numero 6 davanti a tutti, sia ai 2.610 metri di Passo Paradiso, sia ai 3.000 metri di Passo Presena e ai 2.990 metri del Passo Tre Denti, gestendo la leadership anche nella lunga discesa in picchiata del Pisgnanino: 2.000 metri di dislivello negativo fino al traguardo. Il team franco-austriaco sotto lo striscione di Pontedilegno ha chiuso con il tempo di 3h41’57”. La sfida per i rimanenti gradini del podio è stata particolarmente animata. Dopo 12 km di gara, al cambio pelli al termine della discesa che riportava al Passo Tonale, in piazza d’onore c’erano Hoffmann - Verbnjak, superati poi nella lunga ascesa verso Passo Presena da Werner - Anthamatten, che hanno poi mantenuto il secondo posto fino a Pontedilegno. Ancorata alla quarta posizione, dall'inizio alla fine, la prima coppia italiana, composta dal trentino Federico Nicolini e dal valtellinese Andrea Prandi, con gli avversari che li precedevano sempre a vista con circa un minuto di margine. Sul Passo Tre Denti gli azzurri hanno ceduto per crampi ed hanno pensato a gestire le energie fino al traguardo, cercando di tenere a bada il recupero degli esperti Pietro Lanfranchi e Filippo Beccari, capaci sull’ultima ascesa di superare anche gli svizzeri Pierre Mettan e Julien Ancay.

Nel finale dunque le posizioni non sono cambiate e il riscontro cronometrico ha premiato i dominatori di giornata Jakob Herrmann e William Bon Mardion. Il francese si conferma uno dei più grandi skialper di sempre, essendo tornato sul gradino più alto del podio dopo l’affermazione del 2013 conquistata insieme a Mathéo Jacquemod. I vincitori hanno preceduto di 10 minuti e 5 secondi gli svizzeri Werner Marti e Martin Anthamatten e di 12 minuti e 15 secondi gli austriaci Christian Hoffmann e Paul Verbnjak. Quarti a 22’29” Federico Nicolini e Andrea Prandi, quinti Pietro Lanfranchi e Filippo Beccari a 22’35”.

Senza storia pure la sfida al femminile, con le favorite Giulia Murada e Giulia Compagnoni sempre a fare l’andatura e a gestire il vantaggio sulle inseguitrici, dimostrando un buon feeling nonostante la giovane età di entrambe e la prima esperienza con lo stesso pettorale. Le due portacolori del Centro sportivo Esercito hanno concluso con il tempo di 4h11’40”, precedendo di 3’57” la coppia mista formata dalla francese Lorna Bonnel e dalla slovacca Marianna Jagercikova. Sul terzo gradino del podio grande gioia per le due atlete di casa Corinna Ghirardi e Bianca Balzarini, alfiere della società organizzatrice Adamello Ski Team, e capaci di mettersi al collo il bronzo di giornata con un ritardo di 11’08” dalle vincitrici. In quarta posizione poi la coppia formata dall'italiana della Val di Fassa Giorgia Felicetti e dalla polacca Anna Tybor. 

Soddisfazione per il Comitato Organizzatore presieduto da Alessandro Mottinelli dell’Adamello Ski Team, che ha voluto fortemente dare vita a questo evento nonostante le mille difficoltà legate all’emergenza sanitaria. Un successo con tanti complimenti ricevuti dalle 160 coppie iscritte in rappresentanza di 12 nazioni. Ora si rinnova l’appuntamento con l’edizione numero 8, che andrà in scena nel 2023 (vista la cadenza biennale) con validità per il prestigioso circuito La Grande Course e Campionato del Mondo su lunghe distanze.

© Pegasomedia

Stranieri favoriti all'Adamello Ski Raid, tante assenze tra gli azzurri - la diretta streaming sul nostro sito

Si annuncia un albo d’oro straniero per l’Adamello Ski Raid 2021 a causa di numerose defezioni per infortuni e positività al Covid tra gli azzurri. Appuntamento domani, sabato 10 aprile, con partenza e arrivo a Pontedilegno e diretta streaming dalle 9,15 nel riquadro in fondo a questo articolo. Fra le 160 squadre iscritte spicca senza dubbio la coppia svizzera formata da Werner Marti e Martin Anthamatten e il team misto formato dal francese William Bon Mardion e dall’austriaco Jakob Herrmann. A tenere in alto i colori azzurri ci saranno Nicolò Ernesto Canclini e Alex Oberbacher, quindi Federico Nicolini e Andrea Prandi. Sempre fra i team stranieri in gara con il pettorale numero 5 e 6 le coppie austriache formate da David Koegler e Daniel Ganal, quindi Christian Hoffman e Paul Verbjak, ed ancora gli svizzeri Pierre Mettan con Julien Ancay e Kilian Granger e Yannik Ecoeur, il team francese con Yoann Sert e Julien Michelon e la squadra tedesca con Finn Koch e Marc Dürr. Da non sottovalutare poi gli esperti Pietro Lanfranchi, che gareggerà con Filippo Beccari. In chiave femminile gli occhi sono puntati sulle due valtellinesi del Centro sportivo Esercito Giulia Compagnoni e Giulia Murada, che dovranno vedersela con il team misto Lorna Bonnel (Francia) e Marianna Jagercikova (Slovacchia), quindi le due spagnole Ana Alonso Rodriguez e Nahia Quincoces, mentre la trentina Elena Nicolini ha dovuto dare forfait, perché non è riuscita ad abbinarsi a una compagna, vista l’assenza all’ultimo momento di Mara Martini. Dulcis in fundo, da non sottovalutare l’esperienza delle due atlete di casa Corinna Ghirardi e Bianca Balzarini dello sci club organizzatore, l’Adamello Ski Team.

Dal punto di vista organizzativo sono stati definiti gli ultimi dettagli ed è tutto pronto per lo start di sabato 10 aprile. La categoria maschile prenderà il via alle 7 davanti al palazzetto dello Sport di Pontedilegno (dove è previsto anche l’arrivo), mentre le donne inizieranno la loro sfida da Passo Tonale alle ore 7.15. Con la conferma delle due partenze differenziate rimangono invariati anche i percorsi di gara: 34 km con 3.180 metri di dislivello la sfida al maschile, quindi 30 km e un dislivello positivo di 2.560 metri per la competizione rosa. I punti più suggestivi in quota: Passo Paradiso (2610 metri), Seletta Sgualdrina (2860 metri), Passo Presena (3000 metri), Lago Mandrone (2400 metri), Passo Tre Denti (2990 metri). Spettacolari e tecniche le discese, fra le quali la Fossa del Diavolo nella prima parte di gara, quindi il discesone finale verso il traguardo. E poi la suggestione del passaggio nella galleria militare per l'occasione perfettamente innevata anche all’interno. La gara sarà trasmessa in diretta streaming anche sul sito www.adamelloskiraid.com

GUARDA LA DIRETTA STREAMING DALLE 9,15 DI SABATO 10 APRILE



Adamello Ski Raid, ecco le coppie azzurre

L’Adamello Ski Raid in programma il 10 aprile, anche se su un percorso ridisegnato per adattarsi alla situazione pandemica, con rifugi chiusi in quota, è l’unica gara de La Grande Course che andrа in calendario cercando di mantenere lo spirito delle grandi classiche dopo l’annullamento del Mezzalama e la Pierra Menta in un’unica tappa per i nazionali. Sfogliando l’albo d’oro dell’Adamello Ski Raid appaiono i nomi di skialper che hanno fatto la storia di questa disciplina, da Guido Giacomelli a Mirco Mezzanotte, da Martin Riz a Dennis Trento, da Mireia Mirò a Laetitia Roux, da William Bon Mardion a Mathéo Jacquemod, da Jennifer Fiechter ad Axelle Mollaret.

Matteo Eydallin ha deciso che gareggerà insieme a Davide Magnini. La coppia dovrà guardarsi dai compagni dell’Esercito Michele Boscacci e Robert Antonioli, ed ancora da Federico Nicolini ed Alex Oberbacher, da Nicolò Canclini e Andrea Prandi e poi Pietro Lanfranchi e Filippo Beccari. Questi i primi team italiani, mentre le squadre straniere verranno ufficializzate dopo Pasqua.

In campo femminile Alba De Silvestro sarà in gara con Giulia Murada, quindi Ilaria Veronese con Mara Martini ed Elena Nicolini con Katia Tomatis, senza dimenticare poi le due atlete di casa Corinna Ghirardi e Bianca Balzarini.

In totale dunque oltre 160 coppie, con la starting list che è in via di definizione e che conferma la quota che si erano prefissati gli organizzatori dell’Adamello Ski Team, anche per gestire i protocolli sanitari in materia Covid. Proprio per questo motivo, nonché per la chiusura dei rifugi in quota, è cambiato anche il percorso di gara. Misurerà infatti 34 km, con 3.180 metri di dislivello per la gara maschile e i passaggi più in quota sono previsti ai 2.610 metri di Passo Paradiso, quindi ai 2.860 metri della Selletta Sgualdrina, ai 3.000 metri di Passo Presena, ed ancora ai 2.400 metri del Lago Mandrone, ai 2.990 del Passo Tre Denti. E spettacolari e tecniche sono anche le discese, su tutte la Fossa del Diavolo nella prima parte di gara, quindi il discesone finale verso il traguardo. E poi la suggestione del passaggio nella galleria militare per l'occasione perfettamente innevata anche all’interno. Centro nevralgico dell’Adamello Ski Raid sarа il Palazzo dello sport di Pontedilegno, dove giа da venerdì 9 aprile è previsto l’accreditamento, quindi alle 18 il briefing. Sabato mattina la gara maschile prenderà il via alle 7 proprio nei pressi del palazzetto, mentre lo start della gara femminile è previsto per le ore 7.30 da Passo Tonale. Primi arrivi intorno alle 10.