Manca ormai pochissimo a uno degli appuntamenti più attesi dell’anno: le Olimpiadi di Parigi 2024. Abbiamo intervistato Camilla Moroni, atleta sponsorizzata da SCARPA, una delle promesse più brillanti dell’arrampicata sportiva italiana, che ha ottenuto il pass per partecipare con la nazionale italiana a questo straordinario evento.

L’arrampicata sportiva, uno degli sport che sta registrando una crescita esponenziale sia in termini di partecipazione sia per il livello agonistico, farà la sua seconda apparizione nel programma olimpico, dopo il debutto di successo a Tokyo 2021, con la nuova suddivisione delle discipline tra speed e combinata.

Camilla è ligure, classe 2001, e si distingue per un sorriso timido e sincero, sempre presente mentre ci racconta il suo percorso verso le imminenti sfide olimpiche. È uno dei talenti di punta della nazionale italiana, con una serie di risultati incredibili alle spalle che la pongono tra le arrampicatrici più forti al mondo, tra cui il secondo posto ai Campionati Mondiali di Boulder a Mosca nel 2021. Allenamento, dedizione, passione e la voglia di divertirsi sono alcune delle caratteristiche che la definiscono, insieme a un’innata curiosità di esplorare il mondo attraverso l’arrampicata.

Camilla, raccontaci della tua passione per l’arrampicata.

“Ho iniziato a scalare da piccola, grazie alla passione dei miei genitori, che fin dall’infanzia mi portavano in giro per le falesie di Finale Ligure. All’inizio era solo un gioco: mi divertivo a rimanere appesa nel vuoto e a dondolare. Poi ho iniziato a toccare la roccia, a provare i primi semplici passaggi, e da lì è nato l’amore per questo sport. Il mio percorso è continuato nelle sale boulder, dove mi sentivo più a mio agio e avevo meno paura del vuoto. È stato proprio in palestra che ho iniziato a gareggiare, prima nei campionati interregionali e poi in quelli nazionali. A 18 anni sono arrivate le prime convocazioni in Coppa del Mondo, e con queste la necessità di intraprendere un percorso di allenamento strutturato.

Fino a qualche anno fa, non esistevano allenatori o percorsi specifici per l’arrampicata, così mio padre, che è ricercatore di fisica al CNR, ha iniziato a studiare articoli, manuali e pubblicazioni per aiutarmi, e ancora oggi è il mio allenatore principale. Ora mi alleno nel centro federale di Milano, in attesa che venga completato quello ufficiale di Arco. Qui mi alleno con Pietro Biagini e altri tracciatori per sviluppare la parte tecnica, mentre per quanto riguarda la preparazione fisica continuo ad affidarmi a mio padre. L’allenamento al centro federale è stato fondamentale perché, negli ultimi anni, questo sport si è evoluto verso passaggi e percorsi tecnici che richiedono esperienza e una preparazione specifica a livello internazionale, difficile da replicare in una palestra standard.”

Parigi 2024: cosa rappresenta per te questo avvenimento?

“Sono molto soddisfatta ed emozionata di essere riuscita a entrare nel team nazionale per i Giochi Olimpici. Il percorso è stato molto intenso e devo dire che la parte più difficile è stata proprio la fase di qualificazione. Ora tutto quello che voglio è vivere appieno l’esperienza e dare il meglio di me: posso dire di essere un po’ più rilassata. Il mio desiderio è quello di portare a casa un bel ricordo di questa incredibile opportunità.”

Hai viaggiato in tutto il mondo per prepararti a questa olimpiade. Quale valore ha portato questo approccio internazionale alla tua esperienza?

“Confrontarmi con altre realtà e altri stili di arrampicata è stato fondamentale per sviluppare movimenti e stili diversi rispetto a quelli a cui siamo abituati. Ogni palestra e ogni nazione ha le proprie peculiarità, come l’inclinazione delle pareti o la fisicità dei blocchi. Viaggiare e provare percorsi diversi è stato molto utile per arrivare preparata a un evento di questo tipo.”

L’arrampicata è da sempre uno sport di community, di amicizia e di divertimento. Come vivi il rapporto con gli altri atleti con cui ti troverai a competere?

“In molti sport, la competizione tende a spezzare i legami tra i concorrenti, ma questo non succede nell’arrampicata. Spesso condivido gli allenamenti con gli altri atleti e non ci sono tensioni tra di noi, anzi, c’è un’atmosfera di supporto e condivisione che ci permette di crescere insieme e continuare a vivere lo sport come divertimento, prima di tutto. Stare insieme ci stimola a migliorarci reciprocamente, prendendo spunto dai punti di forza di ciascuno e aiutandoci a superare le difficoltà.”

Tutti abbiamo una fonte di ispirazione nella vita. Qual è il tuo esempio da seguire nell’arrampicata?

“Il mio punto di riferimento è sempre stato Jakob Schubert, soprattutto per la sua capacità di farsi trovare sempre pronto in ogni situazione, senza mai farsi intimidire.”

Le scarpette da arrampicata sono come un vestito da matrimonio: tra le centinaia di prodotti sul mercato, solo pochi rispecchiano davvero i propri gusti e, in questo caso, lo stile di arrampicata. Che modelli utilizzi?

“Porto sempre con me due paia di scarpette, da utilizzare in diverse situazioni: la Drago di SCARPA, che utilizzo quasi sempre per il boulder, è morbida e ha un grip incredibile per le aderenze sui volumi e i tallonaggi; e la Instinct VS WMN, che è più rigida e precisa, ideale per i piccoli appoggi. Scegliere la scarpetta giusta è fondamentale: devono adattarsi perfettamente al piede e, una volta trovato il giusto feeling, è difficile cambiarle.”

SCARPA, l’azienda italiana che supporta Camilla Moroni, è un punto di riferimento mondiale per il mondo dell’alpinismo e dell’arrampicata. Fondata nel 1938 ad Asolo, nel cuore del distretto calzaturiero italiano, SCARPA è cresciuta fino a diventare un leader globale nella produzione di calzature tecniche per sport outdoor come trekking, alpinismo, trail running e, naturalmente, arrampicata. Innovazione, qualità e attenzione alle esigenze degli atleti sono i valori cardine dell’azienda, che ha scelto di sostenere atleti come Camilla, puntando sulle giovani promesse e contribuendo alla crescita di questo sport con prodotti che coniugano comfort e alte prestazioni.

Non ci resta che augurarti un enorme in bocca al lupo per questa avventura che ti attende, Camilla! Porta a casa il massimo da questa esperienza e divertiti più che puoi!