Magnini-Maguet, si rinnova la sfida a Courmayeur
Sul tetto d’Europa, con il Monte Bianco in bella vista, a esaltare il gesto tecnico dei runners. L’attesa è finita e Courmayeur si prepara ad accogliere oltre 400 atleti che venerdì e sabato parteciperanno alla quarta edizione della Uyn Courmayeur Mont Blanc, la spettacolare gara che percorrerà i ripidi sentieri verso il Pavillon e Punta Helbronner, nel cuore del celebre Quattromila.
Tutto esaurito nel K2000 (sabato 4 agosto), la gara regina dell’intero evento organizzato dalla Trail Mountain. Dal centro di Courmayeur (piazza Brocherel, ore 7,30) ai 3.560 metri di Punta Helbronner, una salita che toglierà il fiato per le sue pendenze e per i panorami che regalerà. Una gara che dopo 11 chilometri (dislivello positivo di 2.200 metri) arriverà sulla terrazza panoramica e che ha catturato l’attenzione di molti stranieri, provenienti da Belgio, Brasile, Russia, Finlandia, Francia, Australia, Gran Bretagna, Svezia e Germania.
Nadir Maguet e Chiara Giovando faranno ancora una volta una grande andatura per provare a vincere, proprio come nel 2017 quando tagliarono il traguardo con il tempo di 1h 41’ 15” e 2h 12’35”. Al femminile, Giovando sfiderà Barbara Cravello e Christiane Nex, mentre con Maguet ci sarà anche Henri Grosjacques, ma soprattutto Davide Magnini. Venerdì 3 agosto sarà un’altra giornata ricca di eventi. Rimanendo in ambito agonistico, alle 21 partirà il K1000 con un percorso che da Courmayeur porterà fino al Pavillon, a quota 2.173 metri. Una prova di 7 chilometri (900 metri dislivello positivo) che si correrà con le frontali accese e che è stata scelta da Enzo Benvenuto, Lisa Borzani, Marco Béthaz, Marcella Pont, Denis Trento e da tanti altri concorrenti.
NON SOLO CORSA - Venerdì alle 11 toccherà invece ai bambini che saranno protagonisti di una prova Kkids non competitiva in zona Pavillon. Nessuna classifica, ma gadget ricordo e un grande Nutella party per il futuro del vertical. Sempre venerdì, alle 18, il Jardin de l’Ange di Courmayeur ospiterà un dibattito incentrato sulla disabilità e la montagna, organizzato dalla Trail Mountain e da Technos Media, partner ufficiale del Tour Trail della Valle d’Aosta e del Défi Vertical, circuito all’interno del quale è inserita anche la prova lunga della Uyn Courmayeur Mont Blanc. Interverranno il preparatore atletico Alessio Alfier, la psicologa dello sport Federica Farcoz, il maestro di sci Andrea Borney e Moreno Pesce, atleta amputato e protagonista di numerose imprese in montagna.
PROGRAMMA - I pettorali potranno essere ritirati venerdì dalle 17 alle 20,30 all’auditorium delle scuole elementari di Courmayeur e sabato mattina dalle 5,30 alle 7 negli stessi locali. Le iscrizioni per la gara bambini verranno prese venerdì mattina alla partenza della funivia Skyway oppure nel negozio Les Pyramides di Courmayeur. Gli atleti, mostrando il pettorale, avranno la discesa gratuita sulla Skyway, mentre gli accompagnatori potranno beneficiare di prezzi agevolati sia per la discesa, sia per la cena di venerdì o il pranzo di sabato al ristorante del Pavillon. Il main sponsor della manifestazione Uyn omaggerà tutti i partecipanti con una maglietta celebrativa della quarta edizione del vertical, riservando un gilet a tutti i finisher del K2000. Ma i premi saranno davvero tanti altri, lo spettacolo garantito.
Enrico Brizzi, partire adesso
Dal 2004 Enrico Brizzi scrive di viaggi a piedi. Insieme ai suoi buoni cugini, i pellegrini con cui ha fondato il gruppo degli Psicoatleti, l’autore di Jack Frusciante è uscito dal gruppo, romanzo cult di almeno tre generazioni, ha compiuto alcuni straordinari cammini: dal Tirreno all’Adriatico, da Canterbury a Roma lungo il percorso della Via Francigena e poi da Roma fino a Gerusalemme. E ancora: ha percorso l’Italia da Nord a Sud durante i festeggiamenti per il centocinquantesimo anniversario del tricolore, ha camminato da Torino a Finisterre, calpestato ogni singolo miglio del Vallo di Adriano e, di recente, calcato palmo a palmo i terreni carichi di storia delle Residenze Reali Sabaude col patrocinio dell’omonimo consorzio. Ma cosa significa camminare per Enrico Brizzi. Lo ha intervistato per noi, su Skialper 119 di agosto-settembre, un altro scrittore, Simone Sarasso, fresco vincitore del premio letterario Bancarella Sport.
NUOVA ISPIRAZIONE - A dieci anni esatti dall’inizio della sua avventura editoriale, per la prima volta, Enrico si ritrova a provare una sensazione mai sperimentata prima: «Stavo scrivendo una storia per Mondadori e non provavo nessuna emozione. Mi pareva di scrivere semplicemente perché dovevo ottemperare a un contratto. Era scioccante: è come accorgersi, di punto in bianco, che la donna con cui stai da una vita non prova più niente per te». La scrittura, che prima era piacere puro e autentico, è di colpo diventata fatica. È allora che Enrico decide di prendere una pausa dalla tastiera. Di staccare andando a fare qualcosa che ama da sempre: perdersi per le montagne con uno zaino in spalla. E allora perché non realizzare quel sogno tante volte immaginato in classe, durante i giorni più noiosi, fissando la cartina d’Italia? Attraversare lo Stivale nel senso stretto, proprio come gli eroici ciclisti della Tirreno-Adriatica tante volte acclamati per le strade dell’infanzia. Ma a piedi. Ed è così che da allora Brizzi programma due lunghi viaggi a piedi all’anno…
Tutti insieme per i Giochi 2026
Mercoledì alle 15 ci sarà un Consiglio nazionale straordinario del CONI: all’ordine del giorno la scelta della candidatura italiana per l’organizzazione Giochi Olimpici Invernali del 2026. Il presidente del CONI, Malagò ha da sempre annunciato di volere una candidatura condivisa. Milano e Cortina ha subito detto sì, mancava all’appello Torino. Che nutriva qualche perplessità, ma anche alla fine (come si legge nella lettera della sindaca Appendino pubblicata da La Stampa) ha accettato. Milano però, un po' si defila: pronta ad ospitare gare, ma non a mettere mano nell'organizzazione come si legge nella lettera del sindaco Sala (da Corriere.it). Una candidatura multipla, dunque: vedremo come si chiameranno (Alpi italiane?), quale sarà la sede dell’inaugurazione, e se ci sarà spazio per lo ski-alp...
A prova di temporale. E di sudore...
Una delle primavere più variabili degli ultimi anni ha messo a dura prova la nostra voglia di outdoor. Ed è stata la migliore occasione per testare due giacche ideali per la corsa in natura e una delle scarpe da trail best seller della stagione in versione GORE-TEX.
Lo abbiamo fatto con Filippo Bianchi, atleta del team Scarpa protagonista di un inizio di stagione con grandi risultati, dalla vittoria alla prima tappa delle Skyrunner Italy Series, a Villacidro, in Sardegna, a quella del Valbregaglia Trail, che gli è valsa la qualifica per i Mondiali di Corsa in Montagna Lunghe Distanze, fino al secondo posto in volata alla 4 Passi in Casa Nostra.

Per testare le giacche abbiamo optato per una corsa sui crinali del Monte Baldo tra le nubi e qualche schizzo d’acqua. Proprio su questo terreno molto panoramico il 6 ottobre si correrà una grande classica, la Lake Garda Mountain Race, una gara only-up che prevede due possibilità, la partenza da Malcesine e l’arrivo alla stazione della spettacolare funivia panoramica, oppure il traguardo più in quota, ai 2.128 metri di Cima Pozzette per oltre 2.000 metri di dislivello in 11,6 chilometri. Tra i vincitori ci sono nomi del calibro di Jonathan Wyatt e Philip Götsch, normale che Filippo sia stato stimolato a correre veloce anche nel nostro test, complice anche un clima umido che metteva voglia di scaldarsi un po’.

New GORE-TEX Active pesa 290 grammi e costa 279 euro ©Alice Russolo
Per lui due giacche con membrana GORE-TEX, Montura Magic 2.0 Jacket e Dynafit Ultra GORE-TEX SHAKEDRY™ Jacket 150. La prima adotta una tecnologia di prodotto GORE-TEX New Active con costruzione a tre strati e la seconda la leggerissima SHAKEDRY™. Due proposte diverse, la prima più versatile, la seconda minimalista e molto leggera, entrambe valide per chi pratica trail running. «Ho usato a lungo la precedente versione della Magic Jacket, anche durante i temporali estivi, e non ho mai patito il caldo: tiene bene l’acqua e traspira correttamente, inoltre è molto versatile grazie alle due grandi tasche e al fit che ne permette un utilizzo anche in inverno come guscio leggero o nelle stagioni di mezzo e non solo per la corsa» ha detto Filippo che ha particolarmente apprezzato il nuovo polso regolabile con velcro che non era presente nella vecchia versione.


«La giacca Dynafit con tecnologia SHAKEDRY™ è invece molto essenziale, dalla linea pulita e senza tasche e stupisce per la leggerezza e per le gocce d’acqua che scivolano via subito dalla superficie: molto pratica e funzionale la cerniera sul retro che consente di portare uno zaino sotto la giacca e ben fatto anche il cappuccio con visiera».

(5 in più di quanto dichiarato per
la versione senza GORE-TEX)
e costa 169 euro ©Damiano Benedetto
La Scarpa Neutron 2 non ha bisogno di tante presentazioni: è stato uno dei modelli più apprezzati dai nostri testatori della Outdoor Guide e sarà una delle sorprese della stagione, grazie a una versatilità notevole e alla tenuta della mescola Megagrip. Finora però non avevamo ancora messo ai piedi la versione in GORE-TEX. L’abbiamo fatta provare a Gabriele Testa, passato di calciatore nelle giovanili della Sampdoria e da qualche anno grande appassionato di trail. È appena rientrato dal Trail del Segredont e in stagione ha messo nel mirino un’altra decina di gare con obiettivi di media classifica. Proprio l’utilizzatore che potrebbe trarre maggiori benefici dall’utilizzo di una scarpa con tecnologia GORE-TEX Extended Comfort, la più traspirante, indicata per attività intense. Un test severo: 400 metri di salita e discesa sui pendi della Punta Martìn, in Liguria, con temperature esterne di circa 25 gradi e un bagno nelle acque del fiume Acquasanta. «La scarpa è molto bella ed equilibrata, non uso abitualmente prodotti in GORE-TEX quando corro ma non ho mai sofferto il caldo pur avendo sudato molto per il gran caldo e nell’acqua il piede rimane perfettamente asciutto, tranne qualche schizzo da sopra quando ho guadato il fiume a tutta» ha detto Gabriele che ha percepito anche la leggerezza della scarpa.
GORE-TEX NEW ACTIVE - Capi estremamente traspiranti anche durante attività ad elevato impatto aerobico, impermeabili e antivento nel tempo, morbidi al tatto e molto confortevoli sulla pelle, durante e dopo ogni attività ad elevato impatto aerobico. Il tessuto sottile con densità da 13 a 30 denari, il peso inferiore a 200 grammi e l’ingombro minimo rendono questi capi a tre strati i compagni ideali per le attività ad elevata intensità.
GORE-TEX SHAKEDRY™ - Tecnologia a due strati con la membrana GORE-TEX che si trova all’esterno e impedisce l’assorbimento dell’acqua, che scivola via grazie alle sue qualità idrorepellenti. Ultra-leggera, comprimibile e altamente traspirante, ha una fodera interna che garantisce un ottimo comfort sulla pelle. Non inzuppandosi mai, mantiene il capo leggero a tutto vantaggio della performance.
GORE-TEX EXTENDED COMFORT - Le scarpe con questa tecnologia sono pensate per ambienti chiusi e all’aria aperta con «temperature moderate e più elevate oppure durante attività ad alto impatto aerobico». Sono impermeabili nel tempo con una traspirabilità ottimale e sono quindi la soluzione perfetta per ottenere un eccellente comfort climatico eliminando il calore in eccesso.
Sabato c'è la CUET
A pochi giorni dal via, va a delinearsi la starting list della Comano Ursus Extreme Trail, che sabato 4 agosto vivrà la propria terza edizione sul doppio percorso di 34 e 58 chilometri, con partenza e arrivo nel suggestivo borgo di Rango, nel cuore delle Giudicarie Esteriori.
Sfogliando la starting list della gara organizzata dalla Comano Mountain Runners, figurano anche alcuni big della specialità, tra i quali spicca il bergamasco Luca Carrara, atleta che nel weekend appena trascorso si è imposto per il secondo anno consecutivo al Gran Trail Orobie e che, sempre nel mese di luglio, aveva fatto sua anche la DoloMyths Run Ultra di Canazei.
Tra gli atleti locali, invece, gli osservati speciali saranno il runner di Fai della Paganella Enzo Romeri e il portacolori della società organizzatrice Ivan Serafini, impegnati al pari di Carrara sulla distanza di 58 chilometri. Per la gara ‘corta’ ha già garantito la propria presenza il vincitore della passata edizione, il trentino del Gs Fraveggio Luca Miori, al quale si aggiungono Davide Delladio (terzo nel 2017) e l’atleta del Team La Sportiva Francesco Trenti.
Al femminile, nel 2017, s’impose l’altoatesina Anna Pedevilla, che nelle prossime ore scioglierà le riserve in merito alla sua partecipazione. Medesimo discorso per la veneta Cristiana Follador, che come Carrara è reduce dal successo alla DoloMyths Run Ultra e ha manifestato agli organizzatori la propria volontà di prendere il via sabato prossimo.
La gara avrà anche un marcato profilo internazionale, garantito dalla presenza di atleti provenienti da sette nazioni, tra cui anche la lontana Cina, quindi Estonia, Polonia, Ucraina, Finlandia e Romania. Le iscrizioni alla CUET 2018, disponibili online sul sito della società organizzatrice www.comanomountainrunners.it, sono ancora aperte e la chiusura è stata prorogata alla mezzanotte di giovedì 2 agosto.
Lo start verrà dato alle ore 6 per la gara di 58 chilometri (4580 metri di dislivello positivo) e alle 8.30 per quella di 34 chilometri (2380 metri di dislivello). Partenza e arrivo verranno allestiti a Rango, conosciuto come uno dei più bei borghi d’Italia, con suggestivi passaggi sul Monte Casale, sulla Cresta del Brento, al rifugio San Pietro, al Lago di Tenno, al Passo del Ballino e in vetta all’impegnativa ascesa del Doss della Torta, a precedere il giro delle Cime, la discesa da Malga Stabio e l’ultimo tratto verso il traguardo.
Nel pomeriggio sempre di sabato 4 agosto, con partenza alle ore 14, ci sarà anche uno spazio dedicato ai più giovani, protagonisti in occasione del primo Mini TrAIL. Baby, Cuccioli, Ragazzi, Cadetti e Allievi si affronteranno su percorsi di differente difficoltà e lunghezza (da 1,5 km a 6 km) e il ricavato delle iscrizioni verrà devoluto interamente in beneficienza all’AIL, l’Associazione Italiana contro le Leucemie.
Un uomo e due cani
«Il mio sogno è addormentarmi sul divano e il mio è un divano scomodo, molto scomodo, con i poggiabraccia di legno». Così parlò Giorgio Garello. E il divano è una parte importante dell’ultima fase della sua vita, quella podistica. Perché? Perché per evitare di starci troppo Giorgio ha deciso ci prendere un cane, un Border Collie e di fare migliaia di chilometri a piedi. Naturalmente con Walk, questo il nome del cane. Ne parliamo su Skialper 119 di agosto-settembre.


2.000 KM ALL’ANNO -Fine settembre 2009. Giorgio è al via della Spartathlon, l’ultra maratona tra Atene e Sparta, il coronamento di un sogno, la chiusura di un cerchio, dopo 15 anni di atletica. Ha già deciso che sarà la sua ultima gara, che di quella vita di allenamenti duri per limare secondi ne ha abbastanza. Qualche giorno prima, per la precisione il 9 settembre, da una cucciolata è nato un batuffolo bianco e nero, un bellissimo Border Collie che prenderà il nome di Walk. Giorgio ancora non lo sa, però ha deciso di affrontare la sua passione per il movimento e la montagna in un modo diverso, più lento. E ha deciso che, per evitare di cadere nella tentazione di stare sul divano, quel maledetto divano con i poggiabraccia in legno, avrà bisogno di un compagno. Giorgio e Walk, da allora, hanno percorso insieme più di 2.000 chilometri all’anno. Giorgio è Giorgio Garello e nel mondo del running è un personaggio conosciuto: cuneese, residente a Rivoira di Boves, technical representative di Asics, ha corso un centinaio di gare dalla maratona in su e un altro centinaio di mezze o distanze simili. «Se vuoi riprendere coscienza di te stesso e di quello che il quotidiano ti nega hai solo due modi, sederti a un tavolino o mettere i piedi uno dietro l’altro». Meglio se lo fai a sei zampe, un uomo e un cane. Anzi, a dieci zampe, visto che a Walk si è aggiunta Noosa, anche lei Border Collie. E forse la pagina FacebookUn Uomo Un Canedovrebbe diventare… Un Uomo Due Cani!

A Giulio Ornati la prima Monterosa EST Himalayan Trail
Favorito alla vigilia (e testimonial della gara), Giulio Ornati non ha tradito le attese e si è aggiudicato la prima edizione della Monterosa EST Himalayan Trail. Il portacolori del Team Salomon ha chiuso la 60 km con 4.450 metri di dislivello, sui sentieri sotto la parete est del Monte Rosa, tagliando il traguardo di Macugnaga in 8h51’16”; alle sue spalle Marco Gazzola (9h11’00”) e Giovanni Tacchini (9h18’51”), quarto Stefano Ruzza, quinto Simone Musazzi. Nella 25 km (1.850 m D+) a segno Silvio Belloni in 3h09’26” su Martin Vairoli (3h22’32”) e Davide Campiotti (3h23’20”); sul podio rosa sale sul gradino più alto Sofia Scanziani (4h04’30”) su Chiara Cerlini (4h08’52”) e Monica Moia (4h15’53”).
Monte Rosa Walser Trail, Marco De Gasperi e Tatiana Locatelli vincono la 50k
Gran finale a Gressoney-La-Trinité con le prove da 50 e 20 km. Messa in archivio la kermesse principe da 114 km, spazio alle sorelle minori. Super favorito dei pronostici, Marco De Gasperi non ha disatteso le aspettative della vigilia. Nell’albo d’oro della 50 km (3940 m D+) c’è adesso la sua firma. Sempre davanti, il portacolori del Team Hoka One One ha compiuto una cavalcata trionfale dal primo all’ultimo metro. Per lui finish time di 6h21’11”. Seconda piazza per il rumeno Ioan Maxim (6h57’03”), mentre terzo si è piazzato Ivan Camurri (7h00’44”). Nei 5 anche Marco Mangaretto e Enrico Ferrari.
Nella gara in rosa assolo per Tatiana Locatelli. Per lei ingresso in piazza Tache a Gressoney-LaTrinité in 8h05’23”. Sul podio sono salite anche Marina Cugnetto (8h18’18”) e Agnese Valz Gen (8h36’16”).

Nella 20 km (850 m D+), nonostante alcuni acciacchi il campione di casa Dennis Brunod ha onorato al meglio la MWT vincendo per la quarta volta questo evento, anche se su differenti distanze. Per lui crono di 1h36’11”. Secondo Simone Peyracchia in 1h40’14”, mentre terzo è giunto Luigi Cristani in 1h45’04”. Nella top five di giornata Mathieu Brunod e François Cella Ronc. Al femminile la fortissima triatleta delle Fiamme Azzurre Charlotte Bonin ha vinto facendo letteralmente gara su gli uomini e stoppando il cronometro sul tempo di 1h58’03”. Sul podio con lei sono salite Elisabetta Negra (2h07’14”) e Selena Bernardi (2h14’28”).

Ultimi a scattare dai blocchi di partenza alle 11.15 le giovani leve del mini trail da 4.5Km. Quest’ultimo evento era aperto anche ai concorrenti diversamente abili e aveva un importante sfondo sociale. Parte dell’iscrizione sarà devoluta a www.lnd-it.com.
Rambo re della Bagolino Alpin Run
Uno strepitoso Alessandro Rambaldini e una splendida Ana Nanu hanno vinto la nona edizione della Bagolino Alpin Run, disputata oggi a Bagolino (BS). 303 gli iscritti alla gara competitiva (di 16 km) e 50 alla non competitiva (di 9 km) che alle 9.10 sono partiti dal parco Pineta. Vittoria del campione del mondo 2018 di corsa in montagna lunghe distanze Alessandro Rambaldini in 1 ora 21 minuti e 22 secondi, precedendo nell’ordine Marco Zanoni (vincitore nel 2017), Davide Danesi, Patrick Facchini (campione italiano vertical alla prima esperienza a Bagolino), Andrea Bottarelli, Davide Bottarelli e Roberto Bresciani. Tra le donne la vittoria è andata ad Ana Nanu che ha tagliato il traguardo in 1 ora 49 minuti e 40 secondi. Alle sue spalle Lara Bonora, Monica Vagni e Daniela Vassalli. La corsa, che valeva anche come ultima prova del Grand Prix di Corsa in montagna Valle Sabbia ed Alto Garda, ha assegnato anche i titoli di campione regionale FIDAL di corsa in montagna. Ed ora la BAR si appresta a vivere l’anno prossimo il decimo anniversario con un’edizione tutta da scoprire!
Egea Aritz e Silvia Rampazzo si prendono il Giir di Mont
Premana in festa per il suo Giir di Mont. La ventiseiesima edizione della classica lecchese ha visto il successo di Egea Aritz e Silvia Rampazzo.

Il basco ha chiuso i 32 km in 3h22’05”, precedendo Cristian Minoggio (3h24’45”) e Daniel Antonioli (3h30’06”), quarta piazza per Alberto Comazzi (3h30’23”), quinto Filippo Bianchi (3h30’30”), quindi Ionut Zinca, Danilo Brambilla, Daniele Cappelletti, Jan Zemaník e Davide Invernizzi a completare la top ten.

Nella gara rosa Silvia Rampazzo si è imposta in 3h54’52” in un testa a testa con Elisa Desco (3h58’45”) e Denisa Dragomir (3h59’41”); ai piedi del podio la scozzese Charlotte Morgan e Daniela Rota. Nelle prime dieci Maite Maiora, Barbara Bani, Giulia Compagnoni, Luisa Nicandra Peña Vasquez e Marta Cereda.

Nella Mini da 20 km, primo il keniano Dennis Bosire Kiyaka in 1h39’53, davanti a Gabriele Bacchion (1h42’03”) e Giovanni Rossi (1h43’27”), quarto Andrea Prandi e Luigi Pomoni. Sul podio femminile sale sul gradino più alto Sara Rapezzi (2h09’59”), seconda Arianna Oregioni (2h10’48”) e terza Lorenza Combi (2h14’04”), quarta Elisa Pallini, quinta Serena Gianola.
Sigillo di Kilian Jornet nelle World Series
Sigillo di Kilian Jornet alla Skyrace Comapedrosa, tappa andorrana delle Migu Run Skyrunner World Series: il catalano ha chiuso i 21 km con 2.300 metri di dislivello, in 2h33’18”, davanti allo svizzero Pascal Egli (2h36’29”) e allo svedese Petter Engdahl (2h39’12”), quarto il britannico Finlay Wild (2h41’34”), quinto lo spagnolo Alejandro Forcades Pujol (2h42’20”). Nella gara rosa arriva la vittoria della svedese Lina El Kott al traguardo in 3h03’04”, davanti a Laura Orgué (3h06’54”) ella sorella Sanna (3h11’53”), ai piedi del podio la spagnola Sheila Avilés Castaño (3h11’55”), quinta la britannica Holly Page (3h16’19”).
A Farbmacher e Berglund la GUT, quarto Kienzl
Edizione indimenticabile per Grossglockner Ultra Trail powered by Dynafit. La gara austriaca partita venerdì notte ha visto i successi di Thomas Farbmacher (14h25’41’’) e Kristin Berglund (17h03’15’’). Nella 110 km secondo posto per André Purschke e Peter Gross, tra le donne secondo gradino del podio per Juliette Blanchet del Team Vibram e terzo per Vroni Heidrich. Al quarto posto l’altoatesino Peter Kienzl. Nella gara di 75 km vittoria di Hannes Namberger (8h01’38’’) su Jordi Gamito Baus e di Meryl Cooper (11h07’27’’) su Evelyne Lachner; nella 50 km successi per Florian Reichert (4h37’13’’) e Irén Tiricz (5h35’59’’), nella 30 km di Christian Kreidl (2h49’27’’) e Marcela Vasinova (3h35’24’’). Nella versione 110 km a staffetta, vittoria del duo Gediminas Grinius-Pau Capell (Vibram-TNF) in 13h16’32’’.












