Kilian, la strategia alimentare per fare 23.846 metri di dislivello in 24 ore

È passata qualche settimana dall’impresa di Kilian Jornet che ha percorso 23.486 m di dislivello in 24 ore con sci e pelli. Il catalano ha curato nei minimi dettagli ogni particolare e anche l’alimentazione ha avuto la sua parte. Abbiamo chiesto un parere sulla sua strategia a Elena Casiraghi, PhD - esperta in nutrizione e integrazione sportiva dell’Equipe Enervit. Ecco cosa ci ha detto.

«Il talento è un dono. Ma non è tutto. Per migliorare la prestazione sportiva serve allenarsi con costanza e metodo. L’allenamento infatti è indispensabile a creare adattamenti nell’organismo via via crescenti, a spingere i propri limiti più in là. Per uno sportivo effettuare test funzionali nei periodi di preparazione è essenziale: permette di conoscere le capacità acquisite attraverso l’allenamento e tarare al meglio le future sessioni. Kilian Jornet questo lo sa bene. È così che l’8 febbraio 2019 ha completato un test per conoscere la massima capacità di elevazione altimetrica a cui il suo organismo era in grado di spingersi e la sua capacità di resistere alla fatica. Ha curato ogni dettaglio che, se pur marginale, potesse concorrere al risultato. Abbigliamento, strumentazione da polso, materiale tecnico e nutrizione. Niente ha lasciato al caso. Alimenti a base di carboidrati sono stati assunti nei momenti di pausa tra le varie prove. Anche la palatabilità, infatti, è un fattore che può incidere sulla prestazione. La caffeina sotto forma di caffè è stata utile per attivare il sistema nervoso centrale e quindi vincere l’addormentamento nelle ore notturne. Acqua e minerali sono poi stati assunti costantemente. Allenarsi e competere in stato di disidratazione, infatti, è rischioso: diminuisce i riflessi, gli adattamenti agli stimoli di allenamento e aumenta il rischio di infortuni e la velocità di svuotamento delle riserve di glicogeno. Per i momenti di maggior sforzo, Kilian ha assunto energetici considerando i tempi ottimali di assorbimento intestinale e integrando con costanza carboidrati ogni trenta minuti. Terminato il test ha mantenuto elevata l’attenzione celebrando l’importanza della fase del recupero. Per non influire in maniera negativa sulla successiva sessione è fondamentale curare la reidratazione, la rigenerazione muscolare e il recupero delle riserve di glicogeno sin dal primo momento in cui l’organismo ne offre possibilità. È vantaggioso assumere nella prima fase del recupero miscele in polvere da diluire in acqua. L’efficacia del tuo prossimo allenamento parte da qui».

Ricapitoliamo come si è nutrito e idratato Kilian nella 24 ore:

  • La strategia prevedeva di assumere 250 cal/ora
  • Primo gel dopo un’ora e poi ogni 30 minuti, da 100 a 230 cal
  • Dopo 10h35’ 1 fetta di pizza
  • Nelle successive 4 ore cibo normale
  • Ancora gel tra le 14 e le 17 ore
  • Break di 10’ con una fetta di pizza e patate
  • Altri gel ogni 30’ per 2h30’
  • Dopo 19h48’ altro break di 10’ con caffè caldo/cioccolata e pasta
  • Nelle ultime 4 ore 10 gr di cioccolato ogni 30’
  • Acqua o acqua con sciroppo di mirtilli, circa 1 litro ogni 3 ore, con piccoli sorsi ogni 15’

In totale 5.500-6.000 calorie

 


Buona la prima per il Vertical Cignas-Pian Bosonin

A Donnas prima edizione del Vertical Cignas-Pian Bosonin: al via si sono presentati 170 atleti che hanno affrontato la ripida scalinata che dalla frazione di Outrefer conduce al villaggio di Pian Bosonin. 1330 gradini per 400 metri di dislivello. Sul gradino più alto del podio rosa Katarzyna Kuzminska (21’38”), davanti a Chiara Pino (21’58”) e Giorgia Ganis (23’31”); al maschile grande bagarre: a segno Dennis Brunod (17’13”), seguito da Mathieu Brunod (17’15”) e Massimo Farcoz (18’16”). Il prossimo appuntamento a Donnas sarà l’11 e 12 maggio con la prima edizione della manifestazione Donnas outdoor Challenge, una due giorni all’insegna degli sport all’aria aperta: info su www.donnasoutdoorchallenge.it


Il 2 marzo torna lo Snow Leopard Day

Anche quest’anno Dynafit chiama a raccolta tutti gli appassionati di scialpinismo con l’obiettivo di accumulare metri di dislivello a tutela del leopardo delle nevi. Il marchio, che ha scelto questo animale come simbolo del proprio logo, sostiene da vari anni la Snow Leopard Trust, la più importante e storica associazione che si impegna quotidianamente nello studio del leopardo delle nevi e nella tutela del suo habitat, in costante riduzione e sotto continuo attacco da parte dell’uomo. Ogni metro di dislivello raccolto durante le varie tappe dello Snow Leopard Day verrà commutato in una donazione di un centesimo di euro. Lo scorso anno Dynafit ha potuto versare ben 11.000 euro, grazie alla raccolta totale di più di un milione di metri di dislivello.

LA TAPPA ITALIANA -Il progetto farà tappa sabato 2 marzo in Italia a Misurina, in provincia di Belluno, con il supporto dei punti vendita Salewa Store Longarone, ma anche delle Guide Alpine Tre Cime di Lavaredo. I partecipanti alla giornata avranno a disposizione 7 ore, dalle 9 alle 16, per compiere il maggior dislivello possibile. La partenza del percorso di risalita è situata nei pressi del Ristorante Alla Baita, a Misurina. Sarà possibile muoversi su un tracciato segnalato dall’organizzazione con cartelli informativi in maniera autonoma, ma per chi è alle prime armi o ha voglia di una pellata in compagnia le Guide Alpine Tre Cime di Lavaredo saranno felici di accompagnare gli scialpinisti fino alla cima Forcella della Neve: partenza per i gruppi organizzati alle 9 o alle 12 davanti al Ristorante Alla Baita. La partecipazione prevede l’iscrizione al momento del via e il versamento di un’offerta di 10 euro, che dà diritto a un pranzo presso il Ristorante alla Baita e la possibilità di skitest di attrezzatura Dynafit della stagione in corso, anche se, per far fronte a ogni evenienza, è consigliato portare il proprio equipaggiamento.

I ricavati dell’edizione 2019 dello Snow Leopard Day andranno a finanziare il primo censimento mondiale della popolazione dei leopardi delle nevi, una procedura essenziale per i ricercatori, perché solo disponendo di dati esatti sarà possibile in futuro tutelare questo raro felino e impedire interventi nel suo habitat naturale.

LO SNOW LEOPARD TRUST -Dal 1981 l‘organizzazione Snow Leopard Trust, con sede a Seattle, è attivo nella tutela degli esemplari superstiti del leopardo delle nevi e svolge ricerche su questo felino a rischio di estinzione. L’habitat del leopardo delle nevi si riduce sempre più. Gli studi stimano che attualmente esistano 3.500 esemplari allo stato brado, che vivono una minaccia sempre crescente a causa del bracconaggio, dei cambiamenti climatici e della decimazione del loro habitat. L’organizzazione porta avanti progetti in Cina, India, Kirgisistan, Mongolia e in Pakistan, compiendo ricerche su questi animali a rischio di estinzione e ripristinandone l’habitat, in collaborazione con la popolazione delle regioni montane.

Per maggiori informazioni


Peller Ski Raid a Alex Oberbacher e Margit Zulian

Sul Monte Peller, in Val di Non, la valle delle mele, domenica si è svolta la seconda edizione della Peller Ski Raid, gara Fisi, abbinata al ventesimo Raduno, su un percorso che gli organizzatori hanno allestito con un grande lavoro sul campo, per il caldo degli ultimi quindici giorni, ma riuscendo egualmente a renderlo tecnico ed appassionante.
Alex Oberbacher già dalle prime battute ha preso il comando, poi l'atleta che difende i colori del team Bogn da nia, ha chiuso per primo con un tempo di 2h08'25", secondo posto per l’austriaco Marc Hochstaffl in 2h15'35" e al terzo posto Alex Salvadori in 2h17'37".
Al femminile a segno Margit Zulian, anche lei del Bogn da nia, dominando dall'inizio alla fine l'intera gara, e chiudendo in 2h55'37”, davanti a Janka Kollarova in 3h08'13" e Sabrina Malacarne in 3h09'40".


Santa Caterina Winter Trail a Elisa Sortini e Luca Cagnati

Al Santa Caterina Winter Trail, vittoria di Elisa Sortini e Luca Cagnati. Sul podio rosa con la portacolori dell’Atletica Alta Valtellina anche Elisa Desco e Sarah Palfrader; in campo maschile secondo il sei volte iridato della corsa in montagna e ideatore di questo evento Marco De Gasperi e terzo Luca Del Pero con Emanuele Manzi, Tiziano Moia, Massimiliano Zanaboni, Mattia Gianola, Paolo Bonanomi, Alessandro Crippa e Luigi Cristani a completare la top ten. La gara era la prima del circuito Nortec 2019 che si concluderà con la tappa friulana di Tarvisio in programma sabato 9 marzo.

© Giacomo Meneghello

Skialp3 Presolana a Robert Antonioli e Giulia Murada

La Skialp3 Presolana, Memorial Angelo Castelletti, festeggia la quarantesima edizione come prova di Coppa Italia e 160 concorrenti che si sono sfidati su un percorso come sempre tecnico e impegnativo. Ancora una vittoria per Robert Antonioli che arriva sul traguardo con Matteo Eydallin, poi penalizzato di 3 minuti per una irregolarità al cambio pelli, che scala al quarto nella classifica finale. Piazza d’onore per Nadir Maguet a 30 secondi, terzo William Boffelli, quinto Pietro Lanfranchi.
Nella gara rosa a segno Giulia Murada che chiude davanti a Giulia Compagnoni, con Elena Nicolini a completare il podio, quarta Martina Valmassoi, quinta Maria Dimitra Theocharis.


Emozioni in Rosa

Qualcuno l’ha definita la gara più bella del mondo. Il fatto è che non fa parte né de La Grande Course, né della Coppa del Mondo, ma del più incredibile santuario alpino che Madre Natura ha voluto regalarci. Si scrive Rosa Ski Raid, si legge stupore. Quello di ritrovarsi a combattere contro il tempo ai piedi della più himalayana delle pareti alpine, la est del Rosa, sopra Macugnaga: oltre 2.700 metri a strapiombo, proprio sopra la testa di chi gareggia. Dal Belvedere, 1.914 metri, alla Cima Dufour, 4.638 metri, ne corrono esattamente 2.724 di metri. Un paesaggio di vera alta montagna, da batticuore anche se non si corre per le prime posizioni. Macugnaga non è terra di scialpinismo facile. Troppo ripidi i versanti, le grandi classiche hanno bisogno di pendii dove si possa trovare il ritmo. Oppure - quelli bravi - affrontano il Canale Marinelli, quando la via di salita non è il più facile elicottero. La data del 2019 è il 17 marzo. Con una speranza «Quella di poter finalmente - aggiunge Fabio Iacchini, direttore del percorso - mettere in piedi la gara sul percorso che ci siamo immaginati da sempre. Per tanti motivi, la sicurezza in primis, non siamo ancora riusciti ad arrivare fino al Colletto di Pizzo Bianco, a quasi 3.000 metri, per poi affrontare la lunga, spettacolare discesa di quasi 1.600 metri di dislivello fino in paese. Di solito si deve affrontare con una Guida alpina se non la si conosce bene, ma messa in sicurezza è davvero da adrenalina pura». Arrivo con gli sci o a piedi confermatissimo nel cuore di Macugnaga perché il Rosa Ski Raid è davvero la gara del paese, sentita e amata da tutti.

PERCORSO EFFIMERO - Il Rosa Ski Raid rispecchia in pieno il genius loci. Si sarebbe potuto salire al Passo Moro, ancora più in quota, e magari tracciare un saliscendi sul ghiacciaio, tra Italia e Svizzera. Ma sarebbe stato troppo banale. Si sarebbe potuto disegnare una gara con partenza e arrivo dallo stesso posto, invece si arriva più in basso di dove si parte. Si sarebbe potuto pensare prima alle caratteristiche tecniche e poi al panorama. Invece il grandioso spettacolo della natura non toglie pathos a un percorso nervoso, che ti tiene sempre sull’attenti. Macugnaga è terra di fondisti ma anche di tradizioni scialpinistiche. Le tutine si sono sfidate nel 1995 e nel 2004 nei Campionati italiani degli Alpini. Ma la tradizione del Rosa Ski Raid è insignificante: si corre solo dal 2015. Tre anni che valgono venti anni. Sono pochi i percorsi così particolari, così unici. Non è il Mezzalama, non è il Tour du Rutor, non vuole neanche esserlo. Ma è una gara da sogno. È un po’ come il ghiacciaio, sempre in movimento, mai uguale da un anno all’altro. Oppure come il lago effimero che si formò proprio sul ghiacciaio del Belvedere e per mesi tenne con il fiato sospeso tutta Macugnaga, minacciata da una valanga d’acqua. Il bello del percorso del Rosa Ski Raid è proprio questo, che si muove su un terreno di alta montagna, al cospetto di pendii ripidi e canaloni, di ghiacciai. E non è mai uguale all’anno prima. Esiste naturalmente una mappa, ma bisogna sempre aspettarsi sorprese. Però il bello del Rosa Ski Raid è che dal Belvedere, con un binocolo, puoi praticamente vedere tutta la gara. Un’altra piccola chicca per una gara da sogno.

IL FAN CLUB DEL LENCE - Eravamo 150 amici al bar. Potrebbe essere questo il titolo di un articolo sul Damiano Lenzi Fan Club. Tanti infatti sono i tesserati del sodalizio che sostiene il Lence in giro per l’Italia e spesso per il mondo. Ed è proprio da questo gruppo che nasce l’idea e la volontà di una gara di scialpinismo a Macugnaga. «La passione che abbiamo dentro, l’ammirazione per le imprese sportive di Damiano, ci ha fatto venire voglia di rimboccarci le maniche e inventarci una gara particolare» dice Aldo De Gaudenzi. Aldo è presidente del Fan Club oltre che del comitato organizzatore della gara. «Poco importa, siamo sempre gli stessi, Roberto Olzer è presidente dello sci club Valle Anzasca e io vice e lui è presidente insieme a me del comitato». Sempre gli stessi. Oltre a Olzer, c’è Fabio Iacchini, direttore del percorso e vecchia conoscenza dei lettori di Skialper. Un gruppo affiatato ma in realtà ben più ampio. «Ci ritroviamo tutto l’anno, ogni venti giorni circa, la sera, magari in taverna, è un’occasione per stare insieme e divertirci, ma il lavoro non manca… Ognuno rinuncia a qualcosa e ritaglia un po' di tempo tra gli impegni lavorativi e la famiglia. Però vengono in tanti a darci una mano e poi voglio fare crescere i giovani, voglio che prendano in mano loro l’organizzazione» conclude De Gaudenzi. Ma il percorso di gara chi l’ha inventato? «È un lavoro d’equipe, siamo saliti più volte io, Fabio, Roberto, anche Damiano». Proprio così, dalla condivisione nascono le cose migliori, come il Lence Fan Club e… il Rosa Ski Raid!

PAROLA A DAMIANO… - Damiano Lenzi e il Rosa Ski Raid sono legati a doppio filo. Anche se oggi l’alpino abita nel Cuneese, viene spesso in valle per allenarsi e da queste parti ha molti amici, essendo originario di Ceppo Morelli, non lontano da Macugnaga. «All'inizio era solo un fan club, poi sono riuscito ad avvicinare tutti questi amici allo scialpinismo ed è nata anche la gara e questa per me è la più grande soddisfazione» dice il Lence. «Correre a casa è sempre particolare, forse hai più pressione perché ci sono tante persone che conosci che vengono a vedertie a fare il tifo per te - aggiunge Damiano». Quando gli chiediamo quanto c’è del suo zampino nel percorso, ci risponde con molta franchezza: «Bisogna dire le cose come stanno, ancora non siamo riusciti a fare l’itinerario che abbiamo in mente perché le condizioni non lo hanno consentito, ma se solo facesse una stagione normale…». Ci hai messo l’acquolina in bocca, cosa bolle in pentola? «Qualche bella cima, senza andare troppo lontani, il Pizzo Bianco, con il Chiovenda, sarebbe uno spettacolo: mille metri di canale con la polvere fino ad aprile perché esposto a nord!» Ci crediamo.

E A MATTEO - E Matteo Eydallin cosa pensa del Rosa Ski Raid? «Gara bella, gara lunga, anche un po’ su ghiacciaio e spazi aperti, che va bene anche per preparare la Patrouille e prove simili in quota. E poi sicuramente lo scenario del Monte Rosa offre mille possibilità per lo scialpinismo».

www.rosaskiraid.it

Le immagini di questo articolo, realizzate da Stefano Jeantet, si riferiscono a una perlustrazione lungo il percorso con gli organizzatori.


La Sportiva Epic Ski Tour a Michele Boscacci e Axelle Gachet-Mollaret

La due giorni de La Sportiva Epic Ski Tour si conclude con la vittoria di Michele Boscacci e Axelle Gachet-Mollaret. Dopo la tappa di venerdì sull’Alpe Cermis, sabato nella pursuit di 13.8 km, che si è svolta nel Parco Naturale di Paneveggio, il valtellinese contiene l'attacco di Xavier Gachet, secondo, con Davide Magnini a completare il podio.
«Sulla prima salita sono andato al risparmio - spiega Miky Boscacci - guadagnando comunque qualcosa sui miei inseguitori, in discesa ho commesso qualche errore sul tracciato che probabilmente non conoscevo bene. Ho stretto i denti sapendo che non mancava poi tanto al traguardo di questo terzo Epic Ski Tour».
Nella gara rosa a segno Axelle Gachet-Mollaret, davanti ad Alba De Silvestro e alla detentrice del titolo Victoria Kreuzer.


Garmin inReach Mini, la sicurezza tascabile

Compatto, tanto da stare nel palmo di una mano, leggero, con un peso di soli 120 grammi, ma altamente tecnologico: Garmin inReach Mini è il nuovo comunicatore satellitare bidirezionale concepito per vivere le attività outdoor in totale sicurezza. Tramite copertura satellitare globale Iridium, sottoscrivendo un abbonamento dedicato, inReach Mini consente di avere una comunicazione in doppia direzione da ogni luogo del mondo, sia in mezzo all’oceano che in vetta a una montagna. Oltre a inviare e ricevere messaggi di testo ed e-mail, dispone di una funzione SOS attiva 24/7 direttamente collegata al centro di coordinamento emergenze internazionale GEOS, garantendo così assistenza e soccorso immediato in caso di necessità, ovunque ci si trovi. InReach Mini è resistente agli urti e impermeabile (IPX7) e integra una batteria ricaricabile al litio che garantisce ampia autonomia: dalle 50 ore con invio del rilevamento ogni 10 minuti, fino a 20 giorni in modalità di risparmio energetico. Inoltre scaricando l’app Earthmate sul proprio smartphone o tablet, tramite Bluetooth, può essere associato a dispositivi compatibili per accedere comodamente a mappe e immagini aeree. Il prezzo al pubblico consigliato è di 349,99 euro.
www.garmin.com/it


Arriva l'Eroica anche in versione ski-alp

Sci alpinismo alla moda vecchia, con attrezzature e costumi d’epoca: lo si potrà fare, domenica 24 febbraio al Doss del Sabion, grazie all’Eroica Ski Alp Val Rendena, l’ultima nata tra le iniziative dell’eclettico Alpin Go Val Rendena e del suo infaticabile presidente Matteo Campigotto. Nata lo scorso anno, è abbinata al Trofeo, giunto alla ventesima edizione, in ricordo di Massimo Nella che rimane nella memoria dei tanti amici e conoscenti di Carisolo e della Val Rendena oggi come ieri.
Il raduno, con un percorso che abbraccia il Doss del Sabion, è aperto a tutti, ma considerato lo spirito agonistico di alcuni partecipanti, ci saranno una classifica speciale per coloro che vorranno confrontarsi contro il tempo e una premiazione dei primi tre classificati tra gli uomini e tra le donne. Ma il divertimento e la condivisione della comune passione per lo sci alpinismo rimangono gli obiettivi principali. Così, saranno premiati anche i venti sci alpinisti che giungeranno al traguardo del Doss del Sabion indossando l’abbigliamento e l’attrezzatura con più significativo valore storico. Poi, sempre tra i partecipanti, la ragazza e il ragazzo più giovane e i tre gruppi più numerosi.
L’Eroica Ski Alp è anche gustosa. Dalle 7 alle 8.30 una golosa colazione sarà servita al Paladolomiti. Poi, immagazzinata l’energia giusta, si raggiungerà in telecabina Prà Rodont, punto di partenza del percorso, nuovo rispetto a quello dell’anno scorso, lungo cinque km e con un dislivello di 570 metri.
Da Prà Rodont, gli ‘eroici’ sci alpinisti affronteranno il sentiero attraverso il bosco per raggiungere malga Bregn da l’ors (1630 metri) quindi l’omonimo passo (1836 metri) e località Madonnina. Percorrendo le ultime zeta dello Spigolo di Grual si raggiungerà il fianco della pista di Grual per arrivare infine alla cima del Doss del Sabion (2101 metri) dove, appena tagliato il traguardo, ci saranno aperitivo e ristoro. Seguiranno, a Pinzolo presso il Paladolomiti, il pranzo e, alle 14.30, le premiazioni.
Un intermezzo musicale è previsto in località Madonnina dove, al passaggio degli sci alpinisti e in coincidenza del ristoro, ci saranno gli ‘Avanti e‘ndre’ ad allietare l’atmosfera con musica folk. Dalle 14.30 premiazioni, musica, pizza e birra della Val Rendena al Paladolomiti.
La quota di iscrizione è di 20 euro per gli adulti e 10 euro per i bambini. Info e iscrizioni: www.alpingovalrendena.it


Marco Zanchi corre con Topo Athletic

Marco Zanchi ha scelto di correre con scarpe Topo Athletic, il brand americano fondato nel 2013 da Tony Post.«Ho conosciuto Topo Athletic grazie a test visti in rete ed entrando in contatto con i prodotti ne ho apprezzato subito la fattura e soprattutto la speciale forma brevettata, pensata per dare il giusto spazio alle dita dei piedi restando ben avvolgenti. Provando Ultraventure e Terraventure 2 ho avuto subito una bella impressione, il giusto compromesso tra comfort, ammortizzazione e grip, senza rinunciare alla stabilità d'appoggio». Ultraventure e Terraventure 2 hanno entrambe suola Vibram XS Trek e drop di 5 e 3 millimetri e verranno provate nella nostra Outdoor Guide, in uscita a inizio maggio. Ultraventure pesa 317 gr, Terraventure 2 306 gr, mentre l’intersuola è in EVA iniettata a tre diverse densità per la prima e a due per la seconda.

Ultraventure


Kilian giù dal Troll Wall

È online da ieri sulla Salomon TV il documentario sulla prima discesa con gli sci della ripida Fiva Route in Norvegia, che Kilian ha completato un anno fa, nel febbraio 2018. La Fiva Route è a Trolltind, dove si trova il Troll Wall. «Il tracciato che percorre la Fiva ha attirato la mia attenzione sin da quando mi sono trasferito in Norvegia, ma mi ci sono voluti più di due anni per trovare il giorno perfetto per tentare la discesa» ha detto Jornet. Il Troll Wall (Trollveggen in norvegese) ha una pendenza costante tra i 55 e 60 gradi e per anni è stato tra gli obiettivi di molti sciatori e alpinisti.

Kilian ha iniziato a pensare all’impresa due anni fa, quando si è trasferito nella zona. Da allora, ha passato ore a studiare il percorso, esaminandolo e aspettando le condizioni ottimali per tentare una prima discesa sugli sci. Le nevicate dello scorso anno hanno fornito il momento ideale. «Il 17 febbraio 2018 sono andato a ispezionare il percorso. Ho capito subito che le condizioni erano molto favorevoli. Nello sci ripido le condizioni non sono mai perfette, quindi mi sono reso conto che dovevo provare. È stata un'esperienza molto interessante, ma impegnativa. Il tratto superiore è forse il più complicato, sono i 200 metri più verticali che abbia mai sciato. Poi c’è un canale piuttosto stretto di 400 metri e 100 metri di tratto più sciabile, ma molto ghiacciato e ripido. È un percorso molto esposto dove ti devi completamente concentrare».


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