Sul cielo del Pierra Menta sventola il tricolore
Holzknecht-Reichegger e Pedranzini-Martinelli su tutti
"Non succede, ma se succede…" con queste parole ci eravamo lasciati con Lorenzo Holzknecht questa mattina poco prima della partenza. Invece è successo che in coppia con Manny Reichegger si aggiudicasse anche la Pierra Menta. Una coppia affiatata, regolare, di spessore umano oltre che tecnico. Hanno saputo reagire dopo l'attacco sferrato nella seconda tappa dalla coppia dell'Esercito Eydallin-Trento, hanno saputo soffrire e rilanciare, ma soprattutto ci hanno creduto. Una Pierra Menta esemplare la loro, chiusa oggi anche con la vittoria di tappa ottenuta di misura sulla coppia Bon Mardion-Lanfranchi. Al terzo posto Eydallin-Trento che, dopo aver perso la leadership nel tappone del Grand Mont, stamane sembravano un po' sfiduciati. Grande comunque il loro secondo posto, onore per aver reso appassionante sino all'ultimo questa 27^edizione del Pierra Menta.
In campo femminile Roberta Pedranzini e Francesca Martinelli hanno scritto un'altra pagina memorabile di questa manifestazione. Hanno conquistato la loro quinta Pierra Menta, davvero è difficile trovare aggettivi per queste due ragazze. Hanno trovato in Laetitia Roux e Severinne Pont due avversarie agguerrite, che le hanno provate tutte per metterle in difficoltà. Sembrerà incredibile ma non sono bastate per loro tre vittorie di tappa su quattro per aggiudicarsi il Pierra Menta. Le nostre Bormine infatti hanno costruito la loro vittoria con la prima tappa, della serie il massimo risultato con il minimo sforzo.
Al traguardo tanta emozione per Lorenzo Holzknecht alla sua prima vittoria al Pierra, circondato da papà Franco e dalla sua Roby. Il Manny vince così la sua terza Pierra Menta, davvero immenso il Mambo, lui c'è sempre, non sbaglia un appuntamento.
Si chiude così anche questa 27^edizione, con numeri da capogiro. Tantissima partecipazione di pubblico, numerosi giornalisti e televisioni accreditate, con un'organizzazione mostruosa che nessun'altra manifestazione di scialpinismo può vantare. Oltre 400 volontari disseminati in giro per le montagne per quattro giorni, per assicurare efficenza e sicurezza. Il resto lo fa questo ambiente, e questa atmosfera che ti lasciano dentro qualcosa di speciale che ci si porta dentro per tutto il resto della stagione e che ti fa innamorare sempre più di questo sport.
Il video della Tre Rifugi
Un percorso estremamente tecnico
La Coppa Italia - Trofeo Scarpa ha fatto tappa alla Tre Rifugi. Le immagini raccontano di una giornata passata tra creste e cime "giocando" con il vento.
Arc'teryx Gamma SL Hybrid Hoody
Il softshell che studia da hardshell
Softshell e hardshell in un unico capo. Ovvero il comfort, la traspirazione e l’aderenza di un softshell abbinati all’isolamento termico di un guscio esterno nonché alla resistenza alle abrasioni e agli agenti atmosferici tipici di un hardshell. L’inedito capo Arc’teryx è composto principalmente da tessuti traspiranti ed elasticizzati, mentre in corrispondenza delle aree maggiormente esposte a pioggia e neve, o soggette alle abrasioni, vi è un secondo strato in Nylon idrorepellente che funge da rinforzo. Il cappuccio ha dimensioni compatibili con la presenza del casco. Costa 200 euro.
Abiti d'epoca e qualche lacrima...
Tre Rifugi, ora come allora: omaggio alla tradizione
"Ora che anche il Mettolo è quasi ultimato perché non organizziamo una gara che abbracci tutti i nosrti rifugi?" Gino Bongiovanni buttò lì l'idea al termine di una lunga giornata di lavoro alla Tura. Sicuramente non poteva immaginare che da quella semplice frase sarebbe nata una tra le gare più longeve ed affermate dello scialpinismo nazionale ed internazionale. Ad ascoltare Bongiovanni un parterre di assoluta eccellenza, guidato da Sandro Comino, Giovanni Abbona, Piero Billò, Beppe Fulcheri e Manlio Briatore. Furono loro i primi componenti dello staff organizzatore della manifestazione, oggi guidata dal Prof. Sebastiano Teresio Sordo.
Nell'anno della svolta, dopo aver ottenuto l'omologazione ISMF, la “Tre Rifugi” chiude il capitolo della tecnica libera con un evento nell'evento: “Ora come allora”. Nella giornata odierna ben 35 coppie si sono sfidate sulle salite della Val Pesio e della Valle Ellero, rigorosamente con gli 'sci stretti'.
La partenza da Villaggio d'Ardua ha avuto anche dei momenti di commozione, soprattutto da parte di coloro che hanno scritto le pagine della gara, a partire da Sandro Michelis che con le sue 44 partecipazioni rappresenta una vera e propria icona dello sport monregalese. Alle sue spalle Giovanni Battista Belone, Giancarlo Mauro e Giovanni Bongiovanni con 35 presenza, Michele Chirio con 33, Aldo Meinero ed Ernesto Bagnis con 32.
Il legame con il passato è stato ben rappresentato da Samanta Plafoni e Domenica Gerbotto, presentatesi alla partenza in abiti d'epoca, rigorosamente trafugati dagli armadi delle nonne. Un segnale di riconoscenza verso lo storico traguardo centrato: sessant'anni di longevità.
Da quello storico 6 aprile 1953 (giorno di Pasquetta) in appena cinque occasioni la Tre Rifugi non è stata disputata: due volte per scarso innevamento, una per interruzione al rifugio Garelli causa valanghe, la sospensione nell'anno del lutto di papa Giovanni Paolo II ed in un'altra occasione per ragioni di sicurezza.
Nelle varie edizioni hanno preso parte alla Tre Rifugi 2150 atleti (1456 fondisti e 694 scialpinisti). Dati interessanti, portati alla luce dalla madrina della competizione, quella Franca Servetti che lavora da sempre nell'ombra per far sì che la gara possa giungere a regolare compimento.
Per la cronaca, la gara “Ora come Allora” è stata vinta da Ouvrier e Colajanni (Mont Nery) in a àmbito maschile, mentre tra le femmine l'abbigliamento d'epoca ha portato fortuna a Samanta Plafoni e Domenica Gerbotto, portacolori dello sci Club Valle Pesio.
I circa duecento volontari hanno dunque collaudato nel migliore dei modi il percorso, preparandosi ad accogliere il 'popolo degli sci larghi' che domani scalerà i pendii del Marguareis, la vetta regina delle vallate del Monregalese.
Spettacolare Grand Mont
Bon Mardion e Lanfranchi vincitori di tappa
Uno stadio in festa, questo oggi era il Grand Mont. Cinque mila persone, salite in vetta in ogni modo e da ogni dove, hanno reso storica questa giornata. Non si era mai visto niente di simile per una gara di scialpinismo, quando Bon Mardion e Lanfranchi sono sbucati fuori dalla cresta, il Grand Mont è esploso come il tappo di un vulcano. Un'apoteosi di colori, un boato che è riecheggiato nelle valli, una girandola di emozioni difficili da dimenticare. Semplicemente fantastico.
La cronaca racconta della vittoria di cuore di Bon Mardion e Lanfranchi, che si sono presi la soddisfazione di vincere il tappone del Pierra Menta davanti ad una folla straripante. Sempre in testa dall'inizio alla fine, hanno vinto con il cuore e la determinazione, tagliando il traguardo con oltre un minuto di vantaggio e riacciuffando la terza posizione in classifica generale. Holzknecht e Reichegger giungono secondi, dopo una gara dura e battagliata con Eydallin e Trento quest'ultimi decisi a mantenere le leadership. Holz & Manny guadagnano così in classifica generale oltre un minuto, balzando nuovamente al comando. Non si dice, ma il vantaggio seppur minimo potrebbe essere sufficiente per vincerla questa Pierra. In campo femminile invece il verdetto sembra scritto.
Oggi la Roux e la Pont hanno fatto gara dura, dovevano provarci a recuperare lo svantaggio, ma nonostante abbiano vinto sulle nostre Pedranzini e Martinelli con quasi tre minuti, il gap di cinque minuti in classifica per loro resta incolmabile.
Oggi è iniziata anche la due giorni del Pierra Menta riservata ai giovani. Per loro 1320 metri di dislivello suddivisi in tre salite. Soddisfazioni in casa Italia arrivano dalle cadette Compagnoni e De Silvestro che hanno vincono la loro categoria e dagli junior maschili che conquistano tutto il podio. In prima posizione si sono classificati Maguet-Stradelli che vincono con tre minuti di vantaggio su Vanzetta-Ferrari e Pedranzini-Faifer.
Mentre scriviamo la festa in quota continua, prima che scendano tutti a valle infatti passerà molto tempo, anche perché cibarie e alcolici lassù non mancano. La festa ad Araches invece ha avuto inizio e proseguirà per tutta la nottata. Domani sarà tappa di chiusura, tempo di verdetti. Di certo un verdetto è stato emesso. La Pierra Menta ha un fascino unico, capace di portare in quota una folla straripante, ma soprattutto di trasmettere grandi emozioni.
Dalbello Sherpa 7/3 I.D.
Inediti scarponi da freeride mountaineering
Derivano tecnicamente dalla serie Krypton e beneficiano dello sviluppo effettuato dal freeskier Glen Plake. Hanno il freeride mountaineering nel proprio Dna e si caratterizzano per lo snodo tra gambetto e scafo collocato in posizione particolarmente ribassata. Scafo in Pebax (plastica), chiusura a 3 ganci e suola Vibram. Peso di 1.816 g (26 MP). Appartengono alla famiglia Sherpa anche i modelli 5/5, per un utilizzo votato tanto alla salita quanto alla discesa, e 2/8, maggiormente adatto al freeride puro.
Il "Biondo" sta andando fortissimo
Con Eyda comanda la classifica generale del Pierra Menta
L'abbiamo intervistato durante le operazioni di sciolinatura del pomeriggio.
Tranquillo e determinato, consapevole che domani gli avversari le proveranno tutte per detronizzarlo, ma altrettanto convinto di potercela fare. Allè Denis.
Francesca e Roberta sempre e solo loro
Sono in corsa per il loro quinto Pierra Menta, per la storia
Cosa dire ancora di queste due campionesse? Sentiamo loro cosa hanno da raccontarci.
Salewa sostiene le donne nepalesi
La collezione 5Continents raccoglie fondi per l’emancipazione femminile
Da sempre Salewa si occupa dello sviluppo e del sostegno dell’alpinismo. C’è una popolazione himalayana, in proposito, che a tale sport ha dato un contributo decisivo e senza il quale l’alpinismo moderno non esisterebbe: gli sherpa. Il nome (dal tibetano shar = est e pa = popolo, dunque “popolo dell’est”) si riferisce alle origini di questo gruppo etnico mongolo-tibetano che, quasi 500 anni fa, s’insediò nella regione dell’Everest. All’origine agricoltori, allevatori e commercianti, gli sherpa sono famosi per il ruolo ricoperto nelle spedizioni, lavorando tra le cime dell’Himalaya come portatori d’alta quota, Sirdar (guide) o cuochi. Il turismo legato all’alpinismo è una delle loro principali fonti di reddito. All’interno della comunità sherpa le donne sono svantaggiate dal punto di vista sociale a causa sia della mancanza di consapevolezza sia di tradizioni radicate. Il brand dell’aquila nera crede però che tutti gli esseri umani debbano avere le stesse opportunità e si oppone a qualsiasi forma di discriminazione. Per aiutare le donne del Nepal occidentale nasce il progetto “Sherpa Women”, in collaborazione con l’ONG “Empowering Women of Nepal” (ente non governativo che si propone di emancipare le donne nepalesi impiegandole come guide di montagna). Per ogni prodotto venduto appartenente alla linea da viaggio 5Continents, Salewa dona 1 euro all’associazione. È possibile scegliere tra 12 proposte della collezione estiva: dalle t-shirt in cotone alle camicie con trattamento antimosquito, passando per i pantaloni zip-off a rapida asciugatura. L’obiettivo del progetto è aiutare le donne a trovare lavoro e guadagnarsi da vivere attraverso una formazione mirata nel settore del turismo e dell’alpinismo. Il training, di due anni, prevede il seguente programma:
Attività del primo anno
• training per 30 donne di Jumla
• 5 giorni di pratica trekking a Rara Lake
• 10 giorni di orientamento per l’assistenza clienti, la salute e la consapevolezza ambientale
• viaggi facoltativi finalizzati all’apprendimento dell’inglese
Attività del secondo anno
• lezioni di lingua inglese e approfondimenti del programma del primo anno in materia di assistenza clienti, cucina, salute, consapevolezza ambientale
• training di pratica trekking sul posto
• selezione delle partecipanti più ambiziose che continueranno la formazione
• arrampicata mista su ghiaccio e roccia a Pokhara e altre località nepalesi
I primi corsi inizieranno a maggio. Tutti gli aggiornamenti sullo stato del progetto saranno pubblicati sul sito web: http://www.salewa.it/it/azienda/csr/progetto%20sherpa%20women
W la Pierra Menta
Dopo la seconda giornata la classifica parla ancora italiano
Una strabocchevole Areches oggi si è riversata in strada e nei balconi a rendere omaggio agli atleti che, dopo la partenza, dovevano percorrere di corsa le strade del paese. Un emozionante bagno di folla e di applausi che fa davvero bene a questo sport.
La notizia in partenza era il forfait di Michele Boscacci, causa virus intestinale. Peccato davvero perché i nostri ragazzi potevano lasciare il segno in questa Pierra Menta, sarà per la prossima volta.
Nella prima salita di 1000 metri non succede nulla, le squadre sembrano controllarsi, i migliori transitano tutti compatti, ma è solo il preludio alla bagarre che Troillet e Anthamatten scatenano nella successiva salita. Non hanno nulla da perdere i due svizzeri, attardati in classifica di oltre sei minuti, e così vanno a caccia della vittoria di tappa. Troillet sinceramente sembra più forte di come ci aveva lasciati, aggancia al cordino Anthamatten, testa bassa e via a darne che è un piacere. Holzknecht e Reichegger non stanno a guardare, salgono in scia. Bon Mardion e Lanfranchi terzi e, a chiudere il gruppetto, con oltre un minuto di distacco, Eydallin e Trento. Nella terza salita al Mont Coin i due fuggitivi transitano con un minuto di vantaggio su Holz e Manny, braccati da Trento e Eydallin staccati di una ventina di secondi. Nella discesa Anthamatten si fa prendere dall'entusiasmo e " la caccia" da paura, prende una compressione a velocità impressionante e viene sparato in aria. L'atterraggio non è dei più morbidi, rompe un po' di attrezzatura, quando si rialza gli inseguitori l'hanno già superato. Nella quarta e ultima salita, Trento e Eydallin prendono il comando e allungano. Manny accusa il colpo e si attarda, rientra in discesa e limita i danni ad una decina di secondi. Grandi davvero Trento e Eydallin, balzano al comando della classifica generale e domani sul tappone del Grand Mont dovranno difendere la leadership. In terza posizione salgono di prepotenza i giovani francesi Favre e Sevenec che scalzano dal podio Lanfranchi e Bon Mardion.
In campo femminile Martinelli e Pedranzini rifiatano dopo la grande performance di ieri. Roux e Pont Combe vincono la tappa e rosicchiano un minuto sulle leader.
Oggi altra tappa spettacolare. Tanta fatica per tutti all'arrivo, ma anche grandi sorrisi e soddisfazione per aver sciato in un contesto paradisiaco, con sole, neve e tanto pubblico. Domani sono attesi almeno tre mila scialpinisti in vetta al Grand Mont, per quella che si preannuncia una giornata memorabile.
Domenica si corre la Tre Rifugi
Lavoro senza sosta per i responsabili del tracciato
Il lavoro del Comitato Organizzatore della Tre Rifugi è frenetico. Per la tappa di Coppa Italia - Trofeo Scarpa si lavora incessantemente su più fronti, dalla segreteria operativa per le iscrizioni ai volontari impegnati alla tracciatura del percorso.
Le condizioni del manto nevoso sono ottimali, le creste e le cime che vedranno il passaggio degli atleti sono oramai segnalate e messe in sicurezza.
La neve a nord è ancora farinosa mentre negli altri versanti è già trasformata. Nelle prossime ore i volontari del Cai, il Soccorso Alpino, e le Guide Alpine termineranno di segnalare il percorso di gara che come lo scorso anno sarà tecnico e molto spettacolare.
Per avere un’idea dell’incredibile lavoro svolto dai volontari coordinati da Sergio Rossi e da Matteo Canova, sono stati disposti più di settecento metri di corde fisse lungo la cresta di San Lorenzo e della Rocca dell’Infernotto, oltre ad aver portato in quota cinque scale a pioli per superare dei tratti altrimenti impraticabili.
L’unica modifica apportata al percorso è stata quella di portare l’arrivo a Borrello a quota 1429 metri. La gara avrà un dislivello totale di sola salita di 2456 metri diluiti in tre salite per uno sviluppo totale di oltre ventuno chilometri.
Per garantire la massima sicurezza lo Sci Club Valle Ellero è riuscito a far arrivare un gatto delle nevi al Rifugio Mondovì che rimarrà a disposizione per ogni evenienza sino a domenica. Il Rifugio Mondovì e il Rifugio Garelli saranno aperti e in grado di dare supporto a tutti gli appassionati che vorranno vivere in prima persona lo spettacolo della Tre Rifugi. Inoltre la Ferrino, main sponsor della manifestazione, offrirà un gadget a tutti gli scialpinisti che saliranno al Monte Castello e al San Lorenzo.
La tre Rifugi per onorare l’importante traguardo delle sessanta candeline ha voluto ricordate le proprie origini organizzando la gara “Ora come allora” una manifestazione riservata agli sci stretti che partirà sabato mattina alle ore 8 dalla Certosa di Pesio.
Per quanto riguarda il programma della gara internazionale della domenica mattina, sabato pomeriggio al Palazzetto dello Sport di Roccaforte Mondovì inizierà la distribuzione dei pacchi gare e dei pettorali, mentre alle ore 17.30 ci sarà il briefing di presentazione della gara.
Domenica mattina la Tre Rifugi partirà dalla Certosa di Pesio alle ore 8. Per tutti gli atleti sarà predisposto un servizio navetta per raggiungere la partenza e viceversa.
Marker Duke EPF
Più ampio e solido l’attacco tedesco da freeride mountaineering
L’attacco tedesco da freeride mountaineering si rinnova per far fronte all’assalto dei sempre più numerosi rivali. Il telaio è più ampio del 28% rispetto al passato, per una migliore trasmissione degli impulsi, laddove il puntale è rinforzato. Impostando la modalità salita la posizione dello sciatore arretra automaticamente di 40 mm. L’alzatacco può essere regolato su tre posizioni: 0°, 7° e 13°. Peso invariato rispetto al precedente modello (1.300 g). Valori di sgancio da 6 a 16 DIN.












