Courmayeur Winter Eco Trail a Petter Restorp e Scilla Tonetti

Petter Restorp ha vinto la quinta edizione della Courmayeur Winter Eco Trail by Night: lo svedese è stato accolto in trionfo all’arrivo indoor del Courmayeur Mountain Sport Center dopo 1h27’59”. Restorp, che nella scorsa edizione della Courmayeur Winter Eco Trail era arrivato terzo, è anche il ‘Re del Monte Bianco’, aggiudicandosi il Gran Premio della Montagna ai 2270 metri del Col Chécrouit, punto più alto del percorso, in 1h09’17”. Con lui, dopo un testa a testa serrato ed una volata finale per la seconda piazza, salgono sul podio anche Lionel Chatelard ed Erik Bochicchio (rispettivamente a 1’16” e 1’19”), con Loris Vuillen e Hans Hansen che completano la top 5 maschile.
Doppietta anche per Scilla Tonetti, che si aggiudica Gran Premio della Montagna e gara: prima al Col Chécrouit in 1h27’22”, la seconda classificata al Tor des Géants 2018 ha condotto la corsa dall’inizio alla fine, andando a vincere in 1h50’47”. La lombarda ha distanziato di 2’14” Oksana Riabova e di 6’16” la valdostana Marcella Pont, che completano così il podio femminile. Tra le migliori cinque donne entrano anche Dani Stewart e Georgina Smith.
Ai nastri di partenza della gara, corsa in notturna su un percorso di 13 km con 1500 metri di dislivello positivo lungo le piste da sci del comprensorio di Courmayeur, erano presenti 119 atleti provenienti da sei nazioni. Una gara ‘WET’ – non solo per l’acronimo, ma anche per la pioggia che ha accompagnato i trail runners durante il percorso – che ha di fatto aperto la stagione dei trail in Valle d’Aosta.

©Alexis Courthoud

Horn Attacke a Hannes Perkmann e Annelise Felderer

Sabato appuntamento con la Horn Attacke che da Bolzano porta fin sul Corno del Renon. Tre o due frazioni per le staffette, ma un’unica grande faticata per gli individuali, con 20 km e 2.000 metri di dislivello, due primi tratti di corsa, con la salita da Bolzano verso Soprabolzano, ed una seconda dall’arrivo della funivia del Renon fino a Pemmern, e poi via con gli sci e le pelli fino in vetta, un po’ in pista e un po’ in fuoripista in una giornata splendida, anche se a tratti una leggera nebbia ha offuscato l’affascinante veduta a 360° su alcune delle montagne più belle dell’Alto Adige.
Hannes Perkmann, già primo nel 2017, è partito spedito fin dalla prima rampa di Santa Maddalena, andando ad incrementare il vantaggio inizialmente su Philipp Plunger ed Henry Hofer, quindi a metà della prima salita sul solo Hofer, raggranellando oltre 2’ a Soprabolzano e addirittura oltre 3’20” a Pemmern, prima di calzare gli sci d’alpinismo. Poi Perkmann, atleta di Sarentino, ha badato saggiamente ad amministrare il vantaggio, anche perché Hofer nella prima parte di ascesa con gli sci ha sbagliato percorso, per sua ammissione a causa di un errore personale; Hofer poi ha messo il turbo ma il suo miglior tempo con gli sci non gli ha comunque consentito il sorpasso.

Hannes Perkmann ©Newspower.it

Hannes Perkmann ha chiuso la fatica dei 2.000 metri di dislivello in 2h03’40” con oltre 3’ su Hofer (2h06’58”). Sul podio, e meritatamente, c’è salito anche il gardenese Georg Piazza (2h14’49”). Dietro Philipp Plunger, Tobias Geiser, Franz Hofer, Anton Steiner, Andreas Öhler, Stefano Facchini e Alessandro Forni, finiti nell’ordine nei primi dieci posti.
Schiacciante, al femminile, il successo di Annelise Felderer, due volte vincitrice in passato e anche lei della Val Sarentino come Perkmann, prima nella corsa e prima con gli sci. Nulla ha potuto Anna Pircher. Ha chiuso con 2h35’48” e con oltre 8’ sulla rivale di Laces (2h44’13”). A podio anche Priska Gasser, con due quarte posizioni nella corsa e nello scialpinismo.

I vincitori della Horn Attacke 2019 ©Newspower.it

In gara anche le staffette a 2 o 3 frazionisti. Florian Zeisler e Michael Zemmer hanno dominato nella staffetta a due. Il primo nella corsa ha staccato il terzo tempo, Zemmer è riuscito a fare il vuoto con gli sci, un buon mix per i portacolori di Happy Fitness e Bogn da Nia che hanno prevalso sulla coppia Christian Moser e Andreas Gufler, ottimi secondi nelle due frazioni. Nella gara a tre vittoria del team Pseirer Alpinflitzer con Armin Larch, Hansrudi Brugger e Lukas Mangger.


Marco De Gasperi ed Elisa Desco leader al Tarvisio Winter Trail

Marco De Gasperi ed Elisa Desco a segno al Tarvisio Winter Trail, campionato nazionale Csen di Winter Trail by Nortec. Sul tracciato di 13.5 km con un dislivello positivo di 688 metri hanno ribaltato i verdetti della prima prova andata in scena a Santa Caterina Valfurva, dove a imporsi furono Elisa Sortini e Luca Cagnati.
Alle spalle di De Gasperi si è piazzato il lecchese Luca Del Pero (1h09’52”) e l’intramontabile campione valdostano Dennis Brunod (1h09’59”). Completano la top ten di giornata Emanuele Manzi, Tiziano Moia, Luca Cagnati, Giuseppe Della Mea, Paolo Bonanomi, Robert Stark, e Stefan Schölzer.
Sul podio di campionato nazionale sono invece saliti Marco De Gasperi, Luca Del Pero e Luca Cagnati.

©Giacomo Meneghello

Gara tutt’altro che scontata anche al femminile con Elisa Desco che con grinta e determinazione è riuscita a vincere gara, circuito e titolo stoppando il cronometro sul tempo di 1h17’50”. Seconda piazza per la vincitrice della prima tappa Elisa Sortini (1h18’04”), mentre terza si è piazzata la triestina Nicol Guidolin in 1h25’02”. Seguono nell’ordine Sarah Palfrader, Ulrike Striednig, Elisa Presa, Martina Donner, Caterina Bellina, Emanuela Fossati e Heidi Striednig. Per quanto riguarda il podio di campionato nazionale Desco ha invece primeggiato su Sortini e Palfrader.


Cronosalita di Pescegallo a Francesco Leoni e Erika Sanelli

Venerdì è andata in scena la dodicesima edizione della Cronosalita di Pescegallo. 113 i partecipanti alla manifestazione organizzata dallo sci club Valtartano che hanno risalito le piste e raggiunto la cima dell’impianto sciistico della Valgerola. Il più veloce è stato l’atleta della Polisportiva Albosaggia Francesco Leoni, autore di una prova sempre in testa, percorrendo i 500 metri di dislivello positivo in 23’04”, precedendo l’atleta di casa Filippo Curtoni, giunto sul traguardo con 12” di ritardo. Terza posizione finale per lo junior Mirko Sanelli dell’As Premana con il crono di 23’42”, alle sue spalle quarta piazza per l’inossidabile Graziano Boscacci (Albosaggia) con il tempo di 23’52” e quinta posizione targata Valtartano con Alessandro Gadola che completa l’ascesa con il crono di 24’04”.
Al femminile lotta per la vittoria mai in discussione, con la giovane Erika Sanelli (AS Premana) ancora della categoria cadette che completa la prova in 31’02”. Seconda posizione per la sempre competitiva Sabina Bottà in 33’14” seguita sul terzo gradino del podio da Debora Contrio (Albosaggia) con il crono di 33’52”. Quarta posizione finale conquistata da Barbara Sangalli di Lecco, davanti a Giulia Gherardi dell’Albosaggia.


Monterosa Ski Alp a Barazzuol-Boffelli e Theocharis-Ghirardi

120 squadre al via della Monterosa Ski Alp. Sul traguardo di Gressoney-La-Trinité vittoria del team Barazzuol-Boffelli che ha preceduto di 2'30'' Lanfranchi-Giacomelli, con terzi a 11' 47'' Cazzanelli-Stradelli, quarti Antonioli-Minoggio, quinti Bonseri-Pozzi. Nella gara rosa a segno la coppia Theocharis-Ghirardi, davanti Bonin-Balzarini e Giovando-Chavaillaz.


Spazio lettori: La Belle Etoile

Secondo atto del nostro spazio dedicato alle storie delle vostre gare. Ecco allora come è andato il debutto di Steppina in Francia.

La Belle Etoile, ma toh che bel nome per una gara di scialpinismo! L’è bel d’el bun.
La Bella Stella: fammi vedere un po’ com’è. Apro la pagina internet e mi appaiono foto mozzafiato di creste innevate con scialpinisti controluce immersi in un cielo turchese come dipinto: che meraviglia!
Due giorni di gara sci-alpinistica nella regione Rhône Alpes, dipartimento d’Isère, Francia, 4600 m di dislivello totali: ma sì, che ottima occasione per vedere un nuovo luogo alpino! Mai stata in quelle zone: se ci andassi anche con amici esperti, faremmo giusto un paio di salite con due annesse discese; se invece mi iscrivo alla gara vado su e giù, qua e là per le Alpi ‘Franscesi’, paesaggi fiabeschi, sali da una valle-scendi dall’opposta, balzella sulle creste, zampetta nei canali e tutto in totale sicurezza perchè nelle gare piazzano le corde fisse nei passaggi pericolosi ed è obbligatorio usarle con la longe (imbraco, cordini, moschettoni).
Bene, bello, ma che dico: super! Solo che è a coppie… Bé ok, mando subito un messaggio all'amico Andrea, forte sci alpinista che gareggia ogni fine settimana. Mi risponde al volo: ‘Bel giochino. Non sapevo esistesse. Andiamo’.
Yeeeeehhh!
Io faccio l’iscrizione online (già questa per me è più impresa della gara), lui invita due suoi amici, pigliamo tutti insieme un monolocalino al volo per due notti a Prapoutel (dove parte e arriva la gara) finchè venerdì 18 gennaio alle ore 13 mi ritrovo a con Andrea, che ho visto due volte di sfuggita nella mia vita, e i suoi due amici: Maurino e Giacomino. Si ciao, piacere ‘Steppina’: siamo tutti “ini” nessuno che se la tira, bene.
Io non ho mai fatto una gara di sci-alpinismo in vita mia; so che si tolgono le pelli senza togliere gli sci, ma io non ho né zaino, né artva, né casco, né piccozza da gara. No problem, mi presta tutto Andrea che ha tutto moltiplicato. Bene di nuovo!
Verso l’ora di cena arriviamo in loco e seguendo le indicazioni inviateci per e-mail, troviamo il nostro monolocalino che va aperto con una combinazione di 5 numeri su una scatoletta murata accanto alla porta. Gira, cambia, togli, metti, riprova, ci tentiamo in quattro con questa combinazione malefica, ma la porta non si apre. Affranti e delusi, chiamiamo il proprietario che vive a Grenoble, 40 km da noi, e lo smuoviamo dall’accogliente cena in famiglia per salire, nel gelo invernale, a sbloccare la serratura e...figura di palta! Noi pensavamo che mettendo la combinazione, “clack, la porta si aprisse con sonoro scatto. Invece la combinazione permetteva di abbassare col ditino lo sportellino della scatoletta murata e dentro ecco la chiave per aprire la porta; conclusione: siamo 4 storditi! Va beh dai, andata… e il resto della sera Andrea lo passa a rilaminare i miei sci e a farmi imparare come infilarli nelle zaino al volo. Gli ricordo che io non ho mai gareggiato in vita mia e son qui per guardare il panorama, lui sogghigna, mi toglie la giacca di piumino dallo zaino e ci infila una giacchetta di carta bianca, quella dei muratori; mi toglie i copri pantaloni pesanti e ci mette dei cosi tipo cellophan; mi toglie pure i rampanti, toglie tutto a parte pala, sonda, ramponi che sono obbligatori! Aiuto…
Il mattino successivo, siamo sotto l’arco gonfiabile della partenza, gli sto ricordando che è compagno di una donna che per giunta non ha mai gareggiato e son qui solo per vedere e godere di cotanta bellezza, quando… ”PHUM” sparano il via e lui parte uguale: “PHUM” come una fucilata! Arranco a parecchia distanza da lui in salita, mi viene lo sconforto e urlo: “Oohhh, Andrea, sei con me, ricordi???!!”. Vedo che lui si ferma, ‘ravana’ sotto lo zaino, gli arrivo vicino, ‘zac’, al volo mi aggancia con un moschettone all’imbraco e un cordino ci unisce come un cordone ombelicale! Ossignur… Andrea continua come un levriero da corsa, col suo fisico snello, muscoli e tendini tirati, ma con potenza esplosiva; tac-tac-tac, passo cadenzato, ritmo serrato… Oh Andrea! O piuttosto: Oh Steppina, ma che diamine ci fai tu qui?? Com’è che ti sei ridotta così ??!! Vabbè dai, niente: ci siamo?! Andiamo!
Lui non molla mai, non mi da tregua né respiro, ma essendo molto più abile e forte di me, quando arriviamo in cima alle salite e dobbiamo togliere le pelli, bloccare scarponi, serrare attacchi, riesce sempre a darmi una mano… io son sempre tirata al cardiopalmo come Mennea nel record del Mondo, lui è come in gita domenicale col cono gelato in mano!
E giù dalle discese? No, niente, tutto dritto, zero curve: “Diamineeeeee mi si fulminano i quadricipiti, Andrea aspetta ostregaaaaa!”. Nulla da fare: è entrato in modalità gara, non sente ragioni, non si ricorda chi sono io rispetto a lui, mi tocca sputare i polmoni ho capito: ciao-ciao bellissimo paesaggio! ‘Ciaone’ stupende creste immacolate! Sono con Andrea, conosciuto come ‘Jeeg Robot d'Acciaio’ nel circuito delle gare skialper: ho poco da guardarvi, devo sgambettare e sforbiciare dislivelli come l’Apollo13 quando parte dalla rampa di lancio.


Nella prima giornata facciamo sei salite e sei discese, due canali ripidi con sci in spalla e ramponi ai piedi, due creste sempre con sci in spalla, ramponi ai piedi. Metti e togli le pelli, metti e togli gli sci, su e giù i ramponi, mi si incrociano i neuroni! Chiudo gli scarponi quando devo aprirli, li apro quando devo chiuderli, ma accanto a me Andrea, non perde un colpo e mi rimette sempre in bolla; io, come un robottino, dove mi mette, sto. Ma, sciolte le prime preoccupazioni, mi diverto un mondo e non sono mai andata così forte nella mia vita e tutt’intorno è splendente di radiosità che rinviene anche i morti e…. ma che bello raga!! Addirittura tagliamo il traguardo pochi istanti prima dei suoi due amici, Maurino e Giacomino (quest’ultimo 29enne), due uomini che già fanno gare! Uauuuu…che roba: davvero non riesco a crederci. A fine gara i responsabili controllano che nel nostro zaino ci siano pala, sonda e la giacca di riserva… töt a post!
Assai felici, sorrisi stampati sui visi tutti e quattro, ce ne andiamo nel nostro appartamentino, mettiam su una super pasta con eccesso di condimento, poi brioche con nutella come diluviasse e recuperiamo le forze, contandocela su alla grande carichi di entusiasmo. Adrenalina in circolo come una centrale idroelettrica che saltello come una molla e parlo a mitraglia, rimetto a posto lo zaino e Andrea nota che in un micro taschino ho il fischietto, oggettino piccino, che è nell’elenco del materiale obbligatorio per la gara. Andrea perentorio mi dice di toglierlo che mai in nessuna gara gli hanno controllato il fischietto… “ma è obbligatorio” gli dico. Niente, via anche quello, quei due microgrammi!
Seconda mattina, seconda manche, solo che oggi so quello che mi aspetta! Ok, io e Andrea partiamo già col famoso cordino perché ti cambia la vita: mica mi tira! Solo che lui non deve continuamente guardare dietro per vedere se ci sono: appena il cordino tira, lui rallenta un zic; e mentalmente per me è una manna: io vedo lui sempre qui davanti a me, sono tranquilla, non perdo il ritmo e vado di più; Andrea non ‘spara0 davanti anni luce che gli faccio da palla al piede e mi abbatto!
Siccome io ieri, in tutta quella fatica di 2300 m di dislivello, montagne russe fulminanti, non son riuscita a mangiare nulla e ho bevuto un solo-unico sorso dalla borraccia che Andrea mi teneva, oggi mi son messa nelle tasche della giacchetta almeno un gel di carboidrati liquidi perché manco esistono ristori lungo il percorso. Alla terza salita, metto la mano destra in tasca, strappo coi denti la confezioncina di gel per ingurgitarla, ma….’spriccchh’ mi ‘sguiscia’ tutta lungo la guancia destra e i capelli imbalsamandomi in uno strato mieloso e appiccicaticcio: no non ci siamo! Doveva entrarmi nel corpo quel ‘coso’ lì. Niente, non c’è tempo. Mi cade un guanto e per grazia di Dio Andrea mi dà tre secondi per raccoglierlo; più avanti mi cascano gli occhiali, un gran bel paio di occhiali: tento di bloccarli sulla neve con la racchetta, maaaa…’sciuuffff’ scivolano via gagliardamente beffardi lungo il pendio…cacchio! E vabbé, sta più desta Steppina.
Più avanti mi casca la fascia dalla fronte al naso, poi giù sulla bocca a soffocarmi… ma dove si è incastrata che non riesco a spostarla? E Andrea non pensa assolutamente ad una micro pausa per sistemarmi! Niente, avendo il casco in testa non riesco a rimetterla al suo posto: l’abbasso sul collo. Senza fascia, il casco in prestito, qualche taglia più grande del mio ‘crapino’, mi diventa larghissimo e in salita mi casca sugli occhi: eh certo, cosa vuoi, si chiama casco, casca! In discesa mi vola all’indietro modello paracadute, strangolandomi laccetto al collo: che disastro!! Lo tengo con una mano, ma così perdo l’equilibrio e rovino a terra alcune volte. No, no, non ci siamo proprio oggi Steppina: ma che è? In più sia a me che ad Andrea oggi non si riattaccano le pelli e dobbiamo usare quelle di scorta; ieri sempre le stesse.
Tuttavia, così conciata e goffa con gel in faccia e sui capelli, fascia cascante, casco pendente, occhiali persi, guanto recuperato, cadute a raffica, naso che cola, affronto le sette salite e sette discese di oggi, un canale ed una cresta: è tutto ok, ce la faccio e mi diverto pure un mondo! Andrea regge meglio che un bronzo di Riace e mi guarda serafico, ma mi aiuta pure ovviamente. Tagliamo il traguardo immediatamente dietro Maurino e Giacomino, quindi per me va stra-benissimo così: se non fosse successo tutto ciò, eravamo ancora davanti. Sì, ma che c’entra?! Anche se avessi le ali volerei, ma non le ho e non volo! Perciò oggi son stata più impacciata di ieri, ma altrettanto felice. Al controllo di fine tappa, ci fanno aprire lo zaino e ci chiedono… IL FISCHIETTO !!! Nooooooo, Andrea perdindirindina!! Il fischietto che mi hai fatto togliere ci costa alcuni minuti di penalità: ahahahah, le risate. Ma che ci importa delle penalità? E’ stato tutto così bello, il luogo, gli amici, le montagne; è andato tutto così divertentemente bene: evviva anche il fischietto mancante che ci ha fatto tanto ridere.
E io sono così allegra, ma anche orgogliosa: ho terminato questa impegnativa prima gara sci alpinistica della mia vita a 51 anni suonati, chi l’avrebbe mai detto ? Mi sento gioiosa come una bambina, canterina come un usignolo, felice come una Pasqua!
Massì dai amici, al di là di questa gara, anche nella nostra vita, è sempre il momento giusto per realizzare ciò che di buono e bello ci interessa e ci sta a cuore: proviamo! Tanto si fallisce il 100% delle volte che neanche si tenta!
Un grande abbraccio, vostra,
Steppina


Le vostre storie di gare in giro per il mondo: la Pierra Creta

Abbiamo ricevuto alcune mail di racconti delle vostre storie, o meglio delle vostre storie di gare in giro per il mondo. E allora spazio ai vostri racconti: il primo dedicato alla Pierra Creta in Grecia. Se volete partecipare anche voi con le vostre storie, sapete come fare, i nostri indirizzi mail li conoscete.

Fare sci alpinismo a Creta, a me e ai miei amici, ha regalato bellissime emozioni e siamo felici di condividerle. Siamo appena tornati dall’isola dove abbiamo fatto quattro giorni di skialp, partecipando anche alla Pierra Creta, la gara di sci alpinismo più a sud d’Europa.
Il nome prende spunto dalla prova più prestigiosa del mondo dello ski alp: la Pierra Creta è una manifestazione biennale giunta alla quarta edizione, disegnata sul monte più alto del isola, il Psiloritis che tocca quota 2456 metri. Le abbondanti nevicate hanno reso impegnativo il lavoro degli organizzatori che hanno preparato comunque un bellissimo percorso con partenza a quota 1200 metri per dare poi spazio a cinque salite e altrettante discese, con due tratti a piedi di cui uno con ramponi, e ovviamente il passaggio sulla cima per un totale di 1800 metri dislivello su 16 km.

Purtroppo, il giorno della gara, la fitta nebbia ha costretto gli organizzatori a rimandare la partenza per ritracciare un nuovo percorso più corto, affrontato da 186 atleti divisi in 93 coppie, provenienti da 11 nazioni. La vittoria è andata agli italiani Dorfmann-Verra seguiti da greci e norvegesi. Gli atleti hanno avuto le stesse sensazioni delle gare alpine con una aggiunta di calore esotico greco. Se volete andare nei prossimi anni, le informazioni le trovate sul sito pierracreta.gr, oppure sulla pagina Facebook Pierra Creta dove ci sono anche un sacco di foto.

Oltre alla gara, Creta si presta bene per fare vero ski alp, la neve è scesa fino a 1100-1200 metri, le salite sono dolci, mai troppo impegnative e le discese presentano una pendenza perfetta per farsi anche 1000 metri di dislivello in un sol boccone. Per le gite il monte più appropriato è il Lefka Ori: lì abbiamo fatto due gite fantastiche.
Cosma Verra



Horn Attacke, ci siamo

Horn Attacke, ci siamo: sabato 9 marzo torna la prova che, partendo dai 262 metri di Bolzano, arriva a quota 2260 del Corno del Renon. 20 km e 2000 metri di dislivello, i primi 13 km di corsa, con le scarpette ai piedi, e poi con gli sci d’alpinismo nei 7 finali. La Horn Attacke è un duathlon da percorrersi in singolo o anche in squadra (composta da 2 o anche 3 atleti), una prova ‘vertiginosa’ arrivando, però, a godere di una vista impareggiabile.

PROGRAMMA - Il contest altoatesino si aprirà con la distribuzione dei pettorali a partire dalla giornata di venerdì dalle ore 9.30 alle ore 13 e dalle ore 14.30 alle ore 19 al Marmot Shop di Bolzano, prima dello start la giornata successiva alle ore 9. Anche prima della partenza ci sarà la distribuzione pettorali, dalle ore 6.30 alle ore 7.45. Il pranzo al Rifugio Feltuner completerà la giornata a partire dalle ore 11.30. La festa non finirà al termine della gara, poiché dopo il pasta party conclusivo verrà messa in palio una e-bike Prestige di Italwin del valore di 1.500 euro, e a vincerla non sarà come solitamente accade il primo o la prima ad arrivare sul traguardo della gara stessa, o la miglior staffetta, bensì si tratterà di un’estrazione tra tutti i partecipanti della Horn Attacke che determinerà il fortunato o la fortunata. L’estrazione avverrà davanti al rifugio Feltuner, alle ore 14 nel corso della cerimonia di premiazione. 5.280 euro invece il montepremi destinato ai migliori atleti. Martedì 5 marzo ultimo giorno per iscriversi, info su www.hornattacke.com

CURIOSITÀ - Un tracciato costantemente all’insù, con un passaggio a Soprabolzano a fianco della tenuta della famiglia Mair, inizialmente impegnata nell’allevamento di cavalli e dal 1996 di lama ed alpaca, con i quali alcuni componenti della famiglia percorsero anche un lungo e particolare cammino da Bolzano a Roma, fino a raggiungere Papa Francesco. 'Buffon', il lama di color nero della tenuta Mair, è riuscito persino ad ‘esibirsi’ alla trasmissione televisiva Italia’s Got Talent.


La Ski Alp Lagorai Cima d'Asta sarà prova di Coppa Italia

Domenica 10 marzo appuntamento con la ventinovesima edizione della Ski Alp Lagorai Cima d'Asta, che ha ricevuto un’importante attestazione federale proprio nelle ultime ore. La competizione del Tesino avrà infatti validità come prova di Coppa Italia, in sostituzione di una delle tappe inizialmente in calendario e non disputata. «Penso che lo spirito del movimento scialpinistico – commenta il presidente del comitato organizzatore Nicola Muller – sia quello di venire in contro a situazioni difficili. Per il circuito nazionale, causa la poca neve in quota in alcune zone alpine, era difficile mantenere il format di competizione e, seppure per noi questa richiesta dell’ultima ora aumenti pure i costi di gestione, abbiamo detto di sì».
Nel frattempo gli organizzatori dello Ski Team Lagorai stanno lavorando a pieno ritmo per l'allestimento della logistica e per preparare la traccia e le corde fisse, nei punti più impegnativi e belli del percorso. E la notizia più importante riguarda la conferma del percorso originale, con il transito ai 2847 metri della vetta del Zimon, così chiamano i tesini la loro granitica montagna. «I partecipanti - evidenzia il presidente dello Ski Team Lagorai – potranno gustarsi anche quest’anno il tracciato che ha reso famosa in tutto il mondo la nostra competizione. In questi giorni abbiamo fatto molti sopralluoghi, la neve non è tantissima ma è ben assestata e compatta, sufficiente per garantire una competizione in sicurezza. Si partirà dunque dai 1300 metri di Prà della Regola sopra il campeggio Val Malene. Gli sci alpinisti saliranno per la Val Tolvà fino alla Bocchetta dei Sassi. Qui ci sarà il primo cambio di assetto per la discesa fino alla Busa. Nuovo cambio di assetto e salita fino alla Cima d'Asta passando ai 2473 metri del Rifugio Ottone Brentari. Dal rifugio gli sci alpinisti passeranno dal lago che è ghiacciato e coperto di neve fino all’imbocco del canale dei Bassanesi, dove avrà inizio il lungo e tecnico tratto a piedi per affrontare la spettacolare cresta di Cima d’Asta. Dalla vetta si discende sul versante nord fino al breve canale della Forzeletta, altro tratto tecnico da fare con gli sci sullo zaino e che riporterà gli atleti sul versante sud. Breve discesa per riportare gli atleti alla Bsa, da dove affronteranno l'ultima salita di circa 200 metri per tornare nuovamente alla Bocchetta dei Sassi. Verrà cambiato nuovamente assetto, per lanciarsi nella lunga e spettacolare discesa finale di oltre 1300 metri di dislivello e tagliare il traguardo ai 1100 metri del Campeggio di Val Malene».
Quest'anno il responsabile tecnico del percorso sarà la guida alpina Peter Moser, che sostituisce lo storico ideatore della gara Franco Melchiori, non presente per impegni lavorativi. Il programma prevede il via della sfida senior e master alle ore 9, quindi alle 9.15 le categorie junior e cadetti e alle 9.20 la sfida promozionale. Premiazioni alle 14.30 presso la palestra di Pieve Tesino.


Snow Leopard Day: raccolti oltre 16.000 euro per salvare il leopardo delle nevi

Undici diversi paesi, uno stesso weekend per raccogliere metri di dislivello (tradotti in centesimi di euro donati allo Snow Leopard Trust) a tutela del leopardo delle nevi, animale che Dynafit ha scelto come simbolo del proprio marchio. Quest’anno sono stati 1.141 gli scialpinisti che hanno risposto all’appello dell’azienda per lo Snow Leopard Day. In Germania, Austria, Italia, Polonia, Grecia, Bulgaria, Slovenia, USA e Slovacchia, pelli sotto gli sci e ascesa su percorsi prestabiliti sabato 2 marzo. In Francia e Svizzera l’evento si è invece tenuto il 3 marzo.

NUMERI - In media ogni atleta ha percorso 1.400 metri di dislivello, il record è stato raggiunto da Stephan Hugenschmidt in Svizzera che ha raccolto la cifra incredibile di 8.003 metri di dislivello. Grande orgoglio per la tappa italiana di Misurina, in provincia di Belluno, che ha visto la partecipazione di quasi 70 scialpinisti per 50.920 metri di dislivello raccolti, anche grazie alla personale sfida del Dynafit Trail Hero Marc Slanzi, che ha percorso per ben sei volte il tracciato da Misurina alla Forcella della Neve, accumulando da solo 4.500 metri di dislivello.  Alla fine del weekend le varie località hanno permesso di raccogliere 1.604.138 metri di dislivello, che corrispondono a una donazione di 16.042 euro. La cifra raggiunta sarà utilizzata dall’organizzazione no-profit Snow Leopard Trust per censire per la prima volta la popolazione mondiale del leopardo delle nevi. Per i ricercatori è essenziale sapere con precisione il numero di esemplari superstiti e in quali paesi si trovino. Solo grazie a questi dati sarà possibile in futuro tutelare il leopardo delle nevi, impedendo interventi sul suo habitat naturale.

SNOW LEOPARD TRUST - Dal 1981 l‘organizzazione Snow Leopard Trust con sede a Seattle è attiva nella tutela degli esemplari superstiti del leopardo delle nevi e svolge ricerche su questo felino a rischio di estinzione. L’habitat del leopardo delle nevi si riduce sempre più. Gli studi stimano che attualmente esistano 3.500 esemplari allo stato brado, che vivono una minaccia sempre crescente a causa del bracconaggio, dei cambiamenti climatici e della decimazione del loro habitat. L’organizzazione porta avanti progetti in Cina, India, Kirgisistan, Mongolia e in Pakistan, compiendo ricerche su questi animali a rischio di estinzione e ripristinandone l’habitat, in collaborazione con la popolazione delle regioni montane.


Skimo for Young, tappa di Coppa Italia Giovani a Valgrisenche

Valgrisenche e lo sci club Corrado Gex sostituiscono in corsa la poco innevata Chamois e allestiscono la tappa di Coppa Italia Giovani, valida anche come la selezione per i Mondiali du Villars sur Ollon. All’Arp Vieille, domenica mattina, 120 i concorrenti - compresa la promozionale Allievi e Ragazzi – al via. Negli Juniores a segno Giovanni Rossi della Sportiva Lanzada che nella discesa abbandona la compagnia di Fabien e Sebastien Guichardaz del Corrado Gex, secondi con 39” di ritardo. Alle loro spalle Daniele Corazza del Valtartano e Alessandro Rossi della Sportiva Lanzada.
Al femminile a segno Lisa Moreschini del Monte Giner su Samantha Bertolina dell’Alta Valtellina e Valeria Pasquazzo del Brenta Team. Nei Cadetti affermazione di Luca Tomasoni del Presolana davanti a Rocco Baldini dell’Albosaggia e Marco Salvadori dell’Adamello Ski Team, quarto Simone Murada, quinto Luca Vanotti, entrambi dell’Albosaggia; nella gara rosa vittoria di Silvia Berra dell’Albosaggia seguita dalla compagna di club Nicole Valli ed Erika Sanelli dell’AS Premana.
Nella prove promozionali sono imposti Irene Gianola (Premana), Mirko Migliorati (Presolana Pora) negli Allievi, Giulia Visinoni (13 Clusone) e Federico Picchiarini (13 Clusone) tra i Ragazzi.


Mondolè Skimarathon a Damiano Lenzi e Filippo Barazzuol

Sabato sera è andata in scena la Mondolè Skimarathon, la gara di scialpinismo in notturna organizzata dallo Sci Club Tre Rifugi Cai Mondovì. Le particolari condizioni climatiche hanno imposto una leggera modifica al percorso, ma ciò non ha sminuito la natura di questa gara ricca e varia, che prevede la partenza dalla conca di Prato Nevoso, il passaggio ad Artesina, la risalita a quota 2.092 della cima Durand (il punto più alto del percorso), la discesa nel canalone, il passaggio al rifugio Balma prima del traguardo a Prato Nevoso.
Successo di Damiano Lenzi e Filippo Barazzuol davanti a François Cazzanelli e Stefano Stradeli con terza piazza per Mattia Luboz e Cristian Minoggio; ai piedi del podio Fabio e Nicola Cavallo con quinti Maurizio Basso e Stefano Camaglio. Nella corsa rosa affermazione di Tatiana Locatelli e Charlotte Bonin su Francesca Zucco e Natalia Mastrota con terzo gradino del podio per Valentina Picca e Nadia Re.