Il rinvio fa parte del fascino del Mezzalama

L'opinione del giornalista Pietro Crivellaro

Così il diciannovesimo Trofeo Mezzalama è stato rinviato. Per ora non si sa a quale nuova data. Le trecento cordate iscritte questa mattina non sono partite come stabilito, scattando dal fondo delle piste di Cervinia per raggiungere Gressoney attraversando i ghiacciai del Monte Rosa, passando dai quattromila della vetta del Castore e del Naso dei Lyskamm. E non prenderanno il via neppure alle prime luci di domani, domenica 28, data di riserva prevista sulla carta.

ATTESA - Già a mezzogiorno di mercoledì 24 Adriano Favre ha annunciato sul sito del Mezzalama il rinvio della gara dopo aver avuto la conferma di condizioni meteo pessime per il fine settimana. Mentre l’Ansa di Aosta ha prontamente diffuso la notizia ai media, il tam tam della rete l’ha rilanciata agli atleti e al mondo della montagna. Luca Mercalli, il meteorologo torinese reso popolare dalla trasmissione Che tempo che fa di Rai 3 che dalla rinascita del Mezzalama del 1997 fa parte dello staff di Favre, ha escluso per il prossimo weekend una finestra di schiarite sulle cime del Rosa sufficiente a far disputare la gara in condizioni meteo accettabili. Al momento non si sa esattamente quando la gara potrà partire. Sembra da scartare anche il primo maggio, festività che ridurrebbe i disagi per la maggioranza degli iscritti che lavorano e favorirebbe la presenza del pubblico.

PROBLEMI PER I RUSSI - Ci sono 900 atleti (ogni cordata è composta da tre scialpinisti) che aspettano di conoscere la nuova data per riorganizzarsi. Oltre un terzo sono stranieri, da 22 nazioni. Per ora si registrano difficoltà logistiche solo per gli scialpinisti russi con il visto in scadenza e quelli canadesi, già arrivati a Cervinia in anticipo per allenarsi sul percorso, ora costretti a prolungare il soggiorno. Per fortuna la maggior parte delle squadre italiane ed europee non si sono ancora mosse da casa: avrebbero fatto un viaggio a vuoto, com’è accaduto nell’edizione 2009 quando la doccia fredda di un rinvio ineluttabile è piombata in diretta sulla massa di mille e più atleti schierati alla partenza sotto una fitta nevicata. Era la prima volta del Mezzalama moderno, risorto nel 1997 a cadenza biennale: una gara così ogni anno sarebbe troppo gravosa per i costi e l’impegno organizzativo. Allora l’edizione 2009 venne felicemente recuperata due settimane dopo ma con ulteriori costi e con una flessione del 20% di partecipanti. Andò meglio nel 2011, allo scorso Mezzalama, perché, in condizioni analoghe ma più chiare e favorevoli di quelle attuali, si riuscì ad annunciare per tempo lo slittamento della gara dal sabato alla domenica. Un rinvio pressoché impercettibile, assorbito senza traumi da tutti.

TUTTO PRONTO -
Ora invece atleti e organizzatori sono sulle spine perché il computer della Società Meteorologica Italiana diretta da Mercalli non riesce a indicare un giorno di bel tempo stabile nell’arco della prossima settimana. Il percorso in quota è stato già completamente tracciato dalle guide di Favre che hanno piantato duemila paline, installato otto bivacchi elitrasportati nei punti di controllo e attrezzato con ancoraggi e corde fisse i tratti più ripidi, la parete ovest del Castore e il Naso dei Lyskamm. Eppure, a dispetto dei progressi delle tecnologie, l’incertezza meteo costringe tutta la macchina del Mezzalama ad attendere.

UNA GARA UNICA - Questa è solo l’ennesima conferma che il terreno di gioco della storica 'maratona bianca' da Cervinia a Gressoney è diverso da quello di ogni altra corsa. Il tracciato sui ghiacciai valdostani del Monte Rosa è più difficile e insidioso di ogni altra gara di scialpinismo perché si sviluppa in alta quota, a un’altezza limite, dove è indispensabile essere alpinisti e sciatori esperti, ma anche avere condizioni meteo accettabili. Da quando è nato nel 1933, ogni edizione del trofeo dedicato al pioniere dello sci Ottorino Mezzalama è sempre stata un’avventura piena di incognite perché si tratta della gara più alta e unica al mondo. La sua epopea, tramandata dalla generazione dei nostri bisnonni fino ai giovani atleti di oggi, è caratterizzata dal fatto che in 80 anni di vita il trofeo di scialpinismo si è disputata finora solo diciotto volte. Nella sua storia prevalgono di gran lunga i vuoti, le lunghe assenze e i rinvii ricorrenti. Dopo le sei edizioni pionieristiche del periodo 1933-1938, l’epica maratona dei quattromila è risorta nel 1971, ma a causa di rinvii a ripetizione e recuperi in extremis, anche a settembre, si è disputata solo quattro volte. L’ultima volta nel 1978. Ci furono ancora reiterati e generosi tentativi degli organizzatori nel 1983 quando il Mezzalama venne annunciato e rinviato più volte e infine annullato per il ricorrente maltempo.

IL RINVIO FA PARTE DELLA CULTURA ALPINISTICA - «Del resto - rammenta la guida alpina Adriano Favre - il rinvio fa parte della cultura del buon alpinista. Troppi incidenti accadono perché non si rinuncia a partire in date fissate in precedenza, spesso perché si è già prenotato nei rifugi e magari pagato. Mentre è ben noto che l’alta montagna va affrontata solo in condizioni favorevoli. Può accadere di essere colti dal maltempo imprevisto e in quel caso bisogna essere attrezzati e in grado di cavarsela, rientrando senza danni. Ma partire sapendo di andare incontro al maltempo è insensato». Sulle spalle di Favre pesa la responsabilità di garantire la sicurezza di un migliaio di persone, tra atleti e personale di controllo dislocato sul percorso. E l’ulteriore responsabilità che in diciotto edizioni, nonostante condizioni talvolta al limite per nuvolosità, freddo e vento, tra i mezzalamisti non si è mai lamentato alcun serio incidente. Nello staff di Favre si ricorda il caso di atleti incerottati all’orecchio sinistro all’arrivo di Gressoney all’edizione 2003 per principi di congelamento dovuti al forte vento da nord sulla cresta del Castore. O il grande freddo patito in quota all’ultima edizione, e per questo il regolamento ha imposto un giro di vite sul vestiario obbligatorio. In sostanza, il rinvio in attesa della finestra di ben tempo fa esattamente parte del fascino del Mezzalama, storica gara unica al mondo, eccellenza sportiva del made in Italy. 

Pietro Crivellaro


Yoshikazu Hara trionfa all'Ultra-Trail Mt. Fuji

A sorpresa il giapponese ha battuto Chorier e Chaigneau

 L’atleta giapponese Yoshikazu Hara, classe 1972, lo scorso anno ha vinto 6 gare di oltre 100 km, principalmente su strada. In patria, molto probabilmente, è un’atleta già molto conosciuto per i risultati conseguiti negli ultimi 3 anni. Almeno in Europa, fino a ieri, era sconosciuto ai più se non a tutti. E partito dalle ultra su strada, partecipando nel 2010 al mondiale di 100 km a Gibilterra dove si è classificato 13° in 6h58’. Nel 2011, nella stessa specialità, ha vinto i Campionati Asiatici e ha nuovamente partecipato ai Campionati del Mondo arrivando trentotottesimo. Lo scorso anno, ci è cimentato anche nei trail vincendo la Osj Ontake 100 km Ultra Trail e la Shinetsu Five Mountains Trail 110 km.

IL CONFRONTO CON GLI OCCIDENTALI
- Ieri Yoshikazu Hara ha preso il via all’Ultra-Trail Mt. Fuji, gara di 161 km e 9.164 m D+, con partenza e arrivo a Yagisaki-Kouen (Yamanashi Prefecture). Non una gara qualsiasi ma l’ultra per eccellenza in Asia, quella che già dall’edizione dello scorso anno, offre un confronto con gli atleti occidentali. Nel 2012 vinse il francese Julien Chorier con il tempo di 18h53’12’’. Quest’anno al via, oltre a Chorier, altri interpreti di livello internazionale come i francesi Sebasten Chaingneau, già vincitore quest’anno alla Transgrancanaria, Antoine Guillon, Christophe Le Saux, Lionel Trivel e Cyril Cointre oltre al canadese Gary Robbins, recente vincitore con record ala Hurt 100 miglia e l’americano John Tidd, 6° quest’anno alla Transgrancanaria.

UNA GRANDE PROVA FISICA E TATTICA
- Tutto faceva pensare all’ennesima vittoria in carriera per Julien Chorier che ha condotto la corsa per i primi 70 km. Quando sono giunte le prime notizie che Hara aveva raggiunto e poi superato il francese intorno al km 75, in pochi avrebbero azzardato a una sua vittoria finale. E invece ha condotto i restanti 80 km in testa, amministrando il suo vantaggio in modo magistrale. Una grande prova di forza fisica e di capacità tattica con un vantaggio che è sempre rimasto nell’ordine dei 6-10 minuti per tutta la seconda metà di gara. Il verdetto finale, primo Yoshikazu Hara in 19h39', secondo Julien Chorier a 9’ e terzo, dopo una bella rimonta, Sebastien Chaigneau a 11 minuti. Per tutti gli altri, distacchi oltre un'ora.

TOP 10 UOMINI
1. Yoshikazu Hara (JPN) 19h39’
2. Julien Chorier  (FRA) 19h48’
3. Sebastien Chaigneau (FRA) 19h50’
4. Gary Robbins (CAN) 20h20’
5. Brendan Davis (USA) 20h38’
6. John Tidd (USA) 20h50’
7. Antoine Guillon (FRA) 21h04’
8. Koji Yamaya (JPN) 21h05’ 
9. Lionel Trivel (FRA) 21h10’
10. Cyril Cointre (FRA) 21h10’      


Mezzalama, la decisione lunedi'

Prevista una finestra di bel tempo tra il 2 e il 5 maggio

Bisognerà attendere lunedì per avere le idee più chiare sulla data di recupero del Trofeo Mezzalama, ma probabilmente si correrà tra il 2 e il 5 maggio. La Fondazione Trofeo Mezzalama con il suo presidente Giorgio Pession, con il direttore tecnico Adriano Favre e con il meteorologo Luca Mercalli, sta lavorando per stabilire la nuova data della 'Maratona dei Ghiacciai', ma la situazione di instabilità che persiste in questi giorni nel gruppo del Rosa non consente ancora di fare valutazioni precise. Attualmente, data la scadenza della previsione superiore a cinque giorni, non è possibile stabilire i dettagli. Ma nei prossimi giorni, con il consolidamento delle uscite dei modelli di simulazione numerica del tempo, si valuterà la data più opportuna per il recupero, che potrebbe essere compresa tra il 2 e il 5 maggio. Per questo motivo, solo lunedì 29 aprile, in base ai nuovi elementi, sarà possibile per la Fondazione stabilire la nuova data della XIX edizione.

IL PARERE DEL METEOROLOGO -
Luca Mercalli analizza così la situazione. «Un’attiva perturbazione mediterranea comincerà ad influenzare il Monte Rosa nel corso di venerdì 26 aprile convogliando correnti umide da Sud-Est, e tra la notte e il mattino di sabato 27 - proprio la fascia oraria in cui era in programma la partenza del Mezzalama - apporterà soprattutto sulle alte valli di Gressoney e di Ayas da 30 a 50 centimetri di neve fresca. In tali condizioni non è possibile garantire la sicurezza di atleti e personale tecnico, sia per la visibilità nulla, sia per il pericolo di valanghe nei tratti esposti. Nei giorni successivi la situazione meteorologica sulle Alpi occidentali rimarrà instabile e depressionaria: nuovi fronti, sia pur più deboli, sono attesi fino al 1° maggio, con il Monte Rosa quasi sempre immerso in nebbie e nevicate intermittenti. Da giovedì 2 maggio l’espansione dell’anticiclone atlantico dirigerà sul massiccio del Rosa venti asciutti da Nord-Est, i quali rassereneranno i cieli». 


UTMB, la nuova frontiera dei punti qualificanti

Al via 12 corsi di preparazione

Dopo le gare qualificanti, ecco i corsi che portano punti per la partecipazione all'UTMB e gare collegate. Gli organizzatori pensano nuove esperienze per regolare il numero troppo elevato di partecipanti. Dopo l’esperimento di quest’anno «questo sistema è destinato a essere esteso per fornire opportunità di lavoro per le persone con le competenze e le qualifiche necessarie per controllare tale formazione». Se questo verrà confermato, si aprirà una nuova frontiera con altri organizzatori di corsi che cercheranno di farsi accreditare, ottenendo il nuovo bollino granata 'stage qualificatif'. Sui blog francesi i puristi della disciplina, e non solo,  attaccano sostenendo che, In linea con la nostra società attuale anche per il trail, il denaro diventa un rimedio a tutto. I corsi di formazione per le gare dell’UTMB, con l’assegnazione dei relativi punteggi necessari per iscriversi alle stesse gare, sta suscitando un dibattito molto acceso in Francia. Dopo il caso Andorra Ultra Trail, con l’esclusione della manifestazione dalla lista delle 'gare qualificanti' per l’UTMB, c’è anche chi associa l’UTMB a al 'marketing' e Andorra agli 'amatori'.

PROGRAMMA - In programma 6 stage di preparazione all’UTMB, 5 per la CCC e 1 per la TDS. I temi trattati sono la preparazione fisica e mentale, tecnica e tattica, sensibilizzazione alle regole dei montagna. Il costo previsto è di 690 euro per UTMB, 540 euro per la TDS e 490 ero per la CCC. I posti disponibili, 20 per ciascun corso. Il fitto programma di corsi inizierà il 17 giugno con il primo sull’UTMB e terminerà il 15 settembre per l’ultimo sulla CCC. Tra i docenti, Vincent Delebarre, guida di alta montagna e già vincitore dell’UTMB nel 2004 e Jean-Claude Marmier, fondatore del Groupement Militaire de Haute-Montagne (GMHM) e più volte finisher dell’UTMB. Previsti altri interventi in ambito di sicurezza e alimentazione. I corsi consentiranno ai partecipanti di ottenere 3 punti per l’UTMB e 2 per la CCC e TDS. Se l’intera operazione andrà a buon fine, il tutto esaurito ai corsi genererà agli organizzatori un ulteriore introito. Sul piatto, infatti, 128.000 euro, l’equivalente di 800 iscritti proprio all’UTMB (160 euro). 


Filippo Canetta alla Grande Traversata Elbana

Al via il progetto Fast Know Time

Parte ufficialmente questa mattina il progetto di Filippo Canetta con la perlustrazione del primo tratto del percorso, da Cavo-Poggio a Marina di Campo. Domani sarà poi la volta del secondo tratto, da Marina di Campo a Pomonte. Dopo un giorno di riposo, lunedì l’atleta lombardo percorrerà quindi l'intera Grande Traversata Elbana (GTE) per un totale di circa 60 km e 3.000 m D+, con quota massima ai 1.019 m del Monte Capanne. Attualmente il meteo indica pioggia per la mattinata di lunedì con schiarite nel primo pomeriggio. 

FAST KNOW TIME - Il concetto dell’impresa è quello del tempo più veloce conosciuto (Fast Know Time) e non solo di record in senso stretto. «Il confronto con gli altri non è importante quanto l’esperienza stessa della scoperta di un luogo basando la propria corsa solo sulle proprie sensazioni». La pagina Facebook Grande Traversata Elbana Speed Record, aperta in occasione del lancio del progetto, diventa quindi un luogo di incontro virtuale per chiunque desideri ripercorrere quanto farà Filippo Canetta, condividendo le proprie esperienze. 


Rinviato il Trofeo Mezzalama

Non e' stata ancora presa una decisione sull'eventuale recupero della gara

Come ipotizzato nei giorni scorsi da skialper.it, il Treofeo Mezzalama ha dovuto arrendersi alle previsioni meteo, che per il fine settimana non lasciano alcuna speranza di poter disputare la gara regina dello ski-alp. Già dalla mattinata le voci di rinvio della gara a data da destinarsi si rincorrevano e pochi minuti fa il comitato organizzatore ha confermato che nel fine settimana non si correrà. Riportiamo a seguire integralmente il comunicato ufficiale, rimandando alle prossime news per notizie più dettagliate.

Il Trofeo Mezzalama non si correrà il prossimo weekend. Ancora una volta è il Monte Rosa a comandare, dopo lo slittamento di 15 giorni del 2009 e dopo il posticipo di un giorno nel 2011, anche quest’anno sono le condizioni meteo a influenzare le decisioni della Fondazione Trofeo Mezzalama. «E’ da qualche giorno che siamo incollati ai monitor - ha detto Adriano Favre - per vedere l’andamento delle previsioni meteo in vista del prossimo weekend. Abbiamo sperato fino all’ultimo che il Monte Rosa ci concedesse una finestra di tempo buono, ma questa mattina dopo aver visto le ultime previsioni abbiamo deciso di non far correre il Trofeo Mezzalama il prossimo weekend. Ci siamo confrontati sia con Luca Mercalli per gli aspetti tecnici sia con la Regione Valle d’Aosta, infine insieme a Giorgio Pession, abbiamo ritenuto che spostare la partenza della gara fosse la scelta più giusta». «Ci prendiamo qualche giorno - ha concluso il direttore tecnico del Trofeo - per scegliere la data più opportuna». 


International Skyrace, confermato il percorso corto

Appuntamento in Valmalenco e Valposchiavo il 9 giugno

A poco meno di un mese dal via si è messa in moto la macchina organizzativa della International SkyRace Valmalenco Valposchiavo, la storica gara tra Lanzada e Poschiavo lungo le alntiche vie dei contrabbandieri. Una competizione che ha segnato la storia dello skyrunning e che dall'anno scorso si è rinnovata, proponendo, accanto al percorso da 31 km, quello 'mini' da 16 (1.100 m D+). L'ultima edizione, in realtà, a causa del maltempo, si è corsa solo sul percorso corto che si sviluppa con partenza e arrivo in Svizzera. « Quello della scorso anno, complice la pioggia battente che ci ha obbligato a dirottare sul percorso breve tutti i concorrenti, è stato un eccellente banco di prova - ha esordito il presidente del comitato italo svizzero Moreno Raselli -. Ciò, unito ai consensi unanimi raccolti nei mesi seguenti, ci ha convinto a riproporre la corta con la medesima formula, ovvero con partenza da Poschiavo dalla sede Repower e arrivo in Plaza da Cumün dopo avere superato un itinerario vario e suggestivo che in parte ricalca quello tracciato della SkyRace principale. Il tutto, ovviamente, con tempistiche studiate ad hoc per evitare scomode sovrapposizioni e regalare a ogni singolo concorrente il proprio momento di gloria». Confermato anche l'inserimento della 31 km nel circuito La Sportiva Gore-Tex Cup. Le iscrizioni on line sono già attive sul nuovo portale www.international-skyrace.org e verranno assegnati 500 pettorali. 


Super Gazzola a Salina

Lo svizzero ha dominato la seconda tappa del Volcano Trail

La seconda tappa del Lafuma Volcano Trail 2013 si è rivelata tanto impegnativa quanto affascinante. L’ascensione al Monte Fossa delle Felci (953 m), la più alta montagna dell’arcipelago eoliano, e la doppia ascesa al Monte dei Porri (860 m) hanno messo a dura prova la tenuta fisica dei partecipanti. Le discese estremamente tecniche hanno creato un grande divario tra la testa e la coda del gruppo: al traguardo il distacco tra il primo e l’ultimo atleta è stato di 3 ore e 20 minuti. Il tracciato della tappa ha consentito ai partecipanti di ammirare tutti gli scorci più belli dell’isola di Salina, in particolare l’ultimo tratto di sentiero da Pollara a Leni ha attraversato il lato più selvaggio dell’isola. Incredibile la prima salita dell’atleta svizzero Marco Gazzola che in soli 40 minuti ha raggiunto la cima del Monte Fossa delle Felci, partendo dal lungomare di Lingua. Fin dalle prime rampe Gazzola ha distaccato il francese Guillaume Besnard che lo ha sempre seguito a breve distanza concludendo sul traguardo di Leni con un distacco di 11 minuti, terzo classificato Davide Cappelletti con 35 minuti di distacco. Tra le donne vince con grande distacco Arianna Regis, precedendo Elisabeth Wyss ed Agne Puckaite. Per domani mattina è previsto il trasferimento in barca per l’isola di Stromboli dove alle 15 partirà la terza tappa. Nella classifica generale Gazzola ha quais 23 minuti di vantaggio su Besnard, terzo Cappelletti. Tra le donne più di trenta minuti il vantaggio di Regis su Wyss, mentre al terzo posto c'è Puckaite.
 


Campionati del mondo di trail in Galles

A meno di tre mesi dall’evento la IAU ha ufficializzato luogo e data

Il 19 aprile la International Ultrarunners Association (IAU) ha confermato il 6 luglio quale data per i quarti World Trail Running Championships. Si svolgeranno nel nord del Galles, nei pressi di Llanrwst (Conwy), su un percorso che è già stato sede nel 2011 dei Commonwealth Mountain and Ultra Distance Championships. Per l’evento si prevedono 150 atleti di 20 nazionalità differenti. Gli atleti percorreranno 75 km nella Conwy Valley, su quello che viene annunciato come un percorso duro e tecnico.

UN PAESE IN FESTA -
Il ministro dell’Economia del Galles, Edwin Hart ha dichiarato che l’evento è l’ennesima dimostrazione delle capacità del Galles di organizzare eventi di portata mondiale. «È il primo Campionato del Mondo di atletica a essere organizzato proprio in Galles. Lavoriamo al futuro in collaborazione con i nostri partner, per offrire un evento memorabile che avrà un impatto positivo sull’economia locale».

LA SODDISFAZIONE DELLA IAU -
Hilary Walker, segretaria generale della  IAU ha dichiarato: «Vediamo la quarta edizione dei World Trail Running Championships nel Galles del nord come una straordinaria opportunità per realizzare il nostro obiettivo di eventi di trail running di livello mondiale. I preparativi iniziali per i campionati sono stati impressionanti e gli atleti, insieme alle federazioni partecipanti, sono impazienti di competere in questi campionati molto popolari nel loro calendario gare e di visitare il Galles per affrontare alcuni dei migliori percorsi del mondo».

LE SELEZIONI NAZIONALI AL LAVORO -
Le rappresentative nazionali, in attesa di avere ulteriori dati tecnici sul percorso, si apprestano quindi a effettuare le ultime fasi di selezione. Per l’Italia, la prova decisiva si svolgerà questo sabato in occasione della Tuscany Crossing in Val d’Orcia - Castiglione d’Orcia (Si) su una distanza di 100 km. Gli atleti rientranti nella lista d’interesse nazionale diramata dalla IUTA sono: 

UOMINI
CANETTA Filippo, CARONI Francesco, CAVALLO Giuliano, COLLÉ Franco, FEDEL Silvano, FORNONI Daniele, LUCCHESE Matteo, MARAZZI Giuseppe, PIGONI Matteo, ROUX Fabrizio, RUZZA Stefano, TAGLIAFERRI Massimo, TRINCHERI Lorenzo, VALLOSIO Sergio, ZANCHI Marco e ZARANTONELLO Marco

DONNE
ARRIGONI Giuliana, BERTASA Cinzia, BORZANI Lisa, CANEPA Francesca, CARLINI Alessandra, FORI Katia, GLAREY Sonia, MORA Cecilia, OLIVERI Virginia, PENSA Patrizia e ZANTEDESCHI Cristina
 


12 maggio, c'e' il Walser Winter Triathlon

Bici, corsa e ski-alp, individuale o in staffetta

Un nuovo grande evento si affaccia alla ribalta nella Provincia del Verbano Cusio Ossola: è il
Walser Winter Triathlon, la cui prima edizione si terrà domenica 12 maggio.
La gara, organizzata dall'UC Valdossola in collaborazione con Sci Club Valle Antigorio, Formazza
Event, Atletica Cistella e la 'Veia di cuntrabbandie', è una competizione internazionale, che unisce
una gara di corsa in bicicletta, una a piedi e una gara scialpinistica con attrezzatura classica, con
partenza dalle Terme di Premia e arrivo ai 2.950 m del rifugio 3A, in Alta Valle Formazza.

BICI - Il percorso del Walser Winter Triathlon è davvero spettacolare, non solo per la sua durezza, ma
anche e soprattutto per i maestosi paesaggi in cui si svolge. Il WWT si potrà correre sia da soli, e gli atleti di questo gruppo sono nominati 'iron', sia in
staffetta, ovvero con una squadra di tre frazionisti, uno per ogni sport. La partenza sarà alle 8.30. La prima parte di gara è da percorrere in bicicletta. La partenza è dalle Terme di Premia, nella frazione Cadarese di Premia, a circa 750 m, mentre l'arrivo è posizionato a Riale - Formazza, a quota 1.731 m, nei pressi del Centro del Fondo. Fino alla Cascata del Toce (uno dei salti più spettacolari d'Europa con i suoi 143 m di dislivello) a quota 1.684 mslm, il percorso ricalcherà i chilometri finali della diciannovesima tappa del Giro d'Italia 2003, che videro gli ultimi scatti dell'indimenticabile Marco Pantani. La lunghezza della prima frazione non è esagerata, 22 km, ma ci saranno due punti in cui fare la differenza: il primo è la zona de Le Casse (ormai riservata alle bici, visto che il traffico delle auto passa dalla galleria di circa 3 km) dove in 2 km ci sono 9 tornanti; il secondo, quello decisivo,
è rappresentato dall'ultimo chilometro e mezzo prima della Cascata, che sfiora il 9% di pendenza
media.

CORSA - Da Riale inizierà la frazione a piedi: gli Iron lasceranno la bicicletta e proseguiranno di corsa; gli
staffettisti a piedi daranno il cambio ai loro compagni con la bici. Il percorso di corsa sarà di circa 7
km e dopo un giro intorno alla piana di Riale, attraverso un tracciato piuttosto mosso che in parte
ricalca il percorso della pista di sci di fondo dove si sono recentemente svolti i Campionati Italiani
di Sci di Fondo, gli atleti si dirigeranno fino alla Diga di Morasco, a circa 1.815 mslm, per arrivare
fino in fondo al lago omonimo. I km non sono molti, ma visti i saliscendi presenti sicuramente si
faranno sentire nelle gambe degli atleti.

SKI-ALP - Il bello però dovrà ancora venire, perché dal Lago di Morasco inizierà l'ultima frazione, in ski-alp
con attrezzatura classica, di circa 6 km, che porterà gli atleti ai 2.950 m del rifugio 3A, sede di
arrivo di questa spettacolare gara che avrà quindi un dislivello totale di oltre 2.200 m.
Il Winter Walser Triathlon si svolge sotto l’egida dell'ACSI-Udace.
 
 


Gazzola vince la prima tappa del Volcano Trail

Tra le donne sucesso di Arianna Regis

Questa mattina è iniziato il Lafuma Volcano Trail, corsa a tappe che toccherà le vette vulcaniche siciliane. Partiti dal porto di Vulcano i trail runner hanno affrontato la prima salita di Vulcanello per poi dirigersi verso la spiaggia nera e portarsi alla base del Gran Cratere di Vulcano. La coppia di testa formata da Guillaume Bensard e Marco Gazzola ha iniziato insieme la salita, ma già sulle prime rampe il forte atleta ticinese ha distaccato il transalpino. Il passaggio nelle fumarole ha riservato emozioni per tutti i partecipanti che, nonostante la giornata nuvolosa, hanno apprezzato i bellissimi colori presenti sul bordo del cratere. La prima tappa del Lafuma Volcano Trail 2013 ha visto trionfare il ticinese Marco Gazzola che si è imposto con il tempo di 48’18” precedendo di circa un minuto il transalpino Guillaume Besnard giunto sul traguardo della spiaggia nera in 49’53” e lo spagnolo Jorge Sole Corbillo che ha concluso con il tempo di 56’16”. Tra le donne vince la biellese Arianna Regis (1.01’43”) con un buon margine di vantaggio sulla seconda Elisabeth Wyss (1.07’32”) e sulla lituana Agne Puckaite (1.12’20”). Domani è prevista la seconda tappa sull’isola di Salina, partenza da Lingua e ascensione del Monte Fossa delle Felci e Monte dei Porri, per poi giungere sul traguardo di Leni. 


Mezzalama, i segreti del percorso

A pochi giorni dalla gara delle gare i consigli di Adriano Favre

Mancano ormai pochi giorni al via della gara più attesa, il Trofeo Mezzalama. In questo interessante video il 'patron' Adriano Favre spiega il percorso, indicando i tratti da fare in cordata, quelli con le pelli o senza, con i ramponi... Buona visione!