Supremazia Dematteis alla Barge-Montebracco
Tra le donne si e' imposta Romina Cavallera
La 'Terrazza di Leonardo' ha accolto gli scalatori che domenica 26 maggio hanno dovuto fare i conti con i 7,5 km di lunghezza ed i circa 1000 metri di dislivello che caratterizzano la salita della Barge-Montebracco, gara di corsa in montagna esclusivamente su sentieri e piste forestali organizzata dalla Podistica Valle Infernotto per ricordare Domenico, per anni compagno di fatiche.
CAMPIONATO PROVINCIALE - La gara valeva come Campionato provinciale di specialità: questo ha decretato la Fidal della Provincia di Cuneo presieduta da Rosi Boaglio. In un calendario davvero denso di appuntamenti sportivi e di disastri meteorologici hanno risposto in 119. Schiena curva sui primi due chilometri, tecnicamente più impegnativi, e poi via a gradoni attraversando il prezioso luogo di culto (del corpo e dell’anima) della Trappa di Montebracco. Dominio assoluto dei Dematteis, gemelli di Rore, allievi di Giulio Peyracchia, oggi nel Gruppo Sportivo dell’Esercito. Un nuovo record è stato scritto da Bernard, salito in vetta in 42 minuti e 15 secondi (oltre un minuto in meno del precedente miglior tempo stabilito dallo stesso atleta nell’edizione 2012). Due minuti circa il distacco inflitto al fratello e compagno di squadra Martin (44'16''). Sono trascorsi altri cinque minuti di attesa per vedere sul traguardo il terzo atleta maschile: arriva dalla valle Susa e da quella fucina storica di campioni del Giò 22 Rivera Silvio Pellissero: ha concluso in 49'23'' con l’onore, concesso a pochi, di completare un podio di rilievo internazionale.
GARA DONNE - Profumo di nazionale anche nella gara femminile con 24 atlete al via: Romina Cavallera (Roata Chiusani) agli ordini sportivi di Mauro Riba va sotto di circa 3 minuti al precedente record femminile. Chiude in 54'31'' e si prepara per le scene nazionali che l’attendono prossimamente. Dalla Valle Varaita Maria Laura Fornelli conquista la seconda posizione in 57'52''. La sua compagna di squadra Elena Bagnus la segue in 59'31'' e coglie il terzo gradino del podio.
Zegama e' Zegama
Gara perfetta, combattuta dal primo all’ultimo metro
Descrivere la Zegama-Aizkorri dopo averla vissuta da spettatore è molto difficile. Tante sono le immagini e le emozioni vissute che farne una sintesi è praticamente impossibile. Lo scorso anno chiesero a Kilian Jornet di descriverla e lui disse 'Zegama è Zegama', semplice ma molto efficace. Quest’anno al termine della sua prova, Fabio Bazzana ha confidato qualcosa del tipo ‘«qui è inutile girarsi, tanto hai sempre qualcuno dietro». Zegama è l’essenza dell’agonismo, della sportività e del coinvolgimento. Zegama è Zegama.
10:48 - SANCTI SPIRITU - A dire il vero già il solo nome incute un qual certo timore. Nulla in confronto a quello che nella realtà dei fatti attende gli atleti in gara e gli spettatori che si recano per la prima volta nel tempio dello Skyrunning. Il Sancti Spiritu è molto facile da descrivere, vi è un punto di ristoro posto al termine di una discesa e da li parte un muro che in realtà è prato in forte pendenza e che costituisce la prima parte della salita all’Aizkorri. Uno strappo che non può non far male alle gambe. Il pubblico presente, al pari di un finale di tappa alpina al Tour de France, ma su un colle di quelli che contano. Fulvio Dapit, più che un veterano della corsa un pezzo di storia della stessa, dice che non ha mai visto tanto pubblico come quest’anno. Le prime stime parlano di 5000 persone. Si scierano i fotografi cercando il punto giusto per immortalare gli attimi preziosi. Jordi Saragossa e Ian Corles sono concentrati e non lasciano nulla al caso, vogliono lo scatto dell’anno. Dalla cima del prato, dove una staccionata di legno delimita il pascolo dalle primo rocce, è facile intuire quando stanno per arrivare i primi concorrenti perché il frastuono è realmente assordante. Ci siamo, tutti aspettiamo Kilian Jonet, ma la vera attesa e per scoprire chi questa volta è riuscito a stare al suo ritmo. Tempo pochi minuti e sbucano dal tornante due atleti, sono lo stesso Kilian e Marco Degasperi. Oggi ho scoperto che anche loro sudano perché il Sancti Spiritu non fa sconti a nessuno, neanche a due grandissimo come loro. Perfetti, all’apice dello sforzo, con i piedi sempre in spinta e molto concentrati. Nei pochi secondi del loro passaggio, è come se il frastuono delle trombe svanisce, tutti ci concentriamo su uno sguardo, un reespiro, un particolare. Passano in 1h48’ dopo 21 km di gara. A più di un minuto, i primi inseguitori tra cui l’italiano Tadei Pivk. Tra le donne, è in testa l’americana Stevie Kremer e ha un vantaggio di 1 minuto su Fmelie Forsberg e di 4 minuti sull’italliana Silvia Serafini. Stevie è preoccupata, dice che in discesa è probabile che la riprendano. Nuria Picas è attardata e il suo passo è meno convincente di chi la precede. Come da tradizione, il pubblico attende il passaggio degli ultimi e li applaude esattamente come i primi. Zegama è Zegama.
12:54 - ZEGAMA - Il record è li a portata di mano e può finalmente essere infranto dopo 8 anni. Chi arriva per primo sul traguardo, però, si chiama Kilian Jornet (Salomon Santiveri) e come è ormai risaputo nessuno schema terreno gli appartiene. Nulla vale più del saluto alla folla prima di tagliare il traguardo tantomeno i 20 secondi dal 3h54’18’’ di Rob Jebb e neanche i 5 sul secondo, Luis Alberto Hernando (Adidas). Solo loro due sanno come hanno corso l’ultimo chilometro, noi lo intiuiamo vedendoli ansimare e piegarsi in due dallo sforzo. Meno di 5 minuti dopo, è la volta di Tadei Pivk (Team Crazy) e dell’Italia che ancora una volta entra nella storia della grande corsa basca. Arriva anche l’ottavo posto di Daniele Cappelletti (Valetudo Skyrunning). Seguono, ventesimo l’inossidabile Fulvio Dapit (Team Crazy) e ventisettesimo il giovane Fabio Bazzana (Team Crazy) che chiude la sua prova con lo sprint sullo spagnolo Angel Arrieta tra una vera e propria ovazione del pubblico. Zegama è Zegama.
13:40 - ZEGAMA - Kilian è appoggiato alla transenna e parla con sua mamma Nùria. Aspettano l’arivo di Emelie che è attesa da li a breve sulla linea del traguardo. E’ quindi la volta le donne ma c’è poco tempo per festeggiare tanto sono intense e veloci le emozioni. La svedese Emelie Forsberg (Salomon) precede di 1’40’’ la spagnola Nuria Picas (FEEC-Buff) che a sua volta ha 3 soli secondi sull’americana Stevie Kremer (Salomon Agisko). In meno di due minuti, la pratica del podio femminile è risolta. La Picas, fa il segno alla Kremer che la teneza d’occhio negli ultimi chilometri cercando di amministrare l’esiguo vantaggio. Per loro due, un testa a testa ininterroto dal 34° chilometro. Lontana dal suo tempo record che resiste ma con una prova maiuscola l’italiana Emanuela Brizio (Valetudo Skyrunning) chiude in quarta posizione assoluta e sesta è la connazionale Silvia Serafini (Team Salomon Agisko) che si porta a casa una gran bella esperienza ma anche una brutta slogatura alla caviglia. Con il decimo posto di Debora Cardone sono quindi cinque gli atleti italiani che entrano nei primi 10, due uomini e tre donne. Ma qui si sa, il podio è allungato, entrare nei trenta a Zegama vuol dire avere il talento e la cattiveria per saper spingere dall’inizio alla fine, senza nessuna sosta tanto da alzare gli schizzi di fango fino alla schiena. Zegama è Zegama.
BRIVIDI - Fulvio Dapit e Stephanie Jimenez a pranzo confidano che arrivati al Sancti Spiritu, al cospetto del pubblico presente, hanno avuto la pelle d’oca, non figurata ma reale. Ho notato lo stesso particolare su alcuni atleti al traguardo con la pelle d’oca sulle gambe Le due curve finali del percorso sono impressionanti, due ali di folla che sanno cosa dire e, soprattutto, come dirlo. Anche per me, da ieri, Zegama è Zegama.
LE PROSSIME TAPPE - Archiviata la prima Ultra, la Transvulcania, e la prima Sky, il verdetto è praticamente univoco. In entrambe le gare, primo Kilian e secondo Luis Alberto, prima Emelie e secinda Nuria. Le Skyrunner® world Series 2013 si trasferiscono prima ad Andorra per la seconda Ultra, il 21 giugno con la Ronda dels cims di 170 km e la settimana dopo a Chamonix per la Marathon du Mont Blanc. Lo spettacolo continua.
A Rognoni-Bottura la Monza-Montevecchia
Tra le donne successo di Gizzi-Casiraghi
Una splendida giornata di sole ha festeggiato la seconda edizione della Monza-Montevecchia Ecotrail che ha unito la 'capitale' della Brianza con la prima collina che si incontra salendo dalla pianura. Gara a coppie con più di 30 km e circa 800 metri di dislivello con percorso nella natura del parco di Monza e dei parchi naturali della zona. La vittoria è andata a MEPA Assiurazioni 1 di Dario Rognoni e Orazio Bottura (2h19'36'') mentre tra le donne si sono imposte Noemy Gizzi e Monica Casiraghi (2h58'33''). La prima coppia mista è quella dei Runner's World Challenge Dario Marchini e Chiara Moras (2h50'40''). Nella dura 'cronoscalata' da Montevecchia bassa a Montevecchia alta si sono imposte le prime due coppie maschili e femminili, Mepa 1 e Gizzi-Casiraghi, con i tempi di 15'55'' e 20'20'', mentre nelle coppie miste hanno vinto I Bocia Verano di Davide Brambilla e Chiara Fumagalli con il crono di 19'17''.
Super Boifava dopo il Soglio vince anche l'Orsa
Tra gli uomini successo di Christian Modena
Federica Boifava e Christian Modena sono i vincitori del Trail dell'Orsa. La gara (48 km, 3500 m D+), in programma ieri a Brentino Belluno (Vr), è stata chiusa da Modena in 5h04'31'' davanti a Moretton e Fedel. 6h04' il crono della vincitrice femminile in una gara avvincente che ha visto le prime tre donne darsi battaglia dal primo all'ultimo chilometro chiudendo separate da poco più di un minuto. 6h05 e 6h06 il tempo della seconda, Anna Conti, e della terza, Simonetta Gadler. Da segnalare che la Boifava aveva vinto meno di 24 ore prima al Trail del Monte Soglio! Nella competizione Orsa Maggiore (24 km, 1900 m D+) la vittoria in campo maschile è andata a Mirko Righele (2h23') mentre il primato tra le donne è andato a Nada De Francesch.
Zegama: Kilian al fotofinish su Hernando
Fantastico terzo posto per Pivk nella Wimbledon dello skyrunning
Grandissima giornata di sport oggi a Zekama dove si correva la tradizionale maratona alpina 'Zegama Aizkorri', gara delle gare, sentitissima in Spagna e in tutto il mondo della corsa outdoor. Come sempre da queste parti le emozioni non sono mancate. A cominciare dalla sesta vittoria di Kilian Jornet, il favoritissimo della vigilia. Ma non è stata vittoria facile se si pensa che il vantaggio al traguardo su Luis Alberto Hernando è stato di soli 12 secondi… Grandissimo terzo posto azzurro con Tadei Pivk, reduce da una stagione con i fiocchi nello ski-alp e sicuramente la più bella sorpresa della giornata. Grande sorpresa anche da Marco De Gasperi che ha fatto metà gara 'come allenamento', rifilando mezzo minuto a Kilian e passando in testa. Tra le donne vittoria della 'solita' Emelie Forsberg che ha regolato un Nuria Picas in rimonta e la statunitense (che però corre per il team italiano Salomon Agisko) Stevie Kremer, prima per buona parte del percorso. Al quarto posto l'azzurra Emanuela Brizio. Peccato per Silvia Serafini, che ha lottato per il podio ma ha dovuto accontentarsi di un sesto posto con annessa slogatura alla caviglia.
I TEMPI - Kilian ha fermato il cronometro a 3h54'38'', Hernando a 3h54'50'' e Pivk a 3h59'07''. Tra le donne Forsberg a 4h48'12'', Picas 4h49'55'' e Kremer a 4h49'58''. Da segnalare anche il nono posto di Danielle Cappelletti 4h16'09'', il ventesimo di Fulvio Dapit e ventisettesimo di Fabio Bazzana. Tra le donne decimo posto di Debora Cardone.
A seguire il commento del nostro inviato Fabio Menino.
Zemmer e Pintarelli dominano la Trentapassi
Tra le donne successo di Bertasa e Galassi
Doppio appuntamento questa mattina sulle rive del Lago d'Iseo, a Marone, dove era tempo di Trentapassi Skyrace e Vertical. Nel Vertical al via i migliori specialisti italiani con vittoria (su un percorso veramente 'verticale') di Urban Zemmer davanti a Marco Facchinelli e Marco Moletto. Zemmer si è imposto con il tempo di 40'36', Facchinelli ha fermato il cronometro a 42'21'', Moletto a 45'13''. In campo femminile Samantha Galassi prima (52'22'') davanti ad Alice Gaggi (52'41'') e Sara Bottarelli (56'46'').
SKY- Nella skyrace si è imposto Gil Pintarelli (1h37'47'') davanti a Dennis Brunod (1h37'58'') e Paolo Gotti (1h40'08'') mentre nella gara rosa l'ha spuntata Cinzia Bertasa (2h01'03'') su Lisa Buzzoni (2h01'17'') e Laura Besseghini (2h10'54'').
Notte prima di Zegama
Domani la partenza alle 9:00, poi tutti al Santu Spiritu
Qesta sera alle 8:30 la sala del ristorante, a differenza dei giorni precedenti, era già tutta praticamente vuota. Solo qualche fotografo e giornalista intenti a terminare il loro lavoro e i team manager a ordinare il necessario per l'assistenza di domani in gara. Tutti gli atleti, invece, erano già in camera. Tra di loro ci sarà sicuramente chi chiuderà gli occhi sognando un risultato che conta, se non addirittura la gara della vita, chi si rivivrà mentalmente i principali passaggi e chi stenterà a prendere sonno per la tensione. Normali dinamiche che però qui a Zegama sono amplificate dalla portata dell'evento.
LA RICOGNIZIONE - Questa mattina, praticamente tutti i big si sono concentrati sull'ultima parte del percorso, la discesa che li riporterà a Zegama al termine dei 42 km. Un'ultima sgambata mirata alla scelta definitiva sulle scarpe da utilizzare in gara. Le forti piogge dei giorni scorsi hnno lasciato il segno e anche quest'anno il fango la fa da padrone. Arrivano, nell'ordine, Emanuela Brizio e Debora Cardone, poi i francesi Michel Lanne e Maud Gobert e infine Stevie Kremer e Silvia Serafini che hanno visionato l'intera discesa in compagnia dell'americano Dave James.
SALE LA TENSIONE - La sala del centro sportivo è letteralmente gremita per il briefing. Sullo schermo gigante vengono proiettate le immagini delle passate edizioni con i principali protagonisti della corsa. L'atmosfera è di grande festa ma nel viso di qualcuno incomincia a trasparire la tensione pre gara. Fa la sua comparsa anche Kilian Jornet che riceve un premio dagli organizzatori. Scompare poi da un'uscita secondaria prima di essere letteralmente assalito dai moltissimi estimatori. C'è anche Marco Degasperi che non sa ancora molto bene cosa farà domani; di sicuro sarà al via e poi deciderà se provare solo la prima parte di gara o se terminarla tutta. Arrivano anche le due idole di casa, le spagnole Oihana Kortazar, vincitrice lo scorso anno e Nuria Picas. Anche per loro, da parte dei fotografi un vero e proprio assedio, così come per Luis Alberto Hernando che è dato come l'unico che potrebbe in qualche modo impensierire Kilian, o che perlomeno potrebbe tentare di farlo. Tadei Pivk e Fabio Bazzana sembrano essere rilassati anche se domani per loro il verdetto finale avrà molta importanza per il proseguo della stagione. Non solo per loro, chiunque ha ambizioni di classifica, e qui sono in molti, sa benissimo che per entrare nei 10 sarà necessario fare una gara praticamente perfetta.
UN PAESE CHE SI TRASFORMA - Rispetto a ieri il centro storico di Zegama ha cambiato volto. L'allestimento della zona di partenza e di arrivo è stato quasi ultimato. Il maxi schermo era già operativo questa mattina con proiezioni no stop.Il finale di gara prevede due curve a gomito prima di arrivare all'arrivo nella piazza principale. Gli utlimi 300-400 metri sono praticamente tutti transennati. Nei bar di Zegama dalle prime ore del pomeriggio era praticament impossibile trovare un posto libero.
TUTTI AL SANTU SPIRITU - La Zegama-Aizkorri è ormai anche una grande organizzazione che pone molta attenzione nei confronti dei media. Dopo la partenza alle ore 9:00, ci saranno infatti una decina di fuoristrada che porteranno tutti i giornalisti accreditati in prossimità del Santu Spirito dove è posto il ristorio del 21° km. Giusto il tempo per rivedere gli atleti passare sulla linea di partenza dopo il classico giro inziale per le vie del paese e poi tutti in quella che si preannuncia essere una vera e propria bolgia con migliaia di tifosi pronti per incitare tutti i 400 concorrenti in gara.
Domani le emozioni saranno di quelle forti e non solo per chi è impegnato in gara.
Zegam-Aizkorri, come si costruisce il mito
La storia della manifestazione radicata in quella del suo stesso territorio
Per la prima giornata trascorsa durante la trasferta spanola si Zegama, avevo immaginato di sintetizzare le impressioni raccolte dagli atleti incontrati oggi.Ho deciso di concentrarmi alla sua stesura dopo cena come se instintivamente avessi pensato che la serata mi avrebbe offerto ulteriori spunti di riflessione. E infatti, tra un bicchiere e l'altro, la stessa è terminata parlando di Mario Poletti con alcuni abitanti del posto.
IL MUSEO CITTADINO - Questo epilogo di giornata in realtà è anche la più logica prosecuzione del suo inizio. In mattinata, infatti, quasi per caso mi sono trovato visitare il museo del paese. Questo, ubicato all'interno di una costruzione interamente in pietra accuratamente ristrutturata, offre ai suoi visitatori una prima immagine chiara di cosa rappresenti la corsa in questione per i suoi cittadini. Uno dei tre piani, infatti, è quasi interamente dedicato alla Zegama-Aizkorri mendi maratoaia.Vi è un po' di tutto, dai pettorali di alcuni protagonisti, alle maglie e le scarpe utilizzate nel corso delle 11 edizioni disputate. Sinceramente non so se in Italia esista qualcosa di simile ma rendere permanente la promozione di un evento sportivo che, tra l'altro, ha lo scopo di promuovere il suo stesso territorio, all'improvviso mi è parso qualcosa di molto logico e razionale.
MARIO POLETTI IL GRANDE - Quando gli atleti erano ormai già a dormire, sotto le loro finestre si è accesa un vibrante dibattito con alcuni abitanti del paese. Il tema di discussione, chi sia realmente stato il più forte tra tutte le edizioni disputate. Riconoscendo la grandezza della prestazione di Rob Jebb, in particolare nellla discesa finae, e inchinandosi allo strapotere di Kilian Jornet, chi ha veramente lasciato il segno è stato sicuramente Mario Poletti. Se ne ricorda, in particolare, la grinta e la determinazione in gara. La discussione è molto tecnica, analizzando le prestazioni dei principali protagonisti nei singoli tratti di gara. Si perchè la Zegama-Aizkorri, come accade per le grandi classiche, nel corso dei tutte le edizioni non ha mai registrato una sola modifica del suo percorso originario, neanche di un solo metro. Lo stesso percorso è quindi diventato un riferimento preciso, il metro di paragone delle generazioni che nel frattempo si succedono.
KILIAN LA STAR - Nel pomeriggio, al termine dell'allenamento che Kilian ha fatto con Michel Lanne, il mio sguardo all'improvviso si è soffermato su tre o quattro banbine che ridevano mentre erano sedute su una panchiana alle spalle del campione spagnolo. Istintivamente mi avvicino e chiedo a una di loro perchè stessero ridendo. Mi fanno capire, imbarazzate, che avrebbero voluto chiedere un autografo al loro beniamino. Nel frattempo, lo stesso Kilian era già rientrato in albergo e mio malgrado non potevo più essere il loro ambasciatore come invece avrei voluto fare. Gli do appuntamento per l'ora di cena promettendogli che avrei chiesto allo stesso Kilian di uscire dall'albergo per incontrarle. Giunta l'ora, evidentemente la voce si era sparsa e le bambine erano diventate una quindicina. Tutte pronte, ciascuna di loro con un foglietto e una penna in mano. Alla fine, non sono riuscito a realizzare se fossero più imbarazzate loro nel chiederlo o lo stesso Kilian nel concedergli un autografo.
Domani, alle ore 9:00, ricognizione dell'ultima parte del pefcorso che con molta probabilità sarà il punto cruciale dell'intera gara. Il tratto di rocce, infatti e ricoperto di fango e le scarpe più adatte, insieme all'abilità tecnica, faranno sicuramente la differenza.
L'italiano Marco Degasperi è dato per partente, cercheremo di capire domani se tennterà di disputare l'intera gara o solo una parte.
Monte Soglio, triplete spagnolo
Nel Gir Lung vittoria di Miguel Caballero, Fornoni campione italiano IUTA
Appuntamento questa mattina a Forno Canavese (To) con il Trail del Monte Soglio, gara qualificante UTMB e Campionato Italiano di trail media distanza IUTA. Gara bagnata dall'acqua e anche dalla neve, che ha costretto ad alcune modifiche di percorso (oltre quota 1800 c'erano 20 centimetri di neve…) con un itinerario di circa 44 km e 2200 m di dislivello positivo contro i 63 e 3500 della versione originale. Nel Gir Lung 'triplete' degli spagnoli del Team La Sportiva: primo Miguel Caballero (3h39'50''), secondo Dani Cara Tristani (3h41'32'') e terzo David Lopez Castan (3h50'06'').
CAMPIONATO ITALIANO - La classifica del Campionato Italiano comincia dunque dal quarto posto. Il titolo è andato a Daniele Fornoni (3h50'59'', Team Tecnica) davanti a Stefano Trisconi (3h52'52'', ASD Castiglione Ossola) e Paolo Bert (3h54'19'', Team La Sportiva). Nella top ten anche Danilo Lantermino (3h59'27'', Team Lafuma Italia), Stefano Ruzza (4h07'22'', Team Vibram Italia), Marco Mangaretto (4h07'42'', ASD Pont Saint Martin) e Diego Vuillermoz (4h10'31'', Team La Sportiva). Al femminile successo di Federica Boifava (4h 36' 39'', Alp Station Trail Team) davanti a Lisa Borzani (4h 44' 27'', Team Lafuma Italia) e Sonia Glarey (4h 50'59'', Team Lafuma Italia). Queste, nell'ordine, anche le 'medaglie' dei Campionati Italiani IUTA. Quarta Cecilia Mora (Valetudo Skyrunning Italia) e quinta Katarzyna Kuzminska dell'Atletica Balangero.
GIR CURT - Percorso invariato per il Gir Curt, che è stato vinto da Manuel Solavaggione (2h09'26'', ASD Podistica Valle Varaita) davanti a Simone Peyracchia (2h 13' 25'', ASD Podistica Valle Varaita) e Maurizio Fenoglio (2h15'13'', Valetudo Skyrunning Italia). A seguire: Luca Ponti (Team Vibram Italia), Jean Pellissier, Fabio Bossa (ASD Podistica Valle Varaita), Leonardo Giletta (ASD Podistica Valle Varaita), Paolo Brunofranco (SD Baudenasca), Stefano Castagneri, Diego Toaldo (Base Running Torino). Appena fuori dalla top ten il testatore di ski-alper Cesare Clap.Il Trail del Monte Soglio valeva anche come seconda tappa della La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup. Tra le donne successo della francese Morgane Cretton in 2h46'13''.
Il Team Inov-8 alla conquista delle World Series
Joe Grant e' una delle star della squadra che utilizza le note scarpe minim
Una skyrunner come manager, Natalie White, e star del calibro di Joe Grant. Il team Inov-8 è pronto a sfidare Salomon e La Sportiva sui campi di gara delle Skyrunner World Series. Gli atleti arrivano da USA, Germania, Australia, Gran Bretagna, Francia e Spagna. Oltre a Grant, tra gli altri, da segnalare Brendan Davies, Alex Nichols e Shona Stephenson. Brendan Davies ha vinto la TNF Australia 100, infrangendo il record di Kilian. Shona Stephenson si è recentemente classificata seconda alla UTMF. Alex Nichols l'anno scorso è stato terzo alla Pikes Peak. Altri atleti del team sono Robbie Simpson, Maxime Durand, Pierre-Laurent Viguier, Florian Reichert, Jokin Lizeaga, Gary Gellin, Scott Dunlop e Leila De Grave.
Tutto pronto per la Monza-Montevecchia
Al via domenica 170 coppie
Ufficialmente partito il countdown: domenica 26 maggio 170 coppie di atleti si ritroveranno sulla linea di partenza per sfidarsi lungo il suggestivo percorso 'green' della seconda edizione della 'Monza - Montevecchia EcoTrail'. Sale la tensione sia per l’attesa che per le condizioni meteorologiche; le abbondanti piogge di queste settimane hanno reso il tracciato della gara, già per sua natura tecnico e difficoltoso, ancora più impegnativo. Le previsioni meteo dei prossimi giorni, renderanno il tracciato, se possibile, ancora più arduo: per questo motivo è necessario che tutti i partecipanti prestino la massima attenzione nell'affrontare i tratti sterrati, le salite, le discese e i numerosi guadi, così come è necessario che si presentino al via solo in perfette condizioni fisiche, adeguate all’impegno e allo sforzo.
PROGRAMMA - La partenza della competizione è prevista alle ore 9.00 di domenica 26 maggio, presso l’avancortile della Reggia di Monza. Da lì il tracciato si snoderà attraverso otto comuni (Monza, Biassono, Macherio, Triuggio-Canonica, Casatenovo, Lomagna, Missaglia e Montevecchia) e tre parchi: oltre a quello di Monza, il Parco dell’Alta Valle del Lambro e il Parco Regionale di Montevecchia e della Valle del Curone. Alcune modifiche del percorso lo renderanno ancora più attraente e interessante, permettendo ai tanti runners di godere di scorci di Brianza verde ed inaspettata. Circa 34 i chilometri totali, una quindicina i guadi da attraversare e 700 i metri di dislivello positivo.
COMBINATA - Confermata anche quest’anno la collaborazione con la Società Alpinisti Monzesi (SAM), che da oltre mezzo secolo organizza la storica Monza-Resegone: le squadre che parteciperanno ad entrambe le competizioni, con uguale formazione (+ 1 componente nel caso della Monza - Resegone), saranno inserite nella speciale classifica denominata 'Supercoppa Brianza Podistica', con premiazione allo Stadio Sada di Monza, insieme ai vincitori della Monza-Resegone 2013. Per le informazioni su www.momot.it
Cresce l'attesa per la Mont-Blanc Marathon
Chamonix capitale dello skyrunning il 28 e 29 giugno
L'undicesima Mont-Blanc Marathon, la trentacinquesima Mont-Blanc Cross, la decima Mont-Blanc 10 km, il terzo vertical e… la prima Mont-Blanc 80 km. Il 28 e 29 giugno Chamonix sarà veramente la capitale dello skyrunning e del trail. Il Vertical e la Marathon, infatti, saranno tappa delle Skyrunner World Series. Al via Kilian, Andy Simonds, Emelie Forsberg e Anna Frost. Nella Marathon occhio a Tofol Castanyer ma tanta curiosità anche per Yoan Meudec, Thibault Baronian e Sacha Devillaz. Tra le donne a insidiare Frost e Forsberg ci sarà anche Silvia Serafini, che proprio qui l'anno scorso si è imposta per la prima volta in una gara internazionale, arrivando seconda. Nel vertical tra le donne hanno già confermato la presenza Tessa Hill e Corinne Favre. Chi potrà battere Jonathan Wyatt nella Cross? E che dire della 80 km. Alla gara più lunga dovrebbero prendere parte alcuni big del calibro di Dawa Sherpa,Francois D'Haene e Michel Lanne. Gli ingredienti per un grande spettacolo ci sono tutti...