Alla Pierra Menta c'e' casa Albosaggia

Dove gli azzurri sono ospiti a pranzo

Una passione comune, tanto che i due paesi sono gemellati, Beaufort e Albosaggia. La presenza delle tute verdi della Polisportiva non sono certo una novità alla Pierra Menta. E anche quest’anno sono arrivati in tanti ad Arêches, una presenza fissa che non passa inosservata. Ci sono i ragazzi e le ragazze dello sci club da sostenere nella gara giovanile, c’è soprattutto quello adesso più famoso, Michele Boscacci da incitare sino alla fine. Polisportiva, fans club: un pezzo di Albosaggia è nel Beaufortain. Da tradizione hanno affittato uno chalet proprio nel cuore della Pierra, tra la zona di partenza e quella di arrivo. Qui non c’è casa Italia, ma casa Albosaggia. Dove gli azzurri sono sempre presenti: il pranzo di Michele Boscacci, Nadir Maguet, Damiano Lenzi e Matteo Eydallin è sempre all’italiana, o meglio alla valtellinese. Sarà il segreto dei loro successi?


Alla Pierra Menta tocca ai giovani

Sul podio le junior Ploner-Felicetti e i Cadetti Gadola-Sanelli

Il venerdì alla Pierra Menta è anche il primo giorno della prova riservata alle categorie giovanili. Prima tappa di 1.584 metri di dislivello per gli Junior, di 1.195 per i Cadetti.
Il belga Maximilien Drion e il tedesco Stefan Knopf si aggiudicano la prova Junior davanti alle due coppie francesi Thibault Anselmet-Eddy Bouvet e Ellmenreich Baptiste-Arthur Blanc, arrivate a 1’22” e 4’45”. A 5’ gli azzurri Enrico Loss dello Ski Alp Valboddiabene e Nicolò Canclini dell’Alta Valtellina e gli svizzeri Arno Lietha e Patrick Perreten. Sesti i valdostani del Corrado Gex Fabien e Sébastien Guichardaz a 8’05”.
Nelle Junior affermazione delle francesi Célia Perrillat Pessey e Marie Pollet-villard con 3’32” sulla coppia del Bogn da Nia, Melanie Ploner e Giorgia Felicetti, terze a 4’06” la francese Mallaurie Mattana e la svizzera Florence Buchs. Quarte Giulia Gherardi e Valentina Giorgi, seste Olesia Ronzon e Francesca Zucco, settime Elisa Pedrolini e Alessia Re.
Doppietta svizzera tra i Cadetti: vittoria di Léo Besson e Aurelién Gay con 5’11” su Kilian Granger e Maxime Trombert, terza piazza a 6’02” per coppia Valtartano-Premana, formata da Alessandro Gadola e Mirko Sanelli. Quinti i veneti Matteo Sostizzo e Mattia Tanara del CAI Schio. Al femminile due coppie francesi al comando: prime Fanny Muffat e Madeline Paillard con 47 secondi su Clémence David e Charlotte Iratzoquy. Terze a 5’43” Anna Folini dell’Albosaggia con la francese Aurelie Avanturier.


Lenzi-Eydallin, tre su tre alla Pierra Menta

Cinque italiani su sei sul podio della terza tappa

Un po’ tutto secondo copione nella terza tappa della Pierra Menta. L’unico colpo di scena prima della gara: Palzer e Bonnet non sono al via. Il giovane svizzero è costretto ad alzare bandiera bianca per un problema al ginocchio (ma non quello infortunato ai Mondiali) dopo una scivolata nell’ultima discesa della prova del giovedì. Poteva essere il tema del giorno, la lotta per il terzo posto nella generale tra la coppia Red Bull e quella dell’Esercito Boscacci-Maguet, con distacchi ridotti tra le due squadre, dopo la penalizzazione. Invece, le prime posizioni sembrano così consolidate. Giornata di sole a Le Planay: di notte la temperatura è calata, la neve ha tirato un po’: veloce in traccia in salita, crostosa, ma ancora sciabile nelle prime discese, impegnativa nell’ultima in mezzo al bosco. Soprattutto per gli atleti che sono passati lì per primi e che hanno trovato segni duri che cedevano, una parte valangiva, dossi e saltini. Meglio invece per il gruppone quando la neve è stata ‘lavorata’ dai primi e trasformata dal caldo.
Il primo posto è in cassaforte, Lenzi-Eydallin fanno ancora una volta la gara perfetta, ancora una volta davanti a tutti sul traguardo, con un vantaggio salito nella generale a 11’15”. Hanno attaccato sulla prima salita, poi hanno viaggiato in solitaria sino al traguardo. Ma entrambi non vogliono parlare di vittoria. «Non siamo supereroi - spiega Eyda - siamo andati forti, ma tutto è filato al meglio anche nella gestione della gara: nessuna rottura, nessuna penalizzazione». Anche il Lence è sulla stessa linea. «Il vantaggio è importante, speriamo di fare passerella l’ultimo giorno, ma dobbiamo essere attenti sino all’ultimo metro».
I secondi restano Kilian Jornet e Alexis Sevennec, ma hanno avuto i loro problemi. Dietro a Lence-Eyda, infatti c’è stata bagarre. Boscacci e Maguet sono andati all’attacco, seguiti da Kilian-Sevennec e Favre-Barazzuol. Ancora qualche problema di materiale per gli azzurri, Kilian nell’ultima discesa trova un salto ‘infido’ che lo sbalza addirittura con la testa nell’acqua del ruscello a valle. Favre invece disegna le linee giuste, Pippo Barazzuol lo segue: sono loro i secondi con undici secondi su Boscacci-Maguet e 33 su Kilian-Sevennec. Nella generale Kilian-Sevennec sono comunque saldamente secondi, con quasi 5’ di vantaggio su Boscacci-Maguet, che a loro volta hanno 1’07” su Favre-Barazzuol. Il resto della classifica non cambia granché. Quinti Bon Mardion-Gachet a più di dieci minuti da Favre-Barazzuol (sono a 28’ dai primi), sesti Kuhar-Skjervheim, settimi Nil e Oriol Cardona Coll. Ottava piazza per Stefano Stradelli con Samuel Equy, nono Filippo Beccari con il francese Perillat Pessey, con decimi un grande della Pierra come Florent Perrier insieme a Pierre-françois Gachet. Nei venti, restano tredicesimi Lois Craffonara e Michael Moling, salgono al quattordicesimo posto Martin Stofner e Noé Thaler.

FEMMINILE - Le sorprese nel primo giorno sono finite. Nuova cavalcata solitaria di Emelie Forsberg e Laetitia Roux: 8’ alle svizzere Fiechter e Pont Combe, oltre un quarto d’ora nella generale. Terza piazza sempre nelle mani di Axelle Mollaret e Lorna Bonnel a più di 25’. Quindi le statunitensi Young-Smiley, quinte Candice e Léna Bonnel, sempre le seste le ’sister’ valdostane Annie e Katrin Bieler.


Tutto pronto per la Pizzo tre Signori

Domenica si recupera la tappa del Crazy Ski Alp Tour

Domenica si recupera la scialpinistica al Pizzo Tre Signori: tutto confermato dall’As Premana, tappa del Crazy Ski Alp Tour. Mentre alla segreteria cominciano a giungere le prime iscrizioni, i tracciatori sono all’opera per regalare agli atleti una prova di vero scialpinismo. La gara si svolgerà nella consueta area dell’Alpe Paglio e avrà un dislivello positivo di 1400 metri con quattro salite e altrettante discese e saranno previsti tratti tecnici da affrontare a piedi con gli sci nello zaino. Da non perdere il doppio passaggio sul Monte Cimone, dove il pubblico potrà seguire la competizione approfittando della vicinanza degli impianti di risalita della stazione sciistica Pian delle Betulle. Altimetria, percorso definitivo materiale obbligatorio verranno resi noti dopo ultimi sopralluoghi. La Pizzo Tre Signori non è inserita nel calendario Fisi, per iscriversi sarà quindi necessario scaricare il modulo sul sito www.aspremana.it e inviarlo alla mail sci@aspremana.it. Il termine iscrizioni è fissato alle 20 di venerdì 10 marzo.


Slitta il debutto della Feuerstein Skiraid

Per il rischio valanghe. Possibile recupero ad aprile

Slitta il debutto della Feuerstein Skiraid, in programma sabato 11 marzo in Val di Fleres. «Purtroppo non ci sono le condizioni - spiega Stefanie De Simone del comitato organizzatore - dopo giorni di vento, neve e pioggia, il rischio valanghe è salito a 4 su 5 e dunque è impossibile gareggiare. Ma viste le tante iscrizioni, stiamo cercando una data utile per il recupero: potrebbe essere ad aprile, ma deve essere ancora confermata».


Domenica confermata la Pizzo Camino Ski Alp Race

Ma su percorso modificato

Domenica 12 marzo appuntamento con la Pizzo Camino Ski Alp Race gara individuale FISI, prova del Trofeo Alpi Orobiche. «Purtroppo a causa del vento abbiamo dovuto modificare il percorso - spiega Claudio Capitanio del comitato organizzatore - abbiamo comunque disegnato un tracciato di circa 1700 metri di dislivello, con cinque salite, cinque salite e cinque tratti a piedi. E sarà unico per uomini e donne. Partenza confermata domenica mattina, nella zona della pista di fondo di Schilpario». Info e iscrizioni sul sito: www.sciclubvallediscalve.it


Festa di compleanno per Pippo Barazzuol

Terzo con il francese Favre nella seconda tappa della Pierra

La felicità del primo podio alla Pierra Menta, nel giorno del suo compleanno. Filippo, per tutti Pippo, Barazzuol ha festeggiato i suoi 28 anni chiudendo al terzo posto la seconda tappa, insieme con Valentin Favre. «Oggi è stata dura - spiega il francese - ma a noi condizioni più impegnativi ci piacciono, abbiamo la testa per affrontarla con la giusta attenzione. Pippo è un ottimo compagno di squadra, abbiamo un ritmo di gara molto simile e riusciamo a gestirci molto bene in gara». Pippo si cambia, saluta i tifosi francesi, indossa il suo immancabile cappello verde e si concede una birra. Non è quella che produce lui, ma oggi va bene lo stesso. Ecco allora le sue parole.


Penalizzazione per Boscacci-Maguet, ma restano terzi

Forse serve una riflessione sui regolamenti

Nuova penalizzazione in casa Italia. Cinque minuti per ‘aiuto esterno e materiale non consentito’ per la coppia Michele Boscacci e Nadir Maguet. Aldilà della sanzione che ci può stare leggendo il regolamento attuale, è forse necessaria una riflessione per il futuro. Prima di tutto il materiale. Rompere uno sci, un rampone, uno scarpone non è già una ‘auto-penalizzazione’ per l’atleta in gara? Serve davvero dare altri minuti? E ancora restando al tema materiale il regolamento parla di sci e bastoni, non di scarponi o ramponi. Ma poter cambiare anche scarponi o ramponi e non solo sci e bastoni non sarebbe più utile per gli atleti, anche in termini di sicurezza? E ancora, non servirebbe forse maggiore uniformità nei regolamenti? Se fosse successo in Coppa del Mondo per l’ISMF sarebbe stata squalifica, a La Grande Course penalizzazione. D’accordo due circuiti diversi, che si sono staccati da una Coppa del Mondo unica, proprio per visioni diverse sui regolamenti, ma avere una serie di ulteriori capisaldi comuni non sarebbe di più facile comprensibilità per atleti, tecnici, ma soprattutto per gli appassionati, non solo quelli più ‘inseriti’, ma in special modo per quelli occasionali?
Considerazioni a parte, Michele Boscacci e Nadir Maguet anche con 5’ in più sono in piena lotta per un posto sul podio. Ecco allora le considerazioni del ‘capitano’, Miky Boscacci.


Pierra Menta, la legge di Lenzi-Eydallin

Al femminile Roux-Forsberg si riprendono lo scettro

Damiano Lenzi e Matteo Eydallin mettono un altro importante tassello nella scalata al successo della Pierra Menta 2017. Vittoria anche nella seconda tappa e vantaggio che continua a crescere sugli avversari. Una prova, quella del giovedì, dura, forse più dura del previsto. Si resta sotto i 2000 metri di quota per il rischio valanghe, ma tra tratti a piedi (compreso il passaggio per le vie di Arêches), neve pesante per l’umidità e un forte rialzo delle temperature, che si fa sentire in salita per chi è davanti, ma soprattutto in discesa, e comunque 2318 metri di dislivello, alla fine le gambe sono cotte per tutti. Lenzi-Eydallin gestiscono la prima parte di gara con Kilian Jornet e Sevennec che provano a dettare il ritmo davanti. Poi li passano sulla terza salita e viaggiano in solitaria sino al traguardo: 1’07” il vantaggio alla fine, che sarebbe potuto essere anche maggiore, se non avessero perso la traccia nell’ultima discesa, con tanto di risalita a scaletta. Il podio di giornata è completato da Filippo Barazzuol e Valentin Favre, dopo un testa a testa nella discesa finale con Michele Boscacci e Nadir Maguet. Ma andiamo con ordine. Problemi di materiali per Boscacci-Maguet sulla seconda salita, il distacco cresce, anche di minuti, ma i due ‘alpini’ recuperano tempo e posizioni sino a giocarsi il podio. Appena cinque secondi sotto lo striscione d’arrivo che diventano 5’05”, dopo la penalizzazione di cinque minuti a Boscacci-Maguet per ‘aiuto esterno’. Boscacci-Maguet che perdono anche la quarta piazza, superati da Bonnet e Palzer. Sesti Neic Kuhar e Lars Erik Skjervheim che battono i padroni di casa Bon Mardion-Gachet. Ottavi Nil e Oriol Cardona Coll, nono Stefano Stradelli con Samuel Equy, decimo Filippo Beccari con Joris Perillat Pessey. Restano in alto i badioti Lois Craffonara e Michael Moling, tredicesimi, nella top 20 anche Martin Stofner e Noè Thaler.
La generale allora. Lenzi e Eydallin viaggiano con 5’57” su Kilian Jornet-Sevennec, Boscacci e Maguet restano terzi a 11’15” con 36” di margine sui quarti, Palzer-Bonnet. Quinti a 12’33” Barazzuol-Favre, solo sesti Bon Mardion e Gachet a 16’08”.

FEMMINILE - Laetitia Roux e Emelie Forsberg si riprendono subito lo scettro andando a vincere con un vantaggio 7’54” su Jennifer Fiechter e Severine Pont Combe. Adesso sono loro le leader con 6’51” sulle svizzere e con 12’38” sulle connazionali Mollaret-Bonnel, terze anche di tappa. Il resto delle posizioni non cambia, quarte le statunitensi Young-Smiley, quinte la francese Valentine Favre e la spagnola Marta Riba. Bella prova delle valdostane Annie e Katrin Bieler, seste oggi e settime nella generale. 


La prima volta della feed zone per gli atleti

Ma alla fine serve solo a chi ha assistenza

La novità della Pierra Menta 2017 (che varrà anche per tutte le tappe della Grande Course) era un’unica zona di assistenza atleti sul tracciato. Solo lì, tra le due bandiere bandiere ‘feed zone’, è possibile ‘aiutare’ gli atleti, altrimenti scatta una penalizzazione di 20 minuti. Dunque una sorta di parità di condizioni per tutti i concorrenti in gara. Però… però non è considerato come ristoro, solo assistenza. Quindi non c’è nulla: un tè, un frutto, neppure acqua. E allora solo chi ha un coach, al massimo un amico o una fidanzata, può davvero ‘fare rifornimento’, gli altri, quelli del gruppone per intenderci che non hanno nessuno al seguito, vanno avanti con quello che si sono messi nello zaino alla partenza. E ancora in quel tratto agli atleti è concesso gettare i loro rifiuti, bustine di gel o bucce di banana, senza penalizzazioni di sorta: toccherà a chi fa assistenza fare pulizia, raccogliendo tutto. Ma devono portarsi anche un sacchetto per la spazzatura…


Rob Krar e Mike Foote al debutto alla Pierra

I due ultrarunner ci provano con gli sci

Non solo François D’Haene. Il runner francese (ricordiamo solo la vittoria all’UTMB, visto che la lista sarebbe troppo lunga) è ormai un habitué della Pierra Menta, ha un passato sulla neve, tanto che ormai è in piena lotta per un posto nella top ten e nella prima tappa con il compagno Alexis Traub si è piazzato quindicesimo a 19’39” da Lenzi-Eydallin, ma a poco più di 2’ dalla decima posizione. Ma c’è una coppia che è un pezzo di storia dell’ultra running nordamericano, Rob Krar e Mike Foote. Ma come si sono trovati sulla neve? «Per noi è stata una prima volta assoluta - racconta Krar - ed è sicuramente molto difficile. La discesa, i cambi, ma soprattutto la bagarre che si crea all’inizio. Non siamo abituati ad una situazione del genere». Sono partiti avanti in griglia con il pettorale 23, ma ben presto sono stati presi del gruppone: hanno chiuso comunque nei 100, 94esimi con 59 minuti e venti secondi di ritardo.

 


Grande Italia alla prima della Pierra Menta

Primi Lenzi-Eydallin, secondi Boscacci-Maguet

La prima tappa della Pierra Menta parla italiano. Primi Damiano Lenzi e Matteo Eydallin, secondi Michele Boscacci e Nadir Maguet. Una gara gestita come si doveva gestire. Lence e Eyda partivano da favoriti e dovevano impostare la gara alla loro maniera, Miky e il Mago non avevano nulla da perdere e avevano messo in conto qualche ‘rischio’ in più. E così è andata. Dopo le nevicate degli ultimi giorni, si intravede il sole durante la gara. La neve è tanta, divertente e farinosa in discesa, in salita la traccia c’è, ma è abbastanza profonda e non così scorrevole. Si resta sotto i 2000 metri di quota per il rischio valanghe, ma resta una tappa da 2213 metri di dislivello in salita. Lenzi e Eydallin restano coperti in avvio, passano comunque per primi al primo cambio e poi allungano in discesa, dando la spallata vincente sulla terza e lunga salita (di oltre 900 metri di dislivello), per poi viaggiare in solitaria sino al traguardo. «Siamo solo alla prima tappa - spiega Lenzi -, ma è andata come volevamo. Non abbiamo voluto prendere rischi e un vantaggio di oltre 3’ ci permette di andare subito all’attacco nelle prossime gare».
Garone anche Michele Boscacci e Nadir Maguet. Hanno dato gas subito, si sono presi qualche rischio in discesa, sono rimasti incollati al duo di testa, per poi difendere il secondo posto. «Non pensiamo alla classifica - racconta Miki - e così possiamo permetterci qualche azzardo in più». Alle loro spalle Kilian Jornet e Alexis Sevennec (che ha saputo della ‘convocazione’ al posto di Jacquemoud a mezzogiorno di martedì) che vincono la sfida con Bon Mardion e Gachet. i francesi hanno attaccato con il loro piatto forte, la discesa, ci hanno provato anche in salita (passando gli avversari subito dopo l’area di assistenza, messa alla base della terza salita), ma alla fine Kilian e Sevennec (con il francese messo anche davanti a fare il ritmo, ma più spesso con il catalano che mette al cordino il compagno…) sono tornati sotto e li hanno passati. Quarti i francesi, quinti Rémi Bonnet e Anton Palzer. I distacchi dunque, che alla Pierra contano: Lenzi-Eydallin in 2h17’05” con 3’30” su Boscacci-Maguet e 4’50” su Kilian-Sevennec, 6’46” su Bon Mardion-Gachet, 7’56” su Bonnet-Palzer.
Completano la top ten Filippo Barazzuol con il francese Valentin Favre, lo sloveno Nejc Kuhar e il norvegese Lars Erik Skjervheim, gli spagnoli Oriol e Nil Cardona Coll, nono il valdostano Stefano Stradelli con il francese Samuel Equy, davanti ai francesi Rochaix-Bochet.
Gli altri azzurri. Undicesimi Lois Craffonara e Michael Moling, nei primi venti quattordicesimo Filippo Beccari con il francese Perillat Pessey, sedicesimi Martin Stofner e Noé Thaler. 

FEMMINILE - Tutti si aspettavano una cavalcata solitaria di Laetitia Roux e Emelie Forsberg. E così è stato almeno per tre quarti di gara. Anche al parterre erano annunciate al comando, attese sul traguardo davanti a tutte. Invece nella discesa le svizzere Fiechter e Pont Combe le hanno passate e con loro sono arrivate, anche le altre francesi Mollaret e Bonnel. Avevano battagliato, sportivamente parlando, per la piazza d’onore, alla fine sono tutte vicinissime. Svizzere prime in 2h59’55”, a 1’03” Roux-Forsberg a 1’18” Mollaret-Bonnel. Una gara che sembrava chiusa in partenza, in realtà, almeno per un giorno, è la più incerta. Quarte un po’ a sorpresa le statunitensi Jessie Young e Janelle Smiley, ma il distacco sale a 8’07”, quinte a 10’55” la francese Valentine Fabre e la spagnola Marta Riba. Ottave le sorelle valdostane Annie e Katrin Bieler.


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