Nuovo progetto Salomon nel trail running
L’azienda di Annecy a fianco di cinque gare internazionali
Nuova proposta ‘griffata’ Salomon nel mondo del trail running. L’azienda di Annecy ha deciso infatti di sostenere cinque gare nel calendario mondiale. Come? Non solo come sponsorizzazione, ma anche favorendo la partecipazione degli atleti più forti, offrendo supporto per lo sviluppo di contenuti media e per gli aspetti organizzativi rivolti in particolare ai partecipanti, come per esempio workshop (come How to Trail Run per dar modo a tutti gli sportivi di confrontarsi con gli atleti del team internazionale), proiezioni di filmati oltre ad un programma formativo sul tema dei controlli anti-doping, sul loro svolgimento, sull’uso dei prodotti energetici e sui pericoli dell’utilizzo degli antiinfiammatori.
Le cinque gare selezionate sono la Maxi Race a Annecy, la Mont Blanc Marathon a Chamonix, la Swiss Alpine Marathon a Davos, la Glen Coe Skyline in Scozia e l’Ultra Pireneu in Spagna.
Tra le finalità di Salomon c’è la volontà di creare le migliori condizioni per far gareggiare gli atleti top più frequentemente nelle migliori condizioni possibili. Per questo, Salomon ha coinvolto i migliori 15 uomini e donne del ranking ITRA 2016 mettendo in palio in ogni gara un montepremi destinato ai tre migliori classificati. E per assicurare inoltre che queste gare rimangano competizioni responsabili nonostante l’incremento del montepremi, Salomon mette a disposizione un ulteriore sostegno economico destinato alla promozione dell’agonismo leale e corretto. Il programma prevede che i primi dieci atleti ITRA classificati in ciascuna delle cinque gare si sottoporranno volontariamente a due prelievi di sangue prima della gara e che i primi tre classificati, per poter accedere ai premi in palio, dovranno sottoporsi obbligatoriamente al test antidoping.
«Lo scopo del nostro sostegno è di promuovere il trail running attraverso le competizioni tra i migliori atleti e grazie ad eventi sempre di maggiore qualità, in cui la community si ritrovi per vivere la propria passione - spiega Greg Vollet, global trail running sports and community marketing manager Salomon -. I campioni del nostro sport ci regalano sempre momenti di grande ispirazione e, attraverso gli eventi e i contenuti sviluppati da Salomon, permettono di far crescere la disciplina come solo alcuni anni fa era inimmaginabile. E’ molto giusto ricompensarli per il loro impegno».
Alta quota
Qualche utile indicazione per l'allenamento
Le squadre che sono impegnate nelle classiche di fine stagione sono nella fase finale della preparazione e quindi impegnate nella rifinitura dell'allenamento in vista della competizione. Una delle pratiche più diffuse in questo periodo è quella di andare ‘a fare quota’ sopra i 3000 metri. cercando di pernottare in rifugio passando 2-3 giorni dormendo ed allenandosi in altitudine. Ma siamo sicuri che questa strategia sia effettivamente utile al miglioramento della performance?
Per farlo, ragioniamo su quanto accade al fisico salendo ad altitudini elevate.
OSSIGENO DISPONIBILE - All'aumentare della quota, la pressione di O2 nell'aria cala di circa il 10% ogni 1000 metri, quindi a 3000-3500 metri. si potrà disporre del 25% di ossigeno in meno rispetto a quanto succede tra i 1500 ed i 2000 metri.
Questa differenza costituisce un limite alla prestazione che risulterà pertanto diminuita in termini di velocità ascensionale. Si può quindi ipotizzare che, a parità di tipologia di salita, uno scialpinista che salga a 1200 m/h si ritrovi a salire a circa 900-1000 m/h su percorsi al di sopra dei 3000 metri.
La frequenza cardiaca a parità di velocità sarà maggiore perché il cuore deve far fronte alla scarsità di ossigeno portando ai muscoli una quantità maggiore di sangue. Inoltre, eventuali fasi ad intensità sopra soglia richiederanno un tempo più lungo per essere recuperate. La ventilazione, sia in termini di frequenza che di profondità del respiro, sarà aumentata per fornire il maggiore apporto possibile di ossigeno ai muscoli. Anche la diuresi sarà maggiore e ciò comporterà una significativa perdita di liquidi che dovrà essere compensata da un'adeguata idratazione con bevande ipotoniche che verranno velocemente assorbite dallo stomaco.
ADATTAMENTO ALLA QUOTA - Numerosi lavori scientifici hanno valutato gli effetti dell'adattamento all'altitudine. Tutti concordano sul fatto che per ottenere delle modificazione ematiche, aumento dei globuli rossi, sia necessario vivere per 2-3 settimane a quote superiori ai 2000 metri. Questo è infatti il lasso di tempo necessario all'organismo a mettere in atto gli adattamenti fisiologici. Detto ciò, è evidente l'inutilità di passare 1-2 notti dormendo in un rifugio al di sopra dei 3000 metri e allenandosi al di sopra di questa quota. Meglio scegliere di riposare più in basso, diciamo a 2000 metri, e di allenarsi fino a 3500 metro, freschi e riposati. Durante queste uscite si prenderà confidenza con le reazioni del fisico alla quota e ci si abituerà ai ritmi da tenere in gara. Inoltre la relativa ipossia stimolerà le cellule muscolari ad utilizzare al meglio l'ossigeno. Sarà importante mantenere il più possibile un ritmo aerobico evitando accuratamente intensità sopra soglia.
Teniamo infine presente che nei giorni seguenti l'allenamento in quota si dovrà scendere sotto i 1000 m. per svolgere sedute di lavoro aerobico di recupero a bassa intensità.
Domenica si assegna la Coppa del Mondo
Nel fine settimana le finali in Val d'Aran
Sabato e domenica ultimo atto di Coppa del Mondo: individuale e vertical nelle finali della Val d'Aran. La squadra azzurra punta in alto, cercando di tornare a casa con ‘un po’ di coppe’. I tecnici Stefano Bendetti e Davide Canclini hanno convocato Robert Antonioli, Michele Boscacci, Matteo Eydallin, Damiano Lenzi, William Boffelli e Katia Tomatis, tre Espoir Federico Nicolini, Giulia Compagnoni e Alba De Silvestro, sei Junior Nicolò Canclini, Enrico Loss, Davide Magnini, Andrea Prandi, Mara Martini e Giulia Murada.
La lotta overall maschile è un discorso in casa Italia, o meglio in casa Valtellina, tra Robert Antonioli e Michele Boscacci divisi da 60 punti, 511 per il primo, 451 per il secondo. Terzo è Damiano Lenzi a 355. A livello Espoir guida Federico Nicolini con 465 punti su Oriol Cardona Coll a 389.
Nella overall rosa saldamente al comando Laetitia Roux con 700 punti davanti ad Axelle Mollaret a 534. Sesta Katia Tomatis con 310 punti. Nelle Espoir leader Alba De Silvestro a 552 davanti a Giulia Compagnoni a 425.
Capitolo individuale. Altra lotta in casa Italia. Guida Robert Antonioli con 245 punti davanti a Matteo Eydallin a 210 e Michele Boscacci a 203. In campo femminile domina Laetitia Roux, Katia Tomatis può puntare al podio, quarta con 158 punti con 29 lunghezze di distacco da Claudia Galicia Cotrina.
Nella classifica vertical in testa Kilian Jornet Burgada con 180 punti seguito dallo svizzero Werner Marti a 160 con Damiano Lenzi terzo a 130.
Tra gli Junior infine coppa in cassaforte per Giulia Murada (con 640 punti seguita da Mara Martini a 401) e Davide Magnini (a quota 650 con secondo il belga Drion a 419).
Feuerstein Skiraid a Pasquetta
Dopo il rinvio si recupera al 17 aprile
Un mese fa, il Feuerstein Skiraid è stato rinviato per motivi di sicurezza, ma gli organizzatori della gara della Valle di Fleres hanno trovato un giorno per recuperarla, a Pasquetta, il 17 aprile.
Le condizioni di innevamento sono ottimali: confermato il percorso originale con partenza dalla centrale elettrica Fernerbach, prima salita di 350 metri di dislivello, cambio assetto e ripida discesa in direzione della malga Furtalm. Inizia poi la seconda ascesa, la più lunga del percorso, con 800 metri di dislivello complessivi, interrotta da un breve tratto a piedi, prima di affrontare un’altra breve discesa. Nella terza e ultima salita gli atleti devono superare 600 metri di dislivello, gli ultimi ancora con gli sci sullo zaino, fino a raggiungere il deposito sci Punta Lorenzo ai piedi della Vedretta del Montarso, prima di gettarsi nell'ultima discesa con ben 1600 metri di dislivello che conduce dritta al traguardo.
«Il rinvio della gara ci ha provati molto, ma dal primo momento per noi era chiaro che la sicurezza degli atleti, spettatori e volontari ha precedenza. Siamo contentissimi che ora a pasquetta questa nostra prima edizione del Feuerstein Skiraid possa essere svolta. La lunga attesa ci ha regalato ottime condizioni di neve in Val di Fleres. Possiamo dare il nulla osta per una gara spettacolare», così Stefanie De Simone, a capo dell'organizzazione nell'associazione ASV Gossensass sezione Skialp.
Sciacchetrail a Fulvio Dapit e Cinzia Bertasa
Terza edizione della gara nella Cinque Terre
Terza edizione dello Sciacchetrail, la gara nelle Cinque Terre tra i sentieri del vino: 47 km e 2600 metri di dislivello con partenza e arrivo a Monterosso. Sul gradino più alto del podio allestito all’ombra del campanile della Chiesa San Giovanni, sono saliti Fulvio Dapit del Team La Sportiva (che ha chiuso la gara in 4h47’54”) e Cinzia Bertasa del Bergamo Star Altletic (in 5h44’22”). Sul podio maschile al secondo e al terzo posto troviamo Simone Corsini dell’Eden Sport (4h50’06”) e Giovanni Paris dell’Atletica Paratico (4h55’44”), con quarto Filippo Canetta (Wild Tee-Scarpa, 4h57’57”), e quinto Nicola Pizzorni (Atletica Barilla, 5h05’15”), mentre su quello rosa ecco l’atleta statunitense Sally McRae del Nike Trail Elite (6h01’38”) e Giulia Botti del Self Atletica Montanari Gruzza (6h08’34”), con quarta la tedesca Katharina Hallweger (6h22’30”) e quinta la francese Caroline De Seroux (6h27’03”). Da segnalare nella top ten Christine Godfrey che, tolte le ‘scarpette da organizzatrice' ha indossato quelle da runner guadagnando il settimo posto con il team ASD Cinque Terre.
Kilian Jornet rinnova con Salomon
Una partnership che dura da 15 anni
Un rapporto che dura ormai da 15 anni, quello tra Kilian Jornet e Salomon. E che continuerà ancora. L’azienda di Annecy ha infatti annunciato il rinnovo della partnership con il campione catalano. «Kilian rappresenta tutto quello per cui Salomon lavora da sempre ed è diventato parte della nostra famiglia - ha detto Eric Pansier, vice presidente Salomon -. Nonostante sia uno dei più affermati atleti outdoor del nostro tempo, Kilian è un ragazzo modesto che ama ispirare e spronare gli altri a cercare il piacere tra la natura. Siamo molto orgogliosi di essere l’unica fonte di tutto il materiale di cui lui ha bisogno, abbigliamento, scarpe, accessori, e siamo già al lavoro sui suoi progetti futuri».
Kilian Jornet è entrato nel Team Salomon Spagna nel 2003 dopo essersi messo in luce come trail runner. Nel 2007 entrò a far parte del Team Salomon Internazionale e nel corso dei dieci anni successivi ha svolto un ruolo, oltre che di testimonial, anche di sviluppo per abbigliamento, calzature e accessori per il trail running, per gli sport invernali e l’alpinismo, a stretto contatto con il gruppo R&D. È stato anche protagonista di numerosi episodi della Salomon TV, condividendo con i fan le sue imprese anche per far conoscere le sue forti motivazioni. «Stare con Salomon è come vivere la partita perfetta perché grazie a loro posso sviluppare il materiale che mi serve per tutte le cose che faccio - ha spiegato Kilian Jornet -. Nel Design Center di Annecy posso parlare con gli esperti di trail running, e poi incontrare i ragazzi che si occupano di alpinismo, quelli che sviluppano gli sci e gli stilisti dell’abbigliamento. Molti dei designer sono oggi miei amici ed è stupefacente vedere quanto siano avanti con la progettazione. Non solo per quanto riguarda i nuovi prodotti, ma nell’interpretare
l’evoluzione dei vari sport. In più il lavoro con loro è veramente molto piacevole e mi diverto un sacco». Kilian ha recentemente annunciato il suo programma per il 2017 e in tanti non vedono l’ora di vederlo gareggiare in alcune delle classiche trail running come la Mont Blanc Marathon, l’Hardrock 100, la Sierre Zinal, la Glen Coe Skyline e l’Ultra Pirineu e soprattutto l’Ultra Trail du Mont Blanc. Tra i suoi obiettivi c’è sempre l’Everest dopo lo sfortunato tentativo del 2016 interrotto dal cattivo tempo: forse in tarda primavera, se avrà i permessi necessari, o in agosto come lo scorso anno.
Skialpdeiparchi, doppio appuntamento sul Terminillo
Decima tappa del circuito
Nel fine settimana la vetta del Terminillo ha fatto da cornice a una due giorni di gare, decimo appuntamento del circuito Skialpdeiparchi-LaSportiva-Skitrab. Un vertical al tramonto e la classicissima diurna su una delle montagne simbolo del Lazio, organizzate dal team Salvatori Sport.
Nel vertical del sabato sera (Coppa Mico - Memorial Gabriele Formichetti) partenza dal Rifugio Sebastiani (a 1820 metri) con arrivo a quota 2217: vittoria per Raffale Adiutori su Marco Daniele e Alessandro Novaria, mentre al femminile affermazione di Giovanna Galeota.
Nella classica di qualche ora dopo (Trofeo Millet – Memorial Alberto Bianchetti), su un percorso molto tecnico di 1100 metri di dislivello, con un tratto sci in spalla per arrivare in vetta, cinquanta inversioni e discese in ambiente, arrivano insieme su traguardo Carlo Colaianni e Marco Daniele mentre Francesca Ciaccia si aggiudica la prova rosa. Festa finale dello Skialpdeiparchi domenica 9 aprile sulle nevi di Campo Imperatore Gran Sasso d’Italia per la gara a coppie Gran Sasso Twin Cup e l’Abruzzo Snowalp Trophy.
Ornati ok alla Maremontana
Vittoria di Oliveri tra le donne
Loano ospita come da tradizione una delle grandi classiche di avvio stagione del trail. Tre le distanze corribili oggi, 63, 46 e 20 km. Nella gara lunga successo di Giulio Ornati del Team Salomon Italia in 6h15’36’’ su Emanuele Ludovisi e sullo spagnolo Hugo Galeote. Quarto Giuliano Cavallo, quinto Andrea Macchi. Tra le donne vittoria di Virginia Oliveri del Salomon Bergteam in 7h54’10’’ su Cristiana Follador e Laura Besseghini. Nella 46 km a imporsi è stato Paolo Piano su Riccardo Borgialli e Matteo Longhi, mentre tra le donne podio composto da Monica Dalmasso su Audrey Bassac del Team Vibram e Chiara Bertino. Nella 20 km successi di Corrado Ramorino e Francesca Costa.
Maestri e Dragomir vincono una Sky del Canto da record
Al via 700 atleti tra i quali Rambaldini, Bosatelli e Poletti
Una Sky del Canto di altissimo livello ha visto oggi darsi battaglia sui sentieri del promontorio che domina l’Isola Bergamasca alcuni dei più grandi nomi della corsa in montagna in tutte le sue declinazioni. Cesare Maestri ha impresso subito un ritmo sostenuto e l’unico capace di mettersi all’inseguimento è stato il compagno di squadra e campione del mondo sulle lunghe distanze Alessandro Rambaldini. Più indietro Marco Zanoni. Il trentino, azzurro di corsa in montagna, ha incrementato il proprio vantaggio fino al culmine dell’ultima salita. Queste posizioni si sono mantenute stabili fino al traguardo. La gara ha sancito il successo di Cesare Maestri, capace di transitare sotto lo striscione d’arrivo in 1h37’49”, abbassando quindi il record che apparteneva a Pascal Egli. Dietro di lui con un ritardo di 2’23” Alessandro Rambaldini, seguito da Marco Zanoni. Nella top five Gyorgy Szabolcs e il non ancora diciassettenne Andrea Rota. Partecipazione speciale di Oliviero Bosatelli, entrato nella leggenda con la vittoria al Tor des Géants, e di Mario Poletti, manager Scott nel settore running, vera e propria icona delle gare a fil di cielo.
SUPER DRAGOMIR - Al femminile perentoria affermazione di Denisa Dragomir, favorita della vigilia. La rumena ha terminato in 1h54’22” polverizzando il record siglato nel 2016 da Katrine Villumsen. In seconda posizione Ingrid Mutter (2h00’11”) che a sua volta è restata sotto al primato della danese. Terzo gradino del podio occupato da Martina Brambilla, due volte vincitrice della sky di casa. Nelle migliori cinque Sara Rapezzi e l’ultra runner Graziana Pè. Nonostante le previsioni indicassero tempo incerto, il cielo ha retto rendendo la gara ancora più gradevole e priva di fango.
BATTUTI TUTTI I RECORD - Enorme la soddisfazione della Carvico Skyrunning che può vantare l’ennesimo muro sfondato a livello di numeri: dai circa 600 iscritti della passata edizione, si è saliti a quota 700. In concomitanza alla corsa agonistica è andata in scena la non competitiva Giro del Monte Canto al quale hanno preso parte un migliaio di persone suddivise su quattro distanze. Entrambe le manifestazioni ricordano Viola Centurelli, giovane del paese scomparsa prematuramente in un incidente in montagna. Alessandro Chiappa, presidente della Carvico Skyrunning, non nasconde la soddisfazione: «È stata una gara strepitosa, ringrazio tutti gli atleti che sono accorsi oggi a Carvico, sentire i loro apprezzamenti, vederli felici e soddisfatti, ripaga il comitato organizzatore degli sforzi fatti in questi mesi. Siamo una grande squadra e senza il lavoro di tutti i volontari non saremmo riusciti a realizzare tutto questo. La Sky del Canto è il nostro evento clou, ma non è il solo: noi guardiamo sempre avanti per migliorarci e pensare a nuovi progetti».
I momenti piu’ belli dell’Adamello Ski Raid 2017
Domenica la sesta edizione della gara
Ore 16, le ultime coppie stanno arrivando, sul palco del palazzetto dello sport di Ponte di Legno sfilano i vincitori della sesta edizione dell’Adamello Ski Raid, Damiano Lenzi e Matteo Eydallin, Axelle Mollaret e Jennifer Fiechter. Vediamo allora i momenti più belli della gara.
La Cina punta ad una prova LGC
Potrebbe arrivare gia' nel 2017
Cina, nuova frontiera dello ski-alp. Bandiere rosse che sventolano sul Presena, atleti in gara, ma soprattutto voglia di organizzare una prova LGC nel loro paese. Erano presenti in tanti all’Adamello Ski Raid per capire come si fa, dopo che i vertici della LGC erano stati in Cina per conoscere da vicino le vette dove si potrebbe gareggiare. La zona prescelta è quella dei Monti Altai, nel nord del paese, luoghi dove la neve sembra non mancare. Dunque la settima gara LGC potrebbe essere la neonata prova cinese, piuttosto che il Grand Traverse statunitense che comunque continua a ‘fare la corte’ al circuito LGC. Il condizionale è ancora d’obbligo, ma i contatti sono ben avviati e una decisione ufficiale sarà presa a breve, magari già dopo il Mezzalama. I cinesi si occuperebbero di logistica e organizzazione, mentre tutta la parte tecnica verrebbe affidata allo staff LGC. Si fa anche una data: dicembre 2017. E allora viene a mente anche il progetto della ISMF, che ha già annunciato una tappa della Coppa del Mondo, proprio a dicembre 2017. LGC e ISMF guardano ad Oriente, nella stessa direzione, la Cina, guarda caso sede dei Giochi Olimpici invernali nel 2022, dove lo ski-alp punta ad essere una delle discipline a cinque cerchi. Ecco che allora serve sinergia e collaborazione tra LGC e ISMF per organizzare insieme la trasferta cinese in modo da avere tanti atleti in gara ad entrambe le prove. Per il bene (e il futuro olimpico…) dello ski-alp.
Grande festa sul Presena
Migliaia di appassionati sulle tribune del primo stadium dello ski-alp
Poteva sembrare un azzardo, invece è stato un successo. Lo stadium - ovvero le tribune sistemate in cima al Passo Presena - pensato e voluto fortemente dello staff organizzativo guidato da Alessandro Mottinelli, ha reso la prima parte di gara ancora più affascinante. In tanti sono saliti, la maggioranza con le cabinovie del comprensorio Pontedilegno Tonale (oltre 1300 passaggi…) aperte gratuitamente sin dalle 6 del mattino, gli altri con le pelli. Grazie alle stazioni intermedie c’è stata la possibilità di applaudire a Passo Paradiso le atlete in partenza, poi il passaggio, con zona ristoro, dei colleghi maschi al termine della salita dalla Tonalina, quindi tutti ai 3000 metri del Presena. E lì spettacolo vero. Clima da Grande Monte, da Pierra Menta, nonostante il cielo grigio e qualche fiocco di neve. Tribune ‘giuste’, non ‘invasive’, tutte gremite di appassionati. E chi non ha trovato posto si è sistemato ordinatamente a bordo pista. Applausi ovviamente per tutti, con sottofondo con musica live e suoni delle piccole campanelle blu regalate a tutti quelli che sono saliti in quota. Gli atleti hanno apprezzato, soprattutto quelli del gruppone che hanno ricambiato gli incitamenti dei tifosi. Con lo stadium l’Adamello Ski Raid ha ancora di più alzato l’asticella della sua spettacolarità. Uno spot dello ski-alp.












