Coppa Italia Giovani, grandi sfide a Chamois
Seconda tappa della Coppa Italia Giovani, griffata 'Camp-Scarpa-Karpos', con una due giorni di gare a Chamois, con oltre 120 concorrenti al via.
SPRINT - Apertura sabato sera con la sprint. Un’insolita partenza in discesa tra porte da slalom prima di affrontare la salita fuoripista di 90 metri di dislivello (intervallata da un tratto a zig zag tra due rombi seguito dal consueto percorso a piedi) prima di buttarsi a capofitto nella discesa finale ricca di dossi e insidie. Tra gli Under 23, vittoria di Henri Aymonod davanti a Daniele Carobbio e Francesco Leoni. Al femminile, a imporsi è Ilaria Veronese seguita da Elisa Presa e Francesca Zucco. Negli Juniores successo di Andrea Prandi davanti a Stefano Confortola e Sebastien Guichardaz e di Giorgia Felicetti su Valeria Pasquazzo e Sara Pedranzini; nei Cadetti di Matteo Sostizzo e Samantha Bertolina, seguiti rispettivamente da Anna Folini e Camilla Ricetti e da Alessandro Rossi e Rocco Baldini.
INSEGUIMENTO - Domenica di sole, ma con il termometro che in quota è sceso fino ai meno 16 gradi. Partenza a inseguimento utilizzando gli scarti della sprint del giorno precedente. Tre percorsi che si snodavano sullo spartiacque tra la conca di Cheneil nel comune di Valtournenche e il comprensorio sciistico di Chamois. Dopo una partenza nervosa con un piccolo anello fuoripista nella parte bassa del comprensorio sciistico gli atleti hanno attraversato la fascia boschiva retrostante il lago di Loz con una serie di spettacolari inversioni prima di buttarsi sulla parte più 'alpinistica' nella zona alta del percorso. Dalla cresta che dalla dorsale portava fino alla cima di Fontana Fredda il panorama offriva una vista che spaziava su tutto il territorio valdostano con il Cervino ed il ghiacciaio del Rutor a fare da cornice.
Negli Under 23 non cambia il podio maschile con Henri Aymonod davanti a Daniele Carobbio e Francesco Leoni, mentre al femminile ancora primato per Ilaria Veronese, seconda piazza in rimonta per Nicole Duci con terza Francesca Zucco. Gran gara negli Juniores, con i gemelli Guichardaz, Fabien e Sebastien, terzo e quinto nella sprint che, grazie al format, mettono pepe alla competizione. Il valtellinese Andrea Prandi prende il via con una decina di secondi sul corregionale Stefano Confortola e Sebastien Guichardaz, 15 su un altro valtellinese, Giovanni Rossi e 21 su Fabien Guichardaz. Prandi resta al comando, in solitudine ma alle sue spalle si forma subito un gruppetto di quattro elementi. Sui 1859 metri di dislivello, Sebastien e Fabien Guichardaz si avvicinano al testa della corsa, che Andrea Prandi (59’42”9) mantiene per pochissimo sulla linea del traguardo, a precedere di 3”7 Sebastien Guichardaz (59’46”) e, 38”50 su Fabien Guichardaz (1h00’19”). Al quarto e quinto posto Stefano Confortola e Giovanni Rossi.
Al femminile, Giorgia Felicetti resta davanti a tutte, seconda Valeria Pasquazzo e terza Sara Pedranzini. Nei Cadetti gradino alto del podio per valtellinese Alessandro Rossi che precede Rocco Baldini e Simone Giacomelli. Al femminile, doppietta valtellinese con Samantha Bertolina e Anna Folini, con terza Erika Sanelli.
L’appuntamento è ora per la prossima tappa già domenica a Arigna.
Skialp3 Presolana a William Boffelli e Martina Valmassoi
La prima volta di William Boffelli, la riconferma di Martina Valmassoi nella gara in rosa alla Skialp3 Presolana Memorial Angelo Castelletti. Dopo la difficile edizione 2017, contraddistinta dalla neve ai minimi termine che aveva costretto uomini di CAI Clusone e Sci Club 13 ai lavori straordinari, domenica la ‘Regina Delle Orobie’ si è invece mostrata in tutto il suo splendore ai 193 partenti di questa tappa di Coppa Italia.
Tanta neve, vero skialp, quattro salite, tre discese, un tratto a piedi e gpm della gara ai 2300 metri del Ferrantino, sono stati il mix vincente della gara. Dopo il via il località Polzone, l’altoatesino Philip Götsch ha provato a fare la differenza nonostante un lotto partenti nel quale spiccavano i nomi di Manfred Reichegger, Filippo Barazzuol, Pietro Lanfranchi e William Boffelli.
Proprio la coppia Lanfranchi-Reichegger, forti di una grande esperienza, sono andati a riprendere il fuggitivo. Sul finale, però, Boffelli è salito in cattedra tagliando per primo il traguardo. Per lui un finish time di 1h35’37” che gli ha permesso di tenere dietro a soli 4” l’intramontabile Manfred Reichegger. 20” di distacco e terzo posto assoluto per il vincitore 2017 Pietro Lanfranchi. Nella top five di giornata anche Filippo Barazzuol e Philip Götsch. A seguire troviamo Stefano Stradelli, Filippo Beccari, Norman Gusmini, Andrea Olivari e Filippo Curtoni.
Gara vera e ricca di colpi di scena anche quella femminile con Corinna Ghirardi determinata a centrare il terzo sigillo in sette giorni. Per lei una prova da assoluta protagonista se non fosse per un dritto fuori programma che ha permesso alla veneta Martina Valmassoi di tornare a calcare il gradino più alto del podio al Memorial Castelletti (2h04’38”), proprio come aveva fatto 12 mesi fa. Seconda piazza per Bianca Balzarini (2“h04’58”), mentre terza si è classificata Corinna Ghirardi (2h06’46”). Bene pure Dimitra Theocharis 4ª e Paola Pezzoli 5ª.
Valle Fredda Ski Raid a Carlo Colaianni e Raffaella Tempesta
A Fossa di Paganica, sul versante aquilano del Gran Sasso è andato in scena domenica il Valle Fredda Ski Raid, gara FISI e terzo appuntamento (primo del trofeo dedicato alle classiche diurne) dello Skialpdeiparchi La Sportiva Ski Trab. La bufera fino al sabato notte non ha impedito agli organizzatori dello sci club Gran Sasso Piana di Navelli, di individuare all’alba una variante dal valido contenuto tecnico che ha divertito gli atleti in gara sui pendii del vecchio comprensorio sciistico di Monte Cristo. Tracciato di circa 800 metri di dislivello con partenza da quota 1460. Salita tecnica con decine di inversioni e primo cambio alla sommità di Monte Cristo (1928 metri). Qui, cambio assetto e discesa in oltre mezzo metro di neve fresca nella Fossa di Paganica, nuovo cambio assetto per la risalita verso Monte Cristo e il rientro verso il punto di partenza.
Nuovo successo di Carlo Colaianni che ha chiuso in 45’07”, precedendo Armando Coccia (48’23”) e Alessandro Novaria (49’00"); al femminile terza affermazione anche della reatina Raffaella Tempesta al traguardo in 59’58” su Giovanna Galeota (1h11’22”) e Francesca Ciaccia (1h19’33”). Lo Skialpdeiparchi proseguirà con il Monte Ocre Snow Event previsto a San Martino d’Ocre l’11 febbraio.
Ski Krono Varmost, buona la prima
Le abbondanti nevicate della vigilia hanno lasciato il posto ad una serata perfetta per la sedicesima edizione della Ski Krono Varmost in programma venerdì sera a Forni di Sopra. 240 appassionati di sci alpinismo, provenienti da Triveneto, Austria e Slovenia hanno affrontato salite e discese lungo le piste di sci del Varmost. Di questi, in 150 hanno partecipato alla classica cronoscalata Vertical che dall’abitato di Forni di Sopra raggiunge malga Varmost a quota 1750 metri. con sci, pelli e ciaspole, mentre 88 (44 coppie) hanno partecipato alla prima edizione della Ski-Raid, gara su lunga distanza con un dislivello positivo di 2000 metri.
Nell’edizione zero dello Ski-Raid Varmost, ideato da Ivan D’Andrea, trionfo per la squadra composta da Marco Del Missier (Fornese) e Giuseppe Della Mea (Aldo Moro), tra le donne vittoria per la coppia Cecilia De Filippo e Martina De Silvestro (Dolomiti Ski-Alp). La Cronoscalata Vertical è stata vinta da Giovanni De Bon (Val Visdende Ski Alp) e dall’azzurra Alba De Silvestro (CS Esercito).
Tutto pronto per la trentacinquesima Transcavallo
Sulle montagne dell’Alpago nevica, sorridono gli organizzatori della trentacinquesima edizione della Transcavallo, la gara a squadre in programma da venerdì 16 a domenica 18 febbraio. Anche in questa occasione, dopo la collaborazione per i Mondiali del 2017 e precedentemente con le due gare di Coppa del Mondo nel 2016, confermato lo stretto legame con il polo sciistico di Piancavallo e soprattutto con il suo direttore Enzo Sima. A febbraio, il comitato organizzatore presieduto da Diego Svalduz, ha studiato una formula inconsueta che vedrà gli atleti raggiungere Piancavallo al termine della prima tappa, pernottare in hotel, e la mattina successiva ripartire alla volta dell’arrivo di Col Indes. Il terzo giorno, la gara sarà valida anche per assegnare i titoli tricolore, si percorreranno le tracce alpinistiche con ben nove vette poste nei territori di confine con a chiudere la discesa ‘Mondiale Val Salatis’ e il ‘canalino delle placche’ che porta sulla vetta del Guslon con i suoi 50-55° di pendenza. Una formula che non prevede lo spostamento di autovetture da parte delle squadre, una sorta di viaggio agonistico eco-sostenibile che ancora una volta collega, come vuole la tradizione, l’Alpago e Piancavallo. C’è la possibilità di iscriversi a a tutte e tre le tappe oppure partecipare solamente alla prova tricolore. Il montepremi è di oltre 20.000 euro con un assegno di 3500 euro per la prima squadra classificata al termine dei tre giorni. Sul sito web www.transcavallo.it sono ancora disponibili 20 pettorali per la gara a tappe, mentre per il campionato italiano non ci sono limiti di partecipazione. In abbinata alla competizione si svolgerà anche la Transcavallo Classic, una sorta di raduno, dove i partecipanti (numero massimo 100 iscritti) accompagnati dalle guide alpine, non solo anticiperanno il passaggio dei concorrenti, ma lungo il tragitto e nei rifugi interessati troveranno un’accoglienza speciale.
Jérémie Heitz: quello che volevamo chiederti da un anno
«Un tratto abbozzato, che si avvicina molto a essere dritto ma non lo è, che anzi, nella sua imperfezione fatta di un sistema di porzioni curve collegate tra loro, presenta una certa armoniosità. Un vestigio, un segno che testimonia un fatto accaduto o una condizione preesistente, rapida, temporanea. Sfido chiunque di voi a negarlo: quando sentite pronunciare il nome di Jérémie Heitz, la prima cosa a cui pensate è una traccia. Una traccia su un muro di neve bianco. La sua».
Dopo un anno di anticamera, Andrea Bormida inizia con questo incipit l’intervista a Jérémie Heitz sul numero 116 di Skialper, di febbraio-marzo, già disponibile nell’edicola digitale e dai prossimi giorni in distribuzione nelle migliori edicole. L’incontro qualche settimana fa, a metà gennaio, proprio prima di andare in stampa, al viaggio stampa organizzato da Scott a Zürs, per presentare le novità 2019.
LA NOSTRA LISTA DI DOMANDE – A quasi due anno dall’uscita di La Liste, abbiamo chiesto a Jérémie quello che era rimasto nella gola da tanto tempo. Non c’è dubbio che La Liste sia uno skimovie fuori dai canoni, dove tutto quello che è rimasto impresso nella nostra mente dopo la prima visione è una saetta che squarcia un muro bianco. Lo fa a pezzi, letteralmente. Un film che ha segnato profondamente il movimento dello sci ripido, che ha creato discussioni e anche qualche critica. In meno di cinquanta minuti tutte le certezze su come si sciavano le classiche big face alpine sono state prese a calci. Ecco una piccola anteprima delle risposte del ragazzo terribile dello ski de peinte raide.
DA SAUDAN A ROLLI - «Molte persone mi hanno accompagnato in questa scelta, consigliandomi i pendii che vedevano più adatti allo sci che volevo esprimere. Da mio padre, che essendo Guida ha potuto darmi delle dritte, a Sam Anthamatten, fino a Luca Rolli. E poi ci ho messo del mio. Volevo trovare belle montagne, dove poter sciare nel modo più fluido possibile, in velocità. Pareti che potessero offrire bella neve. Che si prestassero a questo. Come avrai capito uno dei miei riferimenti è proprio Sylvain Saudan… siamo perfino nati nello stesso ospedale e mio nonno sciava con lui!».
BY FAIR MEANS - «Solitamente io, con il compagno di turno, salivo dal basso. Le pareti le ho risalite quasi tutte per controllare le condizioni, per rendermi conto se c’era ghiaccio o altro. Alcune volte, prima della ripresa, ero già sceso su quelle pareti, come per esempio all’Obergabelhorn, dove avevo provato altre due volte. Una mi sono dovuto fermare a metà parete per il ghiaccio, un’altra avevo sceso il lenzuolo a sinistra (Wellenkuppe), che è forse anche più ripido. Raramente siamo stati depositati in cima dall’elicottero: come per esempio sulla Lenzspitze. Sammy mi ha chiamato e mi ha detto con quelle condizioni dobbiamo andare domani, o forse mai più. Siamo scesi a un compromesso, lo so…».
Le novità 2019 di Leki per lo scialpinismo
Sono due le novità principali presentate da Leki, lo specialista tedesco dei bastoncini, per l’inverno 2019, Tour Stick Vario Carbon e Aergon Lite 2: un modello a sonda, anche nella piacevole versione femminile, e uno telescopico.
TOUR STICK VARIO CARBON - Questo modello a sonda, con un ingombro minimo di soli 42 centimetri, è regolabile tra 115 e 135 centimetri e utilizza il sistema ELD, alternativa al tradizionale pulsante. Il sistema di regolazione adottato è Speedlock 2. La prolunga in schiuma mesh sotto l’impugnatura è utile nei traversi e la collaudata impugnatura Aergon garantisce sicurezza e un buon grip. Il lacciolo ha un inserto in neoprene e la sezione finale del bastone è realizzata in alluminio ad alta resistenza per sopportare anche i colpi contro la roccia. La rondella Binding Basket ha bordi induriti per per permettere la regolazione dell’attacco e funge anche da raschietto per togliere il fastidioso zoccolo sulla soletta o sulla pelle. Naturalmente Tour Stick Vario Carbon è pensato non solo per lo skialp ma per un utilizzo dodici mesi. La versione femminile, Tour Stick Vario Carbon Lady, ha un ingombro minimo di 38 centimetri ed è regolabile da 100 a 120 centimetri. Prezzo al pubblico: 169,95 €-
AERGON LITE 2 - Funzionalità simili (rotella pensata per aprire l’attacco e con raschietto anti-zoccolo, impugnatura Aergon, sistema di regolazione Speedlock 2) per questo telescopico a due sezioni, regolabile da 110 a 145 centimetri. È particolarmente resistente e anti-graffio perché realizzato in alluminio ad alta resistenza HTS 6.5 e il diametro è di 16/14 mm. Prezzo al pubblico: 99,95 €
Disponibile nell'edicola digitale Skialper 116 di febbraio-marzo
Alla Fiera dell’Est, ma anche Next. Sono questi i due leit-motiv di Skialper 116 di febbraio-marzo, disponibile da oggi sulla nuova edicola digitale e a breve in distribuzione nelle migliori edicole italiane nella versione cartacea (se vuoi riceverlo a casa, clicca qui). Alla Fiera dell’Est perché, insieme a uno dei crack dello sci ripido, Enrico Mosetti, siamo andati alla scoperta non solo delle più belle discese, ma anche di persone e filosofie legate al mondo dello sci fuori nelle Alpi Giulie. Next perché, come scrive il direttore editoriale di Skialper Davide Marta nell’editoriale, abbiamo cercato di «capire cosa c’è di attuale nel modo di andare in montagna che è già espressione di ciò che vedremo nei prossimi anni». Lo abbiamo fatto all’antica, con taccuino e macchina fotografica, andando a toccare con mano e provare la maggior parte delle novità dell’inverno 2018/19. Ne sono venute fuori 192 pagine ricche di spunti, da Jérémie Heitz al nuovo attacco Salomon Shift, da Stian Hagen allo scarpone Dynafit Hoji, dallo zaino Airbag Scott con ventola e condensatore all’attacchino Marker Alpinist.
ALLA FIERA DELL’EST - Che Enrico Mosetti sia una delle migliori espressioni di quella nouvelle vague dello sci ripido, uno di quelli in grado di rompere gli equilibri con elementi di novità, è ormai assodato. Che a Est ci sia un profumo diverso, che sul quel confine dove un tempo passava la cortina di ferro ci siano luoghi, persone, storie interessanti da raccontare lo avevamo immaginato. Le Alpi Giulie come nuova meta (nuova alba, visto che a est nasce il sole) dello sci sauvage, le Alpi Giulie come meta di una nuova ed entusiasmante trasferta di Skialper nello stile di Benvenuti al Sud, il viaggio in Abruzzo e Basilicata pubblicato nella scorsa primavera su Skialper. È questo lo spirito con il quale il fotoreporter Federico Ravassard è partito a metà gennaio, proprio nelle settimane prima di andare in stampa. In compagnia del Mose si è immerso in miti, riti, luoghi e persone uniche che fanno di questo angolo di Alpi una destinazione da mettere in agenda. Un reportage on the road di 16 pagine da conservare a lungo nella vostra biblioteca.
CAROLINE FACE, 2.000 METRI DI GHIACCIO - Il racconto in esclusiva della prima discesa della Caroline Face al Mount Cook, in Nuova Zelanda, scritto (e con le fotografie) di Enrico Mosetti. Per andare su quel baratro di ghiaccio con il protagonista di una delle imprese più importanti dello sci ripido degli ultimi anni.
STIAN HAGEN - Da venti anni sulla cresta dell’onda, da ski bum a pro skier, fino a diventare Guida alpina. Eppure Stian Hagen, uno dei primi a vivere di sci e ripido, scandinavo sui generis che ha piantato stabilmente le sue radici a Chamonix, è ancora uno dei migliori con i due assi ai piedi. E non ne vuole sapere di cambiare vita… Un ritratto-intervista, ma anche uno spunto di riflessione su come è cambiato il mondo della neve. Con le favolose immagini di Mattias Fredriksson.
JÉRÉMIE HEITZ, LA NOSTRA LISTA - A un anno dall’uscita di La Liste Andrea Bormida ha incontrato Jérémie Heitz. Al ragazzo terribile dello sci ripido abbiamo chiesto quello che avevamo scritto nel taccuino da tempo e che probabilmente tanti di voi avrebbero voluto chiedergli. Anche le domande scomode… A corredo dell’intervista le immagini del fotografo Tero Repo, tra i più quotati del panorama internazionale.
PREVIEW 2019 - Oltre trenta pagine di anteprime con gli attrezzi che metteremo ai piedi nel prossimo inverno. Abbiamo avuto un primo contatto con l’attacco Shift di Salomon, che unisce skialp e sci in pista, con la possibilità di salire con puntale a pin e scendere con puntale e talloniera alpini. E poi abbiamo messo ai piedi i nuovi scarponi freetouring Dynafit Hoji, i Fischer Ranger Free, i Tecnica Zero G Tour Pro, gli attacchini Marker Alpinist, i nuovi sci Dynastar. Abbiamo potuto toccare con mano il nuovo zaino airbag a ventola Scott Backcountry Patrol AP 30, che promette di fare scordare i problemi batterie/temperature gelide, la rivisitata gamma Wayback di K2, gli scarponi La Sportiva Racetron, Solar e Stellar, le novità Movement, Ski Trab, ATK Bindings, Plum, Armada, Scarpa, Atomic, Elan, Rossignol, Masters, Camp, Ferrino, Salewa, Ortovok.
LE FORME DELLO SPLITBOARD - Alessandro Sandy Marchi e Nicholas Wolken, due degli shaper (coloro cioè che plasmano le tavole) più di tendenza. Luca Albrisi li ha intervistati per Skialper, per scoprire quali sono segreti e trend della tavola da neve in versione scialpinistica.
LA NUOVA HIERRO - Dopo il successo della v2, New Balance lancia già la versione 3 della scarpa da trail: l’abbiamo messa ai piedi di Christian Modena per scoprire novità e differenze con la best seller dell’anno scorso.
AL TOUR CON GLORIANA… - È Chiara Musso la vincitrice del contest giornalistico-sportivo Rise Up with Millet & Gloriana. Sarà dunque l’infermiera cuneese ad affrontare il Millet Tour du Rutor Extrême in coppia con la fortissima atleta valdostana. Vi sveliamo come si sono svolte le selezioni…
… E CON CAMA - Siamo stati sui percorsi del Millet Tour du Rutor Extrême con Marco Camandona, anima della gara La Grande Course. La neve non manca e i paesaggi sono bellissimi, come testimoniano le stupende foto di Stefano Jeantet.
EPIC E PITTURINA - Sono due delle gare più attese, la Epic Ski Tour e la Pitturina: tutte le novità su due eventi assolutamente da non perdere.
UP & DOWN - Cinque piatti da provare nei rifugi del dopo-skialp, ma anche tutte le novità sui nuovi percorsi per lo scialpinismo nei comprensori sciistici, sulla Sellaronda Skimarathon e gli eventi da non perdere e poi un’interessantissima intervista dello scrittore Simone Sarasso alla regina del Tor des Géants Lisa Borzani.
CAMP SPEED COMP - A vederlo è bello, leggero e protettivo. Ma come si fa a realizzare un casco con la doppia omologazione sostanzialmente simile al precedente, che era da alpinismo, senza appesantirlo e renderlo il clone di un ingombrante modello da sci alpino. Siamo stati in CAMP per vedere come è nato e quali test sono stati fatti per omologare il modello che utilizzano molti atlelti top.
TRACCE - 42 Itinerari di primavera con gli sci, dalla Punta Piovosa, nel Piemonte meridionale, all’Etna, passando per alcune vette emblematiche come il Triglav, massima elevazione della Slovenia. Non mancano gli spunti per sfruttare al meglio la tanta neve caduta nel nuovo inserto dedicato all’escursionismo: proposte trattate in una, due o mezza pagina, tutte con cartina e attentamente selezionate dal coordinatore della sezione, Andrea Bormida, e da local molto ben informati.
Scarpa annuncia un nuovo modello per il winter running
Il mercato delle scarpe da trail invernali è sempre più affollato. Un segmento che solo qualche stagione fa poteva contare su uno-due modelli oggi sembra essere uno di quelli più frizzanti del mondo dell’outdoor running. L’ultima novità arriva da Scarpa, che ha presentato alla fiera Ispo di Monaco di Baviera, nei giorni scorsi, un ulteriore modello per il winter running, Spin Pro OD.
PARENTE DI SPIN - Come dice il nome, si tratta di una stretta parente della scarpa estiva che ha riscosso molto successo ed è stata premiata anche dalla nostra Outdoor Guide. Spin Pro OD fa tesoro della collaborazione con Outdry, la tecnologia che rende impermeabile la scarpa, già sperimentata con successo dallo stesso marchio su diversi modelli e, in ambito running invernale, su Atom S (che abbiamo provato insieme ad altre scarpe winter sul numero 108 di Skialper di ottobre/novembre 2016). Il sistema di ghetta sembra molto simile e ben chiuso, pertanto a prova di ‘doccia fredda’, come aveva dimostrato Atom S.
DENTRO SPIN PRO OD - Il sistema Sock-Fit Plus e la ghetta impermeabile e traspirante laminata non hanno solo una funzione di protezione dagli elementi (e dai detriti), ma avvolgente, per assecondare i movimenti. La suola, a differenza di Atom S, secondo quanto comunicato dall’azienda, non sarà in mescola specifica invernale, ma nella collaudata e versatile Vibram Megagrip. Disponibile anche nella versione femminile Spin Pro OD WMN, ha un peso dichiarato di 330 grammi (280 nella versione lady) e drop di 4 millimetri. Siamo curiosi di provarla dopo le ottime sensazioni che ci aveva lasciato la Atom S. Non resta che metterla ai piedi…
Domenica la Skialp 3 Presolana
Tutto pronto per la Skialp 3 Presolana Memorial Angelo Castelletti di domenica: a Colere sarà tappa di Coppa Italia. Il percorso rimane quello individuato nei primi sopralluoghi, con un dislivello positivo di circa 1800 metri e uno sviluppo attorno ai 20 km: partenza in località Polzone a quota 1600 per salire verso il Pizzo di Petto, per poi rientrare verso la Val Conchetta, scendere verso Valzurio e risalire, e poi giù verso il Rifugio Albani, rientrando sul traguardo a Polzone. Unica variazione, la salita al Monte Ferrante che sarà parzialmente tagliata: «In questo punto molto esposto il vento delle settimane scorse ha purtroppo spazzato via buona parte della neve - spiega Rino Calegari del comitato organizzatore - ed era complicato creare due passaggi sicuri di salita e discesa. Ma si rimedierà arrivando poco sotto, ai 2300 metri del Ferrantino, che verrà risalito a piedi dal ripido e tecnico canale sottostante». Un passaggio ben visibile anche per il pubblico che potrà seguire gli atleti dal balcone dello Chalet dell’Aquila, nei pressi del quale i concorrenti passeranno due volte, in discesa scollinando verso la Valzurio e poi di nuovo in salita, dove effettueranno il penultimo cambio d’assetto prima della discesa del Rifugio Albani. Le iscrizioni sono aperte fino alle ore 14 di sabato 3 febbraio; informazioni su www.skialp3.it.
Le maschere 'intelligenti' e i bastoni che si adattano alla pendenza di Scott
La principale novità presentata da Scott per la stagione 2018/19 è l’innovativo zaino airbag Backcountry Patrol AP 30, a ventola e con condensatore, del quale parliamo diffusamente sul numero di Skialper di febbraio, in uscita a breve. Ma l’azienda per la prossima stagione punta anche su altri prodotti come lo scarpone S1, che abbiamo provato sul numero di dicembre, maschere e bastoni.
CON AMPLIFIER PIÙ CONTRASTO - La tecnologia Scott Amplifier Lens incrementa o diminuisce i colori che di volta in volta l’occhio umano ha bisogno di percepire per mantenere il giusto livello di contrasto. L’aspetto unico dell’Amplifier è la forma della curva di trasmissione della luca visibile. Il sistema infatti ottimizza la trasmissione delle tre principali lunghezze d’onda: luce blu, luce arancione e luce rossa. Per l’occhio umano queste gamme di sono le più importanti per migliorare il contrasto e la chiarezza dell’immagine percepita. Come funziona? In pratica viene filtrato l’equilibrio della luce visibile percepita attraverso la lente per fornire più contrasto e chiarezza. La tecnologia Amplifier è totalmente integrata in ogni lente PC Scott, per esempio sul modello LGC, dotato di sistema di sostituzione delle lenti e di regolazione della vestibilità per una migliore personalizzazione.
IL BASTONE CON IMPUGNATURA REGOLABILE - Costruiti con carbonio di altissima qualità i bastoni RC Pro sono estremamente leggeri e adottano un’innovativa impugnatura scorrevole che consente, in base alla pendenza del terreno, di regolare l’altezza del cinturino (+/- 500 mm) con sole due dita. Compreso di cinturini intercambiabili, puntali e rotelle, questo bastone è stato concepito sia per l’alpinismo invernale che per quello estivo. Il Modello Rc Pro Ski è disponibile nelle misure 115, 125 e 135 cm.
La Sportiva, le novità footwear dell'inverno 2019
Tra le novità 2018/19 di La Sportiva non ci sono solo i modelli di scarponi da scialpinismo presentati da Sandro De Zolt nel video realizzato alla fiera Ispo che pubblichiamo sulla nostra pagina Facebook, ma anche due interessanti prodotti del mondo footwear, la versione invernale della scarpa da running Lycan, che arriva nei negozi proprio questa primavera (la variante summer, naturalmente) e Trango Tower Extreme GTX, scarpone ramponabile integrale.
LYCAN GORE-TEX - Calzatura da trail running perfetta per corse nei mesi invernali su medie distanze in allenamento. Comoda e confortevole grazie ai volumi ampi e alla calzata rapida, Lycan è indicata per tutti gli amanti della corsa off-road, in qualsiasi condizione, in particolare su terreni umidi, innevati e ghiacciati, grazie al battistrada Mud-Ground con mescola Frixion Blue ad alta durabilità e chiodabile. La zeppa ad iniezione assorbe gli impatti grazie anche alla particolare struttura esterna particolarmente ammortizzante. La tomaia in mesh idrorepellente con rinforzi anti-abrasione protegge dagli urti accidentali con radici o sassi. Lycan è l’ideale per una corsa sicura e confortevole.
TRANGO TOWER EXTREME GTX - Trango Tower Extreme GTX è lo scarpone ramponabile integrale pensato per utilizzi tecnici in montagna su ghiaccio e terreni misti. La tomaia è realizzata con l’esclusivo tessuto ad alta tenacità con rinforzi mono-bava con tecnologia a zone anti-abrasione differenziate Honey-Comb Guard posizionate nei punti più soggetti ad abrasione. La caratteristica linea estetica Trango è funzionale al contenimento del peso, al quale contribuisce anche il battistrada realizzato da Vibram con esclusivo disegno La Sportiva Cube a spessori alleggeriti. La membrana Gore-Tex Insulated Comfort garantisce isolamento termico, impermeabilità e traspirazione, lo snodo della caviglia 3D-Flex System permette un miglior controllo in appoggio. L’allacciatura differenziata tra parte superiore ed inferiore permette una perfetta regolazione dei volumi per un comfort di calzata ottimale. La serie Trango si arricchisce di contenuti tecnico-estetico sempre in anticipo sui tempi.