Rise Up with Gloriana & Millet

Correre una gara insieme a Gloriana Pellissier? Il sogno di molte (purché ben allenate)… ma solo una ci riuscirà! Sì, perché grazie a Millet, title sponsor del Tour du Rutor Extrême, Skialper a gennaio ha organizzato una selezione per trovare la compagna migliore per portare a termine la gara insieme proprio a Gloriana. Una selezione, in realtà, con un duplice scopo perché bisogna essere allenate ma anche e soprattutto comunicative. La vincitrice, Chiara Musso, sarà infatti la nostra inviata da dentro la gara: diciamo che è un contest giornalistico-sportivo… Su Skialper di febbraio marzo (disponibile nelle migliori edicole oltre che nell’edicola digitale e acquistabile anche nella versione cartacea sul nostro sito) vi sveliamo come si sono svolte le selezioni di Valgriscenche.

©Stefano Jeantet

EMOZIONI - Alla fine la più emozionata era lei, lei che di Tour du Rutor ne ha vinti otto. Quando ha consegnato la stessa felpa che indossava alla vincitrice, come segno della nuova squadra che parteciperà al prossimo Rutor, Gloriana Pellissier era davvero al settimo cielo. Un’avventura tutta nuova per lei, come per Chiara Musso, la prossima compagna di gara. La cuneese è stata la più brava sulla neve, si è ‘difesa’ nella video-presentazione e alla fine ha prevalso sulle altre candidate: la lombarda Anna Moraschetti, la veneta Linda Menardi, la valdostana Claudia Titolo e l’altra piemontese Rosanna Morandini.

©Stefano Jeantet

IL PERCORSO - La simulazione di gara consisteva in un anello molto completo, con diverse inversioni, salita a piedi e con gli sci, discesa in neve fresca, da percorrere tre volte e poi il lancio e il traverso finale. Circa un’ora il tempo di gara. Glo ha percorso l’anello in circa 18 minuti, le altre poco sopra i 20 minuti…

©Stefano Jeantet
©Stefano Jeantet
©Stefano Jeantet
©Stefano Jeantet

Tecnica Zero G Tour Pro, la potenza della leggerezza

Tecnica crede sempre più nello scialpinismo e lo dimostra con l’arrivo sul mercato per la stagione 2018/19 di Zero G Tour Pro, erede di Zero G Guide Pro, rispetto al quale rappresenta un deciso passo in avanti. Uno scarpone interessante in chiave freetoruing ma che potrebbe posizionarsi a metà del guado con la categoria ski touring che abbiamo provato sulla neve in anteprima con Stefano Mantegazza, validation manager del progetto, e la Guida alpina Davide Alberti, collaudatore della nuova scarpa, sulle nevi dell’Alta Badia. La prova completa su Skialper 116 di febbraio-marzo, disponibile nell’edicola digitale e acquistabile anche nella versione cartacea sul nostro sito oltre che in edicola.

©Alice Russolo

AL BANCO - Nella numerazione 26/26.5 la bilancia si ferma a poco più di 1.315 grammi con lunghezza suola di 306 millimetri e la forma è abbastanza affusolata e anatomica. Per la suola è stata scelta una Vibram tra le più leggere presenti sul mercato, con tre diverse mescole, una delle quali grigia e omologata ISO Touring 9523, indispensabile per scarponi di questa categoria. La forma è rockerata per facilitare la rullata e anche la zeppa interna è rockerata in poliuretano espanso con sistema C.A.S e disegno superiore a puntini di 1,5 mm per agevolare il lavoro di boot fitting e un buon grip della scarpetta. Gli inserti certificati Dynafit sono stati arretrati di 1,5 millimetri rispetto al vecchio Guide Pro per ridurre il braccio leva, mantenendo l'omologazione ISO Touring 9523 e una valida ramponabiltà.

©Alice Russolo

LA LEVA SKI/WALK - Uno dei segreti di Zero G Tour Pro è la leva posteriore ski/walk self-adjusting system a doppio armamento, nel gambetto e nel tallone, dove c’è un uncino di sicurezza. Il gambetto ha un’inclinazione di 12° (13° invertendo la piastra di fissaggio del meccanismo), mobilità di camminata anteriore di 15° e posteriore di 40°. Zero G Tour Pro viene fornito con scarpetta preformata ready to go con lacci, soletta plantare e pad in gel.

©Alice Russolo
©Alice Russolo

TECNICA ZERO G TOUR PRO

Scafo: Grilamid

Gambetto: co-iniettato in Pebax/Carbonio

Mobilità gambetto: 55°

Leve: 4 Light Magnesium

Suola: ISO 9523 con Low Tech VIBRAM rubber toe & heel

Scarpetta: Ultralight-Light Fit ready to go con lacci

Last: 99 mm

Flex: 130


Rampazzo, Kienzl e Gross: Italia protagonista a Gran Canaria

Continua la sua marcia vincente, dopo una stagione 2017 indimenticabile, Silvia Rampazzo. La veneta del team Tornado ha vinto la maratona della Transgrancanaria davanti alle francesi Lucie Jasmin e Julie Roux. 3h12’50’’ il tempo di Silvia (dodicesima assoluta). Tra gli uomini terzo posto di Simone Wegher del team Tornado e vittoria per il tedesco Janosch Kowalczyk sull’atleta di Capo Verde Danilson Silva Pereira. È dalla modalità Trans 360 (269 km, 12.000 m D+), la prima gara partita, il 21 febbraio, che arrivano i migliori risultati azzurri, con le vittorie di Peter Kienzl (Dynafit - 46h35’57’’) e Annemarie Gross (67h04’52’’ – Telekom Sud Tirol), oltre al terzo posto di Luca Papi (team WAA). Nella gara regina, la Transgrancanaria di 125 km e 7.500 m D+, sfiora il podio l’altoatesino Daniel Jung (Gore-Scarpa), quarto, mentre la vittoria va allo spagnolo Pau Capell (12h42’08’’) sul francese Aurélien Collet e lo spagnolo Cristofer Clemente. Al femminile vittoria della polacca Magdalena Laczak (15h18’37’’) sulla svizzera Andrea Huser e sulla russa Ekaterina Mytiaeva. Prima italiana Chiara Bertino (CMP Podistica Torino, dodicesima). Infine nella Advanced di 64 km vittorie degli spagnoli Pablo Manuel Villa González e Monica Vives Vila.


La Sportiva Uragano e Tempesta, l’inverno non fa più paura

Abbiamo messo ai piedi di Jonathan Wyatt, atleta simbolo della corsa in montagna, le nuove scarpe per il winter running La Sportiva, Uragano GTX e Tempesta GTX, presentate a Ispo 2017 e in distribuzione nei negozi. La Sportiva è stato uno dei primissimi marchi a presentare una scarpa adatta al running in inverno, la Crossover GTX (da questo inverno aggiornata nella versione 2.0). Un modello che ha aperto la strada ad altri marchi, soprattutto negli ultimi anni, con ghetta alta, Gore-Tex per evitare che i piedi vengano bagnati dalla neve e la possibilità di inserire i chiodi nella suola. Un modello che negli ultimi anni tradiva, rispetto ad altre proposte più recenti e soprattutto specifiche, una progettazione per utilizzo più vasto: non solo corsa ma anche camminata veloce o ciaspole, oppure anche come doposci. L’arrivo di ben due modelli pensati per il running in inverno, ai quali si affianca la rinnovata Crossover, amplia notevolmente la scelta e La Sportiva risulta essere l’unico marchio con tre modelli winter.

La Sportiva Uragano e Tempesta ©Alice Russolo

FEELING SUMMER - «Quello che mi ha maggiormente sorpreso è la flessibilità, praticamente uguale a quanto avviene con le scarpe estive, ma difficile da ottenere utilizzando Gore-Tex» dice Jonathan Wyatt che non ha partecipato allo sviluppo di queste scarpe e le ha messe per la prima volta in occasione della nostra prova. «Mi piace correre con Ultra Raptor e Mutant, e il feeling è molto simile, con qualche leggera differenza tra Uragano, che ha la ghetta che copre fino in alto, e Tempesta, più alta di una scarpa estiva ma senza ghetta e meno protettiva in caso di neve fresca o bagnata: io personalmente ho preferito Uragano, ma è una questione di abitudini e gusti». Valido il grip su neve e sui terreni duri dell’inverno, ma anche sul fango. «Sulla neve morbida ha una buona presa, ti senti sempre sicuro». Sia Uragano che Tempesta permettono di montare nella suola i chiodi AT Grip con uno speciale accessorio simile a un cacciavite, un aiuto in più su fondi ghiacciati. I chiodi sono amovibili e possono essere tolti e rimessi più volte.

©Alice Russolo

PARENTI DI MUTANT - Le due nuove scarpe invernali tradiscono una somiglianza nell’aspetto con Mutant e condividono con la best seller estiva un drop di 10 millimetri. Cambiano però suola: la Frixion XF ultra aderente è stata sostituita da Frixion AT. La prima è una allround, mentre per le scarpe invernali è stata utilizzata una mescola ideale su fondi morbidi dove è richiesta molta aderenza. La tomaia è costruita senza cuciture ed è idrorepellente e la tecnologia Gore-Tex utilizzata è la Gore Flex Construction che rende le scarpe molto flessibili. Il puntalino in TPU è una buona protezione in caso di urti accidentali. «La ghetta Sock Shield di Uragano GTX avvolge la caviglia in modo naturale e non ostacola l’entrata del piede, evitando efficacemente l’entrata di neve o fango e vestendo molto bene, senza fastidiosi punti vuoti proprio come una calza» conclude Jonathan Wyatt. La maggiore protezione in chiave invernale non ha comportato grande aumento di peso se si pensa che Mutant ferma l’ago della bilancia a circa 30 grammi in meno e le competitor sono allineate: Tempesta in particolare pesa anche meno di altre proposte invernali presenti sugli scaffali dei negozi.

©Alice Russolo

La Sportiva Uragano GTX e Tempesta GTX

Tomaia: Single mesh idrorepellente anti- abrasione con stampa in sublimazione + Sock-Shield Gaiter (+ collarino a costruzione Sock Shield per Tempesta GTX)

Fodera: Gore Flex Construction

Intersuola: MEMlex EVA a iniezione con inserto stabilizzante

Allacciatura: tradizionale con pace pocket integrata

Prezzo: Uragano 189 euro - Tempesta 169 euro

Suola: mescola Frixion AT compatibile con chiodi amovibili AT Grip Spikes

Plantare: Ortholite Mountain Running Ergonomic 4 mm

Peso: 350 gr (Uragano GTX) - 340 gr (Tempesta GTX)

Drop: 10 mm

@Alice Russolo

Domenica la ValcanUp!

Domenica 25 febbraio sulle nevi di Valcanale, in provincia di Bergamo, appuntamento con la terza edizione della ValcanUp!. Il comitato è già al lavoro da tempo per l'organizzazione della manifestazione e in funzione delle previsioni meteo, si definirà nel dettaglio un percorso comunque già disegnato di circa 1.850 metri di dislivello positivo e 18 km di sviluppo, ad oggi ben innevato ed in ottime condizioni. In caso di brutto tempo, il comitato si riserva la decisione di predisporre un cancello orario (2h15m) al passaggio intermedio della Croce Rinaldo Maffeis.
Il ritiro pettorali sarà possibile a partire dalle ore 6.30 presso il bar Astoria a Valcanale di Ardesio e la partenza è prevista alle ore 8.30 dalla ‘Diga’ sopra il laghetto. L'arrivo dei primi atleti è previsto per le ore 10.45 al Rifugio Alpe Corte. Le iscrizioni si possono effettuare sul portale FISI entro sabato alle ore 14, pacco gara garantito ai primi 100 iscritti, numero massimo di partecipanti fissato in 150.
Info su www.valcanup.com


Sabato la venticinquesima edizione del Lunarally

Sabato 24 febbraio appuntamento con la venticinquesima edizione del Lunarally, raduno in notturna organizzato dal Cai Pezzo-Pontedilegno che per la prima volta non prevede l’utilizzo del cronometro. Il via alle ore 19 nei pressi del Sacrario Militare al Passo del Tonale, riproponendo il tracciato originario che condurrà i partecipanti alla Cima Tonale Occidentale: un percorso di 9,5 km con un dislivello positivo di 800 metri. Anche quest’anno il Lunarally fa parte dei Raduni delle Valli del Noce che riuniscono alcune prove della Val di Sole, della Val di Non e dell’Alta Valle Camonica, con l’obiettivo di promuovere lo ski-alp, sostenendo, con parte del ricavato, alcuni progetti di solidarietà.


Spettacolo Millet Tour du Rutor Extrême

«Ore 7, martedì 23 gennaio, Bonne, frazione di Valgrisenche. Marco Camandona prepara l’attrezzatura prima di partire per un allenamento sui pascoli che sovrastano la frazione di Arp Vieille. Con lui tre giovani saette dello sci club Corrado Gex. Ogni scusa è buona per unire i suoi due hobby, quello di responsabile tecnico dello sci club valdostano, tra i più forti nello skialp. E quello di responsabile tecnico del Millet Tour du Rutor Extrême, probabilmente una delle gare più impegnative in assoluto a livello organizzativo». Inizia così l’articolo sul numero 116 di Skialper di febbraio-marzo sul Millet Tour du Rutor Extrême, in programma il 23, 24 e 25 marzo prossimi. Il fotografo Stefano Jeantet è stata sui percorsi della mitica gara valdostana in compagnia del patron della gara, Marco Camandona.

©Stefano Jeantet

VERSO ARP VIEILLE - Il percorso nel bosco rado di larici che abbiamo seguito passa dalle poche case di Arp Vieille. Siamo in una conca molto ampia, circondati da una corona di montagne ma con panorami molto aperti, quasi canadesi. La scelta di passare di qui non è casuale, perché ci sarà uno dei posti tappa previsti per i tifosi che saliranno lungo il percorso a seguire gli atleti. È un’iniziativa già sperimentata nelle scorse edizioni con successo: a ogni tappa c’è un simpatico gadget di uno sponsor. La salita si fa più ripida. Marco e i ragazzi scappano via veloci. La montagna si apre, il bosco finisce e inizia l’incanto dei grandi spazi, dei dolci pendii bianchi e delle ripide rampe. Il cielo è blu intenso. «A oggi le condizioni sono molto buone, dopo anni avari di neve, quest’anno la materia prima non manca, però è anche una stagione particolare, con sbalzi di temperatura e vento forte, è impossibile sbilanciarsi su come sarà e soprattutto dove passerà la gara». Il Millet Tour du Rutor ha fatto della capacità di cambiare i percorsi anche all’ultimo minuto la sua arma e anche quest’anno non ha senso, a poco più di un mese dalla gara, abbozzare cartine o tracce. Si passerà dove si potrà, cercando di stare più vicini possibili ai percorsi tipo, di fare lo stesso dislivello e sviluppi simili in lunghezza. In fondo che cosa importa quando sei in uno degli angoli di wilderness più belli delle Alpi, lontano da tutto e da tutti e circondato da metri di neve? Basta guardare queste foto per rendersene conto.

@Stefano Jeantet
©Stefano Jeantet

Vaude Trail Spacer 8, arriva lo zaino con struttura a maglia

Vaude ha recentemente presentato lo zaino Trail Spacer, con una capacità di 8 litri e un peso di 475 grammi. Un modello che ha una particolarità: una struttura a maglia 3D. Una lavorazione sempre più utilizzata ultimamente, dalle scarpe all’abbigliamento, e con notevoli vantaggi.

LO SCHIENALE LAVORATO A MAGLIA - La Divisione Ricerca di Vaude a Tettnang ha sviluppato e concretizzato l’idea di un sistema dorsale a maglia tridimensionale per gli zaini. Il Product Manager Florian Schmid spiega: «La struttura a maglia 3D è un’assoluta novità a livello mondiale e ci consente di realizzare design completamente nuovi per il pannello dorsale. Con la maglia 3D possiamo tenere conto di diverse zone di pressione nella regione dorsale per ottimizzare la distribuzione del peso». Il nuovo sistema dorsale denominato Vent-Tex Spacerknit viene lavorato a maglia con tre fili, senza cuciture, e con zone di rigidezza diverse. La struttura 3D si estende senza interruzione alla zona delle spalle e agli spallacci, avvolgendo lo sportivo come un giubbotto.

Vaude Trail Spacer 8

METODO GREEN - Il metodo di fabbricazione consente di risparmiare in larga misura le risorse naturali, poiché lo schienale viene realizzato in Germania senza materiale in schiuma. L’elastica struttura a maglia 3D consente il passaggio costante d’aria con una migliore areazione rispetto a ogni altro pannello dorsale a contatto con il corpo. Il sistema dorsale, simile a un giubbotto, assicura un’aderenza perfetta, comfort e areazione durante attività sportive con un alto livello di movimento come trail running, sci di fondo, mountain bike, escursioni a piedi o sugli sci.

MENO PESO SULLE SPALLE - Un istituto svizzero ha testato nel corso di uno studio la distribuzione della pressione degli spallacci nella zona delle spalle. Il risultato: con il Ventex Spacerknit la pressione media sulle spalle è risultata inferiore rispetto alla media (-57%) e i picchi di pressione vengono ammortizzati persino dell’82%. I partecipanti al test hanno giudicato nettamente migliore anche il comfort soggettivo in tutti i punti d’appoggio sul dorso rispetto ai modelli a confronto.

Vaude Trail Spacer 8

Presentata la Pitturina Ski Race 2018

Tempo di presentazione della Pitturina Ski Race. Appuntamento a Villorba, in provincia di Treviso, nella sede di Dba Group, società di consulenza tecnologica, main sponsor fin dalle origini della gara, organizzata da Spiquy Team. «La Pitturina non è solo sport, - ha detto Nicola Zambelli Spezier presidente del comitato organizzatore, - ma è un viaggio all’interno del territorio, con musiche, percorsi enogastronomici tipici, feste e con l’impiego di 150 volontari. Ma è anche un’occasione di fratellanza, è infatti l’unica gara di sci con parte del proprio percorso in Austria, in comune di Kartitsch. Dall’Austria arriveranno anche 20 professionisti del soccorso alpino».

PROGRAMMA - La data della nona edizione è quella del 4 marzo. La neve in Val Comelico c’è e dunque si gareggerà sul percorso originale di 24 chilometri con 2.300 metri di dislivello positivo. Prima della classica a coppie, sabato 3 marzo, c’è la Vertical Ski Race, prova con partenza da Padola e arrivo al rifugio Col d’la Tenda. Confermati gli altri appuntamenti, dal raduno ‘Io c’ero a Km zero’ con musica, pietanze tipiche e gadget speciali pensati per l’occasione, alla Pitturina Winter Lottery, con grandi premi a estrazione in occasione della manifestazione, sino al Winter Comelian Music Tour, un vero e proprio tour dei migliori musicisti del triveneto nei locali della vallata.
Le iscrizioni entro il 28 febbraio, info su www.pitturinaskirace.it


Novità per la seconda edizione del Feuerstein Skiraid

Importanti novità da parte degli organizzatori della seconda edizione del Feuerstein Skiraid in programma domenica 18 marzo. La gara partirà dal centro fondo Erl in Val di Fleres, grazie alla alla tanta neve caduta: i più di 100 atleti al via non partiranno come previsto sulla mappa del percorso originale dalla centrale elettrica Fernerbach, ma dal centro di fondo Erl. «Questa modifica rende il percorso più lungo e, con altri 200 metri di dislivello, ancora più difficile. Le categorie maschili senior e master toccano i 2000 metri - spiega la presidente del comitato organizzatore Stefanie De Simone della sezione skialp del Gossensass -. L’area di partenza e di arrivo nel centro di fondo Erl è enorme e si trova nel mezzo delle bellissime montagne della Val di Fleres. Inoltre è raggiungibile facilmente».
Molto soddisfatti dello spostamento della partenza e del fatto che gli atleti quest’anno saranno impegnati sul tracciato originale anche David Thöni e Dimitra Theocharis, vincitori del primo Feuerstein Skiraid nel 2017. Entrambi hanno confermato la loro presenza per la seconda edizione che oltre ad essere gara FISI, è valida come campionato provinciale Alto Adige e come terza ed ultima tappa del circuito Trofeo Alto Adige. Già isciritti anche Manfred Reichegger e Martin Weisskopf.
Info e isirizioni su www.feuersteinskiraid.com.


Shift, il compromesso storico

È stata una delle anteprime 2019 più chiacchierate. A metà dicembre, con un’inaspettata azione di marketing on-line, Salomon ha calato l’asso, anticipando l’uscita (prevista ufficialmente per settembre 2018) di un nuovo attacco denominato Shift. «Raramente la scimmia ha assalito in modo così violento gli appassionati, perché Shift sembra riassumere in sé le caratteristiche che da tanto tempo stavano cercando - con vari accrocchi - i rider che si collocano a metà tra il freeride fatto con impianti ed elicotteri e gli scialpinisti classici. Quello, insomma, che noi chiamiamo Freetouring, i francesi Freerando, gli americani freeride touring» scrive Davide Marta nell’articolo che pubblichiamo sul numero 116 di febbraio-marzo di Skialper, già disponibile nell’edicola digitale e acquistabile anche nella versione cartacea sul nostro sito. Un primo contatto con Shift, al quale seguirà una prova approfondita…

EVOLUZIONE DEL GUARDIAN O RIVOLUZIONE? - Al momento ne esistono meno di cinquanta esemplari, quasi tutti ancora in fase di prototipo e per la maggior parte in giro per il Nord America, per cui non effettivamente testabili e utilizzabili. Abbiamo dovuto sfruttare un esclusivo evento Salomon a La Plagne a metà gennaio per farci consegnare un paio di Shift montati su un QST 109. Siamo riusciti a smanettarci e a provarlo il tempo per capire il funzionamento e trarre le prime considerazioni. Il progetto ha richiesto notevoli investimenti e una lunga gestazione: i lavori sono iniziati dal 2010 su spinta dei freerider nordamericani di casa Salomon, tra cui Cody Townsend, che cercavano un’evoluzione del Guardian. Il desiderata da cui sono partiti era un attacco con le caratteristiche sciistiche e di sicurezza di STH2 ma con l’agilità di un modello a pin.

Shift con il puntale in versione discesa

ALPINO O A PIN? - La chiave di volta del sistema è la possibilità di trasformare il puntale da pista in un puntale con i pin per la risalita, semplicemente azionando una leva. La talloniera, invece, ricorda quella di un tradizionale Salomon da pista, step-in. «Lo scarpone per lo sci alpino ha delle zone di scivolamento in plastica, mentre quello da scialpinismo ha suole in gomma, quindi con valori di sgancio diversi. Se regoli a DIN 8, lo Shift si sgancerà a DIN 8, sia che tu abbia uno scarpone da pista che da skialp ed è l’unico attacco a farlo». Questo è ciò che ha spiegato in sede di presentazione Benoit Sublet, che si è occupato dello sviluppo. E non è poco.

Shift con leva alzata e pin

SGANCIO - Certificazione TÜV rispetto sia alla norma ISO 13992 (scialpinismo) che 9462 (sci alpino) con un range di sgancio da 6 a 13. Lo sgancio frontale è gestito dalla talloniera (in modalità alpina, con un range elastico di 9 mm prima di rilasciare lo scarpone), quello laterale dal puntale (con un range elastico di 47 mm prima di rilasciare lo scarpone).

REGOLAZIONI - La slitta consente uno spostamento di 30 mm, sono disponibili ski-stopper sulla talloniera in 4 taglie (90, 100, 110 e 120 mm), due coltelli opzionali da 100 e 120 mm e due posizioni di salita (alzatacco) da 2° e 10°. Shift pesa 850 grammi. Insomma decisamente un attacco che sarà interessante andare a mettere alla prova…


Alla Transcavallo assegnati gli scudetti a squadre

Le previsioni lo avevano annunciato, una perturbazione avrebbe interessato le montagne dell’Alpago, e così è stato. Le 120 squadre iscritte alla terza tappa della Transcavallo, valida anche come campionato italiano a squadre, si sono svegliate sotto a una leggera nevicata. Il comitato organizzatore ha provato a posticipare la partenza di 45 minuti per scongiurare l’abbandono del percorso originale, ma a nulla sono serviti gli sforzi profusi. In quota le condizioni meteo non lasciavano altre possibilità di scelta che ripiegare sul percorso di riserva. Il dislivello complessivo di sola salita, oltre 2000 metri, non è cambiato, ma gli atleti non hanno potuto affrontare la spettacolare cresta che dal Monte Guslon si dirige verso il Castellat, e il canalino delle placche, che era stato affrontato durante la seconda tappa.
Dopo il ritiro, dalla gara a tappe durante il secondo giorno, di Matteo Eydallin e Damiano Lenzi, il Centro Sportivo Esercito, per conquistare il titolo tricolore, ha schierato insieme a Eydallin, Davide Magnini.
Da Col Indes a pochi chilometri da Tambre, le 120 squadre sono partite per affrontare la prima salita di Cima Vacche. In testa si sono messi a dare il ritmo Matteo Eydallin e Davide Magnini, alle loro spalle Manfred Reichegger e William Boffelli, appena dietro la squadra di Viret-Equy. Al cambio pelli è Davide Magnini ad arrivare per primo, ma in una manciata di secondi arrivato tutti gli altri. Nella successiva discesa la situazione non cambia e i battistrada si ripresentano al termine della seconda salita senza grossi stravolgimenti. Nella terza e penultima salita le posizioni iniziano a delinearsi con Eydallin-Magnini che iniziano a prendere il largo. In seconda posizione Reichegger-Boffelli seguiti da Viret-Equy e Oberbacher-Craffonara. Nell’ultima salita che conduce al cambio di assetto di Cima Vacche, Eydallin-Magnini si presentano con poco meno tre minuti di vantaggio sulla squadra Reichegger-Boffelli. La discesa finale è una lunga passerella che porta i due nazionali a tagliare il traguardo con il tempo di 1h55’34’’, la seconda posizione è di Reichegger-Boffelli, mentre il podio di giornata è conquistato da Samuel Equy e Leo Viret.
Per quanto riguarda il Campionato Italiano sul terzo gradino del podio ci salgono Oberbacher-Craffonara.
Mentre la classifica della Transcavallo, quella del tre tappe, vede in prima posizione Reichegger-Boffelli, in seconda Viret-Equy, e in terza Beccari-Skjervheim.
In campo femminile, Martina Valmassoi e Dimitra Theocharis si aggiudicano campionato italiano e Transcavallo. Da segnalare che la terza tappa è stata vinta dalla coppia Cecilia De Filippo-Malene Haukoy, ma per il regolamento federale prevede che lo scudetto venga assegnato a una squadra tutta italiana. In seconda e terza posizione del Campionato Italiano di classificano rispettivamente Elena Nicolini-Margit Zulian e Monica Sartogo-Anna Finizio. La classifica della Transcavallo dietro a Valmassoi-Theocharis si classificano Martina Chialvo-Samantha Odino.
Per quanto riguarda le categorie Master titolo a Martin Esler-Ivan Antiga, mentre al femminile successo della coppia formata da Claudia Pontirolli e da Ilaria Cavallari. Le categorie Master della Transcavallo sono state vinte da Mauro Bettin e Mauro Corazza.