La neve, da quelle parti, la chiamano cold smoke, perché è talmente leggera che sembra fumo congelato. E ne arriva tanta… Ad Alta, nello Utah (Stati Uniti), l’anno scorso l’asta graduata ha segnato circa 15 metri. Un sogno che si è trasformato in realtà per Federico Ravassard, che è stato nella località americana per Skialper proprio nel cuore della stagione e di una delle nevicate più copiose. Su Skialper 114 di ottobre-novembre pubblichiamo un ampio reportage per sognare a occhi aperti…
INCONTRI SPECIALI – Durante il soggiorno ad Alta, per vivere l’esperienza di una vacanza in questa località sciistica capitale del freeski ‘da local’, Federico ha incontrato e sciato con alcuni forti sciatori da powder americana come Julian Carr, Marcus Caston e Connery Lundin. Sono stati le migliori guide per disegnare fantastici otto nella neve fresca ed evoluzioni in stile freestyle nei kicker naturali dello Utah. «Il livello medio ad Alta è pazzesco – scrive Federico -. Sciano tutti benissimo, anche i vecchietti sotto la seggiovia vanno giù fluidi e sorridenti. E chi va forte, va forte davvero. Chi in Italia può reputarsi un discreto sciatore, qui non va oltre la media, che è una cosa bellissima perché fa capire veramente cosa vuol dire essere bravi a parole o sulla neve». Ad Alta si scia in ogni angolo. Si prende la seggiovia e qualcuno sceglie le piste, altri le mogul sotto l’impianto (che, anche quando non nevica, sono decisamente più soffici di quelle delle Alpi…). Insomma, Alta è prima di tutto una way of life!
SNOWBOARD VIETATI – Sembra incredibile ma ad Alta le tavole non sono ammesse, come a Deer Valley, sempre nello Utah, e a Mad River Glen, in Vermont. Nonostante il divieto ogni tanto qualche sparuto tavolaro lo si incontra. «Una pratica chiamata poaching: la disobbedienza civile formato invernale, insomma».