Anteprima mondiale in Val Gardena per i gioielli di Fritschi
Una splendida giornata di sole ha fatto risaltare forme e colori del nuovo attacco da scialpinismo di Fritschi, il costruttore svizzero che per una lunghissima fase ha stabilito con i suoi Diamir lo standard di riferimento negli attacchi step-in con telaio.
Il Diamir classico, nelle sue varianti, è stato l’attacco che più a lungo ha resistito alla marea montante dello standard ‘low-tech’. E oggi Fritschi ha svelato materialmente a un pubblico molto specializzato la sua interpretazione dell’attacco a ‘pin’, a ‘inserti’ come la casa svizzera preferisce definirlo.
HI-TECH – In effetti non si può assolutamente parlare di low-tech (tecnologia minimale) per un attrezzo che concentra un numero altissimo di soluzioni molto pensate ed elaborate. Il suo sviluppo è iniziato quattro anni fa: un lungo cammino per dare all’attacco ‘pin’ le caratteristiche di cui maggiormente si sentiva la mancanza, e che ne limitavano la diffusione negli ambienti tradizionalisti ed estremamente attenti alla sicurezza.
SICUREZZA AL MASSIMO LIVELLO – Gli ingegneri svizzeri hanno concepito ogni singolo particolare proprio alla ricerca primaria della sicurezza, rovesciando alcune funzionalità cui sono abituati da decenni gli utilizzatori di attacchini standard. Anche il puntale è ora soggetto a una taratura dei valori di sgancio, che in questo caso agisce anche in senso orizzontale puro. È probabilmente questa la più impressionante delle molte caratteristiche che rendono rivoluzionario questo attacco.
DIVERSAMENTE ATTACCHINO – Lo sgancio anteriore avviene al valore impostato senza avvertire nessuna forza resistente, e quindi nessun trauma. L’entrata posteriore può avvenire in modo classico, con il solito colpo deciso del tacco dello scarpone, e allora l’entrata risulta comunque fluida. Oppure con dolcezza facendo scorrere la talloniera sulla slitta posteriore sollevando una leva simile a quella di molti attacchi da sci alpino. L’apertura dell’attacco premendo la stessa leva è sorprendentemente efficace. In posizione ‘ski’ la stessa slitta scorre e mantiene inalterati i valori di sgancio anche quando lo sci flette fortemente. Nessuna tendenza alla rotazione sotto carico in presa di spigolo, e anche la torsione sembra assente o almeno molto limitata.
UN’ANALISI COMPLETA – Questo attacco merita un’analisi molto attenta e completa, che condurremo sul campo nelle prossime settimane e presenteremo sul prossimo numero di Ski-alper. Il numero degli accorgimenti tecnologici da raccontare è impressionante. Allo stesso tempo bisogna abituarsi a gesti nuovi e verificare il comportamento dei materiali su tanti terreni. Per ora possiamo anticipare che il peso resta attorno ai 440 grammi il mezzo paio nella versione senza l’efficace ski-stopper, il prezzo di listino preventivato si colloca in fascia media, la distribuzione di Vipec 12 inizierà in febbraio 2014, e che si pronuncia all’inglese: ‘Vaipec’.