In Alta Valle dell'Orco condizioni perfette

A patto di partire al mattino prestissimo – ore sei e trenta dall’auto – si possono percorrere i grandi itinerari classici di stagione: quelli che la chiudono dopo di che si possono appendere gli sci al chiodo…
Fino a dieci giorni fa si calzavano gli sci alla sbarra del Carro e si poteva percorrere tutto l’itinerario dai 1850 metri della base ai 3300 della vetta. A tutt’oggi la strada è stata aperta fino alla diga dell’Agnel: è quindi consigliabile partire dal muro della diga del Serrù e raggiungere il ghiacciaio del Carro/Oin costeggiando la diga e risalire il classico pendio del Palo che dalla conca del Serrù permette di passare a quella del Carro/Oin.
Millecento metri di dislivello sci ai piedi: dalla casa dei guardiani della diga fino alla Cima del Carro. Il tratto fra le morene sotto la Cima d’Oin, Colle della Capra e Passo del Palo richiedono un po’ di prudenza: la neve dura, trasformata del mattino e l’esposizione a nord consigliano l’uso di ramponi per scollinare l’ultimissimo tratto. Con un po’ di dimestichezza e di tecnica si passa anche sci ai piedi, anche senza l’intervento dei rampant. Meglio comunque la prudenza: quindi ramponi a portata di mano.
Al duro del pendio nord si accede subito al versante est della seconda parte della salita che prende il sole dal mattino presto: per questo motivo si raccomanda di essere in quota di buon’ora.
Altro itinerario classico che facilita l’accesso alla Basei quando la strada è ancora bloccata alle dighe è quello del Colle di Rocce Bianche. Dai prati sopra i Serrù si risale il pendio – da oggi è necessario fare qualche decina di metri senza neve – per accedere alla Conca delle Gavite: straordinario anfiteatro naturale sovrastato dalla parete sud di Basei e Bousson. Una volta raggiunto il piano si prosegue per facili pendii verso est fino alla base del ripido scivolo del Colle di Rocce Bianche – a sinistra del quale c’è una evidente cornice di neve – che in presenza di neve molto dura consiglia l’uso dei ramponi per i cinquanta metri finali.
Superato il colle, in condizioni di neve stabile e consolidata dal freddo della notte, si può attraversare in direzione nord fino a ricollegarsi ai ripidi canali che costituiscono il percorso scialpinistico per Cima Basei. Se non si vuole procedere verso la cima si può ridiscendere gli ampi pendii verso Pian delle Gavite: l’esposizione ad ovest potrebbe garantire un manto nevoso accettabile anche a mattinata inoltrata.
Ma le frese della Provincia stanno lavorando incessantemente e molto probabilmente fra una settimana/dieci giorni si potrà raggiungere il Nivolet con l’auto e partire di qui per la Basei, quella che sancisce veramente la chiusura della stagione dello ski-alp.

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