L’idea era semplice: salire cinque cime nel minor tempo possibile affrontando ogni giorno una montagna diversa con l’obiettivo di chiudere i 25 chilometri di vertical e i 7.000 metri di dislivello in meno di cinque ore. Considerando che una persona normale ne impiega quasi 25. Le cinque cime sono il Monte Seguret, lo Chaberton, il Genevris, il Niblé e la Rognosa del Sestriere, quelli che Simone Eydallin ha sempre visto dalla finestra di casa sua. «5 summits 1 record nasce dalla voglia di scoprire i miei limiti e di sfidare le montagne preferite attraverso il cronometro. Sono sempre stato affascinato dai record e in particolar modo dallo scalare le montagne nel minor tempo possibile, così ha preso forma questa mia idea un po’ pazza di salire le più alte vette dell’alta Val di Susa considerando solo il tempo di ascesa. Ho scelto le mie montagne, quelle vette che fin da bambino ho sempre ammirato, quelle vette che vedo ogni giorno dalle finestre di casa» dice Simone.
E la sua idea ha preso corpo dal 19 luglio al 2 agosto scorsi. 4h58’43” il tempo totale impiegato, 60 chilometri la distanza comprese le discese. Detto così sembra tutto facile, ma non è andata sempre liscia, soprattutto all’inizio. «Dopo un anno di progetti, tentativi, allenamenti, sconfitte e gare finalmente arriva quel lunedì 29 luglio tanto aspettato – scrive Simone – Si parte da Oulx per arrivare in punta al Seguret, tappa lunga e difficile da gestire. Passano pochi minuti e capisco subito che sarà una giornata difficile, il fiato corto, pulsazioni alle stelle, le gambe un po’ dure per essere solo all’inizio. Cerco di non pensarci, ma la fatica è davvero tanta come la voglia di fermarsi. Arrivo con tre minuti in più di quanto mi ero prefissato, sembreranno pochi ma sulla carta sono tanti». Sul numero 126 di Skialper di ottobre-novembre un grande reportage su 5 Summits 1 record con il diario di quei giorni, i dietro le quinte, tutte le informazioni sulla preparazione, il recupero e l’alimentazione di Simone Eydallin.