Nuova settimana ‘olimpica’: venerdì 11 gennaio le due candidate rimaste dovranno presentare al CIO a Losanna (basta per posta certificata, per risparmiare…) il masterplan dei Giochi 2026. Non ci saranno (forse) sorprese: Stoccolma, è vero, qualche problema ce l’ha visto che in Svezia non c’è ancora un governo dopo le elezioni di quattro mesi fa e gennaio sarà decisivo per capire se si troverà una soluzione o se si andrà a nuove elezioni. Ma il presidente del CIO, Bach sembra pronto a dare una proroga alla capitale svedese.
In Italia, Milano-Cortina ormai si è allargata: sono entrati anche Trentino (con la Val di Fiemme per fondo e salto) e Alto Adige (con il biathlon ad Anterselva). Cortina dovrebbe essere la sede per le gare femminili di sci alpino, Bormio per quelle maschili. Per la cerimonia di inaugurazione è pronto lo stadio San Siro, per quella di chiusura c’è l’ipotesi dell’Arena di Verona. Ma per l’11 gennaio bisogna anche presentare una serie di garanzie, quelle riguardanti i costi, la sicurezza, il rispetto dei diritti umani… Nel masterplan non figura lo sci-alpinismo. In questa occasione, infatti, bisogna presentare lo stesso format degli ultimi giochi olimpici (e in Cina lo ski-alp non c’è), poi ad assegnazione avvenuta si potrà provare a chiedere al comitato organizzatore di inserire lo sci-alpinismo. Con maggiore speranza di farcela se vincesse l’Italia piuttosto che la Svezia. Da giugno l’ISMF (che tra l’altro quest’anno andrà ad elezioni) dovrà fare i passi decisivi. Giugno perché la decisione definitiva del CIO sui Giochi del 2026 sarà il 23 nella IOC Session di Losanna.