«E pensare che quando ho iniziato ero l’unico a fare ski-alp a Sauze d’Oulx, adesso organizzano le pellate con me». Di rientro dalle gare di Coppa del Mondo a Puy St. Vincent, Matteo Eydallin è stato festeggiato nel suo paese in Valsusa. L’occasione, un incontro con il suo fans club da Besson Sport che adesso apparirà sul suo casco in gara («perché era giusto che ci fosse qualcosa di Sauze ‘addosso’ al nostro campione», spiega Carlo Besson). «In realtà – ancora Eyda – c’è poco da festeggiare in questo avvio di stagione. Ho fatto la stessa preparazione di sempre, ma non sono lì a lottare tra i primi: o vanno tutti più forte o sono diventato vecchio…». Ma adesso arrivano le sue gare, quelle de La Grande Course. «Le farò tutte e quattro con Lenzi, sperando che il Lence si riprenda subito dalla botta rimediata alla spalla nell’individual in Francia. Sono le mie distanze e poi trovo sempre maggiori motivazioni». 14 anni di carriera dove ‘Martello’ in pratica ha vinto tutto quello che uno ski-alper vorrebbe vincere: l’anno scorso oltre a Pierra Menta, Adamello, Mezzalama e Mondiale a squadre, anche la coppa del mondo individual. «Quella generale è una mission impossible per me con sprint e vertical… E non ho mai vinto un oro nell’individual ai Mondiali». Intanto firma autografi, saluta vecchi amici, maestri di sci, allenatori: perché è una festa molto local, in mezzo ai tanti turisti inglesi presenti a Sauze. Poi si esce per le vie del paese, sci nello zaino per andare a pellare. Un giretto sulle nevi di casa, ma piano ‘steppen’ che c’è anche mamma…