Al femminile sfiorano l’impresa Katia Tomatis e Alba De Silvestro

Che bel Mezzalama. Partenza nel cuore di Cervinia, fuochi d’artificio per salutare i concorrenti sulla prima salita, sole e tanti appassionati sul percorso e all’arrivo di Gressoney. Le condizioni. Fa freddo, ma non così freddo, il vento soffia, ma non dà tanto fastidio. La neve. Una delle preoccupazioni di Adriano Favre alla vigilia era proprio quella delle condizioni in ghiacciaio. Il vento dei giorni precedenti aveva spazzato via tutto, con un pericolo ghiaccio in agguato. Alla fine non ci sono stati tanti grattacapi in discesa: sono state le onde, soprattutto nella rampa finale, quella del canalino dell’Aquila, le insidie maggiori.

GARA MASCHILE – Gara dura, durissima. E veloce. Al traguardo gli atleti si sdraiano distrutti sul prato dell’arrivo. Soprattutto tra i primi è stata una vera ‘battaglia’ sportiva. Sono Kilian Jornet Burgada, Werner Marti e Martin Anthamatten a dettare il ritmo sin dall’inizio, dalla salita al Theodulo e poi al Colle del Breithorn. Gli azzurri dell’Esercito, Damiano Lenzi, Michele Boscacci e Matteo Eydallin, all’inizio hanno tenuto il passo (appena 8 secondi di margine al Breithorn), poi sul Castore e nella discesa al Rifugio Quintino Sella, hanno pagato un po’ di più dazio ai battistrada, con un distacco salito a quasi un minuto. Lenca-Bosca-Eyda hanno ricucito lo strappo nella salita al Naso del Lyskamm, poi hanno completato l’opera in discesa. Primi in 4h18’50”, con 2’18” di vantaggio sul team svizzero-catalano. La terza posizione non è mai stata in discussione. William Boffelli, Pietro Lanfranchi e Jakob Herrmann sono stati saldamente sul podio già al Colle del Breithorn e poi hanno tenuto sino al traguardo, arrivando a 12’33”. Quarti a 31’21” Nadir Maguet, Manfred Reichegger e Robert Antonioli, quinti a 42’ Valentin Favre, Filippo Barazzuol e Alexis Sévennec. Completano la top ten Martin Stofner, François Cazzanelli e Stefano Stradelli, Filippo Beccari, Henri Aymonod e il norvegese Lars Erik, quindi Alex Salvadori, Alex Oberbacher e Daniele Cappelletti, il team andorrano con David Albos Cavaliere, Xavi Areny Bernabé, Joan Albos e la terza squadra dell’Esercito con Fabio Pasini, Daniel Antonioli e Richard Tiraboschi.

GARA FEMMINILE – Un sogno svanito nel finale. Katia Tomatis, Alba De Silvestro e Axelle Mollaret hanno condotto la gara dall’inizio sino all’ultima discesa, poi nel tratto a skating, prima della corsa finale sul traguardo sono state superate da Jennifer Fiechter, Emelie Forsberg e Laetitia Roux, prime in 5h37’49”. A 2’12” le due azzurre con la francese Mollaret. «Purtroppo le gare si costruiscono in salita, ma si vincono in discesa – spiega Katia Tomatis -. Nel finale non ne avevamo quasi più, ma per il nostro team resta un grande Mezzalama.