Per la sessantesima edizione un percorso tecnico e spettacolare
La sessantesima Tre Rifugi, grande classica dello scialpinismo monregalese, è andata in scena oggi lungo i pendii delle valli Pesio ed Ellero. Le condizioni meteo sono state buone, fatta eccezione per le raffiche di vento in quota accompagnate però da un caldo sole primaverile.
Pronti via ed il valdostano Dennis Brunod (Azzurri del Cervino) si porta in testa alla gara, seguito da Alain Seletto (Mont Avic), vincitore della Tre Rifugi nell’edizione 2010. Dietro il duo di testa, i fratelli Fazio (Sci Club Garessio).
Sulla cresta di San Lorenzo Brunod passa con leggero distacco dal rivale valdostano, che però in discesa colma il ritardo con un cambio di assetto più rapido del rivale. I due proseguono appaiati verso Colla Rossa e Cima Durand, per poi ‘gettarsi’ verso l’arrivo di Borrello, a quota 1429 metri.
Dopo ventuno chilometri di tracciato con un dislivello totale di 2456 metri, Seletto e Brunod tagliano il traguardo mano nella mano ed impartiscono una grande lezione di sport. Dopo 3h e 5′ di gara un arrivo che regala emozioni al pubblico presente all’arrivo. Terzo al traguardo il garessino Alberto Fazio (3.07’13"), seguito dal fratello Fulvio (3.15’51"). In quinta posizione Alex Salvadori (Alpin Go Renden, 3.16’38").
Tra le donne prima la monregalese Katia Tomatis (Sci Club Tre Rifugi) in 4.15’44". Seconda piazza per la trentina Federica Osler (L’Arcobaleno, 4.23’33"), seguita da Elena Tornatore (Sci Club Garessio, 4.36’25").
«Tre ore di gara ed un percorso molto tecnico – dichiara Dennis Brunod – richiedono molta concentrazione, basta un attimo e perdi tutto il vantaggio accumulato. Sulla prima salita ho perso la borraccia ma poi sono riuscito ad alimentarmi bene ai ristori».
«Gara dal mio punto di vista perfetta – commenta Seletto -, dalla metà della prima discesa Dennis ed io abbiamo proseguito come se fosse una gara a coppie, di comune accordo. Una gara con tanti cambi d’assetto. Molto bella la cresta ma anche molto impegnativa, sempre gestita da un’ottima gestione della sicurezza sul tracciato».