Innevamento abbondante per la 22.edizione
Le iscrizioni sono aperte da qualche giorno per la 22^ edizione della scialpinistica Lagorai Cima d’Asta, storica competizione di sci alpinismo del Tesino, in calendario domenica 10 marzo. La competizione assegnerà i titoli di campione trentino di sci alpinismo in tutte le categorie maschili e femminili: Senior, Junior, Cadetti e Master. La gara, che assegna il trofeo Battisti Vesco sarà inoltre la settima prova della Coppa Italia e sarà la prima gara di una inedita combinata con la competizione austriaca Hohe Tauren Trophy.
OTTIMO INNEVAMENTO – La neve sulle montagne della bassa Valsugana nel Trentino sud orientale è abbondante. Ne parliamo con la guida alpina Franco Melchiori ideatore di questa manifestazione che è una classica e tra le più belle sci alpinistiche dell’arco alpino: «La neve quest’anno c’è ed è abbondante, sia in quota che alle quote più basse. In vetta ai 2847 metri del Zinom (così chiamano la Cima d’Asta i tesini) ci sono circa 2 metri e mezzo di neve ed anche al rifugio Ottone Brentari, che si trova alla base della Cima, siamo attorno ai 2 metri. Dai recenti sopralluoghi fatti abbiamo verificato che il manto nevoso è ben consolidato, a parte qualche tratto dove ci sono accumuli da vento»
IL PERCORSO CLASSICO – Quindi il percorso della 22^ Lagorai Cima d’Asta sarà quello classico. «Sì, sarà quello per cui la nostra gara ha conquistato grande fama, con la partenza dai 1440 metri di Malga Sorgazza in Val Malene. Gli sci alpinisti si sgraneranno nel primo tratto di gara sulla strada forestale che porta alla partenza della teleferica del rifugio Brentari, da dove entreranno nel bosco per poi intraprendere la salita del Canalon. Si tratta di un tratto molto tecnico che sarà fatto con numerose inversioni. Terminato il Canalon, che permette di superare un buon dislivello, le pendenze saranno più lievi e gli sci alpinisti raggiungeranno i 2473 metri del rifugio Ottone Brentari, dove è previsto un controllo dei passaggi ed un ristoro poiché il rifugio aprirà per l’occasione. Dal Brentari il percorso verso la vetta prevede che gli atleti, lambendo il lago che è tutto coperto di neve, salgano il ripido canalino, che supereranno con una serie di zig zag: si esalta le tecnica dell’inversione. Al termine del canalino ha inizio l’aerea e suggestiva cresta, sulla quale gli scialpinisti saliranno a piedi dopo aver tolto gli sci. Dovranno obbligatoriamente mettere gli sci sullo zaino e legarsi con la loro imbragatura alla corda di sicurezza. Terminata la cresta c’è la vetta che con i suoi 2848 metri è il punto più alto della gara per gli sci alpinisti la maggior parte della salita e delle fatiche saranno alle spalle, perché avranno salito ben 1417 metri di dislivello positivi in un’unica soluzione. I concorrenti non potranno però rilassarsi, poiché superata la vetta dovranno fare un altro cambio, mettere gli sci ed affrontare la discesa, di 207 metri negativi e salire ai 2680 metri della Forcelletta, affrontando, sci sullo zaino, 40 metri all’insù, per poi rimettere gli sci ed affrontare la discesa di 229 metri passando nuovamente al rifugio Ottone Brentari e dirigersi salendo di 65 metri ai 2516 metri del passo delle Soccede, da dove scenderanno per 696 metri sino alle Soccede. Da quel punto i concorrenti dovranno rimettere per l’ultima volta le pelli e risalire di altri 350 metri sino ai 2170 metri del Lago Magna, da dove cambieranno per l’ultima volta – sarà l’ottava – assetto agli sci ed inizieranno la discesa di 740 metri, fino al traguardo di Malga Sorgazza». Un itinerario di grande fascino che complessivamente vedrà gli sci alpinisti affrontare 1872 metri di dislivello all’insù e altrettanti in discesa con una lunghezza di 18 chilometri.
I PERCORSI PER I GIOVANI – «Il tracciato degli Junior e dei Cadetti – prosegue Melchiori – si svilupperà, da Malga Sorgazza, comune ai senior fino alla teleferica del rifugio per saliranno sulla destra orografica della Val Malene sino ai 2117 metri di quota, di Forcella Magna, cambieranno assetto agli sci e scenderanno per 100 metri sino alle Soccede, da dove rimetteranno le pelli per fare la salita di 153 metri, con un tratto da fare a piedi sino ai 2170 metri del Lago Magna, per poi scendere sullo stesso tracciato della gara senior alla Sorgazza, per un totale di 840 metri di salita ed altrettanti di discesa, con uno sviluppo di 12 chilometri».