Maratona del Cielo a Christian Minoggio e Denisa Dragomir
Cielo terso, tantissimo pubblico e tracciato in condizioni ottimali per la 23ª edizione della Skymarathon Sentiero 4 Luglio che ha visto transitare per primi al traguardo di Santicolo due portacolori della Valetudo Serim: il piemontese Christian Minoggio e la rumena Denisa Dragomir.
La mitica gara disegnata sulle creste delle orobie bresciane era valevole come prova unica di campionato italiano marathon e come ultima tappa di selezione per le squadre nazionali. Il vice presidente Fisky Cristiano Carpente ha quindi avuto l’onore di vestire con la maglia tricolore Christian Minoggio e Elisa Desco (giunta seconda alle spalle della rumena Dragomir).
Dal 1994 sempre la prima domenica di luglio, la maratona del cielo ha visto partire 340 atleti. Gli storici record griffati Mario Poletti (4h08’24”) e Emanuela Brizio (5h10’43”) non sono saltati, ma il numeroso pubblico accorso in Alta Valle Camonica ha potuto assistere a uno spettacolo unico. Sulla prima severa ascesa verso Cima Sellero (2744mslm), i due atleti del presidente Giorgio Pesenti hanno subito preso il largo palesando una condizione atletica stratosferica. Per loro una cavalcata trionfale tra difficili creste, tratti esposti, canalini e infine pezzi di vecchie mulattiere che li ha portati sino al traguardo di Santicolo.
Crono alla mano Minoggio ora è grande tra i grandi di questa storica competizione entrando di fatto tra i ‘magnifici 9’ che in 23 edizioni della Maratona del Cielo sono stati sotto il muro delle 4h18’00”. Per lui finish time di 4h13’55” che gli ha permesso di tenere dietro l’alpino Daniele Cappelletti 2° in 4h20’39”, e l’arrembante Riccardo Montani, 3° in 4h37’52”. Nella top ten di giornata anche l’esordiente Mattia Gianola 4°, Davide Invernizzi 5°, Matteo Piller Hoffer 6°, Valentino Speziali 7°, Clemente Belingheri 8°, Dino Melzani 9° e Riccardo Faverio 10°.
Al femminile terzo sigillo consecutivo e seconda migliore crono di sempre in questa gara per la rumena Dragomir in 5h14’03”. Seconda assoluta e titolo italiano per la mammina volante Elisa Desco -5h28’34”-, mentre 3ª si è piazzata la stoica skyrunner bergamasca Daniela Rota. Nella top five anche Anna Pedevilla 4ª e Martina Chialvo 5ª.
Sulla mezza, prima prova del circuito Lombardia Valetudo Serim, vincono il trentino Alex Cavallar in 2h5’32” e la valtellinese Elisa Compagnoni in 2h28’34”. Sui 21km (1500m di dislivello positivo), da segnalare il 2° posto di Erika Gianola 2h05’46” e il terzo di Stefano Pelamatti 2h06’30”. Il podio femminile è invece stato completato da Lorenza Combi 2h38’51” e Nadia Franzini 2h39’17”.
Super Kilian a Chamonix
Torna e vince. Kilian Jornet Burgada si aggiudica la Marathon di Mont Blanc, prova delle Golden Series: lo fa, chiudendo i 42 km del tracciato in 3h54’54”, precedendo lo svizzero Marc Lauenstein (3h58’15”) e il norvegese Stian Angermund-Vik (4h00’07”), quanto il francese Thibaut Baronian, quinto il basco Aritz Egea, con lo svizzero Stephan Wenk, il finlandese Henri Ansio, il francese Alexis Sevennec, lo statunitense Sage Canaday e il francese Pierre-Hugo Romain a completare la top ten.
La neozelandese Ruth Croft prima nella gara rosa in 4h37’30”, davanti alla svedese Ida Nilsson in 4h39’37” e alla spagnola Eli Gordon in 4h41’01”, quarta la francese Anne Lise Rousset, quinta la statunitense Megan Kimmel, con sesta Silvia Rampazzo.
Dominio azzurro agli Europei: oro per Bernard Dematteis, davanti a Cesare Maestri e Martin Dematteis
Bell’Italia ai campionati Europei di corsa in montagna in Macedonia. Con tanto di tripletta: altro oro al collo per Bernard Dematteis che chiude davanti a Cesare Maestri, con bronzo per Martin Dematteis. Ottavo Francesco Puppi. Ed è oro anche a squadre.
Al femminile, pronostici rispettati con la svizzera Maude Mathys padrona della gara; con lei sul podio la francese Anais Sabrié e la britannica Emma Gould; la migliore delle azzurre Alice Gaggi, nona. Oro a squadre per la Francia, quarta l’Italia.
Brilla il team Italia rosa Under 20: oro per Angela Mattevi e oro a squadre grazie ai piazzamenti di Alessia Scaini, quarta a 18 secondi dal bronzo, Gaia Colli, settima, e Anna Arnaudo, undicesima. Al maschile, bronzo individuale per Giovanni Rossi alle spalle del rumeno Bularda e del britannico Dugdale.
Al Centro Sportivo Esercito si fa sul serio
Primo raduno del Centro Sportivo Esercito. Una settimana di lavoro a Courmayeur agli ordini di Lillo Invernizzi, Manny Reichegger e Denis Trento (e chissà se uno di loro farà poi parte dello staff della Nazionale…). Poche uscite sulla neve con gli sci, solo una a Punta Helbronner, tanto ski-roll, ciclismo, palestra. E non solo
NELLA NUOVA CASA DI BONMA - Boscacci, Maguet e Eydallin sono partiti in bici, hanno fatto il Piccolo San Bernardo e da Bourg-Saint-Maurice hanno preso la strada verso Areches, fermandosi vicino al Lac du Roseland al Refuge du Plan de la Lai dove il nuovo gestore è William Bon Mardion che ha cambiato vita, lasciando il posto di lavoro alla cooperativa che produce il formaggio Beaufort. Da lì il Gran Mont non è così lontano.
IN CIMA AL BIANCO - Robert Antonioli e Denis Trento in versione light and fast in cima al Bianco, “ovviamente partendo e tornando nel fondovalle (Camping La Sorgente), - come si legge nel post su Facebook di Denis - con uno zaino da 8/9 chili a testa sulle spalle. Il peso fa in fretta a lievitare: se vai in due prendi la corda, se prendi la corda devi proteggere un minimo, poi danno vento e allora devi coprirti, ma sotto farà caldo, allora prendi da bere, ecc.. Il risultato in salita è stato comunque più che soddisfacente, 6 ore e 10’ Campeggio - Monte Bianco (via innominata). Per la discesa, visto che Kilian e Ueli avevano fatto scelte diverse, anche noi abbiamo deciso di variare sul tema, ma essendo gli ultimi arrivati, la scelta era ormai limitata. Chissà come mai, rimaneva solo il rientro al camping via rifugio Gonella, portato dignitosamente a termine in qualche minuto meno delle 10 ore, al prezzo della distruzione di tutte le fibre muscolari delle nostre gambe".
MAGNINI AD ALTENMARKT - C’è anche Davide Magnini, fresco della firma ufficiale con Atomic nella casa madre del brand austriaco. «Ero in contatto con il Gruppo Amer Sports - le sue parole - già da un paio d'anni. Quando Atomic ha mostrato interesse per la collaborazione, è stata una grande opportunità per la stagione invernale. Dopo il primo test, sono rimasto sorpreso da quanto mi sentissi bene con gli sci. Anche tutti gli altri test fatti in differenti condizioni di neve sono stati positivi, ed sono sicuro della bontà di questa collaborazione. Conosco il marchio da anni come partner del negozio di sport di mio padre. L'esperienza colta ha sempre mostrato che i clienti apprezzano la qualità e l'affidabilità. È un marchio forte, con personale competente in Italia come ad Altenmarkt. Per me, questo fornisce la migliore base per gli anni futuri per gareggiare ad alto livello e, poi, potere migliorare in tutti i settori, nello stesso sport, ma anche nel lavoro di collaborazione sull’aspetto della comunicazione».
A La Thuile vincono Henri Aymonod e Benedetta Broggi
Sono stati 232 gli atleti che sabato mattina si sono dati appuntamento a La Thuile per la terza edizione del trail, disputato sul tracciato alternativo per evitare tratti innevati ancora presenti in quota. A senso unico la gara maschile: Henri Aymonod, che ha scelto di gareggiare nelle ultime ore, non ha avuto problemi a vincere. Il favorito ha scelto La Thuile per allenarsi, conducendo una prova in sicurezza, senza prendersi troppi rischi in discesa. Il portacolori del team La Sportiva ha percorso i 25 chilometri in 2h40’26”, precedendo un Mattia Colella al settimo cielo. Il valdostano dell’Alpine Runners VDA, all’arrivo in 2h42’38”, è infatti stato protagonista di uno strepitoso recupero dopo aver sbagliato percorso nei chilometri iniziali. Terzo gradino del podio per Marco Béthaz, portacolori del team Technos Medica, all’arrivo in 2h49’01”. Quarta posizione per Alex Déjanaz (2h49’18”) e quinto Filippo Trione (2h50’12”).
La pavese Benedetta Broggi è invece la vincitrice della 25 chilometri femminile. È partita davanti e ha mantenuto la testa della corsa fino al traguardo, terminando in 3h07’13”, tempo che è valso la diciannovesima posizione assoluta. Secondo posto per la genovese Valentina Pippo, all’arrivo in 3h25’50”, con terza piazza per la valdostana Sylvie Thomasset in 3h 40’31”. Completano la ‘top 5’ Nilda Blanc (3h47’27”) e Laura Bertone (3h51’24”).
Europei di corsa in montagna, l'Italia ci crede
Domenica a Skopje, in Macedonia, tempo di Europei di corsa in montagna, nella formula di salita e discesa. Grande attesa in casa Italia: occhi puntati su Martin e Bernard Dematteis che hanno trionfato nel 2016 ad Arco nello stesso format di salita e discesa previsto quest’anno. Ma non solo i gemelli, al via anche Francesco Puppi, Cesare Maestri, Luca Cagnati e Nadir Cavagna. Anche al femminile l’Italia punta in alto con Alice Gaggi, argento due anni fa, oltre a Valentina Belotti, Elisa Compagnoni, Samantha Galassi e Gloria Giudici. Curiosità per il debutto della maratoneta genovese Emma Quaglia.
Per la prima volta agli Europei, la gara femminile sarà sulla stessa distanza degli uomini: nelle categorie seniores: 10,9 km e due giri (con 700 metri di dislivello) sul monte Vodno. Ben 29 le Nazionali al via, con tanti paesi dell’Est, e poi Francia, Gran Bretagna, Spagna… Qualche nome sulla strada verso la medaglia degli azzurri? In primis la svizzera Maude Mathys, oppure il norvegese Johan Bugge (ecco allora la starting list).
In gara anche gli Under 20. Nella gara rosa ci proveranno Angela Mattevi, Alessia Scaini, Anna Arnaudo, Gaia Colli, Giovanni Rossi, Dionigi Gianola, Alessandro Lotta e Simone Masetto.
Maratona del Cielo, sarà una domenica di record?
A Corteno Golgi domenica si corre la 23ª edizione della Maratona del Cielo. Più di 200 gli iscritti alla gara principe da 42 km, superati i 100 sulla mezza.
E allora è tempo di pronostici: sulla marathon femminile, nessun dubbio, super favorita è la rumena della Valetudo Serim Denisa Dragomir. Già vincitrice di questa gara, la pupilla del presidente Giorgio Pesenti, ha un solo obiettivo: il primato in rosa di 5h10’43” appartenente alla più forte italiana di sempre Emanuela Brizio. Un record che resiste dal 2010.
A proposito di primati storici, salvo sorprese dell'ultima ora, ancora una volta difficilmente attaccabile appare quello maschile di Mario Poletti, datato 2003. Nonostante la taglia messa dal comitato organizzatore e un ulteriore premio in denaro posto dallo stesso Poletti, nessun big di caratura internazionale se l’è sentita di cogliere il guanto di sfida. Sfogliando la lista partenti sembra difficile che quel mitico 4h08’24” possa cadere, ma mai dire mai.
Una cosa è certa, tra esperti atleti e giovani in cerca della definitiva consacrazione, ancora una volta all’università dello skyrunning lo spettacolo sarà garantito. A giocarsi un nome nell’albo d’oro troviamo ancora una volta due Valetudo: il piemontese Christian Minoggio e il bergamasco Fabio Bazzana. Attenzione però anche all’alpino di Trento, ma d’istanza al Tonale Daniele Cappelletti. Ruolo di outsider per il bergamasco Riccardo Faverio, i lecchesi Davide Invernizzi, Mattia Gianola e il friulano Matteo Piller Hofer.
Come di consueto la 22ª edizione della Maratona del Cielo propone una mezza di livello nella quale si cimentano tanti atleti della corsa in montagna e agonisti provenienti anche da altre discipline. Quest’anno riflettori puntati sull’azzurrino di skialp Andrea Prandi che dovrà guardarsi le spalle dall'argentino Diego Simon. Al femminile una corona per tre vista la presenza di Lorenza Combi, Elisa Compagnoni e Chiara Gianola.
Court e Kotka vincono la 90 Km du Mont Blanc, nono Cavallo
Con la 90 Km du Mont Blanc, partita questa mattina alle 4, è iniziato il fine settimana della Marathon du Momt Blanc. La vittoria è andata al francese Sylvain Court in 11h23’48’’ sul connazionale Maxime Cazajous e sul britannico Donald Campbell. Sesto Julien Chorier, nono il primo italiano, Giuliano Cavallo (12h05’40’’), e decimo Giulio Ornati (12h07’53’’). Top ten dunque per i due italiani del Team Salomon. Tra le donne successo della svedese del Team salomon Mimmi Kotka in 12h09’45’’ su Audrey Tanguy e Marion Delespierre. Le due francesi sono arrivate rispettivamente a più di un’ora e due ore. Nel Vertical vittoria del britannico Jacob Adkin in 34'46'' sul norvegese Erik Haugsnes e sul britannico Lloyd Donovan. Quinto Riccardo Borgia ili del Team Salomon. Al femminile vittoria della statunitense Hillary Geradi in 42'54'' sulla neozelandese Nancy Jiang e sulla francese Iris Pessey.
Fischer Transalp Tour, il white out non ferma la voglia di avventura
«Gli altri cinque partecipanti sono davvero in arrivo da tutto il mondo. I più lontani sono Tyler dall'America ed Emilie dalla Norvegia. Poi c'è Dany dalla Svizzera, Evelyn dall'Austria e Regina dalla Germania. Le nostre facce hanno tutte un bel sorriso di felicità che però nasconde anche un po' di tensione perché non sappiamo esattamente cosa ci aspetta. Fortunatamente appena mettiamo gli sci ai piedi e iniziamo a muoverci ci si rilassa. Data la tarda ora, le guide Peter e Stephan iniziano con un passo tutt'altro che rilassatoe rapidamente saliamo verso il primo colle. Purtroppo il meteo ci dà subito un assaggio delle condizioni che ci accompagneranno per tutto il tour: nubi, vento e il temuto white out». Il Fischer Transalp Tour è l'occasione, per pochi fortunati, di attraversare le Alpi con gli sci. Viene organizzato ogni anno e quest'anno c'era anche Giacomo Miglietta, l'unico italiano, che ha raccontato la sua esperienza a Skialper. Ne parliamo sul numero 118 di giugno-luglio.
WHITE OUT - Il maltempo e la poca visibilità sono stati il lei-motiv della Transalp 2018, che purtroppo ha dovuto cambiare più volte programma e non è stata una vera e propria traversata e le gite si sono concentrate nella zona del Dachstein. Ma lo spirito è rimasto quello autentico e la partenza ha visto un interessante fuori programma negli stabilimenti della casa costruttrice austriaca.
COME FUNZIONA - Si parte da un punto e si arriva in un altro, attraversando le Alpi da Nord a Sud o da Sud a Nord in una settimana. Questa la semplice ricetta del TransAlp Tour che il costruttore austriaco di sci organizza dal 2016. Per partecipare bisogna avere un buon allenamento, necessario per superare migliaia di metri di dislivello ogni giorno, una valida tecnica sciistica e candidarsi andando sul sito di Fischer. www.fischersports.com
Dega da record, il Monte Rosa è suo
Dove tutto era iniziato, con la partecipazione, a soli 16 anni (e previa autorizzazione del padre) alla Monterosa Skymarathon, oggi Marco De Gasperi ha scritto il suo nome su un altro libro dei record. Il bormino ha compiuto il tragitto Alagna-Capanna Margherita-Alagna in 4h20'33'' contro le 4h24'27'' del 1994 di un altro grande corridore del cielo, Fabio Meraldi. Partenza questa mattina alle 5,30 circa a quota 1.191 per raggiungere i 4.554 metri e ritornare a capofitto in paese per un totale di 32 km. Dunque, dopo quelli del Monte Bianco e dell'Ortles del 2015 e le tante medaglie mondiali nella corsa in montagna, è ancora record. Senza dimenticare la vittoria delle Skyrunner World Series dell'anno scorso.
LE DICHIARAZIONI - «Una giornata importante, che ha segnato la realizzazione di un sogno che inseguo dal 1993, quando, ancora sedicenne, grazie a mio papà, ho potuto partecipare alla prima edizione della Alagna-Monterosa. A Punta Indren ho capito che da lì avrei dovuto spingere il più possibile, visto che il percorso stava diventando più corribile Ho corso con le gambe ma anche scivolando sulla neve e sui sassi, ma sapevo che quel tratto in discesa era l'ultima possibilità per credere ancora nel record. Solo a tre chilometri dalla fine ho capito che ce l'avrei fatta. Dedico questo record alle mie bambine, Lidia e Cecilia: ora finalmente tornerò a fare il papà».
NEBBIA E NEVE MOLLE - Partito alle 5.30 da piazza Grober, nel centro di Alagna, con quindici minuti di ritardo sull'ora prevista per permettere alla nebbia di alzarsi un poco, viste le condizioni climatiche non ottimali Marco ha cercato di gestire il percorso nel modo migliore possibile. Proprio la nebbia è stata la causa della diminuzione della consistenza della neve fino a Punta Indren, neve soffice che ha rallentato non poco la corsa. Nella parte più alta, invece la bassa temperatura e il vento gelido hanno complicato ulteriormente la progressione, per il freddo intenso che congelava le mani e rendeva difficoltoso il respiro. Nonostante le condizioni non ottimali, De Gasperi è arrivato alla Signalkuppe della Capanna Margherita con un vantaggio di quattro minuti rispetto al tempo realizzato dal Meraldi, non sufficiente comunque per affrontare il resto della gara in tranquillità. Dopo una prima parte in cui ha dovuto recuperare le energie spese per arrivare alla vetta, la discesa verso Alagna è stata una progressione sempre più veloce. I parziali: 3h10'40” per arrivare a Capanna Margherita (4.554 m) e circa 1h10' per scendere.
ARRIVO - Ad aspettarlo ad Alagna c'erano gli amici di sempre, mentre un altro grande amico e collega lo aveva atteso a Capanna Margherita, Franco Collè, che lo ha assistito nella gestione dell'impresa. «Rendo merito al grande tempo di Fabio Meraldi con il quale mi sono sentito all'arrivo - ha dichiarato Marco -. Si è complimentato e da conterraneo mi ha fatto un enorme piacere. Dietro questo risultato, non supportato da condizioni di forma eccellenti, c'è sicuramente la mia grande passione per questo sport, per il quale anche in passato ho saputo correre più col cuore che con le gambe».
Un trail a casa di Mira Rai
Una gara per dare speranza a un villaggio e permettere ai giovani runner nepalesi di mettersi in mostra e, magari, sfuggire a un destino che vede nell’emigrazione (spesso senza più rientrare a casa) la strada obbligata. Stiamo parlando della Bhojpur Trail Race, organizzata da Mira Rai, la runner del team Salomon protagonista dell’omonimo film e già National Geographic Adventurer of the Year, e Trailrunning Nepal. Mira, originaria proprio del villaggio di Sano Duma, nel Bhojpur, è riuscita a sfuggire a questo destino con tanta determinazione e oggi si adopera proprio perché altre ragazze e ragazzi nepalesi riescano a diventare trail runner e a costruirsi un futuro. La gara, inoltre, punta a rendere popolare il villaggio come destinazione per il trail running, promuovendo l’economia locale. Bhojpur Trail Race è giunta alla quarta edizione ed è in programma il 25 dicembre 2018. Per l’organizzazione sono necessari poco meno di 6.000 dollari e per questo è stata lanciata una campagna di fund-raising. «Se solo 300 persone doneranno 20 dollari, avremo raggiunto il nostro intento» dicono gli organizzatori. L’offerta è libera e può avvenire attraverso il sito della gara di 36 km, che prevede anche due circuiti non competitivi più corti. http://bhojpurtrailrace.com/
https://www.facebook.com/bhojpurtrailrace/videos/1519962631449135/
Val Rosandra, il mountain blues dei triestini
«Sono mitteleuropea, sono pallida come il calcare, che c’entro con il blues? Eppure ne sono esperta, perlomeno di una sua variante peculiare: il mountain blues. Avete presente il ricordo dolente dell’andar per vette quando lo sguardo è oppresso dalla mancanza di pareti? Quella libertà che si respira lassù, quanto la si rimpiange fra le catene del tran-tran quotidiano? (…) Vedo il mare ogni giorno, che ne posso sapere di montagna? Eppure su quello specchio d’acqua si affaccia un porto con ben tre storiche associazioni alpinistiche: la Società Alpina delle Giulie; lo Slovensko Planinsko Društvo Trst, l’associazione slovena, e la XXX Ottobre. Tutte ultracentenarie! Quel porto si chiama Trieste e io - mi presento - sono la Val Rosandra, forra rocciosa che incide il Carso alle sue spalle. Forse ancor più assurda di una valle che parla vi sembrerà una città di mare con una così atavica voglia di Alpe» inizia così l’articolo di Lorenzo Filipaz sulla Val Rosandra, un angolo di montagna, una palestra di arrampicata e oasi naturale perfetta per escursioni, a due passi dal mare del Friuli. Ne Parliamo su Skialper 118 di giugno-luglio.
LA STORIA DELL’ARRAMPICATA - Così vicina al mare, a bassa quota, eppure con un rifugio alpino (si dice il più basso d’Italia…) e soprattutto con pareti dove sono state scritte pagine e pagine di storia dell’arrampicata. In Val Rosandra sono passati Julius Kugy, Napoleone Cozzi ed Emilio Comici tra gli altri. Ma questo angolo alpino a due passi dal golfo di Trieste è anche un ottima palestra per sgranchire i piedi ed ecco che, con ai piedi gli ultimi modelli di scarpe Aku, siamo andati alla scoperta di quattro itinerari molto piacevoli, tra panorami aperti, corsi d’acqua, roccia e tanto verde. Si va dalla ciclabile Cottur al Monte Schena, dal Cippo Comici alla Via delle Acque. Se vi abbiamo messo voglia di partire alla scoperta di questa isola alpina così vicina a una città di grande fascino come Trieste, non vi resta che leggere l’articolo sull’ultimo numero di Skialper.