Emozioni in Rosa

Qualcuno l’ha definita la gara più bella del mondo. Il fatto è che non fa parte né de La Grande Course, né della Coppa del Mondo, ma del più incredibile santuario alpino che Madre Natura ha voluto regalarci. Si scrive Rosa Ski Raid, si legge stupore. Quello di ritrovarsi a combattere contro il tempo ai piedi della più himalayana delle pareti alpine, la est del Rosa, sopra Macugnaga: oltre 2.700 metri a strapiombo, proprio sopra la testa di chi gareggia. Dal Belvedere, 1.914 metri, alla Cima Dufour, 4.638 metri, ne corrono esattamente 2.724 di metri. Un paesaggio di vera alta montagna, da batticuore anche se non si corre per le prime posizioni. Macugnaga non è terra di scialpinismo facile. Troppo ripidi i versanti, le grandi classiche hanno bisogno di pendii dove si possa trovare il ritmo. Oppure - quelli bravi - affrontano il Canale Marinelli, quando la via di salita non è il più facile elicottero. La data del 2019 è il 17 marzo. Con una speranza «Quella di poter finalmente - aggiunge Fabio Iacchini, direttore del percorso - mettere in piedi la gara sul percorso che ci siamo immaginati da sempre. Per tanti motivi, la sicurezza in primis, non siamo ancora riusciti ad arrivare fino al Colletto di Pizzo Bianco, a quasi 3.000 metri, per poi affrontare la lunga, spettacolare discesa di quasi 1.600 metri di dislivello fino in paese. Di solito si deve affrontare con una Guida alpina se non la si conosce bene, ma messa in sicurezza è davvero da adrenalina pura». Arrivo con gli sci o a piedi confermatissimo nel cuore di Macugnaga perché il Rosa Ski Raid è davvero la gara del paese, sentita e amata da tutti.

PERCORSO EFFIMERO - Il Rosa Ski Raid rispecchia in pieno il genius loci. Si sarebbe potuto salire al Passo Moro, ancora più in quota, e magari tracciare un saliscendi sul ghiacciaio, tra Italia e Svizzera. Ma sarebbe stato troppo banale. Si sarebbe potuto disegnare una gara con partenza e arrivo dallo stesso posto, invece si arriva più in basso di dove si parte. Si sarebbe potuto pensare prima alle caratteristiche tecniche e poi al panorama. Invece il grandioso spettacolo della natura non toglie pathos a un percorso nervoso, che ti tiene sempre sull’attenti. Macugnaga è terra di fondisti ma anche di tradizioni scialpinistiche. Le tutine si sono sfidate nel 1995 e nel 2004 nei Campionati italiani degli Alpini. Ma la tradizione del Rosa Ski Raid è insignificante: si corre solo dal 2015. Tre anni che valgono venti anni. Sono pochi i percorsi così particolari, così unici. Non è il Mezzalama, non è il Tour du Rutor, non vuole neanche esserlo. Ma è una gara da sogno. È un po’ come il ghiacciaio, sempre in movimento, mai uguale da un anno all’altro. Oppure come il lago effimero che si formò proprio sul ghiacciaio del Belvedere e per mesi tenne con il fiato sospeso tutta Macugnaga, minacciata da una valanga d’acqua. Il bello del percorso del Rosa Ski Raid è proprio questo, che si muove su un terreno di alta montagna, al cospetto di pendii ripidi e canaloni, di ghiacciai. E non è mai uguale all’anno prima. Esiste naturalmente una mappa, ma bisogna sempre aspettarsi sorprese. Però il bello del Rosa Ski Raid è che dal Belvedere, con un binocolo, puoi praticamente vedere tutta la gara. Un’altra piccola chicca per una gara da sogno.

IL FAN CLUB DEL LENCE - Eravamo 150 amici al bar. Potrebbe essere questo il titolo di un articolo sul Damiano Lenzi Fan Club. Tanti infatti sono i tesserati del sodalizio che sostiene il Lence in giro per l’Italia e spesso per il mondo. Ed è proprio da questo gruppo che nasce l’idea e la volontà di una gara di scialpinismo a Macugnaga. «La passione che abbiamo dentro, l’ammirazione per le imprese sportive di Damiano, ci ha fatto venire voglia di rimboccarci le maniche e inventarci una gara particolare» dice Aldo De Gaudenzi. Aldo è presidente del Fan Club oltre che del comitato organizzatore della gara. «Poco importa, siamo sempre gli stessi, Roberto Olzer è presidente dello sci club Valle Anzasca e io vice e lui è presidente insieme a me del comitato». Sempre gli stessi. Oltre a Olzer, c’è Fabio Iacchini, direttore del percorso e vecchia conoscenza dei lettori di Skialper. Un gruppo affiatato ma in realtà ben più ampio. «Ci ritroviamo tutto l’anno, ogni venti giorni circa, la sera, magari in taverna, è un’occasione per stare insieme e divertirci, ma il lavoro non manca… Ognuno rinuncia a qualcosa e ritaglia un po' di tempo tra gli impegni lavorativi e la famiglia. Però vengono in tanti a darci una mano e poi voglio fare crescere i giovani, voglio che prendano in mano loro l’organizzazione» conclude De Gaudenzi. Ma il percorso di gara chi l’ha inventato? «È un lavoro d’equipe, siamo saliti più volte io, Fabio, Roberto, anche Damiano». Proprio così, dalla condivisione nascono le cose migliori, come il Lence Fan Club e… il Rosa Ski Raid!

PAROLA A DAMIANO… - Damiano Lenzi e il Rosa Ski Raid sono legati a doppio filo. Anche se oggi l’alpino abita nel Cuneese, viene spesso in valle per allenarsi e da queste parti ha molti amici, essendo originario di Ceppo Morelli, non lontano da Macugnaga. «All'inizio era solo un fan club, poi sono riuscito ad avvicinare tutti questi amici allo scialpinismo ed è nata anche la gara e questa per me è la più grande soddisfazione» dice il Lence. «Correre a casa è sempre particolare, forse hai più pressione perché ci sono tante persone che conosci che vengono a vedertie a fare il tifo per te - aggiunge Damiano». Quando gli chiediamo quanto c’è del suo zampino nel percorso, ci risponde con molta franchezza: «Bisogna dire le cose come stanno, ancora non siamo riusciti a fare l’itinerario che abbiamo in mente perché le condizioni non lo hanno consentito, ma se solo facesse una stagione normale…». Ci hai messo l’acquolina in bocca, cosa bolle in pentola? «Qualche bella cima, senza andare troppo lontani, il Pizzo Bianco, con il Chiovenda, sarebbe uno spettacolo: mille metri di canale con la polvere fino ad aprile perché esposto a nord!» Ci crediamo.

E A MATTEO - E Matteo Eydallin cosa pensa del Rosa Ski Raid? «Gara bella, gara lunga, anche un po’ su ghiacciaio e spazi aperti, che va bene anche per preparare la Patrouille e prove simili in quota. E poi sicuramente lo scenario del Monte Rosa offre mille possibilità per lo scialpinismo».

www.rosaskiraid.it

Le immagini di questo articolo, realizzate da Stefano Jeantet, si riferiscono a una perlustrazione lungo il percorso con gli organizzatori.


La Sportiva Epic Ski Tour a Michele Boscacci e Axelle Gachet-Mollaret

La due giorni de La Sportiva Epic Ski Tour si conclude con la vittoria di Michele Boscacci e Axelle Gachet-Mollaret. Dopo la tappa di venerdì sull’Alpe Cermis, sabato nella pursuit di 13.8 km, che si è svolta nel Parco Naturale di Paneveggio, il valtellinese contiene l'attacco di Xavier Gachet, secondo, con Davide Magnini a completare il podio.
«Sulla prima salita sono andato al risparmio - spiega Miky Boscacci - guadagnando comunque qualcosa sui miei inseguitori, in discesa ho commesso qualche errore sul tracciato che probabilmente non conoscevo bene. Ho stretto i denti sapendo che non mancava poi tanto al traguardo di questo terzo Epic Ski Tour».
Nella gara rosa a segno Axelle Gachet-Mollaret, davanti ad Alba De Silvestro e alla detentrice del titolo Victoria Kreuzer.


Anton Palzer nuovo leader di Coppa del Mondo

Anton Palzer chiude al secondo posto, alle spalle di Daniel Zugg, la sprint che chiude la tre giorni di Coppa del Mondo in Cina e balza in testa alla generale, superando Robert Antonioli: 464 i punti del tedesco, 435 quelli dell’azzurro. Sul podio cinese anche Marc Pinsach Rubirola, terzo, quindi Jakob Herrmann, Armin Höfl e il giapponese Norio Kodera. Stesso copione al femminile: nuovo successo di Nahia Quincoces Altuna, adesso leader di Coppa.


Stage azzurro per Losanna 2020

Due giorni di lavoro in vista di Losanna 2020: la direzione agonistica ha organizzato a Caspoggio venerdì e sabato, uno stage con i ragazzi del 2002 e 2003, pensando già alle olimpiadi giovanili del prossimo anno. Due sessioni di allenamento su tecnica di salita, inversioni, cambi di assetto, tecnica di discesa in pista e fuoripista, per verificare il livello del gruppo.
I criteri di convocazione arrivati dai risultati sin qui ottenuti nelle varie gare di Campionati italiani e Coppa Italia: sotto osservazione dei tecnici Stefano Bendetti, Davide Canclini e Manfred Reichegger, ci saranno Luca Tomasoni, Gabriele Bardea, Marco Salvadori, Rocco Baldini, Riccardo Boscacci, Luca Vanotti, Michele Gianola, Francesco Gianola, Simone Murada, Tommaso Colombini, Silvia Berra, Noemi Gianola e Nicole Valli.


Raha Moharrak oltre gli ostacoli della società

«È nato tutto per caso, davvero, niente di pianificato». Raha Moharrak racconta con estrema naturalezza l’impresa datata 18 maggio 2013, quando raggiunse la vetta dell’Everest segnando un momento storico non solo per lei, ma per tutte le donne arabe: a 25 anni, infatti, Raha è stata la più giovane donna araba e la prima saudita a toccare i mitici 8.848 metri. «Mentre affrontavo la salita non avevo assolutamente idea di questi primati - confida Raha - solo quando ho portato a termine la scalata me l’hanno detto. E penso sia stata una fortuna non avere tutta quella pressione addosso, anche se ovviamente l’ho avvertita dopo». Nata a Gedda, Raha Moharrak, laureata in Visual Communication presso l’American University di Sharjah e art director pubblicitario, ammette di essere un po’ la pecora nera della famiglia con la voglia di affrontare sempre nuove sfide. Una voglia che si materializza nel 2011 con un progetto assolutamente fuori dal comune per una ragazza dell’Arabia Saudita: salire il Kilimangiaro. Un azzardo, una vera e propria sfida, non solo fisica, ma anche culturale: grande appassionata di sport e avvicinatasi all’alpinismo, per Raha uno dei più grandi ostacoli non è stato infatti l’allenamento necessario per affrontare la montagna africana, bensì lo sforzo per far accettare alla propria famiglia e alla società nella quale vive la sua idea di vita. «Il mio spirito ribelle però ha avuto la meglio, così sono salita sul Kilimangiaro... e il resto è storia». Una storia fatta di una passione per le cime che cresceva di pari passo con la sua esperienza: «Non avrei mai immaginato che l’alpinismo potesse trasformarsi in una parte così importante della mia vita - ammette Raha - ma ormai è parte di me, di ciò che sono». E il curriculum alpinistico lo conferma: dopo essere salita sul Kilimangiaro (5.895 metri) nel 2011, l’alpinista saudita raggiunge, l’anno successivo, i 5.642 metri del Monte Elbrus (Catena del Caucaso) prima di affrontare l’anno più impegnativo, il 2013, quando inanella ben quattro delle Seven Summits, cioè l’Aconcagua, sulle Ande Argentine, 6.962 metri; l’Everest, 8.848 metri; il Massiccio Vinson (4.892 metri) in Antartide e il Monte Kosciuszko, in Australia, 2.228 metri. Dopo una pausa di quattro anni, Raha scala anche il Monte Denali - McKinley (6.190 metri), in Alaska, la vetta che le permette di entrare nella storia come la donna saudita che ha conquistato tutte le Seven Summits. La prossima sfida? «Una nuova scalata, ma questa volta dentro di me, con il libro che sto scrivendo».

Questo articolo è stato pubblicato sul numero 121, uscito a gennaio 2018. Se non vuoi perderti nessuna delle storie di Skialper e riceverlo direttamente a casa tua puoi abbonarti qui.


Garmin inReach Mini, la sicurezza tascabile

Compatto, tanto da stare nel palmo di una mano, leggero, con un peso di soli 120 grammi, ma altamente tecnologico: Garmin inReach Mini è il nuovo comunicatore satellitare bidirezionale concepito per vivere le attività outdoor in totale sicurezza. Tramite copertura satellitare globale Iridium, sottoscrivendo un abbonamento dedicato, inReach Mini consente di avere una comunicazione in doppia direzione da ogni luogo del mondo, sia in mezzo all’oceano che in vetta a una montagna. Oltre a inviare e ricevere messaggi di testo ed e-mail, dispone di una funzione SOS attiva 24/7 direttamente collegata al centro di coordinamento emergenze internazionale GEOS, garantendo così assistenza e soccorso immediato in caso di necessità, ovunque ci si trovi. InReach Mini è resistente agli urti e impermeabile (IPX7) e integra una batteria ricaricabile al litio che garantisce ampia autonomia: dalle 50 ore con invio del rilevamento ogni 10 minuti, fino a 20 giorni in modalità di risparmio energetico. Inoltre scaricando l’app Earthmate sul proprio smartphone o tablet, tramite Bluetooth, può essere associato a dispositivi compatibili per accedere comodamente a mappe e immagini aeree. Il prezzo al pubblico consigliato è di 349,99 euro.
www.garmin.com/it


Nuovo successo per Anton Palzer in Cina

Seconda giornata di Coppa del Mondo in Cina con il vertical al Lake Songhua Ski Resort: tracciato di 2,8 km con un dislivello di 610 metri. Nuovo successo per Anton Palzer davanti a Jakob Herrmann e Daniel Zugg con quarta piazza per Marc Pinsach Rubirola, quinto Armin Höfl. Al femminile a segno Nahia Quincoces Altuna.


Arriva l'Eroica anche in versione ski-alp

Sci alpinismo alla moda vecchia, con attrezzature e costumi d’epoca: lo si potrà fare, domenica 24 febbraio al Doss del Sabion, grazie all’Eroica Ski Alp Val Rendena, l’ultima nata tra le iniziative dell’eclettico Alpin Go Val Rendena e del suo infaticabile presidente Matteo Campigotto. Nata lo scorso anno, è abbinata al Trofeo, giunto alla ventesima edizione, in ricordo di Massimo Nella che rimane nella memoria dei tanti amici e conoscenti di Carisolo e della Val Rendena oggi come ieri.
Il raduno, con un percorso che abbraccia il Doss del Sabion, è aperto a tutti, ma considerato lo spirito agonistico di alcuni partecipanti, ci saranno una classifica speciale per coloro che vorranno confrontarsi contro il tempo e una premiazione dei primi tre classificati tra gli uomini e tra le donne. Ma il divertimento e la condivisione della comune passione per lo sci alpinismo rimangono gli obiettivi principali. Così, saranno premiati anche i venti sci alpinisti che giungeranno al traguardo del Doss del Sabion indossando l’abbigliamento e l’attrezzatura con più significativo valore storico. Poi, sempre tra i partecipanti, la ragazza e il ragazzo più giovane e i tre gruppi più numerosi.
L’Eroica Ski Alp è anche gustosa. Dalle 7 alle 8.30 una golosa colazione sarà servita al Paladolomiti. Poi, immagazzinata l’energia giusta, si raggiungerà in telecabina Prà Rodont, punto di partenza del percorso, nuovo rispetto a quello dell’anno scorso, lungo cinque km e con un dislivello di 570 metri.
Da Prà Rodont, gli ‘eroici’ sci alpinisti affronteranno il sentiero attraverso il bosco per raggiungere malga Bregn da l’ors (1630 metri) quindi l’omonimo passo (1836 metri) e località Madonnina. Percorrendo le ultime zeta dello Spigolo di Grual si raggiungerà il fianco della pista di Grual per arrivare infine alla cima del Doss del Sabion (2101 metri) dove, appena tagliato il traguardo, ci saranno aperitivo e ristoro. Seguiranno, a Pinzolo presso il Paladolomiti, il pranzo e, alle 14.30, le premiazioni.
Un intermezzo musicale è previsto in località Madonnina dove, al passaggio degli sci alpinisti e in coincidenza del ristoro, ci saranno gli ‘Avanti e‘ndre’ ad allietare l’atmosfera con musica folk. Dalle 14.30 premiazioni, musica, pizza e birra della Val Rendena al Paladolomiti.
La quota di iscrizione è di 20 euro per gli adulti e 10 euro per i bambini. Info e iscrizioni: www.alpingovalrendena.it


Marco Zanchi corre con Topo Athletic

Marco Zanchi ha scelto di correre con scarpe Topo Athletic, il brand americano fondato nel 2013 da Tony Post.«Ho conosciuto Topo Athletic grazie a test visti in rete ed entrando in contatto con i prodotti ne ho apprezzato subito la fattura e soprattutto la speciale forma brevettata, pensata per dare il giusto spazio alle dita dei piedi restando ben avvolgenti. Provando Ultraventure e Terraventure 2 ho avuto subito una bella impressione, il giusto compromesso tra comfort, ammortizzazione e grip, senza rinunciare alla stabilità d'appoggio». Ultraventure e Terraventure 2 hanno entrambe suola Vibram XS Trek e drop di 5 e 3 millimetri e verranno provate nella nostra Outdoor Guide, in uscita a inizio maggio. Ultraventure pesa 317 gr, Terraventure 2 306 gr, mentre l’intersuola è in EVA iniettata a tre diverse densità per la prima e a due per la seconda.

Ultraventure


Kilian giù dal Troll Wall

È online da ieri sulla Salomon TV il documentario sulla prima discesa con gli sci della ripida Fiva Route in Norvegia, che Kilian ha completato un anno fa, nel febbraio 2018. La Fiva Route è a Trolltind, dove si trova il Troll Wall. «Il tracciato che percorre la Fiva ha attirato la mia attenzione sin da quando mi sono trasferito in Norvegia, ma mi ci sono voluti più di due anni per trovare il giorno perfetto per tentare la discesa» ha detto Jornet. Il Troll Wall (Trollveggen in norvegese) ha una pendenza costante tra i 55 e 60 gradi e per anni è stato tra gli obiettivi di molti sciatori e alpinisti.

Kilian ha iniziato a pensare all’impresa due anni fa, quando si è trasferito nella zona. Da allora, ha passato ore a studiare il percorso, esaminandolo e aspettando le condizioni ottimali per tentare una prima discesa sugli sci. Le nevicate dello scorso anno hanno fornito il momento ideale. «Il 17 febbraio 2018 sono andato a ispezionare il percorso. Ho capito subito che le condizioni erano molto favorevoli. Nello sci ripido le condizioni non sono mai perfette, quindi mi sono reso conto che dovevo provare. È stata un'esperienza molto interessante, ma impegnativa. Il tratto superiore è forse il più complicato, sono i 200 metri più verticali che abbia mai sciato. Poi c’è un canale piuttosto stretto di 400 metri e 100 metri di tratto più sciabile, ma molto ghiacciato e ripido. È un percorso molto esposto dove ti devi completamente concentrare».


La Sportiva Epic Ski Tour, tutto pronto per la terza edizione

Venerdì 22 e sabato 23 febbraio spazio alla terza edizione de La Sportiva Epic Ski Tour in Val di Fiemme, con quartier generale a Cavalese. Saranno due le tappe, alll’Alpe Cermis e a Bellamonte nel Parco di Paneveggio con lo stesso spirito, 4All, per tutti insomma. Al via ci sarà Michele Boscacci, testimonial della gara, e Victoria Kreuzer, vincitori della passata edizione oltre ad Alba De Silvestro, Davide Magnini, Matteo Eydallin, Axelle Gachet-Mollaret, Xavier Gachet, William Bon Mardion, Patrick Facchini, Alex Oberbacher e Federico Nicolini. Le iscrizioni chiuderanno giovedì 21 febbraio.


Anton Palzer vince in Cina

Tutto secondo copione nella individual di Coppa del Mondo in Cina. La sfida è stata tra i quattro europei in gara dei quattordici al via: vittoria di Anton Palzer davanti a Jakob Herrmann, staccato di 1.23, con terzo Marc Pinsach Rubirola e quarto Armin Höfl, quinto il cinese Yubo Jin. Senza storia la gara rosa con il primo posto Nahia Quincoces Altuna con oltre venti minuti sulla cinese Na Zhang.


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