A Saalbach hanno dato battaglia i grandi nomi dello skialp

È stata un’annata speciale anche per l’attacco alle montagne di Saalbach-Hinterglemm. Il clima mite e una spanna di neve nuova impastata nella base di neve programmata hanno creato condizioni ottime. Prima di tutto il grip per le pelli, superiore alla media degli altri anni. E poi le discese, più uniformi e controllabili con meno sforzo.
 
ASSALTO ALLO SCHATTBERG- La prima sequenza di muri è la più temuta e lascia sempre il segno nelle gambe e nelle braccia. Damiano Lenzi e Christian Hoffman la scalano in testa, tracciando linee molto più dirette rispetto al solito. I due battistrada salgono composti, con la tecnica raffinata dei fondisti che sanno come far tenere le pelli fino al loro limite. A poche decine di metri che si allungano e si restringono come fisarmoniche  a seconda del terreno, Tadei Pivk tira il gruppetto degli inseguitori con Lorenzo Holzknecht e Nejc Kuhar (partito per il percorso breve), seguiti a distanza da William Bon Mardion. Tra di loro iniziano gli inserimenti di quelli che poi, a Hinteglemm, svolteranno a destra per la distanza Tour: David Thoeni, Armin Neureuther, Philip Goetsch, Ivo Zulian.

IL PODIO CONTINUA A CAMBIARE – Sulle pendenze meno proibitive – almeno a tratti – delle salite seguenti, Tadei Pivk innesta le marce veloci sfruttando leve lunghe, esperienza specifica sul Mountain Attack, e una particolare attitudine personale a far scivolare le pelli in pista. Radio corsa è austriaca e parla sempre di Hoffman, ma le immagini ai passaggi dicono Pivk che passa a condurre sempre più decisamente da circa metà della seconda salita, sui suoi muretti assassini. Hoffman cala progressivamente in preda a crampi e ai postumi di un raffreddamento. Il fondista austriaco viene superato e staccato da Damiano Lenzi che prosegue con il suo passo, tattica obbligata alla prima esperienza da queste parti. Sull’ultima salita e nel lungo traverso di scorrimento rientra in podio anche William Bon Mardion, anch’egli alla sua prima esperienza di Mountain Attack.

VITTORIA E RECORD PER PIVK – Quando il crono verrà confermato ufficialmente, lo sfogo di esultanza di Tadei al traguardo del percorso lungo Marathon si rivelerà ampiamente giustificato. Per lui l’assalto alle montagne di Saalbach si ripete  da anni, trovando però sulla sua strada sempre lo specialista di casa Christian Hoffman, perfettamente a proprio agio su questi terreni sotto ogni aspetto. Cade un altro record storico e incredibilmente longevo di Guido Giacomelli, dopo quello del Sellaronda abbassato nello scorso marzo da Tadei stesso in team con Pietro Lanfranchi. Le due gare notturne più famose e ambite, così diverse una dall’altra, si sono gemellate a partire dallo scorsa stagione.
Damiano Lenzi spinge più forte sul finale e conserva bene un brillante secondo posto al suo esordio al Mountain Attack, gara che di solito non perdona chi la affronta per la prima volta specialmente se il parterre è nutrito e il livello così alto. Anche William Bon Mardion deve aver fatto i miracoli sull’ultima salita, e riesce a rientrare sul podio. Ne resta ai piedi invece Hoffman, che taglia il traguardo visibilmente provato.

STORIE DI PODI – Prima parte di gara condotta insieme per Raffaella Rossi ed Elena Nicolini. Poi si salutano in fondo alla prima discesa: Elena gira a destra e va a vincere solitaria la gara Tour, un altro buon segnale per il suo morale dopo il podio sfiorato nella sprint di coppa, per ritornare ai livelli che le erano abituali. Raffaella coglie un altro secondo posto dietro la stessa Michaela Essl dopo quello dello scorso anno, e proprio dopo il secondo infortunio a un legamento crociato anteriore lo scorso febbraio.
Nel Tour maschile Nejc Kuhar la spunta su Armin Neureuther grazie ai suoi sci più veloci nel finale, come dichiara divertito al traguardo. David Thoeni e Philip Götsch si giocano il terzo gradino del podio sul filo di lana, mentre Ivo Zulian arriva quinto a pochissimo ma non molto soddisfatto della propria prestazione.