Nel Vert di Canazei al via tutti i migliori
Un vero chilometro verticale: mille metri di dislivello per uno sviluppo di duemila, un vero grattacielo fra rocce e boschi. Una gara tremenda caratterizzata da una traccetta in linea di massima pendenza con pascoli verticali in cui sono state fatte delle tacche per i piedi: questo è il vertical della Creipa Negra, il sentiero del fulmine, come lo chiama qualcuno. E al fascino di questa salita non hanno saputo resistere gli specialisti dello skyrunning anche se qui da correre non c’era proprio niente. Ci ha provato per un po’ Wyatt ma poi ha dovuto rimettersi al passo con gli altri per guadagnare la vetta della montagna gradino dopo gradino.
La cronaca è piuttosto semplice: Urban Zemmer che prende il largo e più nessuno riesce a tenere il suo ritmo. Ci provano Roc Agustì, ci prova Dennis Brunod e poi Golinelli ma non ce n’è per nessuno. A duecento metri dall’arrivo nei pressi della forcella dov’era posizionato l’arco gonfiabile le posizioni erano ancora da definire, non tanto quella del battistrada ormai fuori portata, ma quelle degli altri gradini del podio e dal momento che la gara assegnava anche il titolo mondiale ecco che si è scatenata la bagarre negli ultimi metri. Protagonista Manny Reichegger che è riuscito a portare un duro attacco proprio nel finale e risalire fino alla terza posizione dietro a Golinelli, a farne le spese Jonathan Wyatt per niente a suo agio senza i bastoncini e senza poter sviluppare la sua eccezionale corsa.
Tempo di Zemmer poco sopra i 33 minuti. In campo femminile Laetitia Roux imprendibile come nelle migliori prestazioni sulla neve. Inutile il tentativo di riportarsi sotto da parte della Confortola che deve accontentarsi della medaglia d’argento davanti alla Mudge.
Quasi duecento i partenti: anche questo un record per gli organizzatori, ma il pienone di iscritti si avrà per la gara di domenica, quella che da Canazei porta alla vetta del Piz Boé da cui parte l’incredibile calata verso Canazei attraverso la Val Lasties.