Oggi gara d'altri tempi, un rally a 3500 metri
Crested Butte ha un comprensorio fantastico ed una montagna come il Peak che si presta molto bene allo scialpinismo. Gli americani però sono ancora un po’ lontani dagli standard europei, e allora oggi ne abbiamo viste un po’ di tutti i colori, ma alla fine è andato tutto bene. Come sempre ho anticipato gli atleti in quota, ma ho dovuto batter traccia per 600 metri di dislivello che a 3500 è sempre una gran fatica. Avevano tracciato la salita al contrario, partendo cioè con gli sci dalla vetta e andando alla partenza. Pensavano che le bandierine fossero verdi e rosse per fare coreografia, così il pendio in effetti era bello a vedersi, peccato che gli atleti si chiedessero, ma poi si scende per la stessa traccia della salita? Manny e Holz non si sono comunque persi d’animo, ci hanno dato dentro alla grande dando spettacolo. La cresta del Peak presentava passaggi di 4 grado tant’è che l’organizzazione ha reso obbligatorio l’uso dello jumar. Una lunga cresta aerea sino ai 3800 della vetta che i nostri hanno domato in mezz’ora. In quota il ct Oscar ha dovuto lavorare alla grande per fare piazzole, raddrizzare il percorso e dare indicazioni a destra e manca. Manny alla fine sul traguardo ha anticipato di qualche minuto Lorenzo Holzknecht, in totale oltre 2 ore per fare 1600 metri di dislivello. Al terzo posto staccato di una decina di minuti il canadese Thoni Rainer, più a suo agio sulle distanze brevi. Un rally come ai vecchi tempi dunque…Eyda per compensare la mancanza di gara, oggi si è sciroppato un lungo di tre ore da solo in giro a montagne con la powder.