Intervista a Manny dopo il Tour du Rutor

Manny, com’è andato questo finale di coppa?
«Sostanzialmente ho avuto fortuna.»
Io credo poco alla fortuna… Comunque quali sono state le qualità che ti hanno portato a questo successo?
«Soprattutto la regolarità, credo sia questa la carta vincente per conquistare una Coppa del Mondo.»
Cos’hai pensato quando il tuo compagno Dennis ti ha detto che non avrebbe corso?
«Subito ho creduto che mi prendesse in giro ma poi ho capito che aveva la febbre e non c’era niente da fare. E devo dire che non è poi così facile trovare un socio all’ultimo momento. Ovviamente essendoci in ballo una Coppa in ultima analisi si sarebbe anche potuta spezzare la coppia Eydallin – Trento ma questo mi sarebbe spiaciuto molto. E’ andata bene che siamo riusciti a convincere Seletto: ha gareggiato con Lenzi così Holzknecht ha potuto venire con me.»
Com’è stata questa ultima tre giorni?
«Ci siamo trovati tutti concordi nel dire che una gara di tre giorni sul finale di stagione era troppo. Chi tira al massimo tutto l’inverno ad un certo punto non ce la fa più: ho visto Pastoret tirare Kilian e a questo proposito debbo dire che oggi come oggi i compagni per il futuro li hanno in patria, sia Troillet che Kilian.
In ogni caso è stata la gara con più concorrenza di tutto il calendario poiché le prime 5 squadre erano tutte di altissimo livello.»
E Holz come stava? Non avete mai pensato di vincere o avete scelto di tenere delle buone posizioni e controllare la gara?
«Vincere ci sarebbe certo piaciuto. Il mio compagno è andato bene il primo giorno, il secondo è incappato in una giornata no e il terzo così così, in ogni caso l’obiettivo era la Coppa per cui missione compiuta.»
Questa è stata la tua miglior stagione di sempre: hai cambiato qualcosa nell’allenamento, nell’alimentazione?
«Non ho cambiato nessun metodo e forse ho avuto la fortuna di non ammalarmi.»
Parlaci di questo nuovo Tour du Rutor.
«Tre giorni bellissimi. Discese stupende, nemmeno un metro di crosta. Però tre giorni sono troppi, soprattutto se consideriamo che gare dure di tre – quattro giorni assegnano un punteggio analogo a quello di una gara di un’ora e un quarto come quella del Nevegal. Una cosa è certa: a due settimane dal Mezzalama un Rutor di un giorno avrebbe richiamato 300 squadre, il doppio di quante ce n’erano qui.»
Chi ti ha impressionato dei tuoi concorrenti?
«Un Troillet fortissimo: tirava il compagno in linea di massima pendenza come un trattore.»
Credi che Holz sostituirà Giacomelli nel Dream Team?
«Può darsi, in quel caso questa pattuglia risulterebbe un po’ meno forte.»
E i fortissimi quattro dell’Esercito?
«Difficile formulare la pattuglia: gareggerà chi starà meglio in quei giorni. Domani un po’ di riposo poi di nuovo allenamento e perlustrazione sul percorso del Mezzalama. Lunedì prossimo io, Eydallin e Brunod a Madonna di Campiglio, poi si vedrà.»
Grande Manny!