Sole e neve polverosa, cosa chiedere di piu
La Pierra Menta 2016 è una di quelle da segnare con il bollino verde. Ti alzi all’alba e vedi sorgere il sole, la temperatura è invernale e la neve resta polverosa: cosa pretendere di più? Gli organizzatori hanno potuto sbizzarrirsi per i percorsi. Anche giovedì tanti km, tanto dislivello, passaggi spettacolari in mezzo a tanta neve. L’atmosfera è quella giusta, insomma. Già la gara. Kilian e Jacquemoud hanno ancora fatto la differenza: la Pierra Menta, a meno di clamorosi colpi di scena, ha i suoi padroni, resta da capire se faranno i ‘cannibali’ anche gli altri due giorni o se si limiteranno ad amministrare il vantaggio. Gli altri sembrano rassegnati a giocarsi gli altri due posti sul podio. Ma anche qui la lotta è ristretta a francesi (Bon Mardion-Gachet) e azzurri (Boscacci-Antonioli). Senza Eydallin e Lenzi (e pensare che in terrazza al parterre è arrivata anche la Steppenbeer, dedicata a Eyda…), i pretendenti al podio in pratica sono decisi. Così come la gara rosa: 21 minuti, chi le prende Laetitia Roux e Axelle Mollaret? Sorprende la forza e la serenità di questa giovane savoiarda classe 1992: certo avere la Roux come compagna aiuta, ma bisogna pur sempre tenere il suo passo. E la forza di sorridere al traguardo.
IN CLASSIFICA – Sono ancora 179 nella classifica maschile, 19 in quella rosa. La sorpresa più bella, quella degli statunitensi Max Taam e John Gaston. Mancano gli svizzeri, è vero, che pensano alla Patrouille, diversi azzurri, nazionali e non, che potrebbe tranquillamente entrare tra i primi, ma nessun atleta a stelle e strisce lo avevamo visto così in alto. Hanno il pettorale 179, non certo il numero di chi è in alto nel ranking.
E ancora piccole storie di Pierra: c’è il giovane francese che ha rotto lo sci, cosa fare? Miky Boscacci è seduto con Lillo Invernizzi, perché non chiedere a lui se gli presta un paio dei suoi…