Gli episodi che hanno deciso le medaglie

I Campioni mondiali assoluti ISMF 2013 sono il tedesco Josef Rottmoser  e la francese Mireille Richard. Hanno condotto batterie e finali dall’inizio alla fine, senza mai mettere a rischio le loro vittorie. 

Invece in casa azzurra oggi qualche medaglia attesa e quasi in vista è sfumata. Il bilancio è di sei medaglie complessive distribuite su otto categorie.
A decidere sono stati soprattutto gli episodi, ma resta comunque qualche delusione personale.   

Diamo spazio ai protagonisti degli episodi decisivi.  

– Giulia Compagnoni
: « Sì, ero arrivata all’ultimo cambio per prima, e anche con un buon margine. Poi non sono riuscita subito a centrare l’attacco. Intanto le altre arrivavano, il piede ha cominciato a tremare, e non mi sono controllata. Non era la mia prima Sprint, dopo Les Marecottes, quindi sapevo cosa fare. Mi dispiace per l’opportunità persa così, ma fa parte del gioco».  

Robert Antonioli la prende con filosofia: «E’ un’opportunità sfumata a causa di piccole cose, ma nelle sprint va così», e preferisce concentrarsi sulla descrizione degli episodi, scaricando anche l’adrenalina accumulata nelle sparate della mattinata.  

– Nadir Maguet:
« Mi dispiace che questo terzo posto sia stato guadagnato a causa della penalizzazione di Luca Faifer. Il suo era un argento, e soprattutto siamo amici».  

– Pietro Canclini:
«Mi sa che sono sub-iudice. Sul tratto a piedi si è staccato lo sci dallo zaino, e l’ho riagganciato. Ma ero fuori dalla zona. E adesso non so cosa decideranno…»  

Dubbio non banale, se al briefing di ieri sera un delegato spagnolo ISMF ha risposto ad alcune domande dei tecnici in questo senso dopo molte incertezze, definendo l’eventualità ‘incidente tecnico in gara’, e quindi senza obbligo di rientrare in zona.  

Il regolamento tecnico ISMF dello scialpinismo richiede diverse ore di attenta lettura, e si concentra in buona parte su pesi, misure, movimenti in zona cambio. Spiega inoltre diffusamente quando e come la zip della tuta può essere chiusa o aperta.
Il Regolamento Tecnico Federale italiano non ne accoglie alcune norme, tra le quali quelle che obbligano a lasciare i bastoni a terra nei cambi d’assetto, creando così difficoltà agli atleti.