Sei le medaglie: due titoli con Davide Magnini e Giulia Murada

Tanta Italia nell’individuale giovanile ai Mondiali di Alpago-Piancavallo: due titoli, sei medaglie in tutte le categorie. «Abbiamo dimostrato che la squadra c’è – spiega il dt azzurro, Davide Canclini – che le nostre scelte erano giuste. Il tutto in una gara impegnativa: c’era il sole e dunque visibilità perfetta, ma le temperature si sono abbassate, la neve si è tirata e non era facile in discesa, dove era piuttosto segnata. Ma nel tecnico il gruppo ha fatto vedere il suo valore».

JUNIORES – Prova tosta, quattro salite oltre al lungo falsopiano iniziale. Davide Magnini prende subito l’iniziativa seguito da Andrea Prandi. Il trentino continua la sua corsa solitaria, il valtellinese deve fare i conti con qualche problema tecnico («Peccato perché ne aveva», analizza Canclini, finirà nono), ma alle sue spalle Nicolò Canclini ed Enrico Loss vincono la sfida con i due svizzeri Lietha e Ançay. Podio tutto tricolore, con oro di Magnini, argento di Canclini – stremato al traguardo – e bronzo di Loss.
E oro anche al femminile, firmato Giulia Murada. Brava la portacolori dell’Albosaggia ad aspettare il momento giusto per attaccare e soprattutto per far valere il suo maggiore tasso tecnico. Già perché l’inizio è tutto della russa Ekaterina Osichkina. L’abbiamo vista medagliata agli Europei dello scorso anno tra i Cadetti, adesso al primo anno Junior ha subito fatto valere le sue doti da fondista, accumulando subito un buon margine. Ma quando la gara si è fatta più insidiosa ecco uscire fuori Giulia Murada. La russa ha tenuto, argento per lei, con bronzo alla spagnola Julia Casanovas. «Certo che se va così nel vertical mi metto il cuore in pace», scherza la neo campionessa del mondo.
Le altre azzurre: quinta Mara Martini, ottava Melanie Ploner.

CADETTI – Nessun titolo ma due medaglie. «In campo maschile – ancora Canclini – i due svizzeri, Gay e Besson (primo e secondo, ndr) hanno sicuramente molto più fisico rispetto ai nostri e questo si fa sentire in questa categoria, ma Alessandro Rossi è stato bravo a mantenere il suo ritmo senza strappare, arrivando a medaglia. Ma oltre al suo bronzo, complimenti a tutti, quattro nei dieci: Alessandro Gadola sesto, Mirko Sanelli nono e Alberto Gontier.
Un po’ lo stesso discorso al femminile: la francese Justine Tonso è sicuramente la più forte, ma è anche all’ultimo anno di categoria, un argento quello ottenuto da Samantha Bertolina davvero importante». Bronzo per l’unica 2002 in gara, la svizzera Caroline Ulrich, quarta l’azzurra Sophie Poernbacher che è classe 2000 ma è anche al suo primo anno da agonista nello ski-alp, sesta Anna Folini.

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