Ha vinto Coppa del Mondo e circuito LGC: per Michele Boscacci una stagione da incorniciare. Albosaggia, la sua Albosaggia gli ha dedicato una grande festa (e c’erano anche Robert Antonioli, i tecnici azzurri Bendetti e Canclini, oltre all’altra atleta nata nella Polisportiva, Giulia Murada), prima è stato uno dei protagonisti ad Aosta alla Festa degli Atleti del Centro Sportivo Esercito.
Il bello delle vittorie… verrebbe da dire.
«È un periodo così: tanti festeggiamenti, gli sponsor che ti cercano. Vedo un sempre maggiore interesse verso lo ski-alp. Sono stato negli studi di Sky, una troupe della Rai è venuta a trovarmi a casa per un’intervista. Insomma tanti appuntamenti, ma è sempre una bella emozione».
Quanto rammarico nell’essere a fianco degli atleti-colleghi olimpici?
«Un po’ c’è, ed è inevitabile: facciamo la stessa fatica, ma alla fine loro hanno una parentesi olimpica che è qualcosa di straordinario. Davvero un peccato che lo ski-alp non sia stato ammesso tra quattro anni a Pechino, resta il 2026, quando avrò 36 anni… Speriamo di essere ancora lì tra i migliori».
Dove aver vinto tanto, come si riparte? Quante motivazioni?
«Mi era già successo nel 2016 e allora ero ripartito subito con le gare di corsa con una cattiveria agonistica incredibile. E poi un po’ lo avevo pagato mentalmente. Sai l’allenamento non è problema, quello si fa naturalmente tutti i giorni, però la testa ha bisogno di staccare, di non metterla subito sotto stress con la prestazione, la preparazione di qualità mirata all’evento. Non dico di essere appagato, solo di prendermela con più calma. Stare un po’ a casa, curare i miei animali. Poi magari tra un po’ mi riparte la voglia di gareggiare».
Un pensiero alla prossima stagione?
«Onestamente ho finito da due settimane e non ci penso, non ci voglio pensare: so solo che sarà l’anno dei Mondiali…».