Venerdì a Milano la ISMF deciderà per le medaglie

La notizia rimbalza direttamente dal sito della federazione svizzera da SAC: Maude Mathys ha avuto un controllo anti-doping il 9 febbraio, dopo il secondo posto nella vertical race dei Mondiali di Verbier. L’analisi ha rilevato la presenza del clomifene, sostanza anti-estrogena, utilizzata per la ‘favorire’ la gravidanza, comunque vietata per le gare.
Nuovo controllo a casa il 6 marzo, poi l’udienza a Losanna alla disciplinare del Swiss Olympic. Maude Mathys ha spiegato l’uso della terapia, ma al tempo stesso è emerso il fatto che lo avesse dichiarato. Il giudice ha così stabilito che avesse infranto le norme anti-doping, togliendo alla svizzera le medaglie mondiali. 

Ma qual è il pensiero di Maude Mathys? Ecco le sue parole sul suo blog 

Vorrei raccontarvi una disavventura che mi è successa perché siamo sempre convinti che questo accadrà agli altri e, soprattutto, per evitare che qualcun altro viva quello che ho vissuto. Nel mese di marzo 2015, a seguito di due controlli antidoping (ai Mondiali e un altro più tardi a casa), ho avuto la sorpresa di apprendere che una delle sostanze che prendo per il trattamento per la gravidanza, fa parte della lista delle sostanze proibite. Certo il mio trattamento è consentito, ma ci sono voluti diversi giorni per rendermi conto che ho commesso un errore. Un errore di interpretazione ritenendo che la mia medicina facesse parte di una gruppo consentito solo per le donne.
Sono seguiti lunghi mesi per dimostrare che non ho mai voluto ingannare, che l’unico scopo di questo trattamento è stato quello di rimanere incinta. I mesi sono stati difficili psicologicamente, in attesa dell’udienza e della decisione. Ho finalmente ricevuto la risposta della Chambre Disciplinaire d’Antidoping Suisse e, con mio grande sollievo, vedo che mi infligge un rimprovero e non una sanzione, riconoscendo il mio desiderio di avere figli e di non migliorare la prestazione! Sottolinea, inoltre, che questa sostanza non è peculiare per migliorare le prestazioni di una donna.
Tuttavia, ho ancora fatto un errore e come sport di livello internazionale, avrei dovuto essere più vigile. E, secondo le norme dell’Agenzia Mondiale Antidoping, dovranno cancellare le mie prestazioni ai campionati del mondo.
La parte più difficile della storia è quella che anche i risultati delle mie amiche e compagne di squadra, Séverine e Jennifer, sono annullati. Io sinceramente ribadisco le mie scuse. Per concludere, ho avuto momenti difficili, ma come atleta sono più sensibile ai vincoli richiedono uno status di elite sportiva: quindi guarda, controlla quello che prendi e in caso di dubbio, chiedi!

Venerdì intanto ci sarà un consiglio della ISMF a Milano che, all’ordine del giorno, ha anche la comunicazione del controllo anti-doping e deciderà nel merito sulle medaglie iridate.