La 63^ edizione è stata contraddistinta dalla neve
Al Rif. Calvi l’ambiente stamane era da pieno inverno, una copiosa nevicata infatti ha riportato il calendario indietro di parecchi mesi, oggi sembrava tutto tranne che il 6 di maggio. La partenza è stata spostata di mezz’ora per perfezionare la tracciatura del percorso che, date le condizioni meteo, è stato modificato. 1200 metri di dislivello diluiti in quattro salite e quattro discese ricavate nell’anfiteatro innanzi il rifugio Calvi. Sessanta le squadre iscritte, una quarantina quelle che hanno preso il via sotto una fitta nevicata.
Nella prima salita le squadre in testa procedono appaiate, con Boscacci capofila ad imporre il ritmo. Visibilità al limite in discesa, è Eydallin a prendere il comando tirandosi dietro il Manny. Il duo dell’Esercito cambia in testa tallonato da Lanfranchi e Boscacci, mentre più staccati procedono le coppie Beccari-Seletto e Brunod-Collè. Nel passaggio di metà gara al rifugio Calvi le posizioni non cambiano, Boscacci tenta di riportarsi sotto e prova il forcing. Davanti reagiscono e se ne vanno, Manny e Eyda allungano prepotentemente, portando ad 1 minuto il vantaggio al penultimo cambio pelli. Lanfranchi accusa l’allungo, non potendo rientrare sui battistrada regolarizza il suo ritmo e controlla sui terzi. Sotto lo striscione del traguardo transitano così vittoriosi Eydallin e Reichegger a suggellare un’altra prova perfetta. Lanfranchi e Boscacci chiudono in seconda posizione a due minuti dai vincitori, mentre in terza posizione ancora un grande Beccari in coppia con Seletto. In gara si sono fatti notare i fratelli Pasini alla fine per loro un ottimo sesto posto, preceduti di 1 minuto dai cugini Cazzanelli e Stradelli. Il Parravicini, valido come ultima prova di coppa Italia, ha decretato vincitore del Trofeo Scarpa il valdostano Denis Brunod che ha avuto la meglio su Manfred Reichegger e Matteo Eydallin.
Come sempre il Parravicini chiude la stagione agonistica, una gara dal sapore speciale, che nonostante le bizze meteorologiche ha regalato un’atmosfera fantastica. Dopo tre edizioni di maltempo speriamo che il prossimo anno si riesca a fare il percorso integrale. Lo merita questa organizzazione, animata da tanta passione ed entusiasmo.