La giovane Italia raccoglie successi e medaglie pesanti
Una Vertical Race con numerosi cambi di pendenza, quasi interamente su pista e comprendente anche tratti pianeggianti, ha assegnato i titoli mondiali di specialità a tutte le categorie.
Gara di prestanza atletica, soprattutto di adattabilità ai cambi di ritmo.
Le doti tecniche consistevano nel saper cambiare passo, ritmo, scivolata per raggranellare quei metri che fanno una grande differenza al traguardo.
IL PERCORSO CORTO – Sono scattate per prime alle 9.40 e in sequenza ravvicinata le categorie della partenza alta per il percorso corto di 430 metri positivi: Junior donne, Cadetti uomini e donne. In un lampo sono arrivati i verdetti, con le grandi soddisfazioni attese da Alba De Silvestro, Davide Magnini e Giulia Compagnoni che hanno vinto benissimo le rispettive categorie.
In più c’è l’argento pesante di Pietro Canclini, giunto a 22" da Magnini, conquistato per 9" sul francese Bellabouvier. Anche Erik Pettavino ha finito a meno di 1′ dal vincitore, quinto.
Giulia Compagnoni ha vinto la categoria Cadette donne con oltre 1′ di vantaggio su Fanny Meynet-Cordonnier ed altri 50" su Adèle Milloz: 18′ 54" le darebbero il podio perfino tra le Junior, alle spalle della sola Alba De Silvestro che ha lasciato Inka Belles Naudi e Sophie Mollard rispettivamente a 53" e a 1′ 21". Natalia Mastrota figura appena sotto il podio, pari tempo con la spagnola Balet Caixach.
IL VERTICAL SENIOR, ESPOIR E JUNIOR – Lancio e prima parte esplosivi di Damiano Lenzi. Poi è passato a condurre Kilian Jornet, seguito da Martin Anthamatten, Lenzi stesso, Mathéo Jacquemoud, Manfred Reichegger, Bon Mardion, Ecoeur, e Michele Boscacci di potenza.
Per i primi tre corsa, o almeno accelerazione netta, ogni volta che c’era da saltare in velocità un gradino secco. Verso l’arrivo Damiano Lenzi ha gestito lucidamente il duello con Jacquemoud, superandolo prima, poi lasciandolo sfogare fino a poche decine di metri. E’ partito di corsa, senza che l’altro potesse accelerare oltre. Di sicuro l’impresa sportiva del giorno e una medaglia di bronzo pesantissima.
Manfred Reichegger si è piazzato quinto a soli 15" da Jacquemoud e davanti a Ecoeur. E dopo Bon Mardion si sono succeduti Michele Boscacci e Robert Antonioli, con Kuhar in mezzo a loro, a completare anche il podio Espoir.
Gloriana Pellissier si è piazzata quinta a 37" dal podio composto da Laetitia Roux, Mireia Mirò, Emelie Forsberg.