L’annuncio della nascita delle UTMB World Series – non del tutto inaspettato – segna un ulteriore step verso la spettacolarizzazione, professionalizzazione (e la fine dello spirito trail, secondo i più nostalgici) del mondo della corsa in natura. 

Il gioco è semplice ed è piramidale. Si parte dall’alto, dalle finali, OCC, CCC e UTMB. Le tre gare della settimana chamoniarda saranno, rispettivamente, il gotha sui 50K, 100K e 100M (miglia). Per qualificarsi bisogna partecipare o a una gara delle UTMB World Series Majors (sono qualificati i primi 10 uomini e donne di ogni categoria 50K, 100K e 100M), o a una delle UTMB World Series Events (si qualificano i primi 3 di ogni categoria e distanza). Poi, ancora più sotto, ci sono le migliaia di gare UTMB World Series Qualifiers. Partecipare alle Events farà guadagnare delle pietre che permetteranno di essere ammessi all’estrazione dei pettorali UTMB, mentre le probabilità di essere estratti aumenteranno per gli iscritti alle Majors. 

Nasce anche un nuovo indice di performance calcolato su quattro categorie (20K, 50K, 100K e 100M). E le gare? per ora ci sono solo le prime otto perché il calendario definitivo verrà svelato in autunno e il sistema sarà operativo dal 2022. Oltre all’UTMB ci sono Val d’Aran by UTMB (Spagna), Thailand by UTMB (Tailandia), Panda by UTMB e Gaoligong by UTMB (Cina), Tarawera Ultramarathon by UTMB (Nuova Zelanda), Ultra-Trail Australia by UMB (Australia) e Mozart 100 by UTMB (Austria). Le ultime tre gare sono targate The IRONMAN Group con il quale viene organizzato il circuito.

Nella pratica l’iniziativa UTMB diventa il vero circuito mondiale del trail e dell’ultra-trail, al quale, prevedibilmente, parteciperanno gli elite. Una specie di Superlega del trail. Rimane da capire quale sarà la posizione di gare simbolo trail come, per esempio, la Diagonale des Fous o di altre storiche competizioni che sono nel calendario dell’Ultra-Trail World Tour, come d’altra parte la maggior parte delle gare delle World Series, per esempio la Western States. Non c’è dubbio che potrebbe essere proprio l’UTWT a essere messo in ombra dal nuovo circuito. Ci saranno gare italiane? Anche questa è una domanda alla quale non c’è per ora risposta. Peraltro il più importante appuntamento italiano, la LUT, insieme, tra le altre, a Patagonia Run, Ultra Pireneu e Trans Gran Canaria, non fa più parte dell’UTWT ma del circuito Spartan Trail World Championship.

Nel comunicato di presentazione delle UTMB World Series si fa riferimento alla consultazione di una decina di atleti elite prima di dare vita al nuovo circuito. E i runner italiani come la pensano? Stefano Ruzza, settimo a Chamonix nel 2018, ha preso una posizione netta con un lungo post su Facebook. La conclusione? «L’ultratrail non è l’ironman, e Chamonix non è Kona. Gli atleti elite cosa pensano? Io non sono abbastanza elite, ma non ho alcuna intenzione di fare una delle poche gare imposte da loro per qualificarmi per un futuro UTMB. Ci sono tantissime altre belle gare che vorrei fare. E per quest’anno, mi verrebbe proprio di non andarci e di guardarmi intorno».