Neve veloce e clima mite: record personale per molti

Di solito il ‘personale’ si fa quando si parte da Selva: partenza più alta e niente attraversamento del paese a piedi. Ma questa diciottesima edizione ha regalato neve umida velocissima per le pelli, anche se nei fondovalle era proprio bagnata. Stavolta Selva si passava sci ai piedi, i muscoli non venivano irrigiditi dal freddo…e soprattutto, in 1000 ci si tira a vicenda!  

LA SELLARONDA RECORD DELLE DONNE –
Prima di tutto, spazio alle donne perché l’inedito team formato da Mireia Mirò e Francesca Martinelli ha stabilito il nuovo record femminile.  Gara sempre in testa: « Mireia è proprio brava – racconta Francesca – ma lo sapevo già prima! Ci siamo aiutate per tutta la gara, lei che va di più in salita restava con me, io conoscevo meglio le discese. E quando alla fine abbiamo saputo che eravamo sui tempi del record, ho cercato il cordino senza trovarlo subito. Ma lei diceva ‘ tranquilla, fa niente, vedrai che lo facciamo lo stesso’…è stata proprio una bella esperienza!».

Felicissime anche Raffaella Rossi e Laura Besseghini, che per tutta la gara hanno tenuto in mano saldamente la seconda piazza: «Correre questa gara magica insieme alla mia migliore amica è straordinario!» ha detto Laura.

Terza piazza per Silvia Rocca e Martina Valmassoi: «Per fortuna abbiamo sempre fatto il nostro passo e non ci siamo lasciate trascinare: qui partono tutti come matti! Siamo molto contente della nostra gara».  

I DUELLI DEGLI UOMINI
– Come previsto, grande battaglia fino alla fine tra i team degli uomini.  
Per tre quarti di gara si alternavano nel gruppo di testa gli outsider di grande qualità che hanno tenuto alta la tensione nelle comunicazioni di radio corsa.
C’è voluto quasi tutto lo sviluppo del tracciato per provocare qualche cedimento nei team. Ma insieme a Brunod e Pivk, fino a Corvara venivano elencati subito Follador-Pedrini (a tratti perfino in testa), Moletto-Bazzana, Collè-Barazzuol, Boscacci (Graziano)- Martini. 
Tutte squadre che si alternavano a cavallo del podio. Dapprima in ritardo e poi in rimonta spettacolare, seguivano i local heroes  Beccari e Kuhar, nonchè idoli del pubblico femminile nel parterre.

Forse è stata la neve veloce, ma gli equilibri si sono mantenuti più a lungo del solito. Ha risolto solo l’ultima salita, il Campolongo infinito che arrivava quando nelle gambe c’erano le prime tre, super-battagliate. E soprattutto con la famigerata ‘àncora’ (in realtà da anni una seggiovia quadriposto): i 300 metri più ripidi dell’intera Sellaronda, la linea di massima pendenza sotto i cavi dell’impianto.
Tadei Pivk si è messo davanti, Brunod ha tenuto duro e hanno scavato il minuto. Pedrini ha rallentato, e sono rientrati Kuhar-Beccari. 

Dennis Brunod:
«Avevo partecipato forse oltre 10 anni fa, con Manfred Reichegger: una fatica enorme… e invece stavolta è stata bellissima e ci siamo anche divertiti. Devo ringraziare Tadei. Pensa che era rimasto solo e mi ha chiamato lunedì».      

NELLA PANCIA DEL GRUPPO –
Facce entusiaste, abbracci, complimenti e strette di mano a tutti i livelli della classifica: questo lo spettacolo nel parterre, sotto il gonfiabile dell’arrivo.
La pioggerella sottile non ha certo intristito l’atmosfera, illuminata da oltre 1000 fari. In generale si sentiva parlare di tempi migliorati. O eguagliati…magari a distanza di dieci anni. E dopo oltre cinque ore, alzando la testa si vedevano sulla montagna ancora tante luci calare veloci verso Arabba.

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