Considerazioni sulla sua prova a due giorni dalla gara
Chi ha cercato di andargli dietro ha rischiato di farsi del male – ma non in discesa – e l’espressione negli occhi sgranati di Rico Elmer che mi guarda esterrefatto non richiede commenti. Molti tecnici hanno visto in poco più di un’ora essere messo in dubbio il lavoro di mesi.
«Ma l’hai visto? Correva, ha sempre corso…» Che corresse lo sapevamo, è tutta l’estate che seguiamo le sue imprese su per le skyrunning, ma qui ci sono gli sci di mezzo.
Giacomelli manco a farlo apposta non si è presentato, forse in attesa di un momento di forma migliore. Chi ha cercato di fargli compagnia in questa tremenda galoppata ha veramente dato fondo a tutto. Uno di questi è stato Florent Troillet che nonostante la presenza del suo protettore Elmer ad incitarlo e dargli consigli in tutti i punti strategici del tracciato non è riuscito a stare con il catalano. Reichegger e Brunod lo capiscono presto e si accontentano. Perrier addirittura naviga intorno alla ventesima posizione battuto anche dal nostro Daniele Pedrini e da Martin Riz.
Un’ora e undici per più di 1500 metri di dislivello con quattro cambi pelle e quattro discese di mezzo vuol dire che Kilian ha nelle gambe un passaggio a Plateau Rosa sotto l’ora in occasione del Mezzalama.
A nulla vale la sua aria tranquillizzante e serena quando dice di aver mollato un po’ nell’ultimo tratto visto il grande vantaggio… E se avesse deciso di tirare fino all’ultimo?
Qualcuno si aspettava un crollo di forma visto il gran gareggiare nelle corse in montagna dell’estate ma probabilmente i suoi vent’anni lo tengono al sicuro dai cali di forma.
A margine della gara c’è stato l’incontro di Kilian e Troillet con i vertici dell’ISMF per vedere di aggirare la regola ferrea delle nazionali e di poter essere autorizzati a correre il Pierra Menta in coppia – stessa cosa per Mirò e Roux – ma per ora nulla da fare: se non si fanno leggi ad personam con tutti d’accordo la possibilità parrebbe molto remota.