Le tre azzurre contro ogni pronostico
A dire il vero sin dalla Tre Rifugi abbiamo gioito alla notizia che tre azzurre avessero avuto l’ardire di opporsi allo strapotere europeo della pattuglia stellare Roux – Mirò – Etzensperger.
Analizzando il vissuto di queste tre ragazze partendo dalla vittoria alla Patrouille della svizzera fino ad arrivare alla straordinaria stagione della spagnola passando per le eccezionali qualità della francese era facile scommettere fra loro. Noi abbiamo creduto alle motivazioni delle due bormine e della valdostana: da un lato una stagione un po’ così con grande voglia di fargliela vedere – i valtellinesi non sono gente che ama farsi battere in montagna – e dall’altra una Pellissier piena di voglia di correre dopo la seconda maternità e soprattutto di poter tenere il passo delle due bormine.
Di qui la miscela esplosiva quella che ha fatto saltare il superteam europeo già dalla partenza: come era ipotizzabile la Etzensperger non si è adattata da subito al ritmo imposto dalle compagne e ha dato fondo già sulle prime rampe del Ventina alle riserve energetiche, quindi la crisi. Probabilmente se avessero gestito meglio le potenzialità della svizzera se la sarebbero giocata meglio con le azzurre.
Discorso inverso per le azzurre. Ci racconta Gloriana: «Mi sono proprio trovata bene con Roberta e Francesca, l’assetto di gara è stato molto azzeccato: la Martinelli a dettare il ritmo davanti, sempre regolare, io in mezzo e la Pedranzini dietro, senza guardare in faccia nessuno, senza voltarsi a controllare.»
Un grande carrarmato a tre posti questa volta…
«Mi sono accorta che tutto funzionava al passaggio del Colle del Breithorn dove per me era come se la gara partisse in quel momento…»
E delle avversarie c’erano notizie?
«Nessuno ci ha informate dei distacchi: non ci interessava, quello che più contava era il nostro ritmo alto e regolare.»
Qualche intoppo?
«Ho perso un rampone e ho avuto problemi di freddo alle mani ma poi tutto è passato.»
Siamo stati molto sorpresi quando dalla foschia che avvolgeva il Colle del Breithorn è sbucata la squadra azzurra e da dietro non c’erano avvisaglie delle avversarie.Una lezione di tenacia e di fiducia: un grande team femminile che solo noi possediamo. Chissà che le tre signore dello ski-alp non decidano di proseguire il loro affiatamento fino alla Patrouille del prossimo anno?