La neve ha fatto selezione. Kilian ancor di piu'

‘That win the best’. Così è stato, e anche quelli dietro il migliore sono stati bravi a interpretare la gara.

Una delle gare più fortemente volute della Storia ha visto vincere il predestinato, non a caso. Kilian Jornet que’anno ha fatto quest’anno un altro salto di qualità sugli sci. Se sta bene dimostra di avere mediamente qualcosa in più. Se poi ci si mette anche la neve, che sembra conoscere meglio degli eschimesi…    


NEVE ‘ZERO CONDITIONS’ –
Oggi il percorso presentava discese non selettive, qualche rampa veramente dura nei boschi, e soprattutto lunghi tratti di scorrevolezza sia con le pelli che senza.
Ma a far selezione è stata soprattutto la neve nuova umida: problemi di zoccolo sotto le pelli praticamente per tutti. Se l’è cavata meglio chi aveva le pelli migliori e meglio trattate, ma con questa neve collosa le scioline non possono tutto. Contavano anche le strategie, le scelte e…la posizione nel treno. Chi passava su uno sci messo di traverso, chi a un certo punto decideva di cambiare le pelli umide, chi pensava solo a farle scivolare o a non toccare la neve smossa dentro e fuori la traccia. Tutto questo durava per quattro salite piuttosto consistenti, mediamente attorno ai 400 metri positivi ciascuna, quindi non si poteva contare troppo sui cambi d’assetto.  

In questa situazione forse hanno pagato un tributo più alto alla neve umida quelli potenti come Damiano Lenzi e William Bon Mardion, gente che ha bisogno di un fondo duro per fare ritmo. Lenzi in particolare ha condotto per circa metà gara. Ma a star davanti ci si becca sotto gli sci tutto quello che càpita senza poterlo evitare, e magari si spiana il fondo della traccia lavorando per gli inseguitori. Quando gli è partito lo zoccolo, si è trasformato subito in un trampolo di 20 centimetri.

Quelli più scivolatori, che copiano il terreno scorrendoci sopra, sono emersi tutti meglio: la leggerissima Giulia Compagnoni, Oriol Coll Cardona (che cresce di gara in gara e si delinea sempre più come un bell’atleta completo), Laetitia Roux naturalmente, Kilian, Manfred Reichegger, Pietro Lanfranchi ottimo quinto, Matteo Eydallin. Anche Lorenzo Holzknecht è resuscitato rientrando ampiamente nei primi dieci, zona da cui mancava dall’inizio stagione.
Bella gara anche per Nadir Maguet, ancora secondo alle spalle di Anton Palzer ma non così lontano, considerando la gara fisica.  

SERIE MAGICA INTERROTTA PER GLI AZZURRI –
Qualche defezione, malanni di stagione e pausa prolungata hanno sovvertito molti pronostici, a partire dagli attesi Robert Antonioli e Mathéo Jacquemoud più Michele Boscacci. Il rinvio di una settimana della data della Pitturina ha interrotto il ritmo della catena positiva molto favorevole agli italiani, permettendo inoltre a Kilian e agli spagnoli in genere di recuperare meglio i problemi gastrici che li avevano messi K.O. durante l’ultimo appuntamento di Coppa.  

PITTURINA OPEN’ –
Non riesce a riemergere dalla sua fase ‘no’ Elena Nicolini, in gara e sul podio nella Pitturina ‘open’, mentre Francesca Martinelli e Roberta Pedranzini occupano nell’ordine le prime due posizioni, in coppia come ai tempi d’oro.

Roberto De Simone ha vinto la Pitturina Open maschile davanti a Davide Pierantoni e a Michael Moling.
La tanta neve, e altri venti centimetri caduti fino a metà notte, ha tenuto lontano un po’ dei potenziali partecipanti alla Pitturina di tutti. Un po’ per il timore di strade in cattive condizioni, un po’ per quello di un percorso ridotto di riserva…che invece si è rivelato una dura prova per tutti!