Favre: «Il sistema funziona, e gli atleti devono saperlo»
Abbiamo interpellato Adriano Favre dopo la diffusione della notizia sul caso di positività alla furosemide riscontrato alle analisi effettuate all’arrivo del Trofeo Mezzalama, lo scorso 4 maggio.
Come funziona il sistema antidoping del Trofeo Mezzalama e de La Grande Course?
«Ne ‘La Grande Course’ abbiamo inserito fin da subito il programma di controllo antidoping tra le priorità della nostra formula. L’abbiamo affidato ad Antidoping Suisse, società privata svizzera specializzata nel campo. Durante la prima edizione non è stato sistematico, ma nella seconda tutte le gare lo hanno adottato. Il numero di prelievi varia a seconda delle possibilità di bilancio della singola manifestazione, perché sono analisi molto costose, ma il numero minimo di atleti controllati è sei. Al Mezzalama quest’anno abbiamo effettuato sei controlli».
Con quale criterio?
«E’ stato sorteggiato un atleta per ognuna delle prime tre squadre maschili, un’atleta per ognuna delle prime due femminili, e un controllo a caso nel gruppo. Ed è proprio nel gruppo, come nel 2011, che si è verificata la positività».
Ora qual è la procedura?
«’La Grande Course’ è stata informata subito, e così la Federazione internazionale che provvederà a notificare il caso alla federazione italiana del CONI, che a sua volta procede secondo la legge e informa ufficialmente il tesserato; e di prassi in Italia rende pubblico il procedimento».
Qual è la vostra linea di condotta, di fronte a questo specifico caso?
«Sono cose delicate: adesso l’atleta ha la possibilità di difendersi, anche tramite le controanalisi. Indipendentemente dalla possibilità o meno di rendere noto il nome dell’atleta positivo, ci sembra giusto aspettare queste fasi. Per ora non è importante tanto un nome, che verrà senz’altro reso noto secondo la procedura corretta, quanto diffondere la conferma che ne La Grande Course il sistema antidoping esiste e funziona. Gli atleti devono saperlo e porre molta attenzione a questi aspetti. E’ proprio per questo motivo, che adottiamo misure antidoping».
Come altri diuretici, furosemide è inclusa nella classe S5 di una lista di farmaci vietati dalla Agenzia Anti-Doping mondiale perché il suo utilizzo potrebbe risultare finalizzato a mascherare il ricorso ad altri farmaci dopanti.
La molecola è estremamente efficace, e un suo uso approssimativo può facilmente portare a conseguenze gravi e anche mortali conseguenti a forti squilibri idro-salinici e a carenze elettrolitiche, a maggior ragione durante prove di endurance intensa.