Decisi i titoli italiani. Ultimo appello per le convocazioni in nazionale

Aria molto frizzante questa mattina prima e dopo l’ormai classicissimo appuntamento in Valle Aurina.
A Rio Bianco erano in palio i titoli italiani pesanti, quelli della gara individuale senior e master. Nonché i verdetti definitivi per la convocazione nelle squadre nazionali dei giovani e dei senior, che già nel prossimo fine settimana esordiranno in Coppa del mondo.
Quindi l’aria frizzava di elettricità, e non solo per la temperatura perfetta di -5°C alla partenza, che avrebbe garantito neve bella su tutto il percorso.  

PRIMA SALITA VERTICAL STYLE –
Al via Robert Antonioli si metteva in testa a condurre il gruppo. Tutti passavano compatti nelle prime centinaia di metri, ma la differenza stava nella facilità con cui Robert faceva il ritmo davanti. Tra quelli subito dietro si notava immediatamente qualche affanno e azioni più pesanti, confermate dalle dichiarazioni post-gara che concordavano unanimemente su una prima salita a ritmi da Vertical race.
La prima discesa, in neve facile, non avrebbe modificato nulla ma la seconda salita si rivelava più selettiva che sulla carta.   

PARTE BOSCACCI –
L’azione di forcing di Michele Boscacci, uno dei suoi cavalli di battaglia più efficaci, metteva alla frusta gli inseguitori e anche lo stesso Antonioli per tutta la seconda salita, spaccando il gruppo. 
Robertaccio però recuperava nelle discese a e ai cambi, convincendo Michi a modificare tattica e a non tentare il tutto per tutto sull’ultima salita che totalizzava i 1740 metri positivi del percorso, scelta che quasi certamente si sarebbe rivelata inutile una volta di più.   

VITTORIA ‘Á LA ANTONIOLI’ –
Ma di fronte all’ultima discesa di Antonioli di solito non c’è niente da fare, e così è stato anche stavolta: l’ultimo piccolo saliscendi non poteva comunque cambiare nulla se non in favore dello sprinter per antonomasia, che infatti è andato anche ad amplificare il suo vantaggio vincendo in 1h36’03", con 1’13" su Michele Boscacci.

A 3’06" è salito sul podio Lorenzo Holzknecht, che prende fiducia dopo Misurina e prima degli appuntamenti internazionali ai danni dell’eterno Manfred Reichegger, medaglia di legno a casa sua per soli 11".
A un distacco simile si è piazzato quinto Matteo Eydallin. Dopo un altro minuto arrivava Pietro Lanfranchi, superando  e staccando di 30" in finale di gara Davide Galizzi.

E qui si entra in zona convocazioni a rischio, perché Filippo Barazzuol si è confermato ancora una volta giungendo brillante ottavo, in continuità con il suo eccezionale inizio di stagione, e oggi Damiano Lenzi si è ritirato per un inconveniente tecnico.  

GARA SENIOR DONNE: LA RESTAURAZIONE –
Francesca Martinelli ha vinto gara e titolo italiano. Dopo aver contenuto i danni nella prima parte della prima salita, cercando di non perdere troppo sulla partenza veloce di Elena Nicolini, è progressivamente andata a colmare il distacco fino a superarla. Cambio d’assetto e prima discesa riavvicinavano le posizioni, che però non sono più mutate nonostante l’elastico dell’alternarsi delle salite, favorevoli alla Martinelli, e delle discese che sono il terreno preferito dalla Nicolini.

Francesca Martinelli è quindi la campionessa italiana senior 2014 di scialpinismo, titolo conquistato con un margine perentorio di quasi 3′ in 1h36’03" di gara.  Al terzo posto e ad altri 1’27" Martina Valmassoi si è confermata per regolarità e affidabilità. Bel quarto posto di Birgit Stuffer a poco più di un altro minuto e mezzo dal podio.  

MASTER –
Secondo titolo italiano stagionale per Omar Oprandi dopo quello Vertical. Oprandi rompe così il monopolio triennale di Franco Nicolini, che perde anche il secondo gradino del podio per l’inezia di 8 decimi di secondo a favore di Dino Sala. 
Monica Sartogo trova finalmente delle avversarie, e vince tra le master su Manuela Perathoner e Roberta Peron.

ESPOIR –
Nadir Maguet ha conquistato il titolo espoir con oltre 3′ di margine su Stefano Stradelli: in gara attorno alla decima posizione senior fino ai 1300 metri circa, ha ceduto progressivamente terreno fino alla sedicesima assoluta inoltrandosi nei dislivelli superiori cui non è ancora abituato.

A meno di 2′ da Stradelli ha completato il podio dei titoli italiani ‘esp’ Luigi Pedranzini. Nella gara internazionale è giunto in realtà secondo l’austriaco Martin Islitzer, all’ultimo dei tre anni ‘esp’ mentre i primi tre italiani sono al loro esordio in categoria superiore.

Tra le ragazze esp, Alessandra Cazzanelli  solo ora sta iniziando a risolvere i problemi fisici che la condizionano da anni. Ha vinto staccando di quasi 3′ Dimitra Theocharis, ora in decisa crescita sciistica. Marta Scalet ha completato il podio e la classifica di categoria con un notevola distacco dalle prime due.  

LE GARE GIOVANI  DI COPPA ITALIA –
Luca Faifer ha vinto la gara junior dopo un pacifico duello con Federico Nicolini, durato tutto il tracciato. Si è trattato in realtà di un tacito ‘gentleman agreement’ per gestire le energie in vista dell’esordio in Coppa del mondo.

Alba De Silvestro e Giulia Compagnoni hanno ripetuto il copione, occupando le prime due posizioni alla fine di un confronto che si decide sempre in discesa. Erica Rodigari ha conquistato il terzo posto e la convocazione in nazionale tra le junior.

Tra i cadetti si è rivisto il solito assolo di Davide Magnini, che ha però abbassato i giri del motore dopo le prime accelerate e si è gestito. Nicolò Canclini, comunque in visibile crescita, ha così limitato il distacco in poco più di 2’30". La classifica cadetti dietro Magnini sta diventando un altro campo minato in stile junior, perchè Gabriele Leonardi e Enrico Loss si sono piazzati entro poco più di 30" da Canclini.

Giulia Murada ha colto una vittoria larga su Laura Corazza, condizionata però dall’evidente malessere della veneta; che a sua volta è stata anche quasi insidiata dalla terza, Melanie Ploner, giunta a 30". 

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