Dallo skialp alla corsa, non smette di vincere

Parliamo con la giovanissima Giulia Compagnoni, recente vincitrice sul percorso breve in Val Poschiavo: comunque quasi due ore di gara. Dopo la stagione dello skialp per lo Sci Club Alta Valtellina e per la squadra nazionale, senza rivali tra le cadette specialmente in salita, sta occupando i mesi caldi con le gare di corsa in montagna.

Giulia, ti avevamo lasciato con gli sci alla Pierra Menta jeunes: cosa hai fatto, dopo?
«Con gli sci ho smesso proprio con la Pierra Menta, è stata l’ultima volta. Poi ho iniziato a correre e ho partecipato alle gare regionali Fidal qui in zona. Ho 16 anni, ne compirò 17 a ottobre, e corro tra le Allieve: la distanza standard è di 3km e la gara termina generalmente in 15′ al massimo».

E ieri come ti sei trovata, su una distanza molto più lunga? 
«Domenica è durata per me circa 46′, ma mi sono sentita bene. In salita mi sono risparmiata molto, direi quasi che mi impegnavo al 70%. L’ho anche camminata tanto, anche perché dopo la stagione di skialp sono abituata al passo con i bastoncini e fatico un po’ a riprendere la corsa in salita. Ma poi in discesa sono andata bene, essendomi risparmiata prima. In salita avevo ancora poco vantaggio sulla seconda, che vedevo due tornanti sotto».  

Quali distanze preferisci, a questo punto?
«Preferisco le lunghe, che riesco a gestire meglio perché ho una buona resistenza. Invece faccio più fatica sulle corte, anche perché quando mi alleno non faccio ripetute vere e proprie».  

E allora quali lavori privilegi nella tua preparazione? E quali ti piacciono di più?
«Guarda, io sto fuori un’ora al massimo, due-tre volte a settimana più la gara, non di più. Ho provato anche ad allenarmi di più ma salto. Specialmente dopo la gara devo recuperare tanto, in genere1-2 giorni. Dopo quella di ieri, due giorni di sicuro. E vado sui saliscendi, variando la velocità a sensazione. Qualche volta uso anche la mountain bike, per variare».   

Per quale società corri, a piedi? e chi ti segue?
«Sono tesserata Fidal per l’Atletica Alta Valtellina, e mi dà indicazioni mio papà Luciano, che corre da anni. Comunque mi sento spesso anche con il ‘ Tojo’ (Davide Canclini, tecnico SCAV per lo scialpinismo), che mi dà qualche raccomandazione su come gestirmi».  

Sugli sci sei fenomenale in salita ma la discesa è un vero tallone d’Achille per te. E nella corsa?
«Ecco, nella corsa invece mi diverto di più in discesa, e si fa ancora più differenza che in salita. Comunque sto lavorando anche sulla discesa in sci: sulla muscolatura dei quadricipiti specialmente, e a fine stagione sugli sci mi sono dedicata alla tecnica. Appena arriverà la neve in autunno ricomincerò proprio da quello».  

Ma lo sai che c’è ancora una neve bellissima, anche vicino a casa tua? Non ti vien voglia di una bella scampagnata con le pelli ogni tanto?
«Eh, lo so! …mi piacerebbe, l’ho anche proposto a papà, di portarmi a fare un bel giro magari allo Stelvio».   

Come va lo studio?
«Ho appena finito l’anno, la terza liceo scientifico, ed è andata bene. Ora salirò al monte ad aiutare mia nonna che ha un ristoro in Val Zebrù, il primo che si incontra finito il tratto pianeggiante. Dò una mano per un’oretta a mezzogiorno, poi sono libera di andare a fare i miei giri».  

Vacanze?
«Quest’anno no! Niente mare, l’ho già detto ai miei, non mi piace!»