I grandi duelli e la festa del popolo skyrun

Adesso è facile dire che ha vinto ‘il solito’ Kilian. Ma anche se ha abituato a stupire, stavolta ha spostato l’asticella del possibile umano di un altro step.  

C’ERANO TUTTI –
A parte Marco De Gasperi, che si sapeva non ci sarebbe stato questa volta, gli altri c’erano tutti, e tutti in ottima forma programmata proprio su questo appuntamento. Poteva essere  la volta buona con Kilian che nell’ultimo periodo aveva coperto più dislivello e chilometri di un aereo di linea tra gare vinte su tutte le distanze e la mostruosa impresa al Denali.   

LA GARA DAVANTI –
Ci hanno provato tutti e bene: Egea, Sevennec, Schneider e gli scalatori attaccando in salita; Zinca, Pivk, Ludvigsen controllando e gestendosi  nella prima parte per puntare alla prestazione sui loro terreni. Ma niente. Una volta scollinata Forcella Pordoi, Kilian ha innestato la sua caratteristica progressione felpata e ha fatto la differenza su tutti. In cima al Piz Boè è passato solitario, mentre alle sue spalle si rivoluzionavano le posizioni in un continuo di duelli incrociati. L’ultima possibilità per gli inseguitori era la discesa infinita della Val Lasties. Ionut Zinca in effetti ha fatto la differenza…su tutti gli altri, recuperandoli a cascata. Perché comunque Kilian Jornet cala velocissimo e facile. In più ci si è messa una apparentemente lieve variazione obbligata del percorso originale (la burocrazia italiana non perdona! …niente più attraversamento della strada al Lupo Bianco). E così una risalita secca di poche centinaia di metri ha reso direttamente visibile la differenza tra il leader della corsa e gli inseguitori, che lì praticavano due sport diversi: l’uno il mezzofondo, gli altri lo skyrunning. A quel punto diventava interessante il confronto tra Zinca e Pivk, nei pochi minuti a capofitto verso il traguardo di Canazei. Kilian lo passava da trionfatore in 2h03’48" (rilevazione a vista sul display luminoso), e i due inseguitori infiammavano il pubblico con lo sprint vinto dal romeno Ionut Zinca.  

SORPRESE E COMFERME TRA LE DONNE –
Laura Orgué ha sbancato Canazei, doppiando il successo del Vertical della Crepa Neigra (con relativo strepitoso record). Passando per prima a Forcella Pordoi e poi sul Piz Boè, lasciava ancora spazio alla possibile rimonta di Emelie Forsberg, forte discesista ma terza e un po’ troppo staccata in salita. In effetti Forsberg riusciva a recuperare Christelle Dewalle, ma Orgué ha fatto i miracoli in discesa. A Canazei è giunta visibilmente provata, ma davanti alla favoritissima del pronostico. Terza Maite Maiora, protagonista di un’altra impresa discesistica.  

#DOLOMITESKYRACE –
Questa gara è bella, bellissima, e migliora sempre. Organizzazione e pubblico sul percorso si aggiungono all’ambiente Dolomites, che c’era già. In particolare il pubblico sale sempre più numeroso proprio per assistere allo spettacolo impressionante della Dolomiteskymarathon people che attraversa il gruppo del Sella in tempi stratosferici per la normale umanità. Quasi 800 alla partenza oggi e una waiting list chilometrica dicono tante cose.