Duelli, record, sorprese, new entry a Canazei
Il meteo molto estivo, perfino un po’ troppo caldo per la zona e il periodo, non era l’ideale per staccare temponi. E invece il livello cresce e le prestazioni lievitano inesorabilmente. Bellissimo spettacolo anche quest’anno sui pendìi della Crepa Neigra!
QUASI RECORD PER ZEMMER – Record sfiorato da Urban Zemmer che, invecchiando, ovviamente migliora. 32’51" sono occorsi oggi a Zemmer (44 anni) per completare la sua ennesima Crepa Neigra, solo 8" in più rispetto al record del 2011 e 1" sopra il suo personale del 2013. Stavolta non si è portato a spasso fino allo sprint i suoi avversari di giornata. Niente rischi stavolta sugli ultimi due minuti, che in passato hanno spesso capovolto l’andamento dei primi trenta.
I DUELLI DELLA CREPA NEIGRA 2014 – Nel gruppo di testa non ha ceduto nessuno fino ai 500 metri. Marco Moletto ha condotto lungamente, lasciando poi brevemente la testa a Kilian. La battaglia si è decisa nel tratto centrale, quando Nejc Kuhar ha dato fuoco alle polveri saltando Kilian e portandosi al comando. Neanche il tempo di completare l’aggiornamento della situazione che Urban Zemmer contrattaccava sul suo terreno preferito. Sui tratti extraripidi del bosco, sui gradini, staccava velocemente Kuhar prendendogli 20", e 20" a quelle velocità sono un po’ più di un abisso. Anche il resto del gruppetto di testa si sgranava sotto l’azione di Zemmer e la resistenza di Kuhar: Philipp Götsch, uno pericoloso in alto, cedeva metri fino a perdere contatto. A quel punto attaccava anche Moletto, saltando Götsch e recuperando secondi anche a Kuhar. Quando il gonfiabile alla forcella si avvicina, il sentiero ‘spiana’ leggermente (eufemismo). Un po’ di ossigeno per chi è in debito, e chi è davanti può allungare incitato dal tifo. Zemmer si dev’esser visto il sentiero addirittura in discesa, a quel punto, perché ha tagliato il traguardo con ben 54" di vantaggio su Kuhar e senza neppure esagerare sulla rampa finale. Ad altri 19" chiudeva il podio Marco Moletto in grande spinta: con 100 metri in più ci sarebbe stato uno sprint all’ultimo sangue.
LE DONNE FANNO RECORD – Anche tra le donne era presente il gotha mondiale dei 1000 metri ripidi. Laura Orgué, fresca campionessa del mondo a Chamonix, ha prevalso nel tratto finale su Christel Dewalle (detentrice del miglior tempo mondiale di specialità), salvando un vantaggio che stava riducendosi pericolosamente sulla rampa di prato finale. La battaglia tra le due ultraspecialiste ha prodotto il doppio abbassamento del record femminile della Crepa Neigra: Orguè in 38’14" e Dewalle in 38’34" hanno abbattuto il 39’13" del 2008 della Confortola. Proprio Antonella Confortola ha chiuso il podio di oggi in 39’36" e in cerca della miglior forma dopo un periodo di carichi ridotti per malanni muscolo-tendinei.
GLI ALTRI ÉLITE – Nomi noti e notissimi, più o meno specialisti del VK, hanno fornito un’ottima occasione per interessanti confronti diretti. Victoria Kreuzer, Francesca Rossi, Maite Maiora, Stephanie Jimenez, Michela Benzoni, Silvia Cuminetti e Beatrice Deflorian completano la top ten femminile in un alternarsi di specialiste, runner, scialpiniste. Tra gli uomini la top ten comprende dal quarto posto Philip Götsch, Thorbjorn Ludvigsen, Martin Anthamatten (sprint finale impressionante ma inutile per un metro rimontando 40 metri in 100 a Ludvingsen), Nadir Maguet, Kilian Jornet (reduce dalla strepitosa vittoria con record sei giorni fa alla Hardrock100 – miglia, non chilometri – in Colorado, Alexis Sevennec, Mathéo Jacquemoud. Interessanti le prestazioni di Nicola Pedergnana, undicesimo alle prese col meglio mondiale di specialità; e del giovanissimo campione italiano di scialpinismo tra i cadetti, Davide Magnini (16 anni), piazzatosi davanti ai più navigati colleghi William Bon Mardion e Davide Galizzi. I gemelli Dematteis, invece, allergici all’uso dei bastoni e più propensi ai terreni corribili dove dominano, hanno sofferto la dura legge dei piani sempre inclinatissimi e del fondo morbido sopra Alba di Canazei.
IL POPOLO #DOLOMITESKYRACE – Se la conosci non la eviti e possibilmente ci torni. Comunque, almeno una volta nella vita, uno skyrunner degno di questo nome deve assolutamente confrontarsi con la Crepa Neigra. Oggi l’hanno finita in 250, e tutti se la ricorderanno per un bel po’.